Non mi serve alzare la testa per capire chi ha
parlato, velocemente mi asciugo gli occhi,non può lasciarmi in pace? Se proprio
devo piangere preferisco che non mi veda nessuno.
-Guarda, non ti preoccupare, tanto se non fossi
incappata in te sarebbe stato sicuramente qualcun altro, mi dispiace solamente
che ti abbia trascinato giù con me- dico indicando la sua maglietta.
-Capirai! Non è un problema, sul serio. Per farmi
perdonare posso offrirti qualcosa?-
-In un altro bar, chiaramente- si affretta ad aggiungere
vedendo la mia espressione terrorizzata.
-Ma… non avevi un’intervista super importante
adesso?-
-Beh si, ma possono fare a meno di me, non è così
importante che io ci sia- afferma
-Non è importante, oppure dato che ti ho macchiato
la maglia non potrebbero che farti primi piani?- chiedo con voce funerea.
-No, dai sul serio, non è una cosa così grave, il
tuo capo ha decisamente esagerato, non siamo nemmeno così famosi. E’
dimostrato, neanche tu sai chi siamo-
Ex capo penso tristemente.
-Ma io sono un caso a parte, generalmente non
ascolto la musica che va adesso, sono più per i vecchi classici rock. Com’è che
vi chiamate?-
-Siamo i My chemical romance- dice sorridendo
ripensando probabilmente a tutto quello che si nasconde dietro quel nome.
-My chemical romance…- metto in moto il cervello
cercando di pensare se per caso mi è mai capitato, magari di sfuggita, di
sentire quel nome, ma niente. –no, sono proprio ignorante!- dico ridendo e lui
con me.
-Nessun problema, anzi, sono quasi contento che tu
non sia una fan inferocita pronta a strapparmi i vestiti di dosso. Insomma,
accetti l’invito?- (io sarei tra quelle fan xD nda.)
Perché no? Sicuramente sarà meglio che stare su
quella panchina a gelarmi il sedere tutto il resto della mattinata, o di
tornare nel mio appartamento a deprimermi.
-Va bene-
Il bar è affollatissimo, ma riusciamo comunque a
trovare una tavolino da due.
Ordiniamo tutti e due caffè, chiaramente.
-Il caffè è la mia droga- affermo chiudendo il menù.
-Ti posso capire, non dico che ne vado pazzo, ma è
sicuramente quella pozione magica che mi permette di stare in piedi tutto il
giorno-
La cameriera arriva al nostro tavolo senza fare
morti e danni di nessun genere, per lei sembra quasi che sia un gesto
automatico, che rabbia!
-Non eri così male alla fine come cameriera- dice
lui dopo aver notato la mia espressione fra l’omicida e lo sconsolato.
Lo guardo scettica.
-Certo…-
-Comunque
prima abbiamo cominciato decisamente con il piede sbagliato- dice ridendo –
ricominciamo. Piacere, sono Frank-
-
Piacere mio, Crystal-
Rimango
a fissarlo mentre ride, non penso di non aver mai sentito una risata più buffa
e tenera, o semplicemente sono contenta
di sentire qualcuno che ride dopo quello che ho passato nell’ultima mezz’ora.
-Che
ho detto?- chiede preoccupato. Effettivamente non devo avere un’espressione
molto intelligente in quel momento.
Scoppio
a ridere.
-Semplicemente
pensavo a quanto sia carina la tua risata-
Dopo
un caffè e una buona dose di risate penso che forse devo rimediare al mio
danno.
-Quanto
altro tempo libero pensi di avere?-
-Mh…
abbastanza, perché?-
-Vieni
con me-
Ok,
nei dintorni sicuramente non c’è un negozio decente, o almeno del genere
giusto, ma qualcosa troverò comunque.
-Posso
sapere dove mi stai portando?- chiede dopo un po’
-Ti
ho rovinato la maglietta, e devo rimediare. Faremo due soste- dico
sorridendogli.
Ecco,
prima sosta.
Guarda
scettico l’insegna.
-Playboy?-
-E’
l’unico negozio di vestiario nei dintorni…-
-Ma
per quello? Guarda lascia perdere, non morirà nessuno per una maglietta sporca!
Ho fatto di peggio-
-E
dai, stai al gioco-
Non
può resistere al mio sguardo languido.
-Va
bene, va bene, ma non fare quella faccia!-
Vittoria!
Entriamo
e un odore che dovrebbe essere zucchero filato misto a qualche altra schifezza
ci invade.
Lo
sento borbottare qualcosa di incomprensibile. Mi viene da ridere, lui,
completamente vestito di nero (a parte la famosa maglietta) stona decisamente
con la tonalità rosa confetto del negozio.
-Pensi
che possiamo fare una cosa veloce?- mi chiede con due occhioni sofferenti. Deve
essere una specie di supplizio, e non ha tutti i torti, questo posto dà i
brividi.
-Uhm,
che ne pensi di questa?- dico prendendo una maglietta dall’espositore. E’ nera.
Strano.
-Girala
un momento- mi chiede sospettoso.
Appunto.
Il
famoso coniglietto, luccicante di strass, spicca enorme al centro.
-Forse
non è il caso…- dico rimettendola al suo posto.
Rimane
a distanza dai capi,con le mani in tasca, quasi fossero qualche potentissima
arma di distruzione di massa.
-Sinceramente
ho seri dubbi che potremo trovare qualcosa di adatto in questo posto. - mi
chiede
-Effettivamente…-
dico con una smorfia mentre poso quella che dovrebbe essere una canottiera.
Dopo quasi mezz’ora immersi nel mondo del
rosa e dei conigli usciamo con una
maglietta, quasi, dico quasi, decente. Nera con un coniglietto piccolo sulla
manica destra, tanto per ricordarci che cosa siamo riusciti a fare.
-E’
stata una bella prova però, non avevo mai resistito così tanto in un negozio
del genere- dico soddisfatta.
-Io
credo di non esserci neanche mai entrato-
Non
ha reagito bene come me, sembra ancora sconvolto.
-Ora
spiegami, cosa dovremmo farci con questa cosa?-
-Ora
c’è la seconda sosta- spiego
-Ho
paura…-
-Tranquillo,
niente più negozi allucinanti, prometto!-
Lo
ammetto, mi sto divertendo parecchio.
-Senti,
se non sbaglio anche tu non sei uscita indenne dallo scontro, allora mi spieghi
perché non hai una busta di playboy in
mano?- chiede sventolandomi quell’aggeggio luccicante sotto gli occhi.
-Semplicemente
perché io abito a due passi da qui e non appena saremo usciti dalla seconda
sosta potrò andare a cambiarmi mettendomi qualcosa di decente-
-Se
è per questo anche io potevo andare a cambiarmi-
Mi
prende per il braccio e mi trascina dentro al primo negozio che vede.
-Only
for girls, non pensi che siamo stati molto fortunati? Proprio quello che ci
serviva. Questa volta scelgo io per te, e non puoi commentare!-
Sembra
che anche lui si stia divertendo parecchio. I suoi occhi luccicano di gioia
perversa mentre scorre tutte le magliette più orribili che io abbia mai visto.
Manca solo una risata diabolica e poi il quadretto è completo.
-Non
vale! Tu prima almeno potevi dire la tua!-
-Crystal
eravamo dentro Playboy, c’era poco da dire…-
-Only for girls? Pensi che io faccia spesso compre qui?-
All’improvviso
si blocca e sorride in un modo che non mi piace per niente.
-Trovata!-
Estrae
una cosa terribilmente fucsia dal resto del mucchio e va verso la cassa tutto
gongolante.
All’uscita
finalmente mi porge la busta.
Quasi
impaurita la tiro fuori e mi blocco in mezzo alla strada con quel affare in mano.
Al centro spicca una porcellina (che sembra
più un travestito), le mani sui fianchi e uno sguardo che dovrebbe essere sexy con
una nuvoletta che dice: Look at me!
Apro
la bocca per dire qualcosa ma tutto quello che mi esce è una specie di rantolo.
-Dovresti
vedere la tua faccia è assolutamente…- ma non finisce la frase perché inizia a
ridere piegandosi in due.
Riguardo
il disegno e attacco anche io. Come si fa a non ridere? E’ assolutamente
orribile.
Rimaniamo
a ridere lì, in mezzo alla strada senza neanche riuscire a respirare, per non
so quanto.
-Ok,
ok, adesso basta, mi fa male la pancia!- lo supplico
-Si,anche
perché mi si sta slogando la mandibola- acconsente lui
Finalmente
arriviamo anche alla seconda sosta: una lavanderia.
-E’
ora di darsi una pulita-esordisco –poi ti potrai mettere il tuo fantastico
acquisto-
-E
tu il tuo- aggiunge facendomi l’occhiolino.
Appena
entrati ci dirigiamo all’unica lavatrice libera. Lui senza pensarci troppo si
leva la maglietta e la butta dentro selezionando il programma.
Vederlo
così disinvolto a petto nudo mi ricorda che io ho ancora cappotto e sciarpa.
Si
gira per prendere la busta con la maglietta e mi ritrovo a fissare il tatuaggio
che dalla nuca gli arriva fino in mezzo alle scapole, sentendosi osservato si
gira e allarga un sorriso a trentadue denti vedendomi arrossire.
Comincio
a levarmi il cappotto molto, molto lentamente. Chissà perché l’idea di rimanere
in reggiseno davanti ad un perfetto sconosciuto mi imbarazza.
-Se
vuoi mi volto- dice probabilmente interpretando la mia faccia accigliata, sono
così facile da capire?
-No
no- sussurro sempre più imbarazzata.
Qualche
secondo e la camicetta è dentro la lavatrice, da bravo gentiluomo è rimasto
girato tutto il tempo.
Prendo
la maglietta e cerco di capire da che parte la devo infilare, dopo un minuto
buono di riflessione trovo un buco che dovrebbe essere quello giusto e provo a
indossarla.
Si
ferma a metà strada, non capisco, non va più giù. Provo a levarla ma non torna
neanche su.
-Oh
no…-
-Che
succede?- chiede preoccupato e divertito allo stesso tempo.
-Non
lo so… non… penso di aver bisogno di aiuto- concludo
due
mani fresche sulla schiena mi fanno sobbalzare. Non posso vederlo ma so che sta
ridacchiando.
-Smettila
di prendermi in giro- piagnucolo- è già abbastanza imbarazzante di suo…-
Per
tutta risposta ride ancora più forte.
-Ecco
fatto- dice con calma dopo qualche secondo- si era impigliata nel reggiseno-
-Ehm
ok, grazie- Ormai mi sono rassegnata al colorito stile pomodoro maturo.
Finisco
di indossarla ma si blocca di nuovo.
-Oddio!
Penso che si sia impigliata di nuovo…-
-No,
adesso è a posto-
-Ma…-
Con
orrore realizzo che è così corta perché è fatta così.
-Mi
arriva appena sopra l’ombelico! Ti rendi conto che siamo in gennaio brutto
sadico?!-
Guarda
la cosa che indossa e poi me.
-Ok
va bene- mi arrendo – abbiamo tutti e due simpatia per il sadismo-
Usciamo
dalla lavanderia e il cellulare di Frank comincia ad urlare, non scherzo, sta
proprio urlando…
-Bob?-
risponde tranquillo.
-Si,
sono a due passi dal bar.-
-Si-
-Ma
perché, che ore sono?-
-Oddio,
non pensavo che fosse così tardi-
-Si,
mammina, non c’è bisogno che mi fai la predica. Adesso arrivo- e con un sospiro
chiude la conversazione.
In
effetti il tempo è volato, è quasi l’una.
Mi
dispiace che sia già arrivato il momento di salutarci, sono state due ore
decisamente fuori dalla norma, ma ogni tanto fa bene anche a me- la regina di
ghiaccio- ridere un po’.
Pensare
che devo tornare nel mio appartamento vuoto a studiare mi deprime,
improvvisamente la mia vita mi sembra non avere colori, i miei obbiettivo è
sempre stato studiare per diventare una donna con una carriera piena di
successi, nessuno mi ha mai forzato, ho sempre fatto tutto di testa mia.
Semplicemente ora mi appare tutto monotono. Come quando mangi qualcosa di
buonissimo e tornare ai cibi in scatola ti fa storcere il naso.
-Non
penso che tu abbia voglia di tornare di là… quindi forse ci dobbiamo salutare
qui, oppure se vuoi ti posso accompagnare a casa- propone.
-No
sul serio, non ti preoccupare, ti ho già rubato abbastanza tempo, vai a fare il
tuo dovere-
Guardo
i suoi capelli scompigliati e i suoi occhi grandi e capisco che l’ultima cosa
che vorrei fare è lasciarlo andare via.
No
Crystal, niente occhi lucidi. Non sei più una bambina, adesso lo saluti e te ne
vai.
-Non
so se ci sarebbe modo di convincerti, quindi forse è meglio che vada-
-Si
appunto, vai pure tranquillo. Magari vi vedrò in tv! Prometto di ascoltare
qualcosa di vostro- dico facendogli l’occhiolino.
-
Wow, avremo una nuova fan! E’ stato un piacere conoscerti-
-Anche
per me…-
Si,
sentirò la loro musica… perché in qualche modo spero di riuscire a tenere
qualcosa di queste ore. Chiamatemi stupida, chiamatemi immatura. Chiamatemi
come volete ma so che quando sarò china sui libri con la musica come unica
compagna mi mancheranno di questi momenti, per quanto questo possa essere stato
breve mi ricorderà cosa vuol dire ridere.
Quando
ero piccola l’idea che molta della gente che incontravo -con cui magari
scambiavo solamente due parole- non l’avrei mai più rivista mi metteva una
tristezza incredibile.
Probabilmente
non avrei mai rivisto neanche lui, se non attraverso uno schermo.
Sii forte Crystal,
niente lacrime per le stupidaggini
Ecco qui il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto^^ (Ok, parlo al vuoto, ma prima o poi qualcuno leggerà questa storia…spero xD)
Beh in quanto a ringraziamenti…
Grazie Pam (senza di te questa storia sarebbe ancora in
una cartella lasciata a metà, grazie nonnina^^) Fra (oddio mora il tuo nome è
impossibile da riportare xD ti voglio bene tesora!) Annina (grazie per aver
commentato anche qui!!^^) Bell_Lua (grazie anche perché tu sei l’unica che non
aveva letto prima questa fic^^ spero che continuerai a seguirmi!)
Baci,
Silvia