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Autore: Sad Angel    02/02/2008    3 recensioni
Ho pensato di scrivere delle fanfiction autoconclusive basandomi sul testo delle canzoni dei Tokio. Ovviamente, le meravigliose parole dei testi sono opera di Bill, Tom, Gustav e Georg, e di nessun'altro. Spero di non offendere nessuno..
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve a tutti

Salve a tutti!!! Volevo ringraziare ancora tutte le persone che leggono ciò che la mia mente produce e anche coloro che commentano! Viel Danke!!!

 

Per Loryherm: sei stata davvero gentilissima!!! Sono felice che la mia storia ti piaccia^^! Per quanto riguarda Tom, Georg e Gus…mi fanno morire dal ridere! Quando scrivo di loro di solito è un vero e proprio delirio!!! Bill invece è un po’ diverso ma non immagini nemmeno il piacere che mi ha fatto sapere che davvero pensi che io abbia compreso i suoi pensieri! Immedesimarmi in lui, mi risulta abbastanza facile e faccio del mio meglio per esprimere ciò che, a mio parere, lui prova! Viel Danke!!!

 

 

Fine agosto. Amburgo è una città calda, almeno per me, che sono tedesco. Per lei invece è diverso. Ma oramai mi sono abituato a vederla con una maglia a maniche lunghe anche d’estate.

Entro in camera dopo la doccia. Lei è lì. Sdraiata sul letto a pancia in giù, i jeans troppo grandi, una maglia viola a maniche lunghe tirata un po’ su. I capelli raccolti mettono in evidenza l’orecchino a forma di teschio che pende dal suo lobo sinistro.

Mi avvicino, lei resta immobile, lo sguardo fisso davanti a sé. Tra le mani il suo mp3. Mi siedo accanto a lei, si volta. Sorride.

Was hörst du?” chiedo.

Lei arrossisce. “Ascolto una delle vostre canzoni…Me l’ha passata Tom ieri sera…”

Imbarazzato, resto in silenzio un paio di secondi poi chiedo ancora “Welcher?” Quale?

Lei mi passa l’mp3 di modo che io possa leggere il titolo scritto sullo schermo…

 

Durch den Monsun

 

Il primo singolo. In Germania e all’estero. Avevo insistito affinché fosse questa canzone il nostro biglietto da visita al mondo. Gli altri, compreso quanto ci tenessi, avevano acconsentito arrendevoli senza porre domande.

Quando Bill ha un buon presentimento, è meglio lasciarlo fare…” aveva commentato tranquillamente Tom.

Uno strano legame. Tra me e questa canzone. Lo avevo capito solo dopo aver finito di scriverla. La musica aveva guidato la mia mano, trascinando la mia anima, lontano. Quando provai a cantarla la prima volta, mi resi conto dell’enorme quantità dei miei sentimenti al suo interno. Rabbrividii.

 

Un riassunto della mia vita. La paura della solitudine che attanagliava il mio cuore di bambino, durante quegli anni di litigi. Un giorno aveva smesso di essere irrazionale. Era diventata reale. Quel fatidico giorno, qualcosa era mutato in me.

Ero stato sbalzato, solo, da una parte all’altra, come in mezzo ad un monsone. Ero rimasto immobile, all’inizio, lasciandomi sballottare. Inerme. Poi avevo compreso che non potevo arrendermi. Non potevo fingere che quello che accadeva attorno a me fosse ciò che volevo. Esisteva qualcos’altro. Qualcuno, da cui sentivo di non riuscire a staccarmi. Dal quale non volevo staccarmi.

 

Quel giorno la parte più inerme di Bill era morta. Al suo posto era nato il desiderio di lottare. Affrontare qualsiasi cosa avrebbe caratterizzato il monsone della mia vita incasinata. Disapprovazione, sofferenza. Sapevo che sarebbero stati solo un mondo alle mie spalle. Non appena ci saremmo ricongiunti.

 

Speranza. E giustizia. Ecco cosa rappresenta per me questa canzone.  Dopo innumerevoli lotte, affrontando tutto e tutti, infine ero riuscito ad afferrare la mano della persona che aveva lottato per il mio stesso scopo. Ritrovarci. Le nostre mani si erano strette, e noi avevamo ricominciato a correre insieme, attraverso il monsone della vita. Entrambi sapevamo che qualsiasi cosa sarebbe accaduta non avrebbe potuto fermarci. Dal momento in cui le nostre dita si erano intrecciate, tutto sarebbe andato bene…

 

Irgendwann laufen wir zusamm, weil uns einfach nichts mehr halten kann.  Durch den Monsun Dann wird alles gut

 

 

Bill?!?

La sua voce mi riporta alla realtà. Le sorrido. Sa che mi sono perso nei miei pensieri ma non chiede nulla. Sorride in silenzio.

Fisso silenziosamente lo schermo poi chiedo “Dann... was denkst du an dieses Lied?” Allora…che cosa pensi di questa canzone?

Lei mi abbraccia e mi bacia piano su una guancia, prima di rispondere “Che sono felice che infine tu abbia potuto ritrovare tuo fratello…”

 

 

  
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