Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
Segui la storia  |       
Autore: Zaira318    22/07/2013    4 recensioni
[Dal primo capitolo]
Guardò attraverso il vetro che lo separava dalla sua amica. Era pallida e aveva gli occhi chiusi.
Entrò.
Le toccò la mano. Era fredda come il ghiaccio.
La stessa mano che lo riscaldava in inverno, in quel momento era l'essenza dell'inverno stesso.
Sentì gli occhi bruciare mentre si sedeva accanto a lei, in un'altra sedia azzurra.
Le sfiorò il polso sinistro, toccando il suo tatuaggio.
Un punto e virgola. Significava tanto per lei, e sembrava insignificante stretto nella mano di un ragazzo che aveva lo stesso braccio pieno di disegni e colori.
Lei adorava quei tatuaggi. Ogni volta che guardava il braccio del suo amico ne scopriva di nuovi.
Ed le accarezzò il polso, il pollice strisciava sul piccolo tatuaggio dell'amica.
'Perchè non ero con lei?' si domandò, lo sguardo pieno di dolore.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

WAKE ME UP




Ero in ospedale accanto a lei, la mia Amanda.
Aveva gli occhi chiusi, come sempre dopo.. quel giorno.
Ma ora era diverso.
Sul monitor nero si vedeva un’unica striscia verde orizzontale, immobile.
Non si sentiva più il ‘bip’ a ogni battito del suo cuore, né il suono della ‘macchina del respiro’.
Era morta.
 
Mi risvegliai in un bagno di sudore, anche se ormai ero abituato all’incubo che mi visitava ogni notte.
Mi alzai dal letto per bere un bicchiere d’acqua, ma mentre camminavo inciampai su qualcosa, così mi appoggiai al muro per non cadere.
Accesi la luce per evitare di scivolare un’altra volta, e mi accorsi di essere finito nella stanza in cui tenevo le chitarre.
Era quasi vuota, perché gli strumenti erano in giro per la casa dopo averli portati in ospedale mentre visitavo Amanda.
Ora c’era solo una chitarra, la mia preferita.
Angel.
Un suo regalo.
 
Stavo camminando per le strade di Londra, verso il luogo del mio prossimo concerto.
Ondeggiavo un po’ per il peso delle mie chitarre sulla mia schiena, quando qualcuno mi cadde addosso.
Era una ragazza, anche lei con una chitarra in spalla, dentro una custodia nera.
-Scusami!- disse aggiustandosi gli occhiali per poi aiutarmi ad alzarmi –E’ che devo dare una cosa a una persona-
-Tranquilla.. Ti posso aiutare?- chiesi, cercando di essere gentile, mentre lei raccoglieva il mio zaino caduto a terra
Quando me lo porse, alzò lo sguardo e sgranò gli occhi, poi sorrise sistemandosi il ciuffo tinto di rosso.
Si tolse la chitarra dalla spalla, la tirò fuori dalla custodia e me la avvicinò.
-Non c’è bisogno di aiutarmi, Ed- sussurrò mettendomela in mano
Le sorrisi, meravigliato.
Indicò una panchina e ci sedemmo lì.
Mi mostrò la chitarra, completamente ricoperta di disegni neri, come se fossero tatuaggi.
Era meravigliosa.
-Ci ho messo un anno per completarla- spiegò, mentre accarezzavo i disegni sul legno lucido.
Tracciai il dito sulle ali disegnate sulla cassa di risonanza, sorridendo.
-..Ha un nome?- domandai, lo sguardo ancora sullo strumento
Annuì con un sorriso triste, come se si aspettasse una reazione strana.
-L’ho chiamata Angel- disse giocherellando con il ciondolo argentato che pendeva dal suo collo, identico a quello legato alla parte superiore della chitarra.
Le ali di un angelo.
Lo stesso disegno che stavo accarezzando in quel momento.
Mi strinse la mano, accorgendosi dei miei occhi lucidi.
-Ehi, Ed- mi guardò negli occhi, poi davanti a sé, probabilmente ricordando qualcosa –Una volta, a tredici anni, ho scritto una canzone. Parlava di un amore a distanza- rise, abbassando lo sguardo –L’unica cosa bella che ho scritto era ‘Ricordare qualcosa è l’unico modo per non dimenticarla’-
Mi guardò di nuovo negli occhi. Le sue iridi color nocciola scrutavano dentro la mia anima.
Sorrise leggermente, prendendomi la mano.
-Ricordala al meglio, Ed- sussurrò
Annuii, asciugandomi le lacrime col dorso della mano.
-Grazie..- dissi
-Amanda- rispose
-Amanda- sorrisi
Si alzò, guardando il suo orologio.
-Sbrighiamoci, Ed, il concerto inizierà tra un’ora- Prese due chitarre e se le mise in spalla, con altre due in mano –Ti aiuto-
Presi gli altri strumenti, compresa Angel, e iniziai a camminare accanto a lei.
Chiacchierammo del più e del meno, avvicinandoci al luogo del concerto.
Rimasi in silenzio qualche minuto, mentre lei canticchiava sottovoce.
Sorrisi mentre riconoscevo le parole di Skinny Love, una delle mie canzoni preferite.
Mi girai verso di lei, alla mia destra.
Aveva il viso coperto dal suo ciuffo rosso, ma riuscivo a vedere le sue labbra screpolate che si muovevano e si curvavano in un sorriso prima che sussurrasse qualcosa.
-Perché mi guardi?- chiese, girandosi verso di me, ridacchiando
Arrossii, balbettando qualcosa.
-Comunque, siamo arrivati- annunciò indicando un edificio tappezzato da manifesti di concerti e locandine di film –Ti accompagno dentro?-
Annuii e entrammo, venendo fermati quasi subito perché non mi riconoscevano.
Quando il ‘buttafuori’ mi bloccò, Amanda si mise a ridere.
-Seriamente, non lo riconoscete?- domandò sarcastica
-I capelli rossi- mi indicò la testa –Una decina di chitarre al seguito- si girò per fare vedere le custodie dei miei strumenti –Tatuaggi su tutto il braccio- mi aiutò ad alzarmi le maniche della felpa. Fece una pausa.
-Beh?- chiese il tizio
-Vi serve un disegnino o gli lasciate fare le prove del suo concerto in pace?- continuò imperterrita Amanda, continuando a gesticolare
Le toccai una spalla, facendola girare verso di me, e le mostrai il pass che mi aveva dato Stuart.
Meno di tre secondi dopo, il buttafuori e altri due uomini dalle dimensioni di un armadio erano diventati improvvisamente gentili e ci avevano mostrato la strada per il palco, portando le chitarre al posto nostro.
-Woah, mancava solo che si inchinassero.- disse Amanda sedendosi a terra
Scoppiai a ridere mentre lei si puliva gli occhiali con l’orlo della maglietta. Durante l’operazione guardò il suo orologio e sgranò gli occhi –è già così tardi?- esclamò
Si alzò velocemente in piedi e mi salutò con un bacio sulla guancia –Devo andare, sono in ritardo- poi corse via, lasciandomi imbambolato sul palco.
-Ciao..- sussurrai, per poi guardare a terra
Mi accorsi che c’era un foglietto sul posto in cui si era seduta Amanda. Lo raccolsi e lessi un’unica parola: ‘Mamihlapinatapai’.
 
 
Sorrisi pensando a come ci eravamo incontrati, poi mi accorsi di una cosa.
Avevo usato tutte le chitarre, tranne Angel.
Mi preparai velocemente, presi la chitarra senza neanche metterla in una custodia e corsi fuori dalla porta, esultando dentro me.
Ero sicuro che sarebbe andata bene, che si sarebbe svegliata. Lo sapevo.
 
Arrivato all’ospedale, mi fiondai direttamente nella sua camera e chiusi la porta.
Giurai di averla vista sorridere appena entrato.
Sorrisi a mia volta, poi iniziai a suonare.
 
Come on skinny love, just last the year
Pour a little salts, we were never here
Oh, my-my, oh my-my, my, my
Staring at the sink of blood and crushed veneer
And tell my love to wreck it all
Cut on all the ropes and let me fall
Oh, my-my, oh my-my, my, my
Right in the moment these orders tall
And I told you to be patient, and I told you to be fine
And I told you to be balanced, and I told you to be kind
And in the morning I’ll be with you, but it would be a different kind
Cause I’ve been holding all the tickets and you’ll be owning all the fines.
Come on skinny love, what happened here?
Suckle on the hope on light brassiere
Oh, my-my, oh my-my, my, my
Sullen load is so slow in the spilt
And I told you to be patient, and I told you to be fine
And I told you to be balanced, and I told you to be kind
And in the morning I’ll be with you, but it would be a different kind
Now all your love is wasted, then who the hell was I?
Now I’m breaking up the britches, and at the end of all your lines
Who will love you? Who will fight? Who will fall far behind?
Who will love you? Who will fight? Who will fall far behind?
Oh.
 
Chiusi gli occhi per non far uscire le lacrime, e quando li riaprii, Amanda era seduta sul lettino che mi guardava.
Scossi la testa, come pensando di essere pazzo, ma lei era ancora lì.
Ricambiai il suo sguardo e le presi una mano. Quando capii che era davvero lì, la abbracciai.
Le sorrisi, poi lei mi fissò e mi fece una domanda.
-Chi sei?-
 

 

Yo.
 
Sono tornata viva dagli esami. *alleluia di sottofondo* AHAHAHAHA
Torniamo al capitolo, è meglio lol
Abbiamo Ed in preda ai flashbacks, il ricordo del loro incontro, Skinny Love, Mamihlapinatapai e Amanda che si sveglia senza ricordare nulla.
Mi odiate? Lo so. Sorry.
Ora vi starete chiedendo, Amanda è con lo stesso aspetto di qualcuno, ma chi?
Ebbene sì, Amanda è a mia immagine e somiglianza.
Perché? Semplicemente, non mi va di dare a qualcuno l’aspetto di una ragazza in coma. Diciamo che le cose brutte non le auguro a nessuno, quindi uso la mia faccia (di culo)
Eh.
Ci vediamo al prossimo capitolo, gherlz (e boys?)
Recensite, se vi va. (Siete autorizzati a rimproverarmi per l’enorme ritardo)
Ciao!
-Sara/Amanda/Ewilen/Pazzoide dalle molteplici identità (l’ultimo nome è un bel riassunto)
PS: Ho un’infinità (anche due infinità, volendo) di idee per one-shot, e quasi nessuna per continuare le fan fiction. Mi odiate, lo so.
Buone vacanze!
Vi saluta anche Ed ouo

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran / Vai alla pagina dell'autore: Zaira318