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Autore: onedscute    23/07/2013    1 recensioni
“sono così contenta di essere qua con voi! I miei idoli! Wow che sogno!”
“Sai, credo non abbiano capito nemmeno una parola di quello che hai detto!”
“sciocchezze! Mi vuoi baciare?”
La domanda era rivolta a Louis, il quale si limitò a sorridere annuendo, il mi dava conferma di quello che avevo detto.
[...]
“pure tu vuoi kiss?”
“ahahah! Oh! non era una domanda ironica? Comunque no, thanks!”
Sembrava un cucciolo a cui era appena stato negato di uscire in giardino a giocare con i suoi amici, o…a fare bisognini .
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Conosci gli One Direction?

Se mi facevi questa domanda rispondevo con un “si”, ma non ero una di quelle ragazze che si piazzano davanti al loro albergo.

 Diciamo che mi piace la loro musica, e mi fa tuttora piacere leggere qualche notizia su di loro. Di sicuro i nomi li sapevo: Zayn, Liam, Harry, Louis e…Niall. Ovviamente! i loro nomi sono questi, ma avevo qualche difficoltà con i secondi nomi e i cognomi.

Io sono una studentessa delle superiori di 17 anni.

 

In quei giorni il gruppo idolo delle ragazzine sarebbe stato a Milano per un concerto, poi sarebbe passato in rassegna l’ intera Italia, nelle arene e forum più noti. Le ragazzine areno in fibrillazione e anche alcune mie compagne, lo erano. Si mettevano d’ accordo per trovarsi e restare davanti al Forum d’Assago, anche se non avevano i biglietti, speravano di vederli da fuori, e sentirli restando ad aspettarli per tutta la sera.

La mattina seguente dalla mia finestra, nella mia stanza, provenivano delle urla non molte chiare, ma di sicuro di ragazzine. Mi affacciai a quell’ apertura per vedere cosa stesse succedendo:un furgoncino nero, seguito da uno sciame di ragazzine di varie età. Chi poteva essere se non loro?!

Non immaginavo che avrebbero albergato nell’ hotel di fronte a casa mia. Si sarebbe annunciato un bel casino per almeno due giorni:la durata della permanenza delle celebrità.

Ormai la folla si era stanziata di fronte a quell’ edificio a 5 stelle. Cercai di uscire in strada, e a stento riuscii a varcare la porta, mi incamminai verso la biblioteca. Per il giorno dopo dovevo svolgere una ricerca sulla guerra russa, una roba pallosissima. Preferivo certamente andare in piscina, nel nostro centro benessere a rilassarmi mentre mi facevo una bella sauna, ma sfortunatamente se non stavo in biblioteca dovevo restare a casa a badare alla mia sorellina, una completa fan sfegata della band che alloggiava vicino a noi. Non riuscivo a stare nella mai camera in santa pace, che lei veniva e lanciava urletti dalla finestra. Anche la mattina, mi svegliò con le sue urla nell’ orecchio, mentre intonava il singolo di successo di quei ragazzi ‘live while we are young’.

“Gio lasciami dormire, hai due giorni per gridare, ma non di mattina!”

“Sta zitta! forse oggi si affacciano e mi salutano!”

Spostando leggermente le coperte scesi dal letto, e andai in cucina. Anche mia mamma era stata svegliata delle urla di Giorgia, esatto mia sorella si chiama Giorgia, ma le si sarebbe addetto molto di più ‘Rompiballe’.

Feci velocemente colazione, per poi andare di nuovo in camera mia a vestirmi, mia sorella era ancora lì che agitava le braccia.

“Ci sono pochissime possibilità che loro ti notino!”

“invece mi noteranno, gli abito di fronte!”

“Fai come vuoi, basta che vai a scuola!”

Una camicia, dei jeans e una felpa, ed ero pronta per andare a scuola.

 All’ orario del passaggio del mio pullman la strada non era particolarmente affollata, forse perché la maggior parte delle ragazzine si era ritirata per andare a scuola, costrette probabilmente dai genitori. Il pullman, come al solito, era in ritardo così sarei arrivata anche oggi con qualche minuto d’anticipo, e le nuvole si stavano avvicinando. Ci si metteva anche il tempo, che palle!

 

***

 

La giornata era incominciata male, ed era anche finita peggio. Al ritorno a casa ero completamente fradicia, siccome il mio ombrellino non serviva a un cazzo, perciò mi dovetti cambiare. La strada si era nuovamente riempita di ragazze urlanti, ormai era il sottofondo della giornata, e sarebbe stato così anche il giorno seguente.

Mi affacciai alla finestra per vedere quanta gente c’era: una marea. Il mio sguardo si rivolse alla finestra davanti a me: le tende erano chiuse. Stavo per tornare ai miei studi quando una mano scostò la tenda. La tenne ferma solo per qualche secondo, ma in quel lasso di tempo riuscii a scorgere una faccia, non illuminata, ma i riccioli si potevano distinguere chiaramente. Sembrava che mi stesse osservando attraverso i vetri, ma probabilmente mi sbagliavo. Cosa avevo io di così interessante da osservare? Forse stava osservando un piccione sul davanzale della finestra sopra la mia.

Le tende si richiusero, e come da copione io tornai a studiare.

Verso sera tarda aveva cessato di piovere, le strade erano illuminate dai lucernari e nemmeno un essere passava.

 

***

 

Il sole mi illuminava la faccia, trapassava dalle tende che avevo chiuso quando era andata a letto.

I miei non mi avevano svegliato sapendo che io al sabato non andavo a scuola, mentre mia sorella ci sarebbe andata anche oggi. Per fortuna si era risparmiata la levataccia che aveva programmato per le 5 del mattino.

Mi preparai da sola la colazione con latte e cereali. Una cosa da niente se non si riscalda il latte.

La sera prima quella peste non mi aveva fatto chiudere occhio,continuava a parlottare di un presunto tradimento di Zayn con un’ italiana, mi pare di nome Serena, niente di certo ovviamente.

Quella mattina sarei dovuta uscire per andare a riconsegnare il libro che avevo preso in prestito alla biblioteca. Cacciai le chiavi in tasca dopo aver chiuso la porta. Dovevo per forza passare davanti all’ hotel a 5 stelle. Mi soffermai per osservarne le dimensioni, e dovevo ammettere che era davvero enorme, non ce ne si accorge vivendo di fronte. Chissà come si vive all’ interno?

Rimanendo ferma davanti all’ edificio non potevo immaginare che sarebbero uscite la star del momento. Stavano salendo sul loro furgoncino per andare a fare qualche prova, credo.

Uno di loro mi rivolse un sorriso, il ricciolino, Harry, mia sorella mia aveva istruito allungo su di lui. Mi salutò facendomi un cenno con la mano, timidamente ricambiai quel gesto.

Ma cosa stava facendo? Perché veniva verso di me?

“do you want an autograph?”

“No-no nono!”

Ringraziai di aver scelto un liceo linguistico per proseguire i miei studi.

“I understand! you want a picture with me!”

Mi aveva strappato dalle mani l’ IPhone, che stavo usando per mandare u messaggio, per fare una foto. Mi aveva già messo un braccio sulle spalle, dicendomi di sorridere.

“Nono! my face is not made ​​for photos!”

“that stupid”

“yes, as you say! I have to go!”

“wait! this is my phone number if you change your mind I'm in front of you, can you give me your number? ”

 Aveva scritto in rubrica il suo numero sotto il nome Harry con affianco un cuore.

Non potevo negargli il mio, lui mi offrì il suo cellulare e scrissi le cifre che componevano il mio recapito telefonico.

Io non desideravo il suo numero e di sicuro non mi sarei fatta fare una foto.

 Il ragazzo riccio si allontanò per raggiungere gli altri nel veicolo scuro, dal quale spuntava dal tetto un biondino, probabilmente Niall, che mi faceva cenno di chiamarlo. Simpatico come persona.

 

***

 

Non avevo nessuna intenzione di chiamarlo. Ero tentata dal cancellare il numero dalle rubrica.

 

La sera ero solita restare davanti alla mia finestra a leggere un libro e così feci anche quella.

Mentre giravo pagina mi arrivò un messaggio “turn right”, girai la faccia e oltre la montatura degli occhiali, e ovviamente oltre la finestra e la strada che ci separava, apparve Harry, mi salutava soddisfatto dalla sua finestra.

Mimai un “hi”, lui rispose con un sorriso che fece comparire le fossette che avevo visto in tante foto. Un’ altro messaggio “What are you reading?”, guardai la copertina del libro che avrei dovuto tradurre in inglese perché lui la capisse, ma la traduzione di ‘terrazzamenti’ era troppo per me. Mi alzai alla ricerca di un dizionario, doveva pur essercene uno in tutta la casa.

“Cosa stai facendo?”
“Cerco un dizionario per…un compito!”

“Non ci credo!”

“Gio non ti impicciare!”

Riuscii a trovare il famoso dizionario, lo portai in camera mia, rimettendomi alla finestra. Lui era ancora lì. Gli indicai con la mano di aspettare. Mi ero scordata di chiudere la porta e così permisi a mia sorella di entrare liberamente e vedere cosa stavo facendo.

“Stai conversando con Harry Styles?????”

“Si… e allora?”

“Come allora?!”

“Se è per quello, ho anche il suo numero e adesso gli mando un mex!”

Schiacciai sul pulsante che inviava il messaggio contenente il titolo del libro che stavo leggendo, intanto mia sorella sbavava davanti alla figura di quel diciannovenne. Lui le sorrideva, prima che il telefono che teneva in mano attirasse la sua attenzione.

“è vero ha ricevuto il tuo messaggio!”

“Io te l’ avevo detto!”

Il ragazzo sparì per qualche secondo e tornò con in mano una bottiglia di acqua.

“awww come è affascinante mentre beve l’ acqua!”

“Gio se fosse per te, sarebbe sempre affascinate!”

“Infatti è così!

Mentre noi discutevamo lui ci osservava divertito, era normale per lui essere ammirato e riempito di complimenti, anche se non ero certa che avesse capito tutto quanto.

Alle sue spalle apparve il castano dagli occhi azzurri, Louis, mi ero segnate le caratteristiche di ciascuno e riuscivo a distinguerli tutti, ormai. Lui ci fece segno di stare zitte e di far finta di niente, i gesti in tutte le lingue sono uguali. Gli diede uno sberlotto sul collo, e Harry fece una faccia piuttosto di uno che è in agonia, ma subito si riprese, tornando a guardarci mentre Louis gli si aggrappare al collo. L’ ennesimo messaggio dal ragazzo “ do you want to see our room?”

Sul mio viso si dipinse un’ espressione indecifrabile da qualsiasi distanza ci guardassimo, mia sorella era impazzita: entrare nella camera di una popstar non era cosa da tutti i giorni, mi supplicò di accettare. I nostri erano andati al solito ristorantino dove si teneva puntualmente la loro cena in privato, ogni settimana dovevano avere quella sera da passare da soli. Noi eravamo in casa da sole, quindi potevamo sfogarci come più ci piaceva. Lanciai uno sguardo fugace a mia sorella, e in quel momento mi sembrai una tipica sorella che si vedevano nei film.

“Ok, ci andiamo, ma solo per poco e senza fare casini”, mandai il messaggio a Harry.

“ok, but for a little time”, la sua risposta arrivò quasi immediatamente “ok, at the entrance there is Paul!”. Sotto l’ hotel c’ erano una marea di fotografi e anche fan impazzite, ero sicura che non sarei sopravvissuta.

Finalmente ero riuscita a chiudere quella dannata porta, mia sorella si era cambiata circa 10 volte e ogni volta mi ritrovavo ad avvertire Harry che avremmo ritardato a causa di un ulteriore cambio.

Ci facemmo strada tra la folla di paparazzi e fan che era ancora all’ ingresso, quasi inciampavo su una di loro, era talmente minuta che non mi ero accorta di averla davanti e di conseguenza le sono andata addosso. Era incredibile quanto potessero essere piccole sia di statura che di età le One Directioner…Directioner, insomma qualcosa del genera.

L’ ingresso era enorme, ben illuminato, su ogni lato della stanza si potevano vedere specchi, che servissero per i vip vanitosi?

La porta girevole era stata come un passaggio tra una dimensione temporale e un’ altra, completamente diversa da quella mediocre e semplice a cui io e mia sorella eravamo abituate. Paul ci aveva seriamente aiutato ad entrare, a forza ci aveva separato dai fotografi e dal resto. Il signore che c’era alla reception mi sembrò molto simpatico, ci sorrise. Mentre io continuavo ad ammirare l’ immensità dell’ ingresso, quello alzò la cornetta e credo che abbia chiamato Harry, il quale dopo qualche minuto mi ritrovai davanti.

“hello!”

Non sapendo cosa dirgli, gli sorrisi forzatamente, ma non sentendo più il respiro sovraeccitato di Gio mi girai e la trovai in uno stato di shock:bocca spalancata, mani lungo i fianchi, piedi pari e anche passandole una mano davanti non ricevevi risposta.

“ehm…sorry for my sister!”

“no problem! Come with me!”

Presi mia sorella in stile pezzo di legno sulle spalla. Ringraziai che ci fosse l’ ascensore per il fatto che dovevo trasportare quella mongola che si era incantata, ma la stretta vicinanza con un ragazzo …ok lo ammetto affascinante, attraente, con un sorriso perfetto, che molte pensavano carino, dato che in quasi tutte le foto che mi aveva mostrato Gio alzava solo un lato della bocca, anche se questo certe volte poteva sembrare malizioso, ma questo non faceva altro che attirare ancora di più le ragazzine. La statura non era delle più alte che avessi visto, ma nemmeno delle più basse. Continuava a lanciarmi sorrisini e occhiatine. Che cazzo significavano?!?!?

15° piano.

L’ intera visuale costituita da porte numerate da cifre spropositate, credo che solo sul 1-2-3 piano ci fossero 300 camere.

Nel corridoio c’ era un biondino con in mano un pacchetto di patatine…al gusto di pasta!? Che schifezza!

Ci salutò entrambi, e alzò la mano, facendo intendere a Harry che voleva battere il cinque, ma lui non ricambiò per via delle mani unte e piene di briciole.

“Ehm…hi, beautiful girl! Would you ?” Mi porse il sacchetto contente le patatine, come un vero gentil uomo.

“No, thanks!”

“Niall? Where is Liam?”

“In the pool, why?”

“Nothing!”

Harry proseguì il suo viaggio lasciando lì il biondino di nome Niall, mi indicò una stanza; la porta era una normale porta, ma l’ interno era tutt’ altro che normale, divano enorme con di fronte un ugualmente enorme televisore non so a quanti pollici, ma saranno stati sui 42, il letto splendido dall’ aspetto morbido a confortante con una miriade di cuscini di varie forme. Un’ altra porta si poteva scorgere dal corridoio, da dove provenivano rumori di cassetti chiusi con forza, che fosse Louis?

I miei dubbi furono spazzati via quando un volto luminoso mi apparve da dietro la porta.

“hi!”

“H-hi!”

Non sapevo il motivo, ma la voce aveva assunto un tono imbarazzato. Mia sorella era ancora incantata con la bocca aperta, che potevo fare?

“i take a glass of water!”

La gentilezza di quel ragazzo mi dimostrò che era il contrario di quello che avevo pensato, non era il solito egoista con la puzza sotto il naso, superstar che era in giro per il suo tour, ma era un ragazzo abbastanza normale.

Mi aveva portato l’ acqua, ma io non sapevo cosa farmene, lui mi fece il gesto di rovesciarla addosso a mia sorella. Finalmente avevo capito, e così feci, di fatti mia sorella sobbalzò appena l’ acqua le rinfresco la mente.

“Che cavolo fai!?”

“Cerco di riesumarti, visto che sei diventata una zombie appena hai messo piede in quest’ hotel!”

“Oh giusto!”

Louis ci aveva raggiunto nella stanza col divano, dove avevo fatto sedere Gio. Entrambi ci osservavano divertiti, probabilmente avevano capito qualcosa, infondo non era la prima volta che venivano in Italia, e qualcosina dovevano pur saperla.

Mi girai per ringraziare Harry, ma ovviamente Gio doveva fare qualcosa di straordinariamente cretino, visto che era in stanza con loro. Saltò tra le braccia del riccio, e poi passò a Louis, ed entrambi la ricambiarono. Ci si mettono pure loro!?

“sono così contenta di essere qua con voi! I miei idoli! Wow che sogno!”

“Sai, credo non abbiano capito nemmeno una parola di quello che hai detto!”

“sciocchezze! Mi vuoi baciare?”

La domanda era rivolta a Louis, il quale si limitò a sorridere annuendo, il mi dava conferma di quello che avevo detto.

“Cosa ti avevo dett-“

Non feci in tempo a terminare la frase che Louis le diede un bacio sulla guancia.

“Mi rimangio quanto detto!”

“pure tu vuoi kiss?”

“ahahah! Oh! non era una domanda ironica? Comunque no, thanks!”

Sembrava un cucciolo a cui era appena stato negato di uscire in giardino a giocare con i suoi amici, o…a fare bisognini . I miei pensieri furono interrotti dallo spalancarsi improvviso della porta, era Zayn… mi pare.

“ oh Zayn…who is she?”

“Her name is Serena, we go to bed!”

Avevo inteso il senso della frase, e quella dichiarazione mi sa che voleva significare “non veniteci a rompere le palle, noi saremo occupati, e se ci disturbate vi rompo le ossa!”

“And Perrie?”

“Sorry…Who? Pff i don’t know who is Perrie!”

Ok…forse …probabilmente, no era certo! Zayn era il puttaniere del gruppo, e con molto fastidio fui grata agli insegnamenti di Gio, e ai suoi consigli di stargli lontana.

 

***

 

Dalla camera in parte provenivano dei rumori molto sospetti, e non intendevo approfondire cosa stesse succedendo nella stanza. Scommetto che anche Harry avesse intuito a cosa stessi pensando.

“ehmm…zayn is done so”

Gli rivolsi un sorriso lieve, per fargli intendere che non ne volevo sapere niente di come era fatto Zayn.

“Tonight there will be a party! would you come with me, ehm I mean with us?”

“yes, of corse!”

Perché ho risposto si???? Ma i miei mi avrebbero ucciso se avessi fatto ubriacare mia sorella.

“But my sister…”

“No problem! We can take her by limousine from your parents at that restaurant"

"How do you know that my parents are at the restaurant?"

"I saw them come out, wearing nice clothes"

Avevo scoperto che origliava dietro le tende. Come si permetteva di guardare cosa stavo facendo!? comunque ormai avevo accettato l’ invito.

Come ogni minuto della giornata, l’ entrata era piena di gente mentre noi ci intrufolavamo in auto. A Quanto pareva Liam dopo il bagno era andato subito al locale, e Niall aveva sbranato altri 3 pacchetti di quelle schifezze che si ostinavano a chiamare patatine e poi era andato con Liam, mentre Zayn ci avrebbe raggiunto più tardi, le cause si sapevano.

Nella macchina Louis continuava a blaterale con Harry, sinceramente non ho capito tutto: gli inglese parlano molto veloce, ma mia sorella invece sembrava apprendere ogni parola e continuava ad annuire a quei due.

Nel tragitto non parlai molto, ma comunque abbi il tempo di rivolgere sguardi alla macchina e ai passeggeri: L’ auto era molto spaziosa con tre file di sedili, le quali ultime due si fronteggiavano, mentre dei passeggeri scommetto che le vere …si! Le loro fan, sappiano tutto. Il guidatore ovviamente era inglese, speravo vivamente che Harry si fosse ricordato di dirgli del ristorante.

Quando la macchina accostò davanti al posto in cui si dovevano trovare i miei tirai un sospiro di sollievo e Harry se ne accorse, aprendo la portiera rivolgendomi un sorriso.

All’ esterno del locale c’ erano una seria di tavoli, ed a uno di quelli c’ era mia mamma e mio papà che parlavano. Gio scese dalla macchina lasciando che i miei intravidero la mia figura che li salutava.

L’ auto era ripartita e si dirigeva nel pieno centro di Milano; non giravo spesso da quelle parti, e non conoscevo bene il locale in cui gli idoli di mia sorella mi avevano portato.

Sia Harry che Louis mi presero per una mano, trascinandomi all’ interno. Tutte persone intente a ballare e a sorseggiare drink credo alcolici. Entrambi i miei accompagnatori presto mi furono portati via: impegnati in saluti e sorrisi; il locale ci mise poco a riempirsi e l’ aria stava iniziando a diventare pesante, così mi decisi ad uscire.

L’ entrata era sgombra e i faretti dell’ insegna brillavano. L’ aria per fortuna era fresca e c’ erano pochi fumatori. Stare da sola mi piaceva, era rilassante. Il vociferare della folla dentro si sarebbe potuta udire anche a metri di distanza, ma una voce in particolare mi arrivò all’ orecchio, ed apparteneva a una persona degli occhi verdi e i capelli ricci dietro di me, con una mano attorno al mio polso. Mi stava chiedendo di rientrare con lui?

Scossi la testa, non amavo stare tra la gente, e in questo caso tra la gente famosa di cui non sapevo niente e a loro non interessava sapere di me. Preferivo leggere in camera, davanti al mio solito davanzale. Stranamente lui non mi fece domande del perché, ma iniziò a farmi il labruccio da cucciolo, e con quegli occhi supplichevoli non potevo dirgli di no.

Mi riaccompagnò dentro tenendomi per il bacino; ci fermammo vicini ad un gruppetto di persone che parlavano tra loro.

“she is…oh, right! What’s your name?”

“Ehm…je m’ appelle…uhm sorry…my name is Jennifer!”

“she is Jennifer the girl i tell you!”

In quel gruppetto distinsi solo la faccia dell’ unico componente della band che non avevo ancora incontrato, mentre le alte persone continuavano a parlare di me, sul mio aspetto, ecc…

Probabilmente ho assunto un’ espressione da emarginata, evocando la compassione di Liam. Lui si avvicinò prendendomi per il fianco e portandomi al bancone del bar, ordinò per me un cocktail.

“I’m nice to meet you!”

“for me, too!”

Mi parlò di un certo concerto che si sarebbe tenuto la sera dopo, qualcosa dell’ ossessione di Harry per le donne, totalmente non vera, Mi disse che ero simpatica non come tutte le ragazze snob e gasate che incontrava spesso a questo tipo di festa.

A quanto pareva Harry aveva già parlato di me con i suoi amichetti. Liam mi disse che Harry aveva chiesto a Zayn di farmi un ritratto, che aveva scattato una foto da dietro la tenda subito il primo giorno che era arrivato a Milano mentre io guardavo stupita la strada affollata, ma non si era accontentato e per quello il giorno dopo aveva cercato di farsi fare una foto con me e di seguito di farsela spedire: la cosa mi imbarazzò da morire.

 

 

***

 

La serata da vip sembrava essere finalmente finita. L’ autista ci era passato a prendere per il ritorno in hotel. Nel tragitto Harry mi aveva pregata di restare a dormire con lui in hotel, la cosa non mi aveva sorpreso così tanto, ma ancora una volta ero caduta nella sua trappola. La storia della foto mi era sembrata molto dolce da parte sua, ma non dovevo permettergli di incantarmi con i suoi modi di fare. Infondo chi non vorrebbe passare una notte con Harry…Stil…stule, si insomma con Harry?!, non ci sarebbe stato niente di male ad accettare. Le mie compagne sarebbero morte d’ invidia e questo mi sembrava una buona motivazione per andarci!

Dalla finestra della stanza potevo salutare mia sorella e anche i miei genitori, ma era comunque meglio chiudere le ante delle finestre. Gio era riuscita a convincerli che Harry non fosse così maniaco come si sentiva in giro, e che noi non avremmo fatto niente quella sera.

 

Louis aveva gentilmente lasciato il suo letto a me, che in realtà era uno matrimoniale che condivideva con Harry. Lui sarebbe andato a dormire con Zayn, il quale sapeva che avrebbe rimorchiato e si era fatto dare una stanza con letto matrimoniale.

 

Harry senza vergognarsi della mia presenza era andato a fare una doccia, mentre io aspettavo l’ arrivo di mia sorella con il pigiama e il resto; il suo era solo un pretesto per gironzolare nel hotel e andare a trovare Louis e gli altri. Poveri quei ragazzi!

 

Lo scrosciare dell’ acqua si interruppe, e dal bagno uscì un ragazzo con i capelli appiattiti sulla fronte, ancora umidi, e sul torace scolpito erano visibili alcune goccioline, mentre scendendo più in basso aveva un asciugamano intorno al bacino, che però lasciava vedere il segno a v dei fianchi, e…Caspita! Come erano grandi i suoi piedi! Non ci avevo mai fatto caso!

 

Io ero già nel letto, anche se senza rendermi conto cercavo di scorgerlo dietro le ante dell’ armadio mentre si cambiava. Ora sono diventata io la maniaca!?!!?

 Dopo poco anche lui mi raggiunse. Si sistemò per bene sotto le coperte, avvicinandosi a me, con ancora il petto scoperto, il che mi permetteva di vedere gli innumerevoli tatuaggi tra cui il mio preferito: la farfalla in centro pettorali. Mi avvolse sotto il suo braccio, cingendomi il busto.

“don’ t touch please!”

“Oh right,…ok sorry!”

Mi scappò una risatina, vederlo obbedire così.

“what?”

“Nothing!”

 

Fino al momento in cui mi ero addormentata lui non aveva trasgredito l’ avvertimento che gli avevo dato, si era accoccolato dall’ altre parte del letto girato di spalle.

 

***

La sveglia sul cellulare.

Cosa ci facevo avvinghiata a Harry?? Cosa avevo fatto durante la notte per ritrovarmi in questo posizione???

 

La giornata era iniziata nel modo contrario a quello che avevo in mente.

Di fronte a me Harry con ancora gli occhi chiusi e i capelli arruffati, io che gli tenevo un braccio che passava sotto il mio collo mentre l’ altro era sistemato sotto il cuscino, le gambe di entrambi intrecciate sotto le coperte lievemente abbassate e il canto degli uccellini provenire dal balcone.

Alzai leggermente le coperte per vedere se i vestiti c’ erano ancora, e fortunatamente c’ erano. Che sollievo.

Cercai di svignarmela da quella posizione, ma al contrario riuscii solo a svegliare il cantante di fama mondiale in parte a me.

“Good morning!”

“Yes, good morning!”

Visto che ora non mi dovevo preoccupare di svegliarlo, potei scendere dal letto.

Presi le mie robe e mi chiusi in bagno.

Per fortuna non avevo sorpreso Harry a spiarmi dalla serratura quando uscii dalla stanza in cui mi ero cambiata, ma rimasi comunque sorpresa di trovare Paul che parlava con il ricciolino. Discutevano sul fatto di portarmi con loro alle prove per il concerto che si sarebbe tenuto stasera.

 

“ehm…i can’t, i have to go to school!”

 

Oh merda la scuola! Sarei arrivata in ritardo…come al solito, ma in questo caso ancora più in ritardo.

 

“Ehm …sorry, the school start at 8, i go!”

“ok…see you soon!”

“of course, at the window!”

 Corsi giù per le scale, non potevo attendere l’ ascensore. Sulla porta dell’ albergo i fotografi mi continuavano a abbagliare con i loro stratosferici aggeggi per fare foto. Quanto cacchio gli potevano essere costati?!

La strada era piena, ma per fortuna riuscii a chiudermi nel vano scala di casa.

Ad attendermi a casa c’ era ancora Gio.

“Allora come è andata? Voglio sapere tutto, anche nei minimi particolari!”

“Sisi Gio! intanto che faccio la cartella ti racconto!”

 

***

 

Ero pronta a uscire per prendere il solito bus, dopo avere risposto a tutte le domande di mia sorella e averla cacciata a scuola, ovviamente anche a lei erano state fatto foto. Prima che uscisse mi ero assicurata di farle giurare che non avrebbe detto niente a nessuno, e ci ero riuscita, anche se la cosa ormai era bella che vociferata da tutte le riviste con vasti lettori sotto cosa mia.

 

Raggiungere la fermata  del pullman sembrava molto più un’ impresa se si guardava la folla dalla mia finestra. La via era completamente piena, a eccezione della parte asfaltata dove però continuavano ad arrivare veicoli con i soccorsi, ma non per me, per i giornalisti e i fotografi..

Qui era necessario un soccorso dai miei amiconi di sventura: Sara e Filippo.

 

***

 

“Jennifer, credo che il destino abbia deciso per te una serie consecutive di note per ritardo!”

“Non è il momento di essere sarcastici!”

“Okok cercavo solo di sbollire la situazione!”

Eravamo affacciati alla finestra e pensare come raggiungere la scuola o la fermata, ma entrambe le destinazioni sembravano irraggiungibili.

 

“Idea!”

“Illuminaci Pippo!”

“sarò felice di illustrarle la mia…!”

“Spiega e basta!”

“va bene! Allora …io e Sara useremo il tuo motorino, per distrarre i paparazzi. Faremo la strada lunga per arrivare a scuola, mentre tu prenderai la nostra solita scorciatoia. Dobbiamo fargli pensare che sul motorino ci sia Jennifer!”

“Ok…ma io non posso fare Jennifer, sono il suo contrario. Ho i capelli biondi mentre lei è mora, io ho gli occhi chiari lei invece ocra, io sono paffuta lei è snella, io bassa lei alta, per non parlare del mio stile inconfondibile!”

“L’ abbigliamento non è importante! Ti posso prestare qualcosa!”

“Se ci entri!”

“smettila Pippo, non è così cicciotta da non entrare nei miei vestiti, ma rimane comunque il problema dell’ aspetto!”

“Aspettate in minuto! Pippo mettiti in parte a Jenny…ehi siete della stessa statura, e Pippo non è paffuto come me!”

“No…no! Potete scordarvelo! E poi… come facciamo per i capelli?”

“Nell’ armadio di mia sorella dovrebbe esserci una parrucca, l’ ha usata a Carnevale! Si era travestiti da avvocato, e mi aveva preso come modello per la mia eleganza. Dai Pippo fallo per me! non voglio affrontare la Farris! quella mi odia!”

“Ok, solo per te Jenny!”

 

***

 

Dovevo ammettere che la gonna a Filippo stava davvero bene magari anche meglio che a me, ma forse per andare in moto non era il massimo, così gli avevamo fatto mettere dei pantaloni a pinocchietto. Erano pronti all’ apertura del garage per sfrecciare via, e partirono appena lo feci. Mentre tutti i fotografi erano occupati a rincorrere la mia vespa io me la svignavo in bici. Direzione:scuola.

Strana come cosa da dire!

 

 

***

 

Per fortuna ero arrivata in tempo per la campanella, e dopo non molto arrivarono anche Sara e Filippo,  quest’ ultimo probabilmente a metà strada, cioè nei paraggi di casa sua, aveva rivelato di non essere me e aveva avuto il tempo di cambiarsi per venire a scuola.

Chissà che faccia i fotografi quando l’ anno scoperto?

Tutto era finito al meglio, anche se il preside aveva dovuto chiamare la polizia per allontanare i rappresentanti delle riveste che li avevano comunque seguiti fino alla scuola, ma l‘ importante era che io non avevo preso una nota dalla Farris e che i miei amici non fossero morti.

 

***

 

Il ritorno a casa era stato meno trafficato, visto che su richiesta del preside la polizia mi aveva riaccompagnata a casa, e i miei amici non avevano avuto molte noie con i paparazzi.

Gio aveva il fiatone quando entrò in casa, era ovviamente collegato alle corse che aveva fatto per seminare i fotografi.

“Cosa ti avevo detto! Quei cinque ragazzi portano solo rogne, sia ai genitori di quelle ragazze che vogliono un biglietto del concerto e anche per le strade che si riempiono di persone e perciò le macchine non hanno via di accesso!”

“Ma stai scherzando??...è stato fantastico! Sarò conosciuta come la sorella di colei che è restata in albergo con Harry Styles!”

“ok, tu sei malata! E non vorrei averlo fatto se avessi saputo che mi andavo a cacciare in questo casino!”

“Smettila di dire scemate, a tutti piace essere famosi, e poi si vede che sei cotta di Harry!”

“io non sono cotta!”

“Si”

“NO”

“SI”

“No”

“dove sono mamma e papà?”

“Ancora al lavoro. Ehi non cambiare discorso!!!”

“Scusa! Io faccio merenda!”
“Non ti abbuffare di prosciutto!”

“Troppo tardi!”

 

Forse Giorgia aveva ragione, mi ero presa una cotta per Harry.

Ne sei sicura Jennifer?

Beh si! Mi è piaciuto passare la notte vicino a Harry, mi era sembrato un ragazzo molto dolce e…affascinante!

Ma cosa! Ora parlo anche da sola?!??

No! Lui è una popstar e io non sopporto essere fotografata e non voglio più parlare da sola.

 

***

 

Quella sera non ero sicura di volermi affacciare alla finestra, ma sfortunatamente il mio cervello stava lottando con il cuore, il quale voleva guardare fuori.

I lampioni erano come al solito accesi, e pure l’ ingresso dell’ hotel lo era, ma alla finestra di fronte a me, non c’ era nessuno, le tende chiuse, e le luci sembravano essere spente.

 

Oh! ma quello è Louis?

 

Sorridente come al solito, come un presentimento si era affacciato scostando le tende e aprendo le finestre: un urlo delle fan in strada riecheggiò nelle mie orecchie. Non capivo molto cosa mi stesse indicando, continuava a muovere le dita alla sua sinistra, poi corse nella direzione da lui indicata, costringendo un riccio a seguirlo. Ora avevo capito, mi voleva dire che c’ era anche Harry, il quale non capiva perché il suo amico l’ avesse trascinato fino alla finestra. Cosa aveva in mano? Un reggiseno rosa?!

 Louis mi indicò con un dito; il ragazzo girò la testa verso di me. Appena mi riconobbe cercò di liberarsi del reggiseno facendo il vago sulla cosa, poi mi fece un cenno con la mano, e il suo amico se ne andò, credo su richiesta di Harry per una maggior intimità.

 

Come era possibile che le sue dita andassero così veloci sulla tastiera del telefono?

Un minuto dopo avevo già ricevuto un messaggio.

 

“Ciao principesa! Io ha preso italian lesson, and now io so parlare a little italian!...” Mi sa che aveva ancora un po’ da imparare, ma mi era sempre comunque un grande sforzo da parte sua, il messaggio continuava “…For you!”. Oh cazzo! Perché doveva imparare l’ italiano per me?, poteva impararlo per le sue fan, ma non per me! “Why for me?”. La sua faccia era inespressiva al riguardo, ma ci mese poco a cambiare, divenne un po’ stupita. “because…i love you!”. NO! Così non andava! Non poteva dirmi questo! Lui era una popstar e io una comune ragazza, che oltretutto non conosceva nemmeno! Ok avevamo passato una notte vicini, ma questo non significava niente!

I miei pensieri furono interrotti da un altro messaggio “would you be my girl?”Ora si che ero messa male, sarei diventata un personaggio pubblico:ufficialmente un flirt di Harry, come quella Serena che si era vista con …Zayn. Cosa? il messaggio continua ancora? Perché non leggo mai fino alla fine? “Tomorrow evening i will come  back to London, so…can you rispondere me?” Cosa gli avrei potuto rispondere? Un’si’, o un ‘no’, DILEMMA!, infondo lui partiva domani sera, quindi avevo tutta la giornata di domani per pensarci. “Sorry i have to do my homework, night!”. Mi affrettai a chiudere le tende e andare a letto.

 

***

 

Il concerto era finito da poco, e già giravano in rete degli spezzoni. In particolare, molte pagine avevano pubblicato quello dove i ragazzi abbassano i pantaloni di Harry, tipico dell’ assolo in ‘what meke you beautiful’, e un altro dove Liam urlava il mio nome, si poteva sentire distintamente e vedere come Harry lo guardava male.

A Scuola tutti sapevano; le mie compagne stronze mi facevano girare i coglioni pensando che non fosse vero, comunque i paparazzi quella mattina non mi avevano tormentato, e io ero riuscita a raggiungere la scuola. Pippo e Sara si erano portati la parrucca a scuola lo stesso, ma ora ci aspettava…la lezione di motoria, che palle!

 

***

 

Non era possibile che una ragazza fosse così ossessiva! Beatrice, la mia migliore nemica.

“Non può essere che tu sia andata nella camera di Harry Styles!”

“Beh pensa quello che vuoi, ma la mia amica Jenny è andata veramente in quella stanza, al contrario di te che non avrai mai la possibilità di parlarci con Harry!”

“Jennifer per favore potresti aiutarmi a montare la rete di pallavolo?”

“Ehm mi scusi prof, ma mi fa male un braccio”

“Jennifer, la smetta di fingere, altrimenti le metto una nota!”

“Si prof!”

“Bene! Ora risponda seriamente! Le fa veramente male la gamba ?”

“Si prof”

“Sara mi aiuti lei!”

Qualcuno aveva bussato alla porta della palestra, e dopo poco fece irruzione …HARRY!? Come cazzo…?

“Can i speak with Jennifer?”

“Yes…”

Il professore mi fece cenno di andare, stranamente aveva capito il riccio. Io e Harry scendemmo in giardino, ma prima di richiudere la porta avevo visto Pippo fare la linguaccia a Beatrice rimasta a bocca aperta di fronte a quella scena.

Mi fermai vicino a un albero e lui mi affiancò.

 

“How do you find me?”

“I…read a magazine…”

Oh magnifico! ora sulle riviste si sapeva che andavo in questo terribile posto.

“I want…sssapere tua risposta!”

Caspita stava migliorando sul serio! Ma ora cosa gli rispondevo?

Lui mi passò una mano davanti al viso, probabilmente mi ero incantata.

“Ehmm…i’m gonna say no!”

“Why?”

“Because…you are a popstar, and today you will return in London…and I …the distance…your job!”

La scuola in quel momento sembrava avere perso quel solito brusio che di solito la circonda, magari erano tutti intenti a osservare la scena.

“Do you love me?”

Ma che domanda era? E detto da lui sembrava ancora più strana! Ma la cosa più strana era come la sua faccia era cambiata, era diventata seria e leggermente arrabbiata.

“Yes…”

“ok…see you soon…”

Si stava già allontando per andarsene via.

“ Oh this is for Giorgia!”

Era delle mutande autografate da tutti.

“Are they of Louis?”

“Ehm…yes”

Dopo queste parole se ne stava andando via sul serio, ma la campanella dell’ intervallo era ormai suonata e tutte le ragazze loro fan si erano precipitate in cortile, così fu costretto a correre.

 

***

 

A cena, mia mamma mi aveva fatto notare che ero più silenziosa del solito. Pippo e Sara erano venuti a cena da noi, e insieme a Gio mi stavano ancora interrogando sull’ accaduto a scuola.

“Perché Harry è venuto a scuola oggi?”

“Perché…voleva sapere una cosa!”

“Cosa di preciso?”

“Se volevo essere la sua ragazza!”

“COSA?! Dimmi che gli hai risposto di si!?”

“Veramente…Ah Gio mi ha dato questo per te!”

Gli mostrai le mutande, e per poco non andò in coma, ma dopo averle appese al suo muro dedicato interamente a loro, era tornata all’ attacco.

“Non hai finito di raccontare! Cosa gli hai risposto?”

“Gli ho detto di no!”

“MA …perché!? Ti rendi conto che era Harry…Harry Styles!”

“Si perfettamente!”

“Tu lo ami?”

Ci girammo tutti verso Pippo, era stato lui a fare la domanda.

“Che volete? Era solo una domanda! Perciò ora Jenny rispondi alla domanda!”

“Si...”

“Allora…sei una cretina, avevi la tua opportunità e l’ hai persa!”

“Ma la distanza? Il suo lavoro?”

“Tutte cazzate! La distanza accresce il desiderio e il lavoro ti permetterà di vederlo spesso siccome viaggia molto!”

“Quanto siamo profondi oggi Pippo!”

“SMETTETELA DI PRENDERMI IN GIRO; HO PURE IO UN CUORE!”

“…Gio a che ora partono?”

“Alle 21:00! Niall voleva cenare l’ ultima volta qui, siccome dice che il cibo è fantastico!”

“Ok…Pippo auto! Andiamo a prendere il mio ragazzo all’ aeroporto!”

“Frena i cavalli! Non è ancora il tuo fidanzato!”

“Lo diventerà presto muahhah!”

“Ehm…ragazze? Abbiamo un problemino i miei mi hanno ritirato la macchina, siccome sono arrivato in ritardo oggi!”

“Oh! E ora cosa facciamo?”

“MAMMA????”

“Gio NON urlare!”

“Mamma ci puoi accompagnare al aeroporto?”

“Per quale motivo?”

“Hai presente Harry…degli One Direction…”

“Oh no! ora incomincia con tutta la loro storia!”

“Smettila mamma! Sarò breve!”

“Ok sentiamo!”

“Harry Styles? Quello con cui Jenny ha dormito ieri? Insomma… Lui ha chiesto a mia sorella se diventava la sua ragazza, ma lei scema ha detto di no, e ora ha cambiato idea e ci vuole parlare, solo che tra 30 minuti lui partirà per Londra, quindi ci puoi accompagnare?”

“Gio così mi hai fatto sembrare una scema!”

“Zitta Jenny, vieni qui e prega mamma!”

“Ok, vi accompagno!”

“Grazie mamma!”

In meno di 5 minuti eravamo già in autostrada a 80 Km/H.

“Pi veloce mamma solo 10 minuti!”

“OK!”

Oddio! ora eravamo a 100 Km/H, ci saremmo presi una multa e saremmo andati contro qualcuno, invece no, eravamo arrivati. Scesi giù dalla macchina e entrai nella zona imbarchi.

Dove cacchio è il volo per Londra? …Eccolo

All’ entrata per i passeggeri  c‘ era un omone in cravatta.

“Mi faccia vedere il biglietto!”

“ehm io …non ce l’ ho!”

“Allora non può passare!”

“MA IO DEVO ANTRARE!”

“Jennifer, magari aspettarci!”

La voce di mia mamma che mi rimproverava, e in sua compagnia Sara, Pippo e Gio.

“Ma lei, lei mi ha sistemato i denti!”

“Ma si certo! Mi ricordo di lei! Come sta signor Colombo?”

“Davvero bene!”

“Ne sono contenta!”
Se per caso non l’ avessi ancora detto, mia mamma era un dentista.

“Scusate, ma io dovrei raggiungere quell’ aereo!”
“Questa è sia figlia?”

“Si! La prego la lasci passare!”

“Ehm…mi licenzieranno, ma…vai!”

Il signore aprì la porta automatica di vetro, lasciando libero accesso.

E ora dove vado?

Continuai a scendere le scale, fino a che non mi ritrovai sulla pista di decollo.

Perché la porta dell’ aereo si stava aprendo?

 

Era Harry, aveva fatto fermare il volo, perché mi aveva visto dall’ oblò, ovviamente il potere ai ricchi.

 

“Why are you here?”

“For say you ‘yes’!”

“What?”

“I want to be your girlfriend!”

Non potevo credere di avere fatto tutto questo per un ragazzo! Di solito nei film sono loro che rincorrono le ragazze! Ma alla fine ne era valsa la pena.

Appunto come nei film, il ragazzo bacia la ragazza e anche io avevo avuto il mio bacio.

“Excuse me! We are going to go!”

Dopo il richiamo della Hostes, Harry dovette far smettere quel bacio, ma per finire in bellezza molto romanticamente, mi disse che ci saremmo tenuti in contatto via facebook. Purtroppo io non avevo un profilo, ma sapete come dice il detto “per amore questo ed altro!”.

Il signore Colombo non fu licenziato, grazie all’ aiuto degli One Direction, e io mi sistemai al finestrone da dove si potevano vedere il voli partire.

In parte a me e alla mia compagnia si affiancò la ragazza che avevo visto con Zayn, Serena.

“Oh ciao! Tu sei Jennifer, l’ altra vittima degli One Direction!”

“Esatto …io sono Jennifer”

“Beh! Io non ho problemi, tra qualche giorno andrò a Londra, e allora lì si che ci daremo dentro, ma tu poverina…non rivedrai o sentirai mai più il ‘tuo’ Harry!”

Dopo quella frase si allontanò dal nostro gruppetto, lasciandoci tutti a bocca aperta, tranne mia sorella, la quale continuava a scattare foto alla ragazza che quel momento si stava dirigendo verso l’ uscita facendo ondeggiare il sedere.

“Oh questo si che è uno scoop! vedrete che scandalo ‘ragazza italiana, di nome Serena raggiunge il componente della famosa band anglo-irlandese, per darci dentro …però guardata che culo che ha, è talmente sodo, lo voglio pure io!”

“ Giorgia Maria Fantini! Può ripetere quello che ha detto?”

“Non ho detto niente io mamma!”

 

***

 

“Guarda Jenny! Ho appena finito di farti il profilo facebook e Harry ti ha già inviato l’ amicizia!”

“Cosa? Ahahahah!”

HELLOOOOOO!

Spero che questa storia vi piaccia, almeno più di quella che avevo iniziato e poi ho cancellato ahhaha! No seriamente ditemi quello che pensate. Ci ho messo un bel po’ x scriverla e la mia amica, e anche amministratrice di questo profilo, lo può confermare. Forse la troverete un po’ tipica come storia di sicuro ci saranno un sacco di storie o OS che hanno la stessa trama. Vi auguro ancora una buona lettura.

Maggie <3

  
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