03/02/2008
8 recensioni[Quando il nemico è lo stesso...]
- TEMARI!-
- INO!-
Le due bionde, arrivando dai lati opposti della polverosa strada principale di Konoha, si fermarono a pochi metri di distanza osservandosi con cipiglio severo, le gambe leggermente divaricate e la tensione palpabile nell’aria.
Temari poggiò i palmi sui morbidi fianchi, guardando l’altra con superiorità, mentre questa incrociava le braccia, e faceva schioccare la lingua infastidita.
-Temari, adesso basta! Ho saputo che ieri sera sei uscita con Shika!-
-Certo, carina, non potevo farti passare l’oltraggio di aver passato con lui tutto il pomeriggio!-
-Questo perché lui preferisce passare il tempo con me!-
-Ma la sera è stato con me, e credimi, ci siamo divertiti!-
-Perché non lo chiediamo direttamente a lui?!-
-Mi sembra la cosa migliore! Andiamo, sarà di certo in quello stupidissimo prato-
-A guardare quelle stupidissime nuvole-
Continuò per lei Ino, alzando gli occhi esasperata.
Un sorrisetto d’intensa sfuggì ad entrambe, nascosto prontamente da un arricciamento del naso come se fossero disgustate dalla presenza dell’altra.
Si diressero insieme verso il prato, e Ino salutava ogni tanto delle persone in strada, e queste agitavano lentamente la mano in risposta, lanciandole occhiate basite per la sua compagnia della ragazza di Suna, riconoscibile dal coprifonte.
-La gente non ha ancora perdonato i… tuoi-
Disse Ino come scusando i suoi compaesani, mentre Temari assottigliava lo sguardo davanti a un ragazzino da un lungo ciuffo castano, che la guardava a bocca aperta, spaventato.
La bionda della Sabbia sembrava lì lì per esplodere, e la mano viaggiava con troppa non curanza sul fedele ventaglio posto sulla schiena.
-Ferma. Niente liti al villaggio!-
-Non erano così disgustati quando abbiamo salvato la squadra per recuperare Sasuke Uchiha!-
Sibilò Temari, drignando i denti: il ragazzino ora stava borbottando qualcosa a dei suoi amichetti accorsi subito, e la indicava spudoratamente.
Ino sospirò, e si avvicinò al gruppetto a grandi passi.
-Tamiyo!-
-Oh, ciao Ino-chan!-
La salutò il ragazzino, spostandosi il ciuffo bruno dagli occhi; appena si accorse della bionda della Foglia cercò di darsi un’aria da duro, alzando il mento e sorridendo sicuro di sé.
-Credi che tua madre sarebbe contenta se le dicesse che indichi le persone e parli alle loro spalle?-
Lo incalzò subito, superandolo di parecchi centimetri acquistati da quando era semplice chunin.
-Ma Ino-chan!- il ragazzino perse l’aria sfrontata, fece cenno alla ragazza di avvicinarsi e le sussurrò -quella è di Suna. È un nemico!-
-Si da il caso che lei stia con me. Quindi, sloggia!-
Ino mosse le mani, come a far aria al posto. Tamiyo si accigliò, ma alla fine spinse via gli amichetti.
-Andiamo, ragazzi. Sua mamma è amica della mia, non voglio casini. Visto che tette, però…?-
-TAMIYO!-
Ino fece in tempo a urlare, che la piccola banda era scomparsa nei vicoli del villaggio, ridacchiando stupidamente.
Temari guardava Ino sorpresa, e sbatteva le lunghe ciglia. Quando l’altra le si avvicinò, per andare a cercare Shikamaru, rimase in silenzio qualche secondo.
-Tu… tu mi hai, insomma, difesa?-
Il suo tono tradiva un accenno di meraviglia.
Ino era troppo concentrata a guardare di nascoste le splendide labbra rosate e carnose che aveva sempre invidiato in Temari, e non capì immediatamente le parole uscite da quella bocca.
-Oh. Beh, sì, sono fastidiosi quei bambini-
-Capisco-
Finalmente arrivarono alle grandi porte di Konoha, uscirono, e si diressero meccanicamente verso il prato di Shikamaru, ognuna immersa profondamente nei suoi pensieri.
Per questo neanche la stessa Ino si sorprese quindi quando cadde rovinosamente di lato, accecata da una fitta acuta alla caviglia.
Temari sbuffò, infastidita.
-Voi di Konoha vi fate sempre male?-
-Serpe che non sei altro, sono inciampata, non l’ho fatto a posta!-
Piagnucolò l’altra bionda, tenendosi la caviglia, e indicando con l’altra mano una buca che non aveva considerato, responsabile della sua caduta.
-Se fossi una ninja esperta, cara la mia ochetta, non avresti sottovalutato una fossa! Se fossi un nemico, a quest’ora saresti già morta-
-Oh, mi servono proprio i tuoi consigli, grazie, mi aiutano molto in questa situazione!-
Le rispose sarcastica Ino, imbronciandosi.
Temari si passò pensierosa la lingua sulle labbra, osservando invidiosa le lunghe e snelle gambe di Ino, anche se una di queste era piegata un po’ troppo innaturalmente.
-Alzati, dai-
Ma appena Ino provò a poggiare il piede a terra, la caviglia incriminata le lanciò una scossa dolorosa, e ricadde con un tonfo a terra.
-Non ce la faccio!-
Strillò, accarezzandosi il sedere provato da due botte violenti sulla strada sterrata. Temari guardò con interesse il paesaggio circostante, si grattò un orecchio, e alla fine si avvicinò, seppur riluttante, alla sua nemica in amore.
La prese da sotto le ascelle, e con forza sorprendente, la tirò su, facendole passare un braccio attorno alle proprie spalle.
Ino la fissava con occhi sgranati, le labbra leggermente dischiuse.
-Puoi darmela una mano, o è troppo difficile? Non pesi poco, sai?!-
-Oh, certo, certo- mormorò distratta Ino, distendendo la gamba sana –scu… IO PESO POCHISSIMO, SERPE!-
Temari roteò gli occhi teatralmente, e continuarono a camminare così, come in una buffa corsa a tre gambe. Salire la collina fu la parte più difficile, e alla fine si concessero una pausa a metà della salita, anche se non era per niente ripida.
Ino strappava delicatamente dalla radice dei fiori selvatici, mentre Temari si godeva il caldo sole di quel pomeriggio estivo.
-Grazie-
-Come?-
-Grazie. Potevi lasciarmi lì sulla stradina, e venire da sola da Shikamaru-
Ino parlava a voce talmente bassa che Temari dovette avvicinarsi, ma al secondo grazie ritirò il viso velocemente, e alzò le spalle imbarazzata.
-Non ci avevo pensato. La prossima volta lo farò, ochetta-
-Non avevo dubbi, serpe-
Ma chiunque poteva sentire una nota ironica nella loro voce, e fecero il resto della salita con quel sorrisetto d’intesa che avevano condiviso anche prima.
-Finalmente! Dov’è, quello sfaticato?-
Urlò Ino, spolverandosi la gonna e aggrappandosi un po’ di più all’altra bionda. Temari scrutò il prato con intensità, ma alla fine scalciò dell’erba alta e disse severamente:
-Non c’è. Deve aver sentito le nostre voci, ed è scappato: probabilmente ora è nascosto in qualche posto sotto le nuvole, e dorme come un sasso-
-Brutto…! Oh, che rabbia: facciamo domani alla stessa ora?-
-Perfetto-
Temari ricondusse Ino fino all’entrata di Konoha, e poi iniziò a correre verso la stanzetta privata concessale dall’Hokage in quei giorni di difese del villaggio. Lanciò un’ultima occhiata verso di sé, assicurandosi che Ino avesse trovato un qualcuno che la riaccompagnasse a casa.
Era sicura di aver visto la Bionda delle Foglia rivolgerle un veloce saluto con la mano: ma la Bionda della Sabbia continuò a tirare dritta davanti a sé.
Loro due non erano unite se non per la rivalità per il cuore di Shikamaru.
… Giusto?
***
Uhm,
seconda ff! Wow!
Grazie a tutti quelli che hanno commentato l'altra, grazie mille. Qui, per quanto io preferisce Ino, non mi sbilancio nè su di lei, nè su Temari: Shikamaru non viene mai nemmeno descritto. Solo supposizioni!
Mary Chan: come puoi ben vedere dal mio profilo, adoro le ShikaIno. Posso fare una storia triste, o devo aver paura di recensioni come le tue? Spero vivamente che la vergogna ti prenda con sè. Adios!
Saretta_
Grazie a tutti quelli che hanno commentato l'altra, grazie mille. Qui, per quanto io preferisce Ino, non mi sbilancio nè su di lei, nè su Temari: Shikamaru non viene mai nemmeno descritto. Solo supposizioni!
Mary Chan: come puoi ben vedere dal mio profilo, adoro le ShikaIno. Posso fare una storia triste, o devo aver paura di recensioni come le tue? Spero vivamente che la vergogna ti prenda con sè. Adios!
Saretta_