Provate ad immaginare.
Giorno dopo, mi alzo. Primo pensiero? Devo comprare
il cd dei My chemical romance.
Ovvio.
Marina, la proprietaria del mio negozio di dischi,
non ci vuole credere, dice che devo aver preso una brutta botta in testa per
essere lì alle nove di mattina a comprare un cd punk rock, post hardcore,
alternative rock o quello che diavolo è.
Ho preso il secondo “Three cheers for sweet
revenge”. Ho questa fissa di non comprare mai l’ultimo cd uscito se non conosco
bene la band, non so forse perché preferisco non giudicare solo dall’ultimo
lavoro, o magari è semplicemente una strana malattia mentale. Chi può dirlo?
Torno a casa e lo metto nello stereo, posso sempre
sentirlo mentre faccio un po’ di pulizie.
Partono le prime note.
Long ago
Just like the hearse you died to get in again
We are so far from you...
Mi siedo, incapace di fare altro.
Immersa nella melodia.
Rapita dalle note e dalle strofe che si susseguono.
...So long and goodnight
So long and goodnight
E mi sembra di rivederlo che mi saluta con la mano.
Le sue labbra dicono arrivederci, ma so che negli
occhi ha un addio.
If you were here I'd never have a fear.
So go on live your life.
But I miss you more than I did yesterday.
You're beautiful
Immobile. Non muovo neanche le mani che tengo
strette in grembo.
If you marry me,
Would you bury me?
Would you carry me to the end?
Come se in quelle canzoni ci fossero le parole mai
dette, sussurrate e urlate con rabbia, dolore e dolcezza.
Un mescolarsi di emozioni che mi fanno girare la
testa.
Life is but a dream
for the dead,
And well I, I won't go down by myself,
But I'll go down with my friends.
Sento che anche io vorrei urlare tutta la mia rabbia,
rabbia che ho sempre tenuto nascosta dietro un volto ben costruito.
Poi qualcosa cambia.
Well if you wanted
honesty, that's all you had to say
I never want to let you down or have you go, it's better off this way
For all the dirty looks, the photographs your boyfriend took,
Remember when you broke your foot from jumping out the second floor?
Finalmente mi muovo per
avvicinarmi di più allo stereo, come se il volume non fosse già abbastanza
alto.
I'm not okay
I'm not okay
I'm not okay
You wear me out
Un sorriso spontaneo si apre
sul mio viso.
Un sorriso che diventa risata, si, proprio una
risata.
Mi concentro sulle chitarre di sottofondo, poi la
batteria, il basso, la voce, e infine li metto insieme e sorrido ancora.
Sapete quando vi viene l’irrefrenabile impulso di
alzarvi e muovervi? Ecco.
Ho ascoltato solo le prime cinque canzoni e già sono
riuscita a provare tre emozioni diverse.
Dopo aver saltellato un po’ per la stanza la canzone
finisce, mi stendo sul letto sorridente e fisso il soffitto aspettando la
prossima.
I never said i'd lie and wait forever
if i died we'd be together
i cant always just forget her
but she could try...
Oh no...
In questo momento ho il cuore troppo aperto alle
emozioni per una canzone del genere.
...at the top of my lungs in my arms she dies
she dies...
Sto per cedere, ma non mi
importa. Sono da sola.
...at the end of the world
or the last thing i see
you are
never coming home
never coming home...
E mi addormento così, con una
lacrima che scende, guardando il soffitto ma vedendo oltre.
Da quando sono una ragazza così emotiva?
Mi sveglio un’ora dopo con la confusione che si ha
quando dormi fuori da i soliti orari.
Non ho voglia di studiare.
Prendo il vecchio lettore cd, ci infilo il disco ed
esco.
Mi immergo nel freddo e comincio a camminare.
Devo pensare a trovarmi un nuovo lavoro, ma di
domenica posso fare poco. In questi frangenti mi sento così inutile!
Forse potrei provare a vedere se serve una commessa
in qualche negozio, una libreria sarebbe perfetta!
I miei pensieri volano fra fantasie su vari lavori
fino allo studio evitando accuratamente di pensare al giorno prima. E’ stato
bello, punto.
Dopo una passeggiata decido che forse è ora di fare
qualcosa, così torno a casa, mentre mi avvicino vedo una figura che si muove
nervosa camminando avanti e indietro davanti al cancello del mio palazzo.
Più mi avvicino più mi sembra familiare.
Sentendo i miei passi si gira, vedo la sorpresa,
l’imbarazzo e la felicità passare sul suo viso.
-Ciao Crystal!- esclama felice –meno male che sei
arrivata,a volte il mio cervello non funziona tanto bene, non so come credevo
di contattarti dato che non so neanche il tuo cognome-
Lo fisso cercando di mettere a posto le idee. Chiudo
gli occhi, li riapro a lui è ancora lì.
Non capisco, c’è qualcosa che sfugge alla mia
logica.
-Ehi, tutto bene?-
Levo una cuffia per capire quello che dice.
-Come?-
Scoppia a ridere.
-No, nulla-
Secondo i miei calcoli noi non ci saremmo più
rivisti e l’evento stava già passando in quel cantuccio del mio cervello che
occupano le cose belle. Perciò…
-Che ci fai qui?- mi ritrovo a domandare
stupidamente.
-Ti devo raccontare una cosa, saliamo un momento?-
mi chiede indicando il palazzo.
-Si… certo-
Arriviamo
nel mio appartamento e lui, dopo essersi guardato un po’ intorno, si siede sul
divano e afferma sconsolato:
-Non
potremmo mai vivere insieme…-
-Eh?-
-Tu
sei troppo ordinata, impazziresti con un tipo come me-
-Ah…
mi dispiace-
-Crystal
ma stai capendo quello che ti dico?-
Mi
guarda preoccupato.
Va
a finire che faccio sempre la figura dell’ebete.
-Si,
scusa sono un po’ soprappensiero… e sto realizzando ancora il fatto che tu sia
qui-
Mi
guarda in modo stranissimo.
Adesso
è il mio turno di fissarlo preoccupata.
Si
avvicina, tanto che sento il suo respiro addosso. Posso vedere vicinissimi i
suoi occhi verdi e mi sembra di annegarci per un secondo.
Mi
prende le mani… e mi leva il lettore cd.
-Lo
sapevo!- esclama.
Lo
guardo senza capire.
-Adesso
che hai comprato il nostro cd ci stai mitizzando anche tu, o forse eri già una
fan psicopatica in incognito che si è fatta sfuggire un’informazione?- chiede
ridacchiando.
-Beh
se la scelta è chiusa fra queste due opterei per la prima, ma comunque era solo
per dire che non capisco come mai sei tornato, ma soprattutto come hai fatto a
trovare casa mia, non è che lo psicopatico sei tu?-
Sospira
facendo finta di asciugarsi il sudore.
-wow,
due domande facili. Allora, sono tornato perché ero stato bene ieri e perché ti
devo dire quella cosa a cui ho accennato prima, e so dove abiti perché ieri ti
ho seguita fino a casa-
-Bene,
sei ufficialmente tu lo psicopatico- affermo- vuoi un caffè? O magari un tè,
tanto per variare il menù- aggiungo
-Quello
che prendi tu- dice sorridendo.
Andiamo
in cucina, lui si siede dietro al piano, io dall’altra parte comincio a
trafficare con la macchinetta.
-Caffè
sia, non ho una grande passione per il tè-
Poco
dopo gli servo il caffè e mi accorgo che lui mi fissa con un sorriso
compiaciuto.
-Che
c’è?- chiedo curiosa.
-Avevo
ragione!- esclama trionfante.
-Potresti
spiegarti meglio?-
-Hai
presente il bar di ieri, quello in cui siamo andati insieme? Ecco, avevo visto
che cercavano personale, così stamattina sono andato a chiedere se avevano
bisogno di una ragazza per servire al bancone. Sarai anche una frana con i
tavoli, ma al bancone te la cavi benissimo!-
Mi
guarda tutto compiaciuto.
-Perciò
se vuoi puoi andare, aspettano solo una tua chiamata, chiaramente è solo una
proposta-
Rimango
immobile a fissarlo con la tazza bollente stretta fra le mani.
-Tu…
cosa? Stai scherzando vero?-
-Ti
sembra che stia scherzando?- chiede facendo una faccia molto seria decisamente
poco adatta a lui.
Le
persone si sono sempre comportate come mi sarei aspettata, tutti, dai miei
genitori ai miei amici.
Perciò
in questi anni ho sviluppato una specie logica di ferro indistruttibile.
Come
un cavallo col paraocchi, vede solo quello che si aspetta di vedere, la strada
dritta.
Frank
dal primo momento ha cominciato a prendere a calci la mia logica.
Se
fossi stata un cavallo mi avrebbe già fatta andare fuori strada parecchie
volte.
O
mio dio, adesso mi paragono anche ai cavalli.
Insomma,
c’è qualcosa di strano ed incredibile in lui che mi sorprende ogni volta.
Anche
la loro musica mi ha fatto lo stesso effetto, a dir la verità mi ero aspettata
una specie di boy band un po’ emo-punk.
E
invece sono riusciti a farmi andare completamente fuori di testa.
Odio
questi momenti in cui il mio cervello lavora troppo veloce, con la conseguenza
che rimango imbambolata come una scema. Se muovo troppo in fretta il cervello
non riesco a muovere la bocca, comincio seriamente a credere di avere qualche
problema mentale.
-Ecco-
dico
-Ecco
cosa scusa?- mi chiede sgranando gli occhi. –che, che ti succede Crystal? Hai
dormito stanotte? Ti vedo un po’ strana… non che io ti conosca così bene da
poter dire quando sei normale e quando sei strana,in effetti, ma comunque
sembri più strana di quanto non fossi ieri, ammesso che ieri non fossi strana e
oggi normal…-
-Ehi!
Mamma mia, ma sei sempre così logorroico? Tu fai con la lingua quello che io
faccio col cervello col risultato che sembriamo tutti e due degli stupidi ma in
due modi diversi-
-Quindi
fissavi il vuoto in quel modo preoccupante perché stavi pensando troppo in
fretta per parlare?-
-Esattamente!-
Scoppiamo
tutti e due a ridere con le lacrime agli occhi.
-Ah
e un’altra cosa, chiamami Crys, Crystal e troppo formale- dico con una smorfia.
-Ok,
Crys. Non ti dico di chiamarmi Frankie perché una cosa che odio e purtroppo il
mio nome è troppo corto per essere diminuito ulteriormente-
-Va
bene così, ti chiamerò Frank in modo da amici- dico non sapendo neanche bene
cosa sto dicendo.
-Perfetto!-
E
riprendiamo a ridere.
-Senti,
mi devi spiegare una cosa, perché tu, con tutti i miliardi di impegni che
avrai, perdi tempo a cercare un lavoro ad una ragazza mezza matta che hai
conosciuto per caso il giorno prima? Insomma non lo so, ti comporti così poco
da chitarrista in una band famosa e così tanto da normale ragazzo…-
-Non
ci deve essere per forza una spiegazione a tutto, semplicemente mi hai
incuriosito, non so. Volevo rivederti. Quindi sono tornato. Poi se sono il
chitarrista in una band, per quanto famosa essa sia, rimango sempre un ragazzo
normale- mi sorride, come se stesse spiegando la cosa più facile del mondo ad
una bambina curiosa.
Forse
è così, è la cosa più facile del mondo, e io mi faccio troppi problemi. Penso
che a questo punto sia meglio prendere le cose belle che ti succedono senza
fare troppe domande, sono occasioni che non si ripetono facilmente.
E
pensare che non lo conosco neanche da 24 ore…
Allura, allura, vi è piaciuto
nuovo chap?^^ Beh dai spero di si! Mi rendo conto che è molto smiloso, ma
quando penso a Frank mi vengono fuori queste cose…*ç*
VampireJunkie: Puz!
Meno male che ci sei tu *.* Grazie per il sostegno morale xD Ti vi bii!
Blaise_sl_tr07: Grazie^^ Eh si… Frank, awww! Beh
spero che ti piaccia il seguito^^
Re i: xD Reazione assolutamente adeguata!
Bell_Lua: No si infatti Frankie è troppo pucciotto
e simpatico, è impossibile -.^
Anangelfallefromgrace: Hai visto Mora? Ci sono
riuscita!xD Grazie teshora, tu troppo gentile ^//^ Fra poco ci vediamolo! Non vedo
l’ora *.*
_Cri_: Eheh grazie per il sostegno, sono contenta che ti
sia piaciuta!^^
Smokeygirl: Hai assolutamente ragione *ç*