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Autore: katy1991    23/07/2013    5 recensioni
E se dovessi tornare davvero a Mystic falls?. non voglio. non dopo quello che è successo. E se Damon vedesse mia figlia?... Caroline prosegue il suo monologo "Vuoi davvero rischiare Elena?Non abbiamo già perso troppe persone quella Giornata di 5 anni fà ? Tyler..Alaric…. vuoi essere la prossima solo perché sei troppo orgogliosa per tornare a Mystic falls? No mi dispiace ma non te lo lascerò fare!Elena e se ti succedesse qualcosa e tu sei qui sola? Chi spiegherebbe a tua figlia il motivo per cui sua mamma si è accasciata improvvisamente a terra diventando nera come il carbone, cavolo non voglio nemmeno pensarci ! Qual è il problema? Damon? Non lo vediamo da quasi 5 anni Elena! E spero in Dio che quella testa Calda abbia il buon senso di ricordarsi di tornare a casa per quel giorno, e non perché gli auguro bene, ma perché vorrei strozzarlo a morte io per aver abbandonata te e di conseguenza anche sua figlia … sono 12 ore Elena ..solo 12 . puoi cercarmi 100 scuse , io ti darò 100 e un motivo per tornare a Mystic Falls . spero di avervi incuriosite =) questa è la mia prima fanfiction .
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20/3/2016
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Cerco di scendere le scale più in fretta possibile, ma il vestito nero che ho scelto di indossare
stasera mi è d’intralcio. Mi trovo a casa Mickelson e la folla di persone che è qui questa sera
per via dello stesso ballo a cui anche io sono stata “invitata”, non mi aiuta affatto a individuare
il minore dei fratelli Salvatore. Dovevo trovare Stefan e Caroline per dirgli di recuperare Damon e
di andarcene via alla svelta.  Sto quasi per raggiungere l’uscita quando mi sento chiamare da Damon.
Mi giro nella sua direzione, è visibilmente arrabbiato.
” Hai ottenuto quello che volevi?” Accidenti! Non è questo il luogo in cui ne dovremmo parlare.
Lo guardo dritto negli occhi.
“A dire il vero sì”, rispondo.  Non capisce che il mio colloquio con Esther, era di vitale importanza
per capire cosa sta succedendo? 
“Bene me lo racconterai mentre torniamo a casa, ce ne andiamo, dai!” mi prende per il braccio ma io lo scanso…
devo prima assicurarmi che Stefan, Caroline e Matt escano da questa casa e vadano alla casa sul l
ago dei miei genitori finché tutto non sarà finito.
“Lasciami andare Damon!” devo cercare di calmarlo, non posso parlare qui del piano che mi ha rivelato Esther,
ma sento che la pazienza mi sta abbandonando, l’ansia mi sta giocando brutti scherzi,
“Senti, mi dispiace di averti dovuto tagliare fuori dal piano”, non mi fa terminare il discorso.
“Non sarebbe dovuto esserci nessun piano. Non saresti dovuta venire!” proprio non riesce a capire!
“Credi che mi piaccia agire alla tue spalle?...non mi piace! Ma se non avessi chiesto aiuto a Stefan,
avresti cercato di fare l’eroe e avresti rovinato tutto.” manca poco alla mezzanotte, dobbiamo andarcene,
stiamo perdendo tempo!
“Scusa se cerco di farti restare viva. E’ chiaro che a Stefan non gliene frega più niente”
questa discussione sta prendendo una piega completamente diversa da quella che mi aspettavo.
“Sei arrabbiato con me perché ho coinvolto Stefan?” ...tra meno di una mezz’ora sarà mezzanotte, non riesco
a non guardare l’orologio di continuo.
“No, sono arrabbiato con te perché ti amo”
“Beh, forse è proprio quello il problema” quella frase mi esce dalla bocca senza pensarci e me ne pento all’istante ...
Mi si blocca il respiro in gola, gli ho appena spezzato il cuore e sento il mio andare in
frantumi insieme al suo, forse è il terrore ...o peggio ancora la consapevolezza di averlo perso dopo questo,
non sonoancora pronta a lasciarlo andare, non lo sarò mai, non ora che ho capito di amarlo anche io.
La delusione gli cambia lo sguardo e vedo che sta rimettendo su quel muro di ghiaccio che avevo
scalfito con tanta fatica, e come biasimarlo? come ho fatto a dirgli questo? Damon dice sempre di essere
un mostro ma la verità è che l’unico mostro qui presente sono io.Lui è stato la mia ancora di salvezza,
sarei impazzita se mi avesse abbandonata anche lui.Ho cercato più di una volta di reprimere i sentimenti
che ho iniziato a provare per lui...o che forse ho sempre provato, ma ignorato e proprio ora che ho capito,
proprio ora che non posso più negare di aver iniziato a provare qualcosa per lui senza nemmeno accorgermene,
con la mia infinita stupidità l’ho ferito di nuovo. Glielo leggo negli occhi, non volevo dirgli questo, “
No…Damon senti non volevo...” 
“No, ho capito Elena, ci tengo troppo a te,sono un ostacolo.” Apro la bocca per ribattere quando vengo
interrotta da Caroline. 
” Avete visto Matt?” ci chiede, Damon si allontana e si dirige verso l’uscita, no devo fermarlo.
Non può andarsene in giro quando chiunque potrebbe fargli del male
“Damon dove vai? Dobbiamo parlare!” mi viene da piangere, ho rovinato tutto, di nuovo!
“Affari miei!” risponde scomparendo nella notte. Prendo Caroline per un braccio.
Devo stare calma e mantenere il sangue freddo se voglio riuscire a cacciare i miei amici
fuori da questa carneficina preannunciata. “
Cerca Stefan, chiama Matt, dobbiamo andarcene subito!” “
Ma Elena stavo giusto per …” la interrompo con un gesto della mano prendendo il mio cellulare
dalla pochette e digitando un breve messaggio, qui non posso parlare liberamente e
non abbiamo più tempo! Le faccio vedere il cellulare
–TUTTI VIA, ORA! O FRA 20 MINUTI SAREMO TUTTI MORT I… NON PARLARE. CI SENTONO.
CERCA TUTTI E VEDIAMOCI A CASA SALVATORE-  vedo l’espressione di Caroline cambiare,
poi annuisce e io ritrovo la mia voce
“Stefan dov’è?” 
“Lo chiamo io! Tu vai a prendere Matt! E’ laggiù lo vedi?” annuisco e faccio come lei mi dice.
In men che non si dica mi ritrovo fuori con Matt. Saliamo sul suo furgone e ci dirigiamo verso casa Salvatore,
io gli riassumo brevemente il piano di Esther e una volta giunti davanti a casa lui mi saluta,
dicendomi che si sentirebbe più sicuro a casa sua. Scendo dal furgone e corro verso l’entrata, bussando,
Stefan mi viene subito ad aprire e io entro chiudendomi bruscamente la porta alle spalle quasi
come se il pericolo fosse proprio dietro di essa. Caroline ci raggiunge, io dò uno sguardo al grande
orologio a pendolo, mancano 5 minuti alla mezzanotte, l’adrenalina mi scorre nelle vene e mi rende
ancora più ansiosa e nervosa di quello che già sono.
“Dobbiamo trovare Damon alla svelta! Tra meno di 5 minuti tornerete tutti umani fino al mezzogiorno
di domani.Non ho tempo per spiegarvi nei dettagli quello che sta per succedere, ma Esther
ha fatto un incantesimo grazie al quale ha legato le vite dei suoi figli l’una a l’altra,” Caroline mi guarda confusa
“Nel senso che se muore uno muoiono tutti? È impossibile anche se ha fatto questo, loro sono troppo forti, non si lasceranno uccidere facilmente, specialmente Klaus”la blocco prima che lei possa aggiungere altro.
“Si, invece! Ha fatto sì che per 12 ore ogni vampiro a Mystic Falls torni umano. Finn, il fratello
maggiore si offrirà come sacrificio! E’ d’accordo con sua madre! Se qualcuno a cui non state
simpatici lo viene a sapere andrà a finire molto male. Damon...ora dobbiamo solo trovare Damon
e poi andare tutti via da qui!” Mi gira la testa ...e il fiato inizia a mancarmi,
dov’è Damon??DOVE’? sentiamo una voce provenire dall’altra parte del corridoio …


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Mi sveglio di soprassalto. Un tuono ha squarciato il cielo, meglio cosi, quando torna Caroline irrimediabilmente
porta con sé nella sua valigia anche tutti i miei vecchi ricordi legati a lui. Sento mia figlia spostare le coperte e
dirigersi verso la mia camera che è comunicante con la sua, il materasso si abbassa un po’ e la sento accoccolarsi contro di me.
L’accolgo fra le mie braccia e le bacio la testa richiudendo gli occhi.
“Dormi tesoro della mamma, ti proteggo io.” sento mia figlia stringersi più a me.
“Ti proteggo anche io mamma, ci proteggiamo a vicenda” poco dopo cado in un piacevole dormi veglia privo di sogni.

 
Sono le 6 e 30 di un martedìpiovoso, alzarsi presto la mattina non mi pesa più, ci sono abituata, ormai.
È la mattina presto che mi nutro, lontana dallo sguardo di mia figlia, lei non sa che sono un vampiro, come fai a far
mantenere un segreto del genere a una bambina di 4 anni? Lei sa solo che la mamma è un po’… speciale!
E che ci sono un paio di regole che si devono rispettare se vogliamo rimanere in questa città, e di conseguenza
se non vogliamo essere costrette a trasferirci lasciando i suoi tanto amati compagni d’asilo.
Ho reso questo appartamento a prova di vampiro, ho soggiogato una mia vicina di casa affinché l’appartamento
fosse intestato a lei. Mi sono procurata dei documenti falsi. Non posso permettermi di farmi trovare da Klaus,
lui adesso non ha più motivo di cercarmi, col mio sangue ormai non può più creare ibridi, ma non voglio che
venga a conoscenza di mia figlia potendola cosi usare per qualche suo sporco ricatto. Mia figlia indossa un
braccialetto con della verbene che non deve togliersi mai almeno che non sia io a chiederle di farlo e non le è
permesso rispondere al telefono o aprire la porta, lo so, sono delle regole e delle precauzioni forse troppo
esagerate ma dopo quello che ho passato voglio tenermi più lontana possibile da quello schifo. Klaus è stata la
causa per cui mi sono fatta trasformare da Caroline. Dopo aver lasciato Mystic Falls mi ero trasferita in Virginia
dove un convento di suore mi accolse, riuscì con mia immensa fortuna a trovare un lavoro come segretaria che
mi permise di trasferirmi in un piccolo monolocale,non era il massimo, ma almeno era un inizio.Non mi sentivo più
con nessuno, avevo deciso di tagliare i ponti col passato e fino ad allora ci ero riuscita benissimo.  
Sapevo che se fossi rimasta in contatto con Jeremy…Bonnie o anche Caroline loro mi avrebbero cercatae sarei
stata costretta a tornare in quella città piena di brutti ricordi, per me. Damon mi aveva illusa.
Come si usa dire – sedotta ed abbandonata- ero devastata e Klaus mi voleva come sacca umana vivente,no,
tornare a Mystic Falls era fuori da ogni logica. Mi sentivo continuamente male, i capogiri e la nausea erano
diventati i miei più cari amici, non mi abbandonavano mai. Attribuì questi malesseri all’immenso stress e al
dispiacere con cui stavo vivendo ma quando un giorno dopo essere svenuta in ufficio fui portata al pronto
soccorso, scoprìdi essere incinta.
” Buongiorno Elena” la mia amica bionda fa il suo ingresso in cucina riportandomi
con la testa al presente. Fresca come una rosa e sistemata dalla testa ai piedi viene ad abbracciarmi.
Ma come fa? A volte penso la notte no dorma! E’già truccata, ogni mattina!
“Buongiorno Care …caffè? cappuccino?  O magari la buona e classica sacca?” Caroline mi fa una linguaccia e si
siede al bancone che divide la cucina dalla zona giorno
“Un caffè va benissimo grazie,lo sai che ormai ho adottato la dieta di Stefan da più di un anno”.
Le sorrido porgendole una tazza fumante.
“Incubi stanotte?” mi chiede tutto ad un tratto con nonchalance. Piego la testa di lato, come fa a saperlo?
Care alza le mani in segno di resa giustificandosi dicendo
“ti ho sentita fare più volte il nome di Damon, tutto qui, ma se non ne vuoi parlare, fa niente”.
Mi giro verso il frigo frugandoci dentro più del dovuto per poi estrarne gli avanzi della torta di ieri,
non voglio che veda che espressione mi si è dipinta sul volto, non voglio la sua compassione, poi mi decido e la guardo il faccia,
sospiro, cercando di buttare fuori con l’aria anche tutto lo stress che ho in corpo,è mia amica dai tempi del liceo...
con lei posso confidarmi.
“E’ che quando sei qui mi vengono in mente tutti i bei ricordi di un tempo …ma insieme a quelli arrivano
anche quelli a cui non vorrei pensare.” Poso il piatto sul bancone ed estraggo una forchetta dal cassetto delle posate.
Non mi piacciono tanto i dolci, ma adesso mi serve qualcosa che non mi obblighi a guardare Caroline.
Inizio a mangiucchiare qualche pezzetto.
“E a cosa pensavi esattamente? Sempre se posso saperlo ovviamente.”
“A Esther...a Damon…alla nostra ultima discussione, alla sua partenza poi alla mia di partenza, a Klaus, ma più
che altro pensavo a cosa avrei potuto fare, alle soluzioni che avrei potuto adottare contro Klaus per rimanere umana,
Care come farò con Yvaine?” Caroline si alza dallo sgabello fa il giro del bancone e mi mette le mani sulla spalle.
” Hey, Elena guardami!” Alzo lo sguardo incontrando il suo azzurro…ma non è la stessa tonalità d’azzurro dei SUOI occhi.
“Non puoi piangere sul latte versato, sei stata costretta a farti trasformare … anche per via della mia imprudenza…
non me lo perdonerò mai.” Adesso è lei ad abbassare gli occhi…lascia andare le sua braccia lungo
i fianchi e si gira intenta a tonare al suo posto.”
Se fossi stata più attenta mi sarei accorta che Klaus mi stava seguendo…ma quando mi hai telefonato
dopo un eternità che non ti sentivo … dicendomi che dovevo aiutarti, che era questione di vita o di morte …
mi dispiace Elena avrei dovuto essere più prudente ma… sentirti piangere in modo cosi disperato al telefono
mi ha fatto scattare come una molla...sono partita come una pazza non controllando se fossi seguita, non potevo immaginare.”
la blocco immediatamente
“Care basta! E’ stata una mia decisione! Chi si aspettava che Klaus ti seguisse? ... Come hai già detto tu è
inutile piangere sul latte versato”.
“La zia ha versato del latte da qualche parte?” a volte mia figlia sa muoversi più silenziosamente di un vampiro stesso,
ne io ne Caroline l’avevamo sentita arrivare.
“No amore, è solo un modo di dire, dai siediti, ti preparo subito la tua colazione” lascio andare Caroline e mi chino per
dare un bacio a mia figlia che mi trattiene un attimo abbracciandomi
“mami posso mangiare un po’ di torta?” alzo mia figlia da terra sistemandola sullo sgabello vicino a quello su cui è seduta Caroline “amore di mattina? La torta non scappa, la potrai mangiare anche oggi pomeriggio” vedo mia figlia adottare la sua
strategia anti rifiuto, cavolo, ricordoche una volta anche Damon l’ha usata, Yvaine sporge il labbro inferiore in
avanti e inizia a guardarmi con occhi da cucciola bastonata giungendo le mani in avanti
“daiii mamiii ti prego… Solo questa volta,promesso! ”ovviamente non riesco a dirle di no e sistemo una
fetta di torta su un piattino mettendoglielo davanti, Yvaine si illumina battendo le mani entusiasta
“Dai, mangia la torta cosi poi ci prepariamo e si va dritte all’asilo.” Sto per girarmi per dire una cosa a Caroline che
però dimentico nel esatto istante in cui vedo l’espressione di mia figlia cambiare radicalmente. 
Tutt’ad un tratto diventa di ghiaccio, posa la forchettina che aveva impugnato e incrocia le braccia.
” Mi dispiace per voi, signore ma oggi potete andarci da sole all’asilo, io non vengo.” È proprio uguale a suo padre.
Sono senza parole,Yvaine non si era mai comportata cosi.Caroline le accarezza la testolina.
” Piccola perché non vuoi andarci? La mamma mi ha detto che ti piace tanto!”
“Non mi piace più, ieri ho litigato!”
“E con chi hai litigato? Cos’è successo? Dimmelo che la zia Caroline stacca la testa a chiunque sia stato.”
Le chiede la mia amica con forse troppa enfasi,mia figlia mette il broncio e gli occhi le diventano leggermente lucidi.
La maestra non mi ha detto niente ieri! “Ho litigato con Rebecca! Ieri abbiamo fatto dei lavoretti per la festa del papà
e lei mi ha detto che era inutile che io finivo il mio perché tanto un papà non c’è l’ho.”
Caroline balza dallo sgabello come se fosse stata colpita da uno schiaffo, io d’altro canto resto pietrificata,
sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe fatto qualche commento stupido, o che comunque mia figlia avrebbe
iniziato a fare qualche domanda in più, solo che non mi aspettavo che sarebbe successo cosi presto.
“MA ALLORA E’ IL NOME CHE PORTA LE PERSONE AD ESSERE STRONZE!! E tu tesoro che le hai risposto?”
Caroline e fuori di sé e io con una mano la invito a risedersi.Mia figlia che intanto aveva iniziato a
singhiozzare tira su col naso e poi risponde.
”Le ho tirato i capelli e poi le ho dato un morso sul braccio...infine le ho detto che doveva farsi gli affaracci suoi,
perché io un papà c’è l’ho, e mi ama tanto! Solo che per motivi di lavoro non è con me e con la mamma.”
Io sgrano gli occhi e temo che la mascella mi sia appena caduta a terra in pieno stile Disney.
Che sta succedendo a mia figlia? Lei non si era mai comportata in maniera cosi violenta e non ha mai risposto in questo modo!
Mi passo una mano fra i capelli e faccio una bella ramanzina a mia figlia su come ci si comporta in questi casi …
sono quasi sicura che all’asilo ci sarà una mamma piuttosto alterata ad aspettarmi.




Ciao a tutti, eccomi qua con il secondo Capitolo spero  che vi piace!  ringrazio tantissimo la mia Beta che corregge
i miei "orrori grammaticali" come già detto questa fic nasce non solo per esprimermi ma anche per capire quali sono gli
errori che commetto più frequentemente quando scrivo . quindi grazie mille davvero. detto questo mi farebbe davveropiacere sapere
cosa ne pensate della fic? mi lasciate un commentino? sarebbe davvero gentile e mi aiuterebbe a capire se devo
continuare a scrivere o meno. un bacio alla prossima.
Katy
  
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