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Autore: oO_Keira_Oo    23/07/2013    1 recensioni
Dal Capitolo 2
“C-come hai fatto a prendermi? Chi sei tu?” Chiese July in stato di choc.
“Davvero non ti ricordi di me?” Replicò lui.
“Dovrei?” Domandò ancora lei.
“Sai, quando eri piccola eri meno pesante da prendere al volo.” Scherzò di nuovo il ragazzo.
July lo guardò intensamente, poi qualcosa scattò e due semplici parole le vennero alla bocca, uscendo in un sussurro senza che lei se ne rendesse conto. “Peter...Pan...?”
Cari lettori, spero di avervi incuriosito almeno un pochino. É la mia prima storia in assoluto e sto cercando di renderla il più avvincente possibile. Le mie recensioni scarseggiano, ma l'importante é continuare, giusto? Ad ogni modo, nel malaugurato caso vi dovesse capitare di legge questa cosa oscena, siete i benvenuti! {COMPLETATA} ~ {SEQUEL A SETTEMBRE 2015}
FanFiction dedicata a Lucia & Luisa.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Pan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neverland'
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Neverland

Vecchie Conoscenze

Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire
-Jim Morrison

 
“Ma... è impossibile” disse July presa alla sprovvista dagli avvenimenti di quella sera. “Tu...non esisti, sei solo un personaggio delle favole.”
Peter Pan era così shoccato, che cadde a terra nel balconcino insieme a July, con un gran tonfo.
“Scusami, seppure non esistessi, ci sarebbero due cose da dire; primo:” disse rialzandosi e contando sulle dita “come avrei fatto a prenderti? E secondo: come vedi sono qui perciò se mi vedi, ma come dici, non esisto, hai qualche rotella fuori posto” continuò roteando un dito vicino alla tempia.
July, che intanto era ancora a terra, si alzò, indignata dal commento del giovane. “Ehi!” esclamò stizzita. “Comunque scusa se ho detto che tu non esisti, non volevo offenderti; soltanto che non capita spesso di... beh di incontrare un personaggio delle favole. Ad ogni modo, per curiosità, cosa esattamente fai qui?” Chiese lei andandogli incontro un po’ titubante e scandendo bene le ultime parole. Peter si grattò la nuca imbarazzato.
“Quando eri piccola ti ho promesso che un giorno ti avrei portato a Neverland e Peter Pan mantiene sempre la parola data.” Disse l’ultima frase improvvisamente più serio. July guardò il ragazzo negli occhi e lui ricambiò lo sguardo. Si sentiva come se quel ragazzo fosse sempre lì per proteggerla, come un angelo custode.
“Aspetta, io… mi ricordo. Tu venisti qui quando ancora ero una bambina, promettendomi che un giorno mi avresti portato a Neverland, con Trilli e-  Aspetta, lei dov’è?” Chiese July curiosa.
“Trilli è rimasta all’isola con i bimbi sperduti. Allora, July, ti andrebbe di venirci con me?” Chiese Peter a sua volta.
Mi sta offrendo l’occasione di andare in un mondo fantastico, dove poter vivere avventure entusiasmanti come quelle che si leggono solo nei libri. Quante volte ho desiderato viverne una ed ora… ho il coraggio di prendere al volo l’opportunità?
Improvvisamente la porta della camera di July si aprì e si vide sbucare Beatrice, che scorse i due sul balconcino e rimase stupita.
“Zia Beatrice...” iniziò July “posso spiegarvi.”
“Non c’è nulla da spiegare July. Ciao Peter.” Disse quasi sorridendo chiudendosi la porta alle spalle.
“Beatrice? Beatrice Darling?” Vedendola sorridere Peter continuò. “Sei... diventata adulta.”
Una risata amara sfuggì dalla bocca dell’anziana donna. “Un modo carino per dirmi che sono diventata vecchia; molto più vecchia di quanto tu possa immaginare, Peter. Cosa ci fai qui? Non credo che tu sia venuto per me dopo tutti questi anni.” Disse triste fingendo interesse per un portagioie sul comodino di July.
“No, è venuto perché mi aveva fatto una promessa e le promesse si mantengono sempre.” Si intromise quest’ultima, cercando di calmare le acque.
“Ma certo…” alla donna sfuggì un altro sorriso amaro. “Come dicevi Peter: Io non vengo mai meno alla parola data ?”  Rispose Beatrice alzando gli occhi dal portagioie e posandoli con rancore su Peter, che abbassò lo sguardo. “Ora cosa vuoi fare Peter? Portarla all’isola che non c’è, a Neverland, farle vivere grandi avventure e poi cosa? Riportarla a casa e scordarti di lei? È una vecchia storia Peter, sempre la stessa. Non dico che non le guarderai le spalle, che non la difenderai a costo della tua stessa vita, che le insegnerai a combattere e le farai vivere la più grande esperienza della sua vita, la più entusiasmante che si possa desiderare, ma dopo?” Disse il tutto facendo gesti eclatanti con le mani. “Hai pensato a cosa succede dopo? Al fatto che rimarrà a pensarti ogni giorno, ad aspettarti ogni giorno alla sua finestra e tu invece a scorrazzare senza renderti conto del vuoto che lasci ovunque passi?” Ad ogni domanda, ovviamente retorica, il suo tono si alzava, la sua voce era più arrabbiata ed il viso che, più furioso, mostrava le rughe dovute al tempo che nessuno era stato in grado di rallentare… o fermare.
“Non è vero! Non ho mai fatto nulla del genere!” Si difese Peter. July poteva vedere che nei suoi occhi iniziavano a formarsi lacrime, non sapeva se perché la zia lo stesse accusando ingiustamente o, semplicemente, perché la donna aveva ragione, ma non voleva credere ad una cosa simile.
Sul volto di Beatrice la maschera furiosa divenne improvvisamente molto più calma, pacata, malinconica.
“Sappiamo entrambi com’è andata, Peter, il punto è: cosa farai con lei? Ma soprattutto, cosa vuole fare July?”
La ragazza quasi sobbalzò a sentire nominare il suo nome. Volse lo sguardo prima alla zia, che la fissava, e poi a Peter, che trovava molto interessante il pavimento.
Io voglio andare, voglio volare anch’io, voglio vivere quelle avventure di cui mi parlava nonna Wendy, e che avrà sicuramente vissuto Beatrice e… aspetta, tutte loro sono andate all’isola che non c’è?! Ed io? Vorrei andare con tutta me stessa ma, ciò che ha detto zia Beatrice… No lei non può aver detto il vero, deve aver mentito, d'altronde nonna Wandy mi ha sempre parlato bene di Peter Pan e io credo molto più a lei che alla “zia”.
“Io… vengo con te.” Disse rivolgendosi a Peter.
L’espressione di Beatrice fu dapprima indignata, poi fredda e distaccata. “Bene, se è questo ciò che vuoi, và, non sarò certo io a fermarti. Ma ricorda, quando sarà il tempo, non venire a piangere da me, perché non ti consolerò. Ora vado, di certo non starò qui a guardarti mentre fai la scelta sbagliata, Marie.”
Fece per andarsene ma July la fermò: quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso.
“Se sei venuta qua solo per insultarlo, per insultare la mia famiglia e me, la tua presenza non è gradita né ora né mai; inoltre non sei nessuno per giudicare le mie scelte e, per l’ultima volta,il mio nome è July.” Sbottò lei senza contenersi, senza pensare, semplicemente dando sfogo a tutta la sua rabbia, la frustrazione e il fastidio che aveva provato verso quella donna che in una sera era stata in grado di farsi vedere come la persona peggiore che July avesse mai incontrato.
Beatrice sorrise, di uno di quei sorrisi meschini che nascondono cose, molte cose, e uscì dalla stanza silenziosamente, chiudendosi la porta alle spalle.
 
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Il silenzio nella camera non era opprimente, ma riparatore delle ferite provocate quella sera da una donna rancorosa, che, secondo July, aveva fatto scelte sbagliate e ne attribuiva la colpa ad un ragazzo della sua stessa età.
Il sospiro di Peter fu il primo suono dopo un tempo che sembrò lunghissimo. “July, se non vuoi venire-”
Fu interrotto da July che gli prese la mano, lo guardò dritto negli occhi e con sicurezza disse “Andiamo, Peter Pan. Portami all’isola che non c’è; dove non dovrò mai, mai, mai più preoccuparmi degli adulti.” Disse ricordando le parole della nonna Wendy, quando le raccontava di Peter Pan. “Portami a Neverland.”
Peter le sorrise e disse “Andiamo.”
 
 
 

 

N/A:
Allora, qui ho scritto che devo dire che Peter Pan non l'ho creato io, e nemmeno la storia originale. Poi, volevo dire come sarebbe andata a finire la storia se l'avessi scritta io, ma potrebbe farvi immaginare il finale, perciò lo cancello. Infine, VOGLIO MANDARE UN BACIO ENORME A Ginger Campbell e mari23 che hanno messo la mia storia tra le seguite e Benniall che l'ha messa tra le preferite. Ed ora via con le frasi:
Ginger Campbell: Ama ragazza, ama perdutamente e, se ti dicono l'amore è peccato, ama il peccato e sarai innocente. (Jim Morrison)
mari23: Se ami qualcosa lasciala andare via, solo se torna sarà veramente tua. (Jim Morrison)
Benniall: I sogni sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là. (Jim Morrison)
Ed ora: l'annuncio.
IL PROSSIMO CAPITOLO SARA' POSTATO QUESTO STESSO GIORNO PERCHE' L'HO GIA' SCRITTO. Dite la verità non siete felici!!?? xD xP Comunque, grazie per aver dato un'occasione a questa storia penosa. E' tutto per ora, grazie tante a tutti ed un saluto speciale a truedirectioner97 e BabyMe che sono state rispettivamente la prima a mandarmi una recenzione e una ragazza conosciuta quì che scrive una storia bellissima e mi ha nominato sua recensitrice (si dice così o.O) personale ^.^ *-*

NO FERMI TUTTI!!! c'è un altro punto sulla tabella di marcia; dice che devo scrivere:

PERFAVORE MI LASCIATE UNA RECENZIONE ANCHE COME MESSAGGIO PERSONALE O CRITICA COSTRUTTIVA?
 Ora sono libera di dire che questo è tutto gente un bacio :* dalla vostra

July

   
 
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