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Autore: Memel    23/07/2013    5 recensioni
"Mancava terribilmente, quella loro semplice quotidianità"
5 drabble ;
{missing?(past)moments}
[RanShin]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Trade All My Tomorrows, For Just One Yesterday
#1-Occhi             
Non sapeva perché, né da quanto tempo andava avanti la faccenda, ma di una cosa era certa: non riusciva più a reggere il suo sguardo per più di tre secondi senza assumere un’accesa tonalità di rosso e voltarsi imbarazzata.
Tutto per colpa dei suoi occhi dannatamente blu.



#2-Mattina
«Ti do altri due secondi, Shinichi, dopodiché passo alle maniere forti!»
«Ti prego Ran, non chiudo occhio da tre notti» borbottò lui, dandole le spalle
«Così impari a rimanere sveglio a leggere gialli fino all’alba! Ci credo che poi hai sempre sonno e a scuola ti addormenti! Ma ho promesso a Yukiko che avrei badato a te e …»
«Non sono mica un moccioso! Ho 15 anni, so cavarmela benissimo anche senza di te!» esclamò lui fingendosi offeso
«Ah è così? Bene allora la colazione puoi benissimo preparartela da solo!»
«Certo che sì! Non sarà mica così complicato preparare un caffè e riscaldare qualche toast …»
«Il pane è finito, e la caffettiera è rotta»
«Ah.»
«Ti avevo portato un thermos di the caldo e delle fette di crostata, ma dato che sei in grado di farcela da solo non c’è motivo di trattenermi oltre; Puoi sempre ricorrere ai tuoi romanzi: sono sicura che Conan Doyle ha di certo infilato qualche succosa ricetta tra un racconto giallo e l’altro!» concluse, allungandosi per afferrare la cartella, sorridendo divertita
«Ci vediamo in classe! Ah, ricordati di sparecchiare e di lavare tutto prima di andartene!» aggiunse, trattenendo a stento le risate e dirigendosi verso le scale
Tre.
Due.
Uno.
«Ran! Ok va bene mi alzo ma solo perché ho troppa fame per discutere!» disse il ragazzo, fiondandosi come una scheggia in cucina sotto lo sguardo divertito dell’amica.



#3-Coppia
Piccioncini.
Marito e moglie.
Sposati.
Coppietta.
Solo Sonoko poteva cimentarsi in un passatempo tanto irritante e logorante, e trovarlo al contempo spassoso e stimolante.
Ogni mattina, fin dall’asilo, aveva preso la cattiva abitudine di punzecchiarli con espedienti e definizioni sempre nuove e snervanti, tanto che in poco tempo tutta la scuola aveva cominciato a vederli ufficialmente come “coppia” , scatenando puntualmente l’imbarazzo dei diretti interessati, e i gridolini di una Sonoko super esaltata.
Certo non poteva immaginare che dietro le loro continue proteste si nascondesse in realtà un condiviso e segreto piacere.



#4-Spesa
«Non hai ancora finito?!» esclamò Shinichi, smettendo di palleggiare
«Mi manca solo la carne e il tofu, non ci vorrà molto» gli rispose lei, lo sguardo perso nel sacchetti carichi di acquisti
«Tra mezz’ora ho l’allenamento, se faccio di nuovo tardi è la volta buona che mi mettono in panchina e sai che domenica c’è la partita contro …»
«Oh insomma! Nessuno ti obbliga a stare ancora qua, puoi anche andartene se vuoi!» esclamò lei con tono scocciato e irritato, pentendosene all’istante
Shinichi la guardò allarmato, rimproverandosi per il suo solito tatto da elefante che quella volta non aveva che peggiorato una situazione, di per sé, già tesa.
In fondo quello sarebbe stato il primo pranzo dopo la separazione dei genitori, e Ran era da giorni che architettava quella cena, caricandola di aspettative e ingenue speranze.
Si sentì un verme per come si era comportato, lui che era rimasto impassibile di fronte ai suoi timidi sforzi, sbuffando e lamentandosi, bighellonando dietro ad un pallone.
Doveva assolutamente rimediare.
«Conosco un negozio dove puoi comprare dell’ottima carne a buon prezzo, è due vie dietro la casa del Professore, mia mamma ci va sempre» le disse, liberandola dal peso dei sacchetti e facendole strada
Lei lo guardò stupita, piacevolmente spiazzata da un gesto che non si aspettava, per poi allungare il passo e raggiungerlo, abbozzando un timido sorriso.
«Shinichi …»
«Che c’è?»
«Ti andrebbe di restare per cena, stasera?» chiese lei, tormentandosi una ciocca ribelle, dissimulando un certo nervosismo
«Sei sicura? Non preferiresti stare da sola con i tuoi?»
«Mi sentirei più tranquilla se ci fossi tu … e poi alla mamma farà piacere vederti!»
«Non so se si può dire la stessa cosa di tuo padre …» borbottò lui
«Hai detto qualcosa?»
«No, no, niente!» farfugliò
Non sapeva mai dirle di no, e di certo non lo avrebbe fatto stavolta.
Sapeva quanto la lontananza da Eri pesasse per Ran, e non l’avrebbe certo abbandonata in una situazione del genere.

«Verrai allora?» chiese lei, alzando lo sguardo verso di lui
«Solo se mi prometti che non cucinerà tua madre!» aggiunse con ghigno strafottente
«Baka!»

 


#5-Sudore
L’attesa era alle stelle, il silenzio palpabile.
La fronte, madida di sudore, bruciava come il sole di quel caldissimo pomeriggio di fine estate.
La folla, in attesa sugli spalti, attendeva una sua mossa, paralizzata negli ultimi istanti di una partita che avrebbe di lì a poco deciso gli esiti della sua carriera calcistica.
Alzò lo sguardo, puntando la sua sfocata visuale verso gli spalti affollati.
E la vide.
Stretta tra l’afa soffocante e la ressa di studenti, Ran lo stava fissando, lo sguardo teso e denso di aspettative.
Quando si accorse di avere la sua attenzione si sciolse in una sorriso liberatorio e disarmante che rivolse solo ed esclusivamente a lei.
Giusto il tempo per caricarsi dell’adrenalina necessaria per fare goal, l’ennesimo rigore del campionato.
Peccato che nel frattempo gli avversari gli avevano rubato la palla da sotto il naso.



   
 
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