Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: arianauhl    23/07/2013    4 recensioni
«San Diego,» spiegò «sono qui per due settimane».

«Oh» mormorai. 

«Tranquillo super star, due settimane bastano e avanzano» [...]
____________________________________________________________
«I could be staring
At somebody new
But stuck in my head
Is a picture of you.
You were the thunder
I was the rain
I wanna know
If I'll see you again[…]»
Stardust - MIKA
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz , Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4
club 18.

 
 
 
 

«And if you listen you can hear me
through the radio

in that bright white noise

What I been missing in my life

What I been dreaming of

You’ll be that girl […]»



You make me feel… - Cobra Starships ft. Sabi





 
 
 
 
 
 
 
 
 
Guardai ancora il telefono, impaziente di una risposta dal numero sconosciuto. Le peggiori opzioni le avevo già scartate, non poteva essere uno stalker o roba del genere perché… Bhe non poteva e basta non mi sembrava proprio. Se lo avsse saputo Scooter mi avrebbe già fatto cambiare numero e telefono.
Uscii dalla sala di registrazione ormai vuota mentre facevo scivolare il telefono in tasca. All'inizio avevo pensato a non rispondere ma Twist aveva insistito talmente tanto che alla fine ho ceduto. Entrai nell'ascensore fortunatamente vuoto e cliccai il tasto del piano terra velocemente. 

Scooter alla vista della mia macchina sfasciata per poco non era esploso, in quel periodo stavo dando troppi "problemi" per i suoi gusti. Mi passai una mano tra i capelli prima di rimettermi il capello colorato. Avrei dovuto pure portarla dal meccanico perché Scooter si era rifiutato di riparare per un'altro dei miei danni. Non che lo biasimassi, aveva completamente ragione. Scommettevo che già da quell'ora i media avevano diffuso la notizia sulla guida spericolata di Justin Bieber. Ultimamente mi stavano troppo addosso convinti che sarei ceduto prima o poi. Non avevo intenzione di farlo ma a volte avrei voluto e tanto, la mia privacy era a puttane da troppo tempo. 
Afferrai le chiavi arrivato al parcheggio e mi abbassai per entrare nella macchina ammaccata. Twist mi aveva inoltre proposto un club per la stessa
stasera, "niente di che" aveva detto sostenendo che non sarebbe stato niente che mi avrebbe messo più nella merda di quanto già non fossi. All'inizio avevo declinato l'offerta ma dopo aver discusso con Scooter la rabbia prese la meglio su di me, facendomi accettare. 
Mi fermai ad un semaforo e controllai ancora una volta il telefono. Notando lo schermo spoglio di notifiche, frustrato lo gettai sul sedile accanto e continuai a guidare verso casa mia. 







 
 
 
 
 
 
 
 
Aggiustai i capelli tirati su perfettamente per l'ultima volta prima di prendere da sopra il letto le chiavi della Range Rover che non usavo da un secolo e il portafogli. Feci scivolare il portafogli nella tasca posteriore e, tendo le chiavi tra i denti, presi il cellulare dal comodino. Scesi a due a due gli scalini fino a raggiungere la porta principale. Il numero non mi aveva risposto per tutto il giorno e stranamente, ero nervoso. Guardai ogni tre secondi il telefono per tutta la giornata sperando in una notifica ma niente a parte qualche messaggio di Twist per le indicazioni del posto. Saltai velocemente dentro l'enorme macchina nera e feci partire una telefonata.

Intanto misi il viva voce per accendere l'auto.

 
«Pronto?» rispose Twist mentre di sottofondo si sentì una porta sbattere.

«Io sto uscendo ora, tu a che punto sei?» chiesi mentre uscivo dal vialetto lentamente.

«Bieber! Sto uscendo ora anche io, ci vediamo lì» rispose velocemente.

«D'accordo a dopo» senza aspettare una sua risposta attaccai e lanciai il telefono sul sedile accanto.

Guidai velocemente dopo essermi abituato alla macchina, non la guidavo da almeno un anno o più. 
Appena notai da lontano delle luci capii di essere arrivato al posto.
Club?! Quella era una vera e propria discoteca e neanche tanto piccola. Avrei ucciso Twist. Notai la sua inconfondibile macchina leopardata in fondo al parcheggio e scossi leggermente la testa per come era parcheggiata male. Probabilmente era già fatto. 
La grande insegna luminosa dell'edificio isolato diceva "club 18". Certo, club. Uscii dal parcheggio buio e mi avvicinai al mucchio di persone in fila per entrare. Individuai Twist nella fila parlare con una ragazza bionda ma non ci feci molto caso e mi avvicinai.
 

«Twist» salutai sorpassando la fila causando diversi versi protesta. Il ragazzo di colore mi strinse la mano nella nostra classica stretta e mi presentò la ragazza accanto a lui. Si chiamava Kayla era bassina e Twist l'aveva appena conosciuta. Molto prevedibile da parte sua. La ragazza immediatamente cominciò a flirtare con me e a fare la gatta morta. Resistetti all'impulso di alzare gli occhi al cielo, le ragazze mi si buttano quasi ai piedi quando sanno chi sono. Tutto pur di approfittare di me e di usarmi. Ma ormai riesco a trattare con questo tipo di gente, basta solo ignorarla e si stancherà presto. 
Vagai il mio sguardo nella folla incontrando delle espressioni contrariate. Non ne capii il motivo fin quando una ragazza mi passò accanto sorpassando chiaramente tutta la fila. Girai la testa per guardarla meglio e incontrai il suo sguardo. Sorrise notandomi e mi si avvicinò. Mi accigliai ma la riconobbi dopo un istante: era la ragazza di stamattina. Era da mozzare il fiato, indossava dei pantaloni neri stretti di pelle, una canottiera bianca con qualche scritta e una giacca nera. Tutto abbinato a dei tacchi neri che facevano sembrare le sue lunghe gambe infinite.
 
Mi leccai le labbra squadrandola ancora. 
«Finito di fissarmi, super star?» chiese divertita mentre si fermava davanti a me, solo la corda di velluto della fila ci separava. Indeciso sul da fare infilai le mani nella tasche e distolsi lo sguardo.

La sentii muoversi fino a quando non prese il mio braccio spingendomi verso di lei. Notai che aveva aperto la corda. La guardai attentamente mentre la richiudeva dietro di noi ignorando gli sguardi. Riprese il mio braccio destro e mi guidò fino all'inizio della fila. I due bodyguard sorrisero lievemente e aprirono la corda rossa per farla passare. Un migliaio di domande invasero la mia testa. Come mai poteva non fare la fila? Conosceva i bodyguard? Perché mi aveva portato con lei? Lavorava qui? 
La sua voce scacciò i miei pensieri.
 

«Lui è con me» avvisò i due uomini di grande statura e corporatura indicandomi con un cenno della testa. Annuirono e ci fecero passare causando altri lamenti da parte della fila. Guardai un attimo dietro di me intravedendo Twist guardarmi accigliato prima che la ragazza mi trascinò dentro la grande sala completamente. La musica era talmente alta da far vibrare il pavimento e c'era così tanta gente che il caldo si sentiva e l'aria era quasi irrespirabile. La ragazza sconosciuta si girò verso di me e puntò dietro di lei.

«Io vado a lasciare la giacca ai dj, vieni con me?» annuì seguendola tra la massa di gente. Dopo le avrei fatto tutte le domande che volevo. Raggiungemmo la pedana più alta dove c'era un enorme console e due ragazzi impegnati ad usarla. 
Rimasi dietro di lei mentre toccava la spalla ad uno dei due che subito le sorrise e l'abbracciò velocemente prima di prendere la giacca dalle sue mani e dirle qualcosa che non sentii data la musica ancora più alta in quel punto.
 Incontrai lo sguardo curioso del ragazzo che diede una gomitata a quello accanto a lui. Notai che erano identici tranne il taglio di capelli, probabilmente gemelli. Dopo avermi lanciato un'occhiata interrogativa si girarono entrambi verso la ragazza.
Lei mi prese la mano e mi attirò a loro. 

 
«Ragazzi questo è Justin» mi presentò urlando per sovrastare la musica. Strinsi la mano ad entrambi che scoprii si chiamavano Oliver e Christopher. Guadagnai da Christopher una occhiataccia e una stretta un po’ troppo forte prima che ci allontanammo dalla console. La ragazza prese la mia mano e raggiunse il centro della pista da ballo. 
Si avvicinò a me e, dato che era più o meno della mia altezza grazie alle sue scarpe riuscì ad arrivare velocemente al mio orecchio.

 
«Comunque io sono Dylan» mi informò ad alta voce assicurandosi di scandire ogni parola. Annuii e alternai lo sguardo dalla sua sottile figura al bancone del bar prima di sentirmi trascinato ancora. 
Arrivammo davanti al bancone e lei si sedette su uno degli sgabelli alti. La affiancai mentre prendeva qualcosa da bere. Prese una vodka liscia e mi chiese se desideravo qualcosa ma declinai l'offerta. Non ero nell'umore adatto per iniziare già a bere. Mi stupì bevendo il liquido trasparente tutto di un sorso. La guardai accigliato ma prima che potessi fiatare mi ritrovai di nuovo in pista. 
Dylan, come aveva detto di chiamarsi, cominciò a muovere i fianchi a tempo della musica mentre teneva le braccia alte. Sentendomi fuori luogo vagai lo sguardo per la sala in cerca di Twist ma al posto suo incontrai un paio di occhi scuri simili a quelli della ragazza. Uno dei due ragazzi alla console che mi aveva presentato poco prima, specificando quello che mi aveva stretto la mano più forte, alternò due dita dai suoi occhi a me. Ok, questo era strano. Quello era il suo ragazzo? Perciò mi aveva fatto quel segno? Eppure non si faceva tanti problemi a lasciare la sua ragazza con un'altro. Scossi la testa leggermente scacciando via quei pensieri e mi concentrai di nuovo sulla ragazza. 
Stava ancora ballando lasciando che i suoi lunghi capelli ondeggiassero davanti al suo viso mentre muoveva i fianchi lentamente in modo ipnotizzante. Mi ritrovai a fissarla catturato dai suoi muoventi spontanei e fluidi. Evidentemente non fui l'unico ad essermi accorto di quanto fosse sexy mentre ballava dato che un ragazzo dai capelli scuri si avvicinò a lei. Prima che potesse avvicinare il suo petto alla schiena della ragazza la tirai verso di me facendola finire contro il mio petto. Feci cenno al ragazzo di andarsene mentre circondano la vita della ragazza in modo possessivo. Un ghigno comparì sul volto del ragazzo mentre alzò le mani in modo difensivo e si allontanò. Guardai la ragazza, Dylan, nelle mie braccia mentre mi guardava dal basso con la testa leggermente inclinata e le sopracciglia corrugate. Scossi ancora la testa e la lasciai andare ma lei si aggrappò al mio braccio e mi tirò di nuovo verso il bancone. Evidentemente non si era neanche accorta di quello che era successo. Mi lasciai trascinare ancora mentre i miei occhi caddero sul di dietro perfetto della bruna. Mi leccai le labbra e la affiancai ancora al bancone. Ordinò qualcosa di forte senza specificare lasciando la scelta al barista che evidentemente conosceva. Colsi l'occasione per chiederle una cosa. Mi chinai su di lei per attirare la sua attenzione e poggiai un braccio sul bancone.

«Quello alla console era il tuo ragazzo?» chiesi apatico. Si girò verso di me un attimo capendo che stavo parlando con lei prima di rigirarsi verso il barista impegnato a preparare il drink. Una piccola risata uscii dalla sue labbra, e non potei non pensare ancora a quanto fosse adorabile. Scosse la testa e senza rivolgermi lo sguardo mi rispose con una alzata di spalle.

 
«Forse» disse semplicemente lasciandomi insoddisfatto della sua risposta. 
Annuii leggermente e ne approfittai per ordinare qualcosa di leggero sapendo che non reggevo molto e che avrei dovuto guidare. 
Fummo serviti allo stesso momento da due baristi diversi che subito si occuparono di un'altro ordine dato la grande folla. 
La studiai mentre sorseggiavo il mio drink.
 Senza pensarci due volte ingoiò velocemente il liquido quasi trasparente nel bicchiere di vetro e scosse velocemente la testa prima di sorridere. Sorrisi divertito e finì anche io di bere il contenuto del mio bicchiere velocemente, prima di lasciarlo sul bancone. Sentii subito il caldo dovuto all'alcol nel mio corpo, ma ignorai la sensazione e posizionai una mano sulla schiena di Dylan mentre si dirigeva di nuovo alla pista sorridendo da un orecchio all'altro. 
Si fermò in mezzo alla folla e gettò letteralmente le sue braccia al mio collo allacciandole. Poggiò il mento sulla mia spalla e avvicinò le sue labbra al mio collo percorrendolo delicatamente. Rabbrividì al contatto e strinsi i pugni lungo i fianchi. 

 
«Lasciati andare super star» sussurrò sentendo il mio corpo teso. Chiusi un attimo gli occhi rilassandomi appena. Le sue mani trovarono le mie e sciolsero i pugni prima di guidarle ai suoi fianchi. Ricondusse le sue mani alle mie spalle mentre io non resistetti all'impulso di stringere i suoi fianchi per avvicinarla a me. Gli effetti dell'alcol si iniziavano a far sentire. I suoi fianchi iniziarono a muoversi tra le mie mani a tempo di Heatwave di Wiley. 
Una piccola risatina lasciò le sue labbra mentre fece scivolare le sue mani dalle mie spalle al mio collo. 

 
«put your hands up on my body» cantò il testo della canzone nel mio orecchio lasciando che il suo respiro accarezzasse la mia pelle.
I capelli dietro il mio collo si drizzarono mentre un brivido attraversò la mia spina dorsale. Strinsi ancora i suoi fianchi colmando lo spazio tra di noi. I nostri fianchi combaciarono così come i nostri petti, non sarebbe potuto passare neanche un foglio tra di noi. Riprese a muovere i fianchi contro i miei mentre poggiò la sua guancia destra sulla mia sinistra. Potevo sentire il suo cuore accelerare così come il suo respiro che arrivava al mio orecchio sempre più velocemente. Il respiro mi si fermò in gola alla sensazione del suo corpo contro il mio. Mormorò qualcosa di incomprensibile prima di gemere strusciandosi ancora su di me. Deglutii chiudendo gli occhi e stringendo i suoi fianchi contro di me. Accarezzò la mia guancia con le sue labbra mentre bang bang di will.i.am rimbombava nella discoteca. Scese sul mio collo strusciando le sue labbra sulla base. Gemetti appena stringendo ancora i suoi fianchi. Il pensiero delle sue labbra mi stava facendo diventare pazzo. 
Lasciò un bacio umido sul mio collo salendo di nuovo verso il mio orecchio. Baciò ancora appena sotto il mio orecchio facendomi gemere ancora. Soffiò sulla saliva che aveva lasciato facendomi rabbrividire. Sentì il suo sorriso sulla mia guancia prima che si mosse posizionando la sua fronte sulla mia. Aprì gli occhi trovandola fin troppo vicina. Mi bagnai velocemente le labbra con la lingua e mi avvicinai a lei facendo toccare i nostri nasi. Sorrise ancora e spostò lo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi. La guardai attentamente mentre facevo salire le mani su sul corpo arrivando alla sua faccia. Era chiaramente più ubriaca di me. Mosse anche lei le sue mani posizionandole sul mio petto. Sorrisi appena quando strinse la mia maglietta tra le sue piccole mani tirandomi più vicino a se. Accarezzai delicatamente la sua guancia come se fosse porcellana e la assecondai avvicinandomi ancora. In quel momento fu come se la musica si abbassò e fu sovrastata dal mio battuto accelerato. Le nostre labbra si sfiorarono appena e preparandomi a quello che stava per succedere chiusi gli occhi. Improvvisamente le sue mani sul mio petto sparirono così come la sua guancia dalla mia mano. Aprì di scatto gli occhi trovando il ragazzo della console che mi guardava.
Oh, se gli sguardo avessero potuto uccidere avreste dovuto preparare la mia bara.
Alternai lo sguardo alla ragazza con la braccia incrociate davanti al petto e la testa rivolta verso il ragazzo bruno. Il gemello arrivò velocemente tirando via il ragazzo che ancora mi guardava freddo. Mi acciglia e guardai la ragazza che mi guardò a suo volta dispiaciuta. 
L'altro ragazzo sussurrò qualcosa all'orecchio della ragazza e tirò via l'altro di nuovo verso la console. 
La ragazza poggiò delicatamente una mano sul mio petto e mimò con le labbra un 'scusa'. Ero davvero confuso. Quello era il suo ragazzo o no? Scossi la testa e le sorrisi non molto convinto per rassicurarla. Ricambiò il sorriso prima di farlo trasformare in un ghigno.
 
Si avvicinò al mio orecchio e chiese «allora, mi accompagni a casa?».
La guardai accigliato ma divertito di come riuscisse a cambiare comportamento velocemente. Sorrise maliziosa e batté velocemente le ciglia facendomi ridacchiare divertito. 
Annuii e le presi velocemente la mano tirandola verso l'uscita. La guidai tra la gente stringendole la mano per essere sicuro di non perderla. Uscimmo dall'enorme discoteca lasciandoci alle spalle il rimbombo della musica che però, fu subito rimpiazzato da un flash. Mormorai un "merda" abbassando la testa. Ignorai tutte le domande dei paparazzi e mi girai verso Dylan che aveva un'espressione persa. La tirai verso di me e avvolsi la sua vita con un braccio avvicinandola a me più che potessi.
 

«Nascondi la faccia con i capelli» mormorai nel suo orecchio mentre la stringevo contro il mio corpo. Con l'altra mano scansai i paparazzi e a grandi passi cercai di arrivare il più velocemente possibile alla mia macchina. Serrai la mascella e girai la testa per evitare che i flash mi colpissero in pieno. 

 
«Prendi le chiavi dalla tasca» le ordinai a pochi passi dalla grande Range Rover. 
Sentii la sua mano scivolare della mia tasca prima che mi allungò le chiavi. 
Le presi e velocemente spinsi il tasto per aprire gli sportelli. La accompagnai allo sportello e mi assicurai che entrasse prima di fare il giro e dirigermi al mio.
I paparazzi continuavano a battere contro i finestrini e a fare domande su domande cercando di attirare la mia attenzione mentre accesi la macchina. Suonai il clacson per farli muovere e partii velocemente ignorandoli. 
Feci un lungo respiro rilassandomi sul mio sedile. 
Lanciai un'occhiata a Dylan notando che si era addormentata contro il finestrino. Sospirai e continuai a guidare verso casa mia. Non mi sarei preso la briga di svegliarla. Non avrei avuto il coraggio, sembrava un angelo mentre dormiva. O forse la verità era che non volevo. Chi mi dava la certezza che l'avrei rivista?
 Guidai velocemente tenendo lo sguardo fisso sulla strada. Dopotutto non era stata una brutta idea accettare un invito di Twist.
Ne era valsa la pena.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: arianauhl