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Autore: nineteenyearslater    23/07/2013    2 recensioni
Ho deciso di scrivere una FF inerente al mondo di Harry Potter, ma di cui protagonista è la nuova generazione. Ho deciso di ispirarmi a un gioco di ruolo di cui faccio parte su facebook ("Diciannove Anni Dopo- GdR") e spero che i roler non se la prendano con me per aver "utilizzato" i loro pg. Sarà un fanfiction a più capitoli -spero- e beh, spero che vi piaccia.
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"Se c’era una cosa che tutta Hogwarts sapeva era che Richard era single e, strano a dirsi, assolutamente etero. Cosa non del tutto ovvia in un mondo magico che, per qualche strano motivo, sembrava aver rivelato una strana tendenza all’omosessualità"
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Se c’era una cosa che tutta Hogwarts sapeva era che Richard era single e, strano a dirsi, assolutamente etero. Cosa non del tutto ovvia in un mondo magico che, per qualche strano motivo, sembrava aver rivelato una strana tendenza all’omosessualità: Lorcan e Albus erano ormai coppia fissa, Alexandré e Shane avevano da poco resa ufficiale la loro storia e Katie era ancora a caccia di qualche bella signorina da corteggiare. Nulla di male, ma di certo particolare.  Una cosa che invece stupiva tutti era il fatto che Richard non riuscisse proprio a tenersi stretta una ragazza. L’ultimo esempio era la Yaxley. Le fanciulle di Hogwarts scoprivano in lui un Don Giovanni in fondo non troppo attraente oppure egli stesso non aveva ancora incontrato la ragazza dei propri sogni?

Era il 27 aprile 2023, la primavera sembrava essere appena arrivata e il cielo sopra Hogwarts era finalmente limpido. I ragazzi della scuola sembravano essersi risvegliati insieme al sole e al caldo e il parco del Castello si era finalmente ripopolato di allegria e felicità. Peccato che lo stesso non accadesse sulla Torre di Grifondoro, dove una Rose Weasley vestita completamente di nero stava sbraitando contro la sua compagna di stanza.
«Alinee, non è divertente. Non è per nulla divertente. Smettila di ridere. »
Gwendalinee Stewart, attraente strega mezzosangue del sesto anno, era seduta sul proprio letto a baldacchino, le coperte rosso-oro arricciate sotto di lei dimostravano il suo essere disordinata e i capelli biondi annodati in una coda mostravano il viso storpiato da una fragorosa risata. La gelosia che si impossessava della rossa, in quei momenti, era quasi piacevole: i capelli ricci le ricadevano attorno al viso, nascondendo una piccola ruga di espressione che si mostrava solo quando la ragazza provava rabbia o  rivalità nei confronti di qualcuno e i profondi occhi azzurri sembravano quasi voler torturare la compagna, incapace di trattenere le risate.
«Stanno insieme, Rose, dovresti essere felice per lui, non essere gelosa. Forse è la volta buona che mette la testa a posto.»
Le parole della bionda non fecero altro che aumentare in lei l’irritazione, facendola così alzare dal proprio letto e uscire dalla stanza, sbattendo la porta come per dichiarare che il discorso era definitivamente concluso. 
“Gelosa? Io non sono gelosa, non di…quella”. Una voce nella sua testa cercava di convincerla che le parole di Alinee non erano vere; che per Richard lei non provava altro che una forte amicizia.

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La lezione di Storia della Magia, tenuta dal professor Ruf, sarebbe iniziata da lì a pochi minuti, i ragazzi del sesto anno di Serpeverde si erano disposti sui banchi a destra, mentre i Grifondoro avevano occupato la metà a sinistra. Nonostante le cose fossero cambiate dopo la Guerra Magica facendo sì che amicizie e amori finalmente non badassero più ai colori degli stendardi, la rivalità tra quelle due Casate di Hogwarts non era del tutto scomparsa.
«Albus, mi presti l’inchiostro? Credo di aver dimenticato il mio nei Sotterranei. » Capelli biondi, occhi grigi cangianti  che quella mattina avevano assunto una leggera tonalità di azzurro, fisico atletico e muscoloso quanto bastava per non avere la peggio in uno scontro alla babbana,  Scorpius era tutto ciò che una ragazza (e non solo) avrebbe potuto desiderare. Al suo fianco Albus, che stava terminando il compito che Ruf gli aveva assegnato come punizione il giorno prima, annuì senza davvero aver ascoltato le sue parole. Arricciò leggermente il naso, sistemandosi meglio gli occhiali e rilesse per l’ennesima volta l’ultima frase, che sembrava aver qualcosa di errato.
«Scorp, guarda qui. Leggi e dimmi cosa c’è di sbagliato.» Scostandosi i capelli dagli occhi, il figlio del Salvatore del Mondo Magico passò la propria pergamena all’amico che, svogliato e sbuffante, iniziò a leggere quelle poche righe scritte di fretta.
«Non riesco a capire per quale motivo Valant finisce sempre in coppia con me, durante la ronda del giovedì.» A fianco di Malfoy, con i suoi occhi verdi puntati su Greg Valant, Grifondoro, sedeva Leonard, suo migliore amico e prefetto di Serpeverde. Era quel tipo di ragazzo che di certo nessuno avrebbe scommesso sarebbe diventato Prefetto, non che lui lo avesse mai voluto, in effetti. Neville Paciock, professore di Erbologia, aveva per caso scoperto i suoi traffici illegali di sostanze stupefacenti babbane, due anni prima, convincendo la preside ad assegnargli quell’incarico al posto di un’espulsione, con la scusa che un po’ di responsabilità addosso non gli avrebbe di certo fatto male. Nulla, però, gli aveva impedito di approfittare di quella sua nuova funzione, offrendo favori ai suoi amici di Casata.
«E’ cotto di te, lo sai bene.»Mormorò Scorpius, dopo aver riconsegnato la pergamena ad Albus, con le giuste correzioni, che lo ringraziò con un lieve sorriso.
Sull’altro lato dell’aula, Rose Weasley stava prendendo posto due banchi più in là del suo migliore amico, Richard Collins, che sembrava non veder l’ora di rivelare alla rossa una qualche novità.
«Rose! Rose!»Il Grifone si sporse in avanti, in modo da poter vedere la ragazza, seduta tra Matthew e Alinee. «Io e Charlotte ci siamo…»«Già lo so, Richard.>>  Lo liquidò la Weasley con un gesto della mano e un tono che non permetteva repliche. 
«Ti avevo detto che l’avrebbe presa male.»Alexandré, seduto accanto al moro, era la voce della verità, oltre che della pura innocenza. A volte sembrava vivere in un mondo proprio a cui nessuno riusciva ad accedere e in cui nulla, almeno per lui, poteva esser dato per scontato.
 
«Alex, taci, ti prego.»

  
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