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Autore: DailyBike    23/07/2013    1 recensioni
“Mike, cosa mi sta succedendo?”
E tu lo avevi abbracciato, perché sinceramente, tu stesso non ne avevi la minima idea. Non capivi, ma non avevi mai avuto il coraggio di dirglielo: come si può conoscere la causa del proprio male, e nonostante tutto aggrapparsi ad essa con ogni fibra del proprio essere?"
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Catch-22



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Il concerto è finito, tutti se ne sono andati, tutti tranne te. O meglio, voi. Lui però non è lì, non realmente, solo il suo corpo è disteso su quel palco, svenuto. La sua coscienza aleggia nel club assieme ai fumi dell'alcol consumato quella notte.

Lo guardi. Addosso non ha altro che un paio di jeans cremisi, qualche strappo sulle ginocchia, la zip abbassata. Ti aveva rubato la maglietta durante lo show, quella che ti eri tolto prima di andare in scena in favore di una camicia bianca; l'aveva indossata, e ora chissà dov'era finita. Forse su uno degli amplificatori; avresti controllato più tardi.

Osi avvicinarti. Dorme. O almeno così sembra. Non è sonno, in quanto, se così fosse, saresti certo che al risveglio ricorderebbe gli avvenimenti della serata appena trascorsa. Ma tu sai che non ricorderà nulla, come non ricordava nulla se non frammenti delle ultime settimane. Lo sapevi perché te l'aveva detto, ed aveva paura.

Mike, cosa mi sta succedendo?”

E tu lo avevi abbracciato, perché sinceramente, tu stesso non ne avevi la minima idea. Non capivi, ma non avevi mai avuto il coraggio di dirglielo: come si può conoscere la causa del proprio male, e nonostante tutto aggrapparsi ad essa con ogni fibra del proprio essere?

Hai bisogno di cure.”

E lui ti aveva guardato, e ti aveva promesso che se ne sarebbe occupato il prima possibile.

Era passato un mese da allora.

Ti inginocchi accanto a lui. Gli scosti un ciuffo di capelli corvini dal volto e lo baci in fronte. Sta sudando freddo. Gli tiri su la zip dei pantaloni, perché credi, speri, che un po' di dignità gli farebbe ancora piacere, dopotutto. Lo prendi in braccio, una mano a sorreggergli la schiena, l'altra sotto le ginocchia. Pesa poco, come ben sai, non te ne stupisci. Ti fai passare il suo braccio sinistro attorno al collo, così da offrirgli un appiglio che sai non afferrerà. Ti senti più stabile. È fradicio, dalla testa ai piedi. L'odore di birra che si porta addosso è nauseante, troppo perfino per te, ma tu non demordi. Dai un colpo con la spalla alla porta del locale, la quale si apre sul parcheggio vuoto del Don Hill's, permettendo all'aria fredda d'inizio Dicembre di accarezzarti il viso. Senti Billie cercare di accoccolarsi a te. Nessuno di voi ha molto con cui coprirsi, tu una misera camicia, lui solo il tuo calore. Affretti il passo, e in poco tempo sei davanti alla tua BMW. Sistemi Billie in modo che il suo petto sia appoggiato al tuo, le sue gambe attorno alla tua vita, le sue braccia attorno al tuo collo, ed il suo volto sulla tua spalla. Lo stringi per impedirgli di scivolare a terra, e per un momento ti sembra di star tenendo in braccio Brixton, tuo figlio, troppo stanco per aspettare di arrivare a casa ed addormentarsi sul suo letto.

Frughi nella tasca dei pantaloni alla ricerca delle chiavi, e quando le trovi apri l'auto il più velocemente possibile. Fai stendere Billie sul sedile posteriore, assicurandoti che respiri ancora, richiudi la portiera, e tu sprofondi al posto del guidatore. Metti in moto, e guidi fino a casa tua, dando di tanto in tanto un'occhiata allo specchietto retrovisore per controllare che Billie sia al sicuro. Pensi non sia una buona idea riportarlo a casa sua: non vuoi che i suoi figli lo vedano in quelle condizioni, non vuoi che Adrienne passi la notte in bianco al suo fianco. Da te invece, da te Brittney capirebbe, e ti lascerebbe stare con lui. I tuoi bambini non si sveglierebbero sentendoti entrare, è notte fonda e loro hanno il sonno pesante, non si accorgerebbero di lui. E se anche dovessero accorgersene, potresti sempre inventare una storia e spiegare loro che Zio BJ aveva voluto guardare un film con te la sera prima, dopo il concerto, ma si era addormentato a metà e non aveva avuto la forza di guidare fino a casa. Forse, pensi, avresti fatto meglio a lavarlo, fargli un bagno veloce, giusto quel che sarebbe servito a togliergli di dosso quell'odore acre di alcol che lo impregnava. Forse avresti fatto bene a dargli una maglietta e un paio di boxer e pantaloni puliti; poco sarebbe importato che tu vestissi due taglie in più della sua, nessuno ci avrebbe fatto caso.

Pensi a tutto ciò mentre lo posi sul divano del tuo salotto, ma non credi di riuscire a farlo, non questa volta. Nel momento in cui la sua schiena tocca i cuscini del sofà, lo senti stringerti le braccia al collo. La sua presa è debole, ma ti lasci trascinare verso di lui, che ha gli occhi ancora serrati. Non sai se il suo è solo un riflesso o un sentore di coscienza, e i tuoi dubbi non ti abbandonano nemmeno quando sfiora le tue labbra con le sue: il suo modo di chiederti un bacio, che fosse sobrio o meno. Erano poche le volte in cui era lui a baciarti; a Billie piaceva essere desiderato, essere guidato e protetto, nonostante la prima mossa la facesse sempre lui. Era il modo in cui affermava il suo potere su di te, e a te andava bene così.

Nemmeno in questo momento sai tirarti indietro, perché in fondo speri che non sia la birra a parlare, che dietro a quell'alone di oscurità dorata sia il tuo Billie Joe a gridare aiuto, a chiederti di rendergli la libertà di cui lui stesso si è privato.

Lo baci, la sua bocca semiaperta, e cerchi di non pensare a quanto terribile sia il suo sapore quando gli prendi il labbro inferiore e lo lambisci con lentezza, nel modo che sai essere il suo preferito. Lui intreccia le dita tra i tuoi capelli e pochi secondi dopo avverti la fragilità della sua stretta; Le sue braccia ricadono inermi sul divano lungo i suoi fianchi, e tu gli posi un ultimo bacio all'angolo della bocca. Lui tenta di aprire gli occhi, e per un attimo guarda dritto nei tuoi da sotto le palpebre pesanti macchiate di eyeliner.

Mike... cos... cosa mi sta... succedendo...” mormora, la voce strascicata, e tu sei certo che quello sia il tuo Billie Joe, che combatte contro se stesso come il guerriero che è sempre stato.

Stavolta sei tu ad abbracciarlo, a nascondere il volto tra la sua spalla ed il suo collo, a piangere sulla sua pelle nuda sporcata d'inchiostro.

Hai bisogno di cure...” 


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A/N: Oggi Stry si è presa una pausa, quindi ecco St. Jimmy qui per voi a deprimervi. Scusate, ma ieri abbiamo riguardato lo "show" dei bastardi all'IHeartRadio e questo è il risultato. Peace.

                                                                                                                              

 

  
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