Film > Iron Man
Segui la storia  |       
Autore: Samita    23/07/2013    2 recensioni
Serie di fluff / slice of life casuali, della felice famigliuola Stark. Giusto per diletto. (!) Non si considera Avengers - Age of Ultron nella storyline! (!)
[3] “Tu eri uno Stark – tu” lo additò “ti eri presentato a casa sua in bermuda, due fiori di campo ed un prototipo non immatricolato delle Stark Motors!”
[6] Adam era il leader indiscusso della classe. Delle classi. Di tutta la scuola. E se gli girava di fare qualcosa che richiedesse più di due mani, potete stare tranquilli che qualunque bambino era disposto ad amputarsene una per lui.
[7] “NO!” urlò al figlio. “Vattene!” Lo additò “Sparisci! Evapora! Non voglio vederti! Sciò! Addio! Via! Via! Via!”
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

 

(2) Quella volta in cui…

 

Ma tu sei pazzo!”

Tony allargò le braccia, guardando basito Pepper allontanarsi da lui.

“Alla mia età!” continuò la donna.

“Che età?” chiese quello, che sinceramente non sembrava capire il motivo di tale affermazione.

“Non mi fregherai così, Anthony Stark.” Fece Pepper, voltandosi verso di lui.

In mezzo alla sala da pranzo, i due si guardavano domandandosi vicendevolmente cosa ci fosse di sbagliato nell’altro. Tony, in particolare, aveva il volto esterrefatto di un bambino che non trova logica nel fatto che qualcuno gli abbia negato un giocattolo.

Le labbra gli si curvarono, finendo a sorridere stupefatto. “Non ho alcuna intenzione di fregarti, amore.”

Hah!” Pepper lo additò “Vedi? Amore. Ma quando mai usi questi termini?”

L’uomo corrugò la fronte. “Sempre?”

“No! Quando vuoi qualcosa, ma questa cosa tu non la avrai, hai capito?

“Perché?”

“Tu vivi fuori dal mondo!”

Ma dimmi almeno perché!” L’uomo insisteva, le braccia spalancate, spalle basse e sguardo sconcertato.

“Te l’ho già detto, Tony – sono settimane che continuo a dirtelo –” il rumore di piedi scalzi interruppe il dire della donna, che si zittì.

I due girarono lentamente il capo verso la porta, che si schiuse. Una testa color carota fece capolino, fissandoli.

“State litigando?”

Era intento a strofinarsi un occhio, acciecato dalla luce della sala.

“No –” fecero i due, leggermente sfasati.

“ – non sfregarti gli occhi, Adam.” Continuò Pepper. “Te l’ho detto milioni di volte – torna a dormire, stiamo solo parlando.”

Ma è tardi…” fece il piccolo, sostenendo la sua tesi.

“Infatti, perché non sei a letto?” chiese Tony, retorico.

Ma…”

“Ci hai sentiti?” domandò dolcemente Pepper.

“No…”

“Allora stavi gironzolando per casa –” ne dedusse Tony: sebbene il suo tono fosse incalzante, era molto meno aggressivo del suo solito. “Torna a dormire.”

Ma non state litigando?”

“No, amore.” Lo rassicurò Pepper.

“Guarda che se domani non sei sveglio entro le sette, ti puoi scordare di venire in barca.”

Tony l’aveva punto sul vivo: erano mesi che Adam aspettava quel famoso giro in barca a vela nella baia. Rimase a guardarli un attimo, e poi decise che conveniva cercare di andare a dormire.

“Notte.”

“E non leggere sotto le coperte!” continuò suo padre.

Ma non riesco a dormire…”

“Ok, allora leggi.”

Pepper sbuffò, guardando in alto e facendo di no con la testa, con un vago sorriso.

E quest’uomo voleva…

Bah.

Adam richiuse piano piano la porta: i due ne ascoltarono i passi, accertandosi che stesse prendendo la direzione di camera sua.

 

Tony approfittò del momento di calma per riavvicinarsi a Pepper.

“Senti –”

“No.” Fece lei, secca

“Un sacco di gente –”

“Non finire questa frase, Tony.”

“ – ha due figli.”

Pepper lo scrutò, sbuffando.

“Bella ripresa, ma non te la caverai così. So come volevi andare a finire –”

“Come volevo andare a finire?”

“– e in tutto questo ometti un dettaglio completamente casuale: io.”

Ma tu sei in forma – !” fece l’uomo, andando a posarle le mani sui fianchi.

Pepper fece mezzo passo indietro, dandogli modo solo di sfiorarla. Levò la mano davanti al volto, sventolandogli l’indice sotto gli occhi: “Non provarci, Stark!”

Stark?”

“Sai benissimo che sono a tanto così dalla menopausa, e tu vorresti farmi fare un figlio?

“Non sei a tanto così…

“Sì invece! Piantala con questa storia!”

“Un sacco di gente –”

“Ah-ha!” lo additò lei, nel bel mezzo della frase.

“– fa i figli tardi.”

Continua pure a girarci intorno, ma sai meglio di me come finisce veramente quella frase!”

“Ah sì?” Tony incrociò le braccia, in segno di sfida. “Bene. Dimmelo.”

“No. Perché io non sono un sacco di gente.”

“No, infatti – sei molto più in gamba.”

“Fare un figlio è questione di utero, non di essere o meno in gamba!”

“Stai ignorando il mio complimento.”

“Certo che lo ignoro, non è un complimento! È una seduzione!”

“Seduzione?”

“Tu mi vuoi sedurre –”

Cosa?

“ – per rimettermi incita, ma ti giuro che non ci casco.”

Tony indietreggiò con il capo, scuotendolo.

Ma ti senti?”

“Certo!”

Pepper assottigliò gli occhi, inacidita. Voltò le spalle e si incamminò fuori dalla sala.

“Aspetta!” Tony le corse dietro, afferrandole il gomito.

Piantala, sono stanca.”

“Perché non possiamo parlarne seriamente? Non fai altro che dirmi di no, e non ho ancora sentito mezza spiegazione logica.

“Te l’ho già data, non ti basta?”

“Oh, ma per favore. Non mi dirai che è solo per l’età? Sai meglio di me che ci sono milioni di modi per risolvere la questione – dio, ci sono donne incinte a cinquantacinque anni, ormai!

La donna tornò a voltarsi verso Tony: i due erano a ridosso della porta.

“Sai cosa mi dà fastidio?”

“Io?”

A parte te.”

Quindi io non c'entro.”

“Certo che c'entri. Di solito siamo noi a sbattere i piedi per terra per avere figli – sai, gli ormoni, l’avvicinarsi della meno –

Piantala di nominarla, odio quella parola.”

Menopausa, Tony, me-no-pau-sa.” Sillabò lei.

Tony fece per portarsi le mani alle orecchie, coprendosele. “Ahh!” mormorò “Che suono orribile!

“Che ti faccia schifo o no, è una realtà a cui dovrai abituarti, caro mio. Come io mi sto abituando alla morbida copertina che da tre anni a questa parte hai posato dolcemente sulla tua tartaruga.”

L’uomo indietreggiò, oltraggiato, guardandola con la bocca semichiusa.

“Questo è un colpo basso.”

“Questa è la vita!”

“Allora facciamone una nuova!”

Pepper roteò gli occhi al cielo, disperata.

“Insomma, dovrei essere io a volere estendere il mio dominio materno, non tu!

“Hai un marito moderno.” Concluse lui.

NO! Non sei un marito moderno! Sei retogrado!

Cosa?

Pepper prese ad avanzare verso Tony, accusatoria: quello, senza nemmeno rendersene conto, muoveva passi strisciati all’indietro per mantenere la distanza di sicurezza.

“Tu sei il tipico uomo che compare nella vita di un figlio da quando ha tre fino ai dodici anni –

“ – ma se –”

Ma se?! Avrai passato in casa forse tre ore al giorno quando Adam era piccolo!”

“Ehi, anche io lavoro!”

Anche io?! Chi è che sta dirigendo la tua azienda da dieci anni a questa parte, Anthony Edward Stark!?

“Io sono un ingegnere –”

“– Ma per favore –”

“– e infatti –”

“– la so a memoria –”

“– tu –”

“– questa storia –”

“– sei molto più brava di me –”

“– eccolo che torna alla carica – guarda che questo non ha nulla a che fare con il crescere dei figli!”

Va bene, ok! FORSE non ero molto presente.” Questo lo disse guardando l’angolo fra il muro ed il soffitto alla sua destra. Pepper sbuffò, portandosi le dita alle tempie e lo sguardo in basso.

“Però –”

“Niente però –

“ – poi mi sono fatto vedere.”

“Eh! Grazie –” fece lei, gettando la testa indietro  “– è facile quando sanno usare il vasino.”

Tony fece una smorfia vagamente disgustata all’idea di che cosa aveva significato, all’epoca, svuotare quei dannati vasini.

Blha.

“E sai cosa ti dico, Tony?”

Lui levò le sopracciglia, senza sapere se essere curioso o impaurito: Pepper stava partendo alla carica. Brutta cosa.

“… sentiamo.” Fece lui, mimando malissimo larga noncuranza.

“Che adesso Adam ha sette anni, e tu sai benissimo cosa succederà tra poco – sono sicura che tu ci sia passato in modo largamente amplificato in questo momento chiave della tua esistenza.”

Hah –” Tony mosse inconsciamente un altro mezzo passo indietro. Ancora un poco e finiva addossato al tavolo da pranzo. “ – non tirare fuori il mio rapporto con mio padre –

“ – oh invece –”

“ – ti stai comportando da vigliacca.”

“Non sono io quella che sta indietreggiando per mezza sala.”

Tony parve svegliarsi da una trance: prese a guardarsi attorno, realizzando di essere arrivato molto più lontano di dove pensava di essere. Pepper non si fece scappare l’occasione: “Dagli il tempo di arrivare alle due cifre e vedrai, cosa succederà.”

“Eh?” fece l’uomo, riportando di scatto lo sguardo sull’altra. “Chi? Cosa?”

“Adam!”

Cosa c'entra Adam?”

“Mi ascolti o fai finta?”

“Certo che ti ascolto!”

“Fra meno di cinque anni – considerato il padre – Adam smetterà di idolatrarti come un Dio, e inizierà a dire la sua! Cosa che disferà il tuo enorme ego!

“Come può un bambino disfare il mio ego?”

Lo può un figlio! E tu non vuoi un secondogenito, vuoi una riserva!

“Non è vero!”

“Ah no?” la donna girò il capo di lato, scrutando l’altro con la coda dell’occhio.

“Bene. Dimostramelo.” Pepper mosse un passo avanti, sfidandolo.

“Stai cercando di barattare?” domandò Tony, pronto a raccogliere la sfida.

“Non sto barattando –”

“Guarda che sono bravissimo a barattare –

“– con il mio utero ci faccio quello che voglio.”

“ – sì, ma io ottengo sempre quello che io voglio.”

Passo dopo passo, erano tornati l’uno di fronte all’altro.

“Tu otterresti sempre quello che vuoi?”

Tony sorrise, scrutando la moglie – le braccia incrociate. “Voglio dire, mi hai sposato.”

“Perché io volevo.”

“Ti sei messa con me nonostante fossi completamente fuori di testa.”

“Togli il passato, Tony: tu sei fuori di testa.”

“E ti ho pure mollata in un terrazzo ad un ricevimento!”

“Guarda che così non mi invogli a fare un altro figlio con te!”

“Si sta mettendo in un grande guaio, signorina Potts.”

“Signor Stark.”

Rimasero in silenzio, l’uno di fronte all’altra, guardandosi negli occhi.

Ad un certo punto Tony portò la mano sinistra al petto, levando la destra in alto.

“Io, Anthony Edward Stark …”

Pepper sorrise, scuotendo la testa: “Cosa stai facendo? Guarda che non funzionerà, qualunque cosa sia.

Tony, che s’era zittito per ascoltarla, sostenne il suo sguardo con la sua solita spavalda saccenza. Poi riprese: “Io giuro solennemente –”

“Cosa?”

“– che se la qui presente Virginia Pepper Potts in Stark –”

Ma per favore!” la cosa sembrava farla divertire, ma non sapeva nemmeno lei se era perché folle o perché… no, ok: era perché era folle. Ed era Tony.

“ – avrà un secondo figlio da me – e lo avrà –” sottolineò, beccandosi un’occhiataccia sarcastica.

No, Tony –”

“– io terminerò qualunque tipo di attività –

“Cosa?” fece lei, ridendo dall’incredulità.

“ – per dedicarmi a suddetto figlio –”

“Tu non sai cosa stai giurando!”

“ – da perfetto padre moderno.” Concluse, guardando Pepper in attesa del suo dire.

“Chiedo alla corte che sia verificata la capacità di intendere e di volere di quest’uomo.” Rispose lei, portando le mani ai fianchi.

“Ah – no, sono perfettamente capace di intendere e di volere, sigorina Potts: intendo realizzare il mio desiderio di avere un altro figlio con lei.”

La donna roteò gli occhi, per l’ennesima volta.

Figlia.” Si corresse lui, avvicinandosi.

“Figlia?” no, stava davvero delirando, pensò.

Tony le prese le mani ai fianchi, levandogliele da lì per poterci posare le sue. “Sì, una bella bambina con i tuoi occhi – i capelli neri…”

“Guarda che non puoi decidere il sesso del figlio.”

Quindi avremo un secondo figlio?” domandò lui, retorico, avendo colto lo spiraglio.

No.

Ciò nonostante, Pepper non si mosse: il tono si faceva lentamente meno convinto.

“Da accompagnare a scuola…”

“Inizia a portare Adam a scuola.”

“Probabilmente sarà una ragazza stupenda –

“Non ci sarà nessuna ragazza, Tony!”

“– e non hai idea di quanto sarà divertente impaurire i suoi infiniti pretendenti.”

“Poi ti viene l’ansia ogni volta che esce di casa da sola…”

Via, la crepa era stata aperta.

“Vedi? La vuoi anche tu, in fondo.”

“Tony, sarà davvero difficile.”

“Mi piace che non usi il condizionale.”

Pepper volette mordersi la lingua.

“Lo vedi? Tu non baratti, tu seduci.”

Tony le posò le labbra sulla bocca, sconsideratamente casto per il suo solito.

“Quindi ti ho sedotta?”

“No.”

Ci riprovò, baciandola.

“E adesso?”

“No…”

L’uomo sorrise.

“Facciamo una bambina.”

“No.”

Riprese a baciarla.

“Tony, guarda che prima devo smettere di prendere la pillola.”

“Il fatto che io voglia una figlia non significa che debba rinunciare al sesso post-litigio, lo sai?”

“Non puoi decidere il sesso del bambino.”

“Sono io l’Uomo, ho io la gestione degli ultimi due cromosomi. Mi darò da fare.”

“Tony…”

“Facciamo una bimba.”

“Smettila.”

Bisognava essere un pelino più azzardati, evidentemente. Passò dalle labbra al collo, stringendosela a sé.

“Smettila.” Continuava lei.

“Una bella bimba.”

“No.”

“Più intelligente di me.”

“Questa, poi.”

“Ce la posso fare.”

“Tony, basta.”

“Tanto lo sai che ho vinto. La resistenza è inutile.”

 

 

 

 

… tuo padre ti barattò con la sua libertà.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Iron Man / Vai alla pagina dell'autore: Samita