Cari @onedirection,

siete i ragazzi più importanti della mia vita.

Siete entrati nel mio cuore con un solo ‘click’ del mouse.

Ci chiamano ‘società malata’ solo perché stiamo al pc per ascoltare le vostre canzoni e vedere i vostri video e le vostre foto.

Ma nessuno sa cosa vuol dire avere degli idoli eccetto noi che ne abbiamo qualcuno, ed in questo caso, noi che abbiamo voi.

Vi chiamiamo ‘ragazzi’ come se foste i nostri amici, i nostri fratelli.

E voi ci chiamate ‘fans’, o meglio ‘directioners’.

Ci sentiamo in una famiglia, ma la distanza si prende gioco di noi.

Io, come molti altri, cerco di combatterla ascoltandovi tramite degli auricolari.

Voi vi girate tutto il mondo per vedere le nostre dolci lacrime di gioia rigare i nostri visi e dire “stiamo realizzando milioni di sogni”, quando in primis avete realizzato il vostro.

Ci avete reso felici con una canzone sulla spiaggia ed un ritmo un po’ ‘Grease’ ed adesso siete arrivati alla Best Song Ever.

Ci avete fatto ululare sillabe in Gotta Be You, saltare con One Thing, scatenarci con Live While We’re Young, piangere cantando Little Things, ridere vedendo il video di Kiss You, intenerirci con One Way Or Another - nonostante fosse una cover - e ci avete fatto capire che bisogna essere sé stessi tramite una canzone dal buffo video: Best Song Ever.

Ho elencato così tutti i vostri singoli rilasciati con un video ufficiale.

Ma ci sono ben due album, al momento, che ci fanno capire tanto.

E quegli album, come i futuri, fanno parte di voi, di noi, della mia vita.

Adesso che voi ci state regalando quei sorrisi che compaiono non appena vi ascoltiamo, noi vi regaleremo i vostri TRE anni di boy band, di One Direction.

Siete stati criticati tanto e lo sarete ancora, dovrete affrontare le nostre grida e non smetterete di sentire le mani delle fans sulla vostra schiena mentre cercano di chiamarvi per fare una foto.

Ma ci pensate?

Tre anni passati in giro per il mondo, a dormire poco e mangiare in modo non molto sano e veloce, a sgolarvi per fare degli acuti, a superare voi stessi.

Sì, perché vi siete superati.

Vi ricordate quando dicevate “vorremmo raggiungere l’armonia vocale che pensiamo ci possa essere fra le nostre voci”?

Ecco, l’avete raggiunta.

Sapete come lo so?

Perché mi vengono i brividi quando i vostri accenti e le vostre doti vocali si fondono e formano una sola voce, quella dei nostri ragazzi, dei nostri idoli.

“Sono solo la tua band preferita, non possono mai essere degli idoli, mica ti hanno insegnato qualcosa!”

Ed invece sì, siete i miei idoli perché mi avete insegnato qualcosa.

Cosa?

Mi avete insegnato a sognare. Sì, a sognare.

A non arrendermi.

A sapermi divertire.

A fregarmene di chi parla male di me.

A credere.

Ad essere sempre migliore e capire i miei errori.

Ad affrontare la vita con un sorriso sulle labbra.

Voi, cari idoli, mi avete insegnato ciò che a scuola non si impara, e neanche a casa, coi genitori.

Questo si impara vivendo.

Ed io sto vivendo i migliori anni della mia vita, lontana o vicina da voi, con le lacrime agli occhi di una stupida adolescente che di certo voi non verrete ad asciugarmi, con un sorriso falso che solo voi trasformate in vero.

Voi mi avete insegnato a non abbandonare la speranza.

Ed io, fino all’ultimo, non l’abbandonerò.

Penserò a voi, che, tre anni fa, eravate sul palco di X-Factor non sapendo cosa sarebbe successo.

A voi che avete provato intere notti delle canzoni per piacere ai giudici e passare al gradino successivo.

A voi che “the band that lost the X-Factor, but won the world”.

A voi che siete la mia ragione di vita.

A voi che siete il sogno che occupa tutta la mia stanza e non un solo cassetto.

E noi, le vostre directioners, non dimenticheremo mai nulla di quello che è successo dal primo giorno in cui vi ascoltammo, anche se nel modo più strano possibile.

E voi, i nostri ragazzi, vi ricorderete sempre di ciò che noi continueremo a fare.

Così ci ringraziamo a vicenda,

noi, per gli anni di musica che ci avete regalato e per quelli che ancora verranno,

voi, per il sostegno che vi abbiamo dato, anche nei momenti più difficili, anche quando pensavate fosse finita.

Ma sapete quando finirà?

Mai.

Perché anche se diventassimo sordi, avremo la mente per ricordare.

Perché anche se l’alzheimer ci colpirà, avremo le orecchie per ascoltarvi all’infinito.

Perché non importa diventare cechi, avremo la parola per parlare di voi con i nostri figli e nipoti.

Perché non importa diventare muti, avremo un altro modo di comunicare e di tramandare il nostro passato, la vostra musica, i momenti che ci hanno resi felici.

E sapete un’altra cosa?

Beh, veramente sono due cose, due parole importanti.

Scusate, se a volte ci arrabbiamo per qualche vostro errore, se vi vediamo diversi o se vorremmo ritornaste quelli di una volta anche se lo dite voi stessi che ‘This Is Us’.

Grazie, per tutto ciò che continuate a fare e spero non molliate mai, per questi tre anni insieme - spero ce ne siano altri -, per essere rimasti insieme nei momenti difficili.

Siete forti, ragazzi.

Siete la mia forza.

La forza di un intero fandom.

Auguri per questi tre anni.

Auguri per le vostre vittorie e anche per le vostre perdite.

Auguri per voi e le vostre famiglie.

Auguri per il vostro successo.

Auguri per gli anni migliori, non solo della nostra, ma anche della vostra vita.

Auguri per voi e noi.

Auguri per i One Direction.

Auguri, idoli.

-da una directioner.