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Autore: anonima K Fowl    22/07/2013    2 recensioni
Sanji ha sempre provato qualcosa di forte per Zoro.
Zoro ha sempre cercato le attenzioni di Sanji.
Nessuno dei due ha mai fatto la prima mossa ma ormai entrambi sentono che è il momento di farsi avanti!
Questa ff è la mia prima e probabilmente ultima ZoSan!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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COSA PENSI DI ME?



POV Sanji

Zoro…
Perché a volte ti chiudi in te stesso, escludendo me e la ciurma dal tuo mondo?
Perché a volte il tuo sguardo si fa congelato e ci ignori, mi ignori?
Certe volte lo fai senza nemmeno accorgertene, molli tutto e basta, certe volte lo fai solo per irritarmi e mi tratti malamente con tono ironico, certe volte lo fai quasi per punizione – quando sei arrabbiato, o offeso, o ferito…
In questo caso io ti apostrofo con insulti e provocazioni, ma con tutto questo non cerco che attenzioni, voglio che il tuo sguardo incroci il mio, perché quando mi guardi mi perdo nei tuoi occhi scuri e mi sento vicino a te… Spero solo che tu non fraintenda, i miei sentimenti per te sono forti e sinceri e se anche ci gridiamo addosso io non smetto di sperare che magari un giorno noi staremo assieme.
Quando capita che il tuo sorriso o la tua risata profonda e schietta illuminino la nave di luce nuova, io vorrei che il momento non finisca mai!
Ammetto che però se a scatenare il tuo buonumore è Nami io sono abbastanza geloso. Lei è una ragazza carina – credo, temo che un giorno non avrai occhi che per lei… ma io terrò duro, fino all’ultimo sarò al tuo fianco e lotterò per averti, nell’ombra.
Lascia da parte le tue spade, per una volta, e guardati attorno, Zoro…
 

POV Zoro

Sanji…
Io non voglio altri che te.
Con tuoi ciuffi biondi sbarazzini e le tue camicie firmate, la sigaretta sempre in bocca, all’inizio mi sembravi uno sciocco e ti ritenevo frivolo e superficiale. Invece adesso amo questo tuo lato curato, che a me manca…
Mi dispiace solo che tu non ti sia mai accorto di come ti osservo mentre cucini: d’improvviso diventi serio e concentrato per far sì che le tue mani lavorino al meglio e quell’espressione, la tua passione che trapela in ogni piatto, mi fa impazzire.
Razza di idiota, come fai a non accorgerti delle mie attenzioni? È solo per far colpo su di te se ogni mattino mi alleno e faccio esercizio all’alba, così da essere pronto per colazione!
Odio non capire ciò che pensi quando all’improvviso ti fai malinconico, ti dà fastidio la mia presenza? Litighiamo sempre, ci urliamo di tutto, ma la verità è che mi sembra di essere più vicino a te in questo modo: non parliamo quasi mai normalmente, se non fosse per gli insulti direi quasi che tu mi ignori.
Di tanto in tanto un barlume di… qualcosa… sembra accendersi in te quando siamo vicini, ma poi sei sempre lì a cercare la tua “dolce Nami”! Sei ridicolo, se lo fai di nuovo davanti a me mi sa che ti butto in mare… O forse ci butto lei, chissà.
Insomma, giocare ai due litiganti ormai inizia a stufarmi. Basta.
Io ti voglio, Sanji… E nulla mi farà cambiare idea.
 


Mi riscuoto e abbasso lo sguardo. Perso com’ero nei miei pensieri non solo non ho seguito la conversazione del dopocena, ma stavo anche fissando Zoro da mezzo secolo! Lui però sosteneva il mio sguardo e lo ricambiava… Gli lancio un’occhiata furtiva: mi sta osservando esattamente come prima, ma ha un sopracciglio alzato.
Il mio cuore perde un battito.
- Beh, ragazzi ci siete? – sbotta Nami all’improvviso. – Non avete spiccicato parola tutta la serata!
- È vero! - aggiunge subito Rufy, alzandosi in piedi. – E Zoro ha pure spazzolato via tutto il dessert!
Lo spadaccino s’infiamma subito: - Senti chi parla! Mangione che non sei altro, ieri hai fatto sparire la metà delle provviste…
Sento di aver già sentito abbastanza, così mi alzo interrompendo il capitano e Zoro.
- Io esco, scusatemi.
Me ne vado senza voltarmi. Non sono in vena stasera. Devo prendermi una pausa, fa male essere così vicino a Zoro e sentirlo lontano chilometri. E poi cosa significava la sua occhiata?
 
Sanji si alza e se ne va, così, di punto in bianco.
Rufy chiede, perplesso: - Ma sta bene?
È ciò che mi domando anch’io… Ci stavamo reciprocamente osservando, quando quel cuoco da strapazzo ha abbassato lo sguardo, un leggero rossore sulle guance. Che vuol dire? Cosa gli passa per la testa?
Usopp riflette: - È stato zitto zitto tutta la serata…
Decido che è il momento giusto per mettere fine a questa sceneggiata, gli sguardi, gli insulti, le cose non dette, il suo strano comportamento… Devo sapere se lui ricambia o no, non mi frega nulla di tutto il resto. Farò stasera la mia mossa, ma senza fretta. Se finora mi sono trattenuto era per timore di perderlo… ora basta.
- Sapete una cosa? Secondo me c’è qualcosa sotto. Vado io a parlargli, non scomodatevi. – dico ironico, nella speranza che però ci lascino davvero in pace.
Ovviamente non può essere così, infatti quell’impiccione del capitano commenta subito, mettendo una mano al cappello: - Andrò io.
- No, tu te ne resti qui! – ribatto seccato e me ne vado, sbattendo anche la porta.
Mi guardo attorno. Sanji non c’è.
Mi sposto allora a prua, ed eccolo lì, la sua figura longilinea, illuminato dalla luce della luna e con i capelli che si muovono al vento.
È… è semplicemente perfetto.
Non mi va di spezzare quest’atmosfera, così mi affianco a lui e restiamo qualche momento in silenzio a goderci la brezza e scrutare l’orizzonte.
 
Sono confuso, il mio cuore va a singhiozzo. È la sua presenza che mi mette in agitazione.
Lascio che la sigaretta spenta che ho tra labbra cada in terra.
È da un po’ a questa parte che vorrei avere un po’ di tempo per restare in intimità con Zoro, solo noi due. Ma non è facile trovare il momento giusto.
E invece, eccolo qui.
Mi ha seguito, in un certo senso si può dire che è stato lui a cercare questa situazione. E non ci stiamo insultando.
È il momento di parlargli di ciò che provo, non voglio sprecare l’occasione, ma ora che siamo qui fatico a trovare le parole. Ho un nodo in gola. Inspiro e decido di prendere tempo.
- Non è bello il cielo notturno? – mormoro.
Invece che sfottermi per quest’entrata, lui annuisce: - Le stelle brillano particolarmente, stasera.
- E c’è luna piena. – aggiungo.
Sento il suo sguardo addosso e non resisto a voltarmi.
La sua camicia viene tirata all’indietro dalla brezza, ma il viso è immobile e fiero come quello di una statua. Mi sento travolto dalle emozioni.
- Io… - mi mordo la lingua. Non riesco a proseguire, non posso.
A sorpresa, lui mi sorride.
- Va tutto bene?
Non rispondo, ma faccio cenno di sì.
Zoro si avvicina, è così vicino che sento il suo respiro lieve su di me.
- E allora perché fai quella faccia? Aiutami a capire. A capirti.
Da quando ci conosciamo è la prima volta che lo sento usare quel tono… dolce, incoraggiante.
Non riesco più a trattenermi.
- È che credo proprio di amarti, Zoro.
Prima che lui possa avere il tempo di reagire, o di respingermi, lo bacio con irruenza.
Mi stringo forte a lui e finalmente lo sento davvero vicino come lo avrei voluto da quando ci siamo conosciuti.
So che non mi ha ancora detto di sì…
Ma mentre lo bacio è quasi come se fosse davvero mio.
 
Presto, troppo presto, Sanji mi lascia e fa un passo indietro, voltandosi. Ammetto che mi ha lasciato sbalordito anticipandomi in questo modo.
Ed è stata la cosa migliore dell’universo.
Sembra provato, quando in tono stanco mi dice: - Ora puoi tornare dagli altri, non sei costretto… a sentire degli obblighi verso di me. Dimentica pure questa serata.
So cosa scatena la sua angoscia e devo dire che mi lusingano il tormento e la tristezza che trapelano dalle sue parole, quasi mi diverte sentirlo così sapendo che in ogni istante posso regalargli la felicità e il sollievo o negarglieli.
Ma non ho intenzione i tenerlo sulle spine… non per molto, almeno.
- Davvero? – sussurro.
Lui resta immobile, di schiena. Abbassa solo il capo. È come se temesse di essere schernito da un secondo all’altro e mi supplicasse di lasciarlo crollare da solo.
- Ma io non ho intenzione di dimenticare. – concludo spietato.
Faccio un passo avanti e gli afferro una spalla, al che reagisce con un brivido ma non si sottrae alla presa.
Stupendomi di nuovo, domanda con un filo di voce: - Tu mi ami?
- Io… - gli accarezzo il collo e lo faccio voltare.
Mentre rabbrividisce di nuovo alza lo sguardo e stavolta sono io a baciarlo.
Prima piano, poi sempre più intensamente.
Sono io a condurre il gioco adesso, prima mi ha preso di sorpresa e non ero preparato ma ora ho il pieno controllo della situazione.
Sanji non si fa pregare e nonostante tutto risponde subito.
Mi interrompo un istante.
- Ti amo, cuoco da strapazzo. Io ti amo, Sanji. Resta per sempre al mio fianco.
- Sempre… - mormora, poi sorride: - Sempre!
  
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