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Autore: principessa IRETH    02/02/2008    0 recensioni
Eccomi con una nuova ff. Questa volta vedremo i nostri amici alle prese con due ragazze... particolari. Vedrete i nostri eroi e tutto il villaggio secondo un altro punto di vista.
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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LA LINEA DI SANGUE Torniamo agli albori della civiltà ninjia, quando ancora tutti i villaggi del paese del fuoco alzavano pian piano la testa su un mondo nuovo e terribile.
In un villaggio in particolare comincia la nostra storia: Konoha.
Grandi clan con straordinarie capacitàsi sono sempre date battaglia per essere i migliori: il clan Uchiha, il clan Hyuga, il clan Yamanaka, il clan Nara, il clan Inuzuka...
Quello che pochi sanno è che all'inizio di tutto, quando i nuovi gruppi si formavano e si rafforzavano, uno era già forte e dominante: il clan Ak, vecchio quanto la stessa Konaha.
Si deve sapere che questo clan era tenuto per il terrore che provocava la terribile abilità innata degli appartenenti a questo clan: la manipolazione del sangue.
Infatti gli appartenenti a questo clanavevano la capacità di aumentare il numero di litri del sangue e farle fuoriuscire da dei fori sulla punta delle dita, potevano aumentarela pressione nei vasi sanguinei degli avversari fino a farli esplodere e riuscivano a risanarsi le ferite, come se non bastasse il loro corpo si tingeva di rosso.
Era un clan forte, potente e autoritario. Grazie alla loro abilità erano molto rinomati nel campo medico tanto che da questo ceppo di partenza si staccò un ramo di persone che praticavano le arti curative senza però l'ausilio del sangue: il clan
Con il passare del tempo il villaggio della foglia divenne forte e diventerò uno dei paesi più importanti del paese del fuocoed era rispettato come villaggio buono e ospitale ma anche vincente in guerra.
Ma sotto sotto non era così.
Nei borghi e nelle strade più nascoste di Konoha la vera fonte del suo potere rimaneva incatenata nell'ombra.
Il clan Aka era la vera arma da guerra che garantiva il trionfo al villaggio: la sua capacità di muoversi nell'ombra e la sua abilità terrificante venivano inviate sottoforma di spie nei territori avversari per minare il sistema sociale dall'interno eliminando i capi forti che rappresentavano un ostacolo, in modo da rendere i paese fregile, debole e vulnerabile agli attacchi.
Quando poi anke la 3° guerra mondiale dei ninjia finì il clan Aka tornò ad essere odiato ed emarginato, incatenato nei meandri bui del villaggio, sentendosi oppresso, maturando odio e randore.
e sete di vendetta.
Poco tempo dopo, spargimenti di sangue, omicidi isolati, senza apparente collegamento tingevano di rosso la silenziosa notte di Konoha.
Ma la risposta a quelle disgrazie era impressa nella mente di tutti, ogni singola persona sapeva il nome dei colpevoli e lo sussurrava di continuo, di nascosto per paura di essere sentito.
Tutti sapevano.
Il consiglio degli anziani si riunì il giorno di Yule per mettere fine secondo loro a quell'ingiusto massacro.
Di notte tutti i clan si armarono e protetti dall'oscurità arrivarono ai cancelli della villa principale.
Una lampo giallo.
Troppo giallo.
< Basta così!>
Minato Namikaze. Il 4th Hokage.
Il suo viso era teso, corrucciato. I suoi occhi chiari scrutavano la folla con un misto di comprensione e disprezzo.
< Cosa state facendo? Vi rendete conto? Attacchereste vostri compagni, abitanti del villaggio proprio ora? Adesso che lo spirito della volpe si sta manifestando con più violenza contro il nostro paese? Beh, sapete cosa vi dico? IO, questa notte cercheròdi salvare il villaggio e avrò bisogno del vostro aiuto! A loro > indicò la villa < penseremo poi! Chi è con me?>
Un tuono.
Alcuni si mossero. Altri rimaserofermi a scrutarsi l'uno con l'altro.
Un lampo.
Minato era scomparso.
Silenzio.
Di nuovo tuono.
I suoi biondi capelli ondeggiarono. La sua tunica da Hokage proteggeva un fagotto che si dimenava e piangeva.
Una bambina. Il 4th Hokage scomparve. Di nuovo.
Un lampo.
La gente prese una decisione. Gran parte del villaggio si scagliòcontro i cancelli.
Silenzio. E poi l'inferno.
Urla, strazianti, furiose, supplicanti, di uomo, di donna, di bambino. Non faceva differenza.
Tutto si confondeva ne buio della notte fredda di Konoha mentre l'odore del ramen si confondeva con quello del sangue.
E poi fuoco. Tanto fuoco che brillava nella notte stellata e si rifletteva negli occhi azzurri di Minato che stava in piedi, sulla roccia dell'Hokage.
Una lacrima cadde dai suoi occhi mentre tra le braccia stringeva due pargoletti.
Il bimbo piangeva mentre la bimba, ingenua, sorrideva.
Accanto a lui una donna dai lunghi capelli ramati. Piangeva, silenziosamente.
L'uomo si girò: la donna gli si avvicinò e baciò il piccolo bambino sulla frontemente il suo amante l'abbracciava.
Un suono strozzato uscì dalla bocca di Kushina Uzumaki: < Perchè?>
Lui non rispose, non subito. Le porse la bambina e mentre la baciava sulle labbra per l'ultima volta le sussurrò semplici parole: < Perchè è giusto così >
Tenendo stretto il piccolo che piangeva si teletrasportò al fronte per imprigionare il demone a nove code nel corpo di suo figlio, lasciando la donna a contemplare la fine e l'inizio di tutto: del villaggio, della sua famiglia e della bambina che stringeva.


Sn tornata ^^
Spero che anke questa storia piaccia come la mia prima ff.  Anke qui appariranno 2 nuovi personaggi. Beh, leggete e recensite in molti!!!!
Ciao Ciao
  
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