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Autore: Alicegym    23/07/2013    1 recensioni
Stivi, Jack, Leo e Alice . Quattro amici che da soli non sono niente ma insieme fanno "Gli Smog", una band creata solo per divertirsi e magari intrattenere quei quattro gatti alla pizzeria di paese. Ma cosa succederebbe se un famoso produttore li scoprisse e li facesse partecipare a un concorso di musica internazionale? Semplice: il chitarrista conquistatore di ragazze, il timido e impacciato batterista, il suonatore di tromba e basso con l'amore dei fumetti e la bella ragazza capace solo di cantare, partono per una incredibile avventura a Londra, coinvolgendo cantati provenienti da tutta europa, colpi di scena e piccole storie d'amore
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Sai cosa ci faceva un sputo su un gradino?»
«No, che cosa?» dissi io distrattamente.
«Saliva» rispose Stivi ridacchiando.
Come solito io e Leo scoppiammo a ridere come scemi e Jack fece la solita risata da deficiente che esibiva ogni volta che Stivi diceva una di queste battute idiote. Eravamo appena entrati nella stazione di Firenze per prendere il treno che ci avrebbe riportato a Lucca, la nostra città. «Le stazioni mi affascinano» disse una volta Jack «Ci puoi trovare di tutto: da rocchettari venuti per il raduno della salsiccia in salamoia, alla egiziana in vacanza. Al barbone che cerca fortuna, al giovane che viene a trovare la ragazza lontana».
Eravamo a Firenze per registrare la nostra nuova canzone. No, sfortunatamente non abbiamo una vera carriera. Il padre di Leo è un super riccone e per il compleanno del figlio gli ha regalato un piccolo studio di registrazione. Una piccola cosa da 10 mila euro che comunque stava fruttato qualche soldo in più, come se ne avessero avuto bisogno. La nostra band “Gli Smog” probabilmente non sarebbe esistita nemmeno se Leo non avrebbe finanziato tutto: vestiti, strumenti, registrazione e regia. Non siamo famosi, assolutamente, ma abbiamo un discreto successo su internet, a mettere i video delle nostre canzone su You Tube.
Stivi, il chitarrista, scrive le melodie e io, Alice (pronunciato all’inglese, Elìs),la cantante, scrivo i testi. Leo suona la batteria e Jack praticamente tutti gli altri strumenti di cui abbiamo bisogno: basso, pianola, flauto, tromba e il violino. No, non tutti insieme ma è comunque un musicista eccezionale.
Quel giorno di fine maggio avevamo appena registrato una canzone semplice, d’amore, e non vedevamo l’ora di tornare a casa.
«Aspettate» dissi io fermandomi. Leo trascinava un grande borsone che conteneva la sua “Batteria portatile”, Stivi portava le due chitarre e Jack la pianola e la tromba. Io mi ero semplicemente accavallato la mia borsa da Mary Poppins e la cartella grande quanto il quanto libro di Harry Potter con dentro tutti i testi e gli spartiti delle nostre canzoni. Mi chinai per allacciarmi la scarpa delle Converse verdi e appoggia accanto a me la borsa. Senza nemmeno che me ne accorgessi, un uomo ben coperto da una felpa rossa, afferrò la sacca e corse via.
«NOOO!!!!» urlai con tutto il fiato che avevo e iniziai a rincorrerlo.
«FERMATELO!!!» continuavo ad urlare. I ragazzi corsero in mio aiuto ma, per non fare la stessa fine della borsa agli strumenti, il peso rallentava molto la loro velocità.
Non avevo idea che quel ladro ci stava per procurare la miglior possibilità di successo della mostra vita.
L’uomo uscì con tutta velocità della stazione e appena anch’io uscì era sparito nel nulla, come se non fosse mai esistito.
«Cazzo» dissi piano a tendi chiusi. «CAZZO!» dissi questa volta urlando incazzata rendendomi conto del problema che si era creato. I ragazzi mi raggiunsero con il fiatone e si unirono alle mie parolacce di ira e preoccupazione. Leo era un po’ indietro perché aveva ricuperato gli spartiti che per la fretta avevo lasciato a terra.
«C’erano dentro tutta la mia roba» dissi io quasi disperata.
«e il mio portafoglio» disse Jack
«e il mio» aggiunse Stivi
«e per non finire, anche i biglietti del treno»
Misi le mani tra i capelli per l’ansia, ed anche gli altri iniziarono ad essere visibilmente preoccupati. «Ok, andiamo a fare la denuncia, per cominciare, e poi adiamo a comprare dell’gli altri biglietti» disse Leo calmo cercando ci prendere il controllo della situazione.
«Con che soldi, scusa?» disse Stivi con tono sfacciato.
«Con questi?» rispose provocatorio Leo estraendo dalla tasca il portafoglio. «Dai andiamo» concluse.
  
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