Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: frenci piuggi    23/07/2013    4 recensioni
Chi l’ha detto che solo gli appuntamenti possono farlo? Chi l’ha detto alzi la mano… bene! Allora non credo che tu abbia avuto ancora l’onore e dispiacere di conoscere Naruto Uzumaki, il quale ha una sfrenata passione e tendenza nel far incavolare Sasuke Uchiha, anche il giorno del suo compleanno.
------------------------------------------------------------------------------------------------------
One-shot in occasione del compleanno di Sas’ke. Tanti auguri pazzo sclerato! :3
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un compleanno in bianco

 

Naruto fece appena in tempo ad ultimare il suo, denominato da se stesso, geniale e diabolico piano, che il campanello trillò, segnalandogli la fine dei giochi. Gridò un “arrivo” in direzione dell’entrata e nascose in fretta e furia tutto il suo lavoro. Si diede una rapida pulita alle mani e, prima di andare ad aprire ricontrollò l’ora: 17:05. Il suo ospite attendeva fuori al caldo da più di cinque minuti.
Gettò lo strofinaccio sul tavolo, indossò la maglietta abbandonata sulla sedia e corse all’entrata.
– Era ora dobe! Un altro minuto fuori ed evaporavo. – ringhiò Sasuke entrando in gran fretta dentro l’abitazione.
Se c’era una cosa che un Uchiha mal sopportava, era il caldo e quel giorno la temperatura sfiorava i 30° all’ombra, soprattutto se questo aveva le pezze sotto le ascelle e la schiena madida. Fortunatamente Sasuke si era premunito facendosi una doccia nel deodorante.
– Sai teme, se anche per una volta arrivi cinque minuti in ritardo non muore nessuno. – ribatté Uzumaki scostandosi a lato per far passare il suo fidanzato che già non sopportava più per quel giorno.
Erano cresciuti assieme: pannolino contro pannolino. Le loro madri raccontavano con un gran sorriso in viso di come Sasuke scappasse via, ancheggiando, a causa del pannolino troppo grande, sulle gambette malferme, dalle manine ambrate e paffute che ogni volta vagavano sul suo corpicino per avere maggiore contatto. Pochi anni dopo, Naruto capì che l’unico modo per avere l’attenzione dell’amichetto era costringerlo a sfidarlo. Nacque così una competitività tra i due, specialmente dalla parte di Naruto, i cui scontri finivano sempre con i rimproveri dei più grandi.
Nel corso delle scuole medie, la loro rivalità divenne un’amicizia ferrea, terminatosi diversi anni più tardi in un amore profondo.
Nonostante non avessero nulla in comune, non riuscivano mai a separarsi veramente: il loro legame era così forte da lasciarli senza fiato e doloranti nel caso in cui la loro lontananza si fosse protratta per più di una settimana. Ambedue bramavano il calore del corpo dell’altro ed il sapore che esso emanava, creando in loro una sorta di dipendenza.
Non mancavano le furiose litigate, tuttavia erano incapaci di odiarsi davvero.
Una volta dentro Sasuke schioccò un bacio al compagno, mentre questo gli si aggrappava al collo per approfondire il contatto. Uzumaki amava il profumo fresco che emanava l’altro, se fosse stato per lui, sarebbe rimasto tutto il pomeriggio ad annusarlo e baciarlo, ma il ricordo di ciò che l’aveva impegnato tutta mattina si fece strada nella sua mente, costringendolo a staccarsi.
– Dai vieni, ho una sorpresa per te. – sorrise raggiante, intrecciando le dita scure con quelle pallide.
– Un letto matrimoniale senza coperte strane? – domandò sarcastico il festeggiato.
Naruto gli fece una linguaccia, continuando ad avanzare fino al salotto.
– Siediti qui e chiudi gli occhi, ok? –
Sasuke ghignò in sua direzione, sedendosi sulla sedia, ma non accennando a chiudere gli occhi che, invece, tenne puntati davanti a se, sulla schiena dell’Uzumaki. Non appena lo vide tirare fuori una torta con fragole e panna, stirò le labbra in un piccolo sorriso e decise di assecondare il proprio orgoglio per fare come gli era stato detto.
Non appena Naruto notò che Uchiha aveva serrato le palpebre, in un gesto rapidissimo tirò fuori il suo “piano diabolico” e ritornò in sala. Pose il pacchetto regalo alla sinistra di Sasuke e la torta davanti a lui. Ricordandosi delle candeline, ebbe la scusa di tornare in cucina per prendere anche la speciale sorpresa.
– Buon compleanno Sasuke. – canticchiò all’orecchio pallido baciarlo delicatamente sulla guancia.
In quel momento il festeggiato riaprì gli occhi per rispondere al tocco leggiadro di quelle labbra.
Gli concesse un dolce sorriso, per poi osservare il tavolo.
Un pacchettino blu con nastro argenteo spiccava accanto alla torta bianca con una scritta al cioccolato di auguri, sulla cui cima erano poste due candeline azzurre con il numero dei suoi anni.
– L’hai fatta tu questa? – domandò tutto ad un tratto, iniziando ad agitarsi e facendo sbuffare irritato Naruto.
– No, l’ha fatta Choji e mi ha anche chiesto di farti gli auguri. –
– Mmh. – mugolò Uchiha, osservando più attentamente il dolce, con un cipiglio di disgusto.
Non gli erano mai piaciuti i dolci, ma per far finalmente zittire il suo fidanzato aveva accettato, con l’amaro in bocca, di sottoporsi a quella sottospecie di tortura.
– Almeno per il tuo compleanno devi fare uno sforzo e mangiarne almeno un pezzo! – gli ripeteva costantemente, arrivando anche a minacciarlo di astinenza per un intero mese quando si vedeva bellamente ignorato.
– Dai muoviti a soffiare sulle candeline, se no la cera cade sulla panna! – si lamentò l’artefice del suo futuro mal di stomaco.
Sasuke chiuse nuovamente gli occhi e poi soffiò sulla torta, spegnendo le fiammelle in un unico colpo.
Fissò con sguardo vacuo la striscia grigia maleodorante che si levava verso il soffitto, sperando, in un certo senso, che questa assumesse una qualche forma bizzarra, invece dei soliti cerchi opachi. Non sapeva nemmeno lui il perché, semplicemente vedeva in quel fumo un pezzo della sua vita ormai passato e, ogni volta, si perdeva a rimirarne i contorni indefiniti.
– Che cosa hai espresso teme? – chiese Uzumaki, interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
– Se te lo dicessi, probabilmente, non si avvererebbe… comunque, che nascondi lì dietro? – domandò freddamente Uchiha, indicando con il mento le braccia abbronzate nascoste dietro la schiena.
– Sei sempre così sospettoso Sas’kè! – sbuffò Naruto, allontanandosi un poco dall’altro.
Sasuke inarcò un sopracciglio e, con un gesto fulmineo, tentò di afferrargli un polso, tuttavia Uzumaki, abituato alle lotte e agli scatti felini del compagno, si scostò a lato sfuggendo alla presa.
Uchiha si alzò dalla sedia e provò nuovamente ad afferrare l’altro che, curvando la schiena quanto bastava, proteggere il “piano” dallo sguardo nero.
Qualche minuto dopo Naruto fu costretto a lasciarsi acciuffare il braccio, notando la vena pulsare pericolosamente sulla fronte pallida. Sfortunatamente lo conosceva da tanto di quel tempo che sapeva perfettamente quando era ora di assecondare i propri istinti per non rischiare di morire precocemente.  
Non appena sentì le dita fredde di Sasuke artigliargli la pelle, allungò l’arto libero verso il viso diafano e, proprio come se l’era immaginato, la panna bianchissima creava come una maschera sul volto esterrefatto di Sasuke.
In un primo momento Naruto pensò bene di fuggire, ma l’espressione sconcertata dell’altro lo bloccò sul posto, facendolo piegare in due dalle risate l’attimo dopo.
La sua risata cristallina si estese per tutte le stanze della casa, seguita dai colpi sordi di pugni scagliati contro il pavimento. Quando aveva visto quello scherzo in televisione, aveva progettato di ripeterlo, usando come cavia il ragazzo moro, ma nemmeno la sua fantasia arrivava ad un tale limite di comicità.
D’altro canto Uchiha rimase immobile lasciando scivolare la panna fresca dal mento allo scollo della maglietta, percorrendogli il collo e mandandogli brividi di disgusto per tutto il corpo. Sentiva quella roba appesantire le ciocche corvine e appiattirgliele sulla faccia, l’orecchio destro era praticamente otturato da quella mousse, mentre l’occhio faticava ad aprirsi completamente.
Mai si sarebbe aspettato un gesto così avventato ed assurdo, con un grado di banalità così basso, dalla persona che ormai doveva sapere quanto un Uchiha potesse essere vendicativo. Naruto poteva considerarsi un uomo morto oltre che privo dell’uso dello sfintere.
Si scroccò rumorosamente le dita, facendo così rinsavire Naruto dal suo stato d’ilarità.
Un brivido freddo percorse tutto il corpo dell’Uzumaki che si ritrovò ad indietreggiare fino alla parete, implorando perdono.
– E così siamo in vena di scherzi, eh? – tuonò con voce cupa.
Naruto sbiancò: quando Sasuke usava quel timbro di voce, non era mai un buon segno, soprattutto per lui.
Inaspettatamente il ragazzo di fronte a lui girò i tacchi e si avviò verso la cucina. Quando lo vide tornare, in mano la bomboletta di panna spray, capì che era giunto al termine della sua vita. Tentare di ribellarsi a quel punto sarebbe stato inutile, per non dire assolutamente stupido. Se il suo compagno voleva vendicarsi, non importava quanto tempo sarebbe passato, quanti uomini avrebbe messo tra di loro, mari, monti, chilometri… lui l’avrebbe ritrovato e centuplicato la punizione.
Tremante, respirò forte prima di lasciarsi sovrastare dal peso del suo amante. Almeno aveva avuto una bella vita e lo scherzo meditato valeva il dolore che avrebbe patito.
 
Ovviamente il mattino dopo Sasuke si ritrovò con lo stomaco sotto sopra a causa di tutti gli zuccheri ingeriti, mentre Naruto era temporaneamente sfibrato.
– Sas’ke? – lo chiamò con voce roca.
L’altro si limitò a mugolare, scostandosi la frangia da davanti agli occhi.
– Ti amo… – sospirò stanco, protendendosi verso il compagno.
– Anch’io Naruto. Ti amo anch’io… – rispose sereno il ragazzo, avvolgendo il corpo caldo con un braccio e schioccandogli un bacio sulle labbra piene.
Uzumaki sorrise felice: non era la prima volta che Sasuke si confessava, ma le volte in cui lo faceva erano talmente rare da parere quasi illusorie.
– Alla fine non hai aperto il tuo regalo. –
– Non mi serve possedere qualcosa in più, quello che voglio è qui con me. – soffiò Sasuke sui capelli biondi, accarezzandoli con la punta del naso ed inspirando l’odore dolce di Naruto.
Il ragazzo biondo rise affondando il viso nel petto diafano, provocando qualche brivido al corpo di fianco al suo.
– Mi sa che hai mangiato troppi zuccheri, teme! –
– Lo credo anch’io. – sbuffò Sasuke passandosi nuovamente una mano tra i capelli, ora puliti.
Dopo che si era ripreso la sua rivincita, aveva fatto una doccia calda assieme al compagno, poi si erano accoccolati sul letto: lui ad un passo dal rimettere tutta la panna ingurgitata ed un Naruto dolorante che bestemmiava e malediceva ogni vita e non, sulla Terra.
– Sas’ke… buon compleanno, comunque. –
Il ragazzo sorrise prima di spostarsi sopra a Naruto e riprendendo la vendetta da dove l’aveva interrotta.
 
 

 

----------------------------------------------------------------------------------------------
L’ultimo pezzo non l’ho ricontrollato per bene, perciò domando già scusa per gli eventuali errori.
Non ho nulla da dire se non ringraziare chi la leggerà e colore che la recensiranno.
Adesso scusatemi, ma ho un corvino da strapazzare <3
Al mio tre… 1… 2… Buon compleanno teme!!
Un bacione a tutte e a presto :)

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: frenci piuggi