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Autore: Ovis_Chan    23/07/2013    4 recensioni
Avete mai visto uno di quei soliti film ambientati nelle scuole più prestigiose d’America? Immaginate di trovarvi lì dentro. E’ bello, vero? Tutto alla norma, uniformi stirate con cura, ragazzi e ragazze da mozza fiato ogni metro cubo. E’ un vero e proprio paradiso per voi, non è vero? Ok. Adesso immaginatevi ME lì dentro. Un ragazzo 17enne, punk, che odia il mondo e che desidera solo tornare nella sua vecchia scuola, dove veniva completamente ignorato e non era la vittima giornaliera dei bulli. L’inferno per me è iniziato proprio quel giorno di autunno, quando mia madre ha deciso di mandarmi in quella fottuta scuola.
Primissima FF sui My Chemical. Vi prego, so che fa schifo, ma non uccidetemi! ToT
Genere: Demenziale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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4. Happy B-Day, Pansy!

 

“Buooooooooon Giorno!”
Stranamente quella mattina ero felice, beh, non stranamente, insomma era il 31 Ottobre quella mattina. Vi rendete conto?! 31 Ottobre = la mia festa preferita = Halloween = il mio diciottesimo compleanno!
“Come mai siamo di buon umore oggi?” mi chiese Mikey. Piccolo particolare, io non avevo detto a nessuno che era il mio compleanno. Era passata una settimana dall’ arrivo in quella scuola, da quando avevo conosciuto Gerard, Mikey e Ray e da quando era cominciata la cosiddetta “era del piccolo Pansy”. Ma quella mattina non me ne poteva fregare altamente dei bulli. E che cavolo! Era il mio compleanno, non me lo sarei di certo fatto rovinare, no?

“Beeh, diciamo che è un giorno speciale, per me”
“Aspetta, non dirmelo, voglio indovinare...” intervenne Ray con il suo spirito perennemente allegro. Era contagioso, quando Ray parlava tutti non potevamo fare a meno di essere felici.
“Ho capito! E’ il tuo compleanno!” io avevo la faccia da “WTF?!” vivente, non so se ho reso l’idea. Come cazzo aveva fatto?! C’erano un botto di possibilità e lui era riuscito ad afferrare quella giusta.

“Ho indovinato vero? Ahhh sono un fottuto genio!”
“Ma come cappero hai fatto?!”
“Ho solo tirato ad indovinare. Le opzioni erano tre:
1. E’ Halloween, e come ci hai detto tempo fa, è la tua festa preferita.

2. Ti hanno regalato il nuovo CD dei Green Day

3. E’ il tuo compleanno. Siccome la seconda può essere una causa della terza ho deciso di puntare su quella.” Mentre lui spiegava io lo guardavo a bocca aperta, sì era un fottuto genio del male. Infine, Ray concluse il suo discorso con un “Happy Birthday, Sir Frank” in accento inglese che fece scoppiare a ridere me e Mikey. Gerard, da quando Ray aveva detto che era il mio compleanno, ammutolì e continuava a fissarmi con un’aria triste.

“Gee, tutto bene?” Gli sussurrai avvicinandomi a lui, mentre Ray continuava a far rotolare Mikey sul sedile con i suoi atteggiamenti inglesi.
“Perché non me l’hai detto?” mi chiese triste.
“Non volevo farlo sapere a nessuno per via di quelli lì” accennai con il capo la squadra di hockey in fondo al bus.
“Capisco, ma a me potevi dirlo. Insomma, almeno non avrei fatto la figura del coglione senza regalo.”
Lo guardai ridendo, poi gli diedi una lieve spinta sulla spalla.
“Ma sai quanto me ne importa del regalo? L’importante è che sto lontano dai guai e mi diverto con voi!”

“Ok, Mr. Way Senior, le andrebbe del the?” Gerard guardò Ray e ci fu un secondo di silenzio da parte di tutti e quattro prima di cominciare a ridere. Tutto l’autobus ci fissava, ma sinceramente a noi non ce ne importava. Uscimmo dall’autobus con le lacrime agli occhi. Maledettissimo Ray e il suo accento inglese.

Ma, ecco, la mia felicità come al solito non durò molto. Sapete in quella settimana stranamente i miei “carissimi” compagni bulli non mi avevano fatto niente, dopo avergli tenuto testa. Ma ecco che erano tornati a perseguitarmi. Dopo aver lasciato gli altri, loro mi presero e mi portarono sul retro della scuola, completamente deserto.
“Ciao Pansy” il ragazzo che avevo messo in ridicolo mi prese per il colletto e mi scaraventò contro il muro facendomi urlare dal dolore.
“Vacci piano con lui, voglio che sia integro per il mio turno” intervenne il capitano della squadra.
“Stai tranquillo, capo” Il ragazzo che mi teneva appeso sul muro mi fece cadere sul pavimento e cominciò a darmi a calci. Stavo sputando sangue, vedevo il denso liquido rosso mischiato alla saliva, cadere sul pavimento di cemento. Ad un certo punto i colpi cessarono e io provai a rialzarmi.

Il capitano della squadra si inginocchiò e mi prese per i capelli, facendomi appoggiare la testa al muro. Stavo ansimando e quell'idiota stava tirando i miei poveri capelli neri.
“Senti Pansy, ti abbiamo lasciato stare per una settimana, dopo che la preside ci ha richiamati. Ma dopo quello che hai fatto nell'autobus non potevamo non vendicarci VERO?!” Mi sbattè di nuovo la testa contro il muro tirandomi ulteriormente i capelli.
“Ma oltre a questo, abbiamo capito la tua vera natura. Insomma il fatto che ti chiamiamo “Pansy” è molto azzeccato con quello che sei: un piccolo frocetto innamorato di Way. Giusto?”
“I-io non... non s-sono innamorato di G-Gerar-”
“Ah, no? Sempre attaccato a lui, vicini, che parlate a due centimetri dalle vostre bocche? Ma non farmi ridere! A te, piace Gerard!”
“N-non è vero! Smettila! Io non sono innamorato di Gerard!”
“Ohi Ohi, abbassa la cresta, frocio!” Iniziò a darmi a pugni in faccia e sulla pancia. Sentivo il sangue scorrere ovunque, stavo malissimo. Le costole mi facevano male, non riuscivo a respirare. Il loro capo continuava a prendermi a pugni, fino a quando non si alzò e mi diede un altro calcio.
“Buon compleanno, Pansy”



 


 

“Frank! Frank, ma dove eri finito?! Sono due ore che ti cerco, hai e ho saltato l'intera lezione di letteratura e di storia!”
Per fortuna avevo una felpa nella borsa, non avevo il coraggio di farmi vedere conciato così da lui. E' incredibile con quale velocità il gonfiore passi e ti spunti un occhio nero. Davvero, in due ore non avevo più la faccia come un pallone, ma avevo un grosso livido sull'occhio. Sulla faccia non avevo nient'altro che un cerotto sul naso, ma sotto la divisa avevo vari strati di fasce. Mi faceva male tutto, non potevo respirare, sospirare o fare qualsiasi azione con il diaframma. Forse avevo qualche costola rotta. Ero tutto incappucciato, se mi avesse visto così, sarebbe andato su tutte le furie. Grazie a Dio, l'infermiera mi aveva fatto una specie di permesso per farmi tornare a casa. Quando Gerard mi chiamò, stavo prendendo i libri dal mio armadietto e con il consenso della preside sarei andato  via.

“Mi stai ascoltando sì o no?! GUARDAMI MENTRE TI PARLO!”
“Scusa Gee, devo andare a casa.” mi voltai a testa bassa, ma lui mi afferrò per la manica facendomi girare. Senza accorgermene mi tolse il cappuccio e vide i due piccoli punti che avevo sul sopracciglio. Mi alzò la testa con due dita e quando mi vide sgranò gli occhi.
“M-ma che...?”
“Lascia stare, sto bene” falsai un sorriso e mi voltai.
“A domani Gee” Lo salutai alzando la mano, incamminandomi verso l'uscita. Vi ricordate quando ho detto che quel giorno non me ne fregava dei bulli e che non mi sarei fatto rovinare il compleanno? Beh, erano tutte stronzate. Cazzo, che bel diciottesimo compleanno.


 

Erano le 18.30. Da quando ero tornato a casa avevo ricevuto 29 chiamate da Gerard. Oh, aspettate, 30, 16 da Ray e 18 da Mikey. Non risposi a nessuno. L'unica cosa che feci, appena tornai a casa, fu cambiarmi i vestiti. Jeans strappati e t-shirt bianca. Per il resto stetti per tutto il tempo a fissare il soffitto. Ad un certo punto sentii suonare il campanello con insistenza. Scesi le scale e molto goffamente mi incamminai verso la porta urlando “Sto arrivando!”

Aprii la porta e venni stordito da un urlo.
“DOLCETTO O SCHERZETTO?” Gerard, Mikey e Ray erano davanti alla porta di casa mia, con birre, cibo cinese e cappellini da festa in mano.
"Ma che ci fate voi qui?!” Urlai incredulo con un sorriso da ebete stampato in faccia
“Beh, siamo venuti a festeggiare il compleanno con te, mi pare ovvio!” Non ci potevo credere, era la prima volta in tutta la mia vita che qualcuno faceva una cosa del genere per me!

“Ma come avete fatto a sapere dove abito?”
“Ehm, Mikey ha sedotto la segretaria”
“EHI, GEE, NON DIRLO IN QUESTO MODO, POTREBBE FRAITENDERE! NON HO SEDOTTO PRORIO NESSUNO! HO SEMPLICEMENTE CHIESTO!”
“Sì, certo!”
“Mikey tranquillo, so che non hai sedotto nessuno, anche perchè la segretaria ci ha provato anche con me. Ma entrate, non restate a fare gli scemi sulla porta!”Li feci accomodare.

“Sei sicuro che a tua madre non dispiacciano gli intrusi?” Mi chiese Gerard guardandosi intorno.
“Oh, no tranquillo. Mia madre non c'è. Anche oggi sono solo a casa, quindi...”
I ragazzi si lanciarono un'occhiata un po' triste, avevo detto qualcosa di strano?
“Prego” li feci accomodare nel salone. Eravamo io e Gerard seduti a terra e Mikey e Ray sul divano. Per tutta la serata non facemmo altro che farci foto, scolarci birre su birre e mangiare spaghetti cinesi.

“Ook è il momento di aprire i regali! Prima il mio, prima il mio!” Ray mi porse il regalo urlando come una ragazzina isterica. Scartai la carta e vi trovai “In Utero” dei Nirvana! Il mio CD preferito! Io l'avevo scroccato ad un mio “amico” e da quel momento era sulla lista dei CD che dovevo assolutamente comprare.
“Oh Cazzo! Ray è fantastico grazie!” Abbracciai Ray, poi mi voltai verso gli altri.
“Ok, tocca a me. Tieni Frank!” poi venne il turno di Mikey. Tolsi la carta velocemente per estrarre poi la famigerata felpa dei Green Day, che io e lui avevamo visto qualche giorno prima, tornando da scuola.
“Oh Mikey è... è... ASDFGHJK”
“Che?!”
“Non ci sono parole per descrivere quant'è figa! Grazie mille!”Abbracciai anche Mikey che ricambiò felicissimo.
“Finalmente posso darti il mio! Auguri Frankie!” Gerard mi diede il suo regalo. Prima di scartarlo guardai i suoi occhi verdi e mi persi per qualche secondo in quel magnifico sguardo. Poi aprii il suo regalo. Rimasi a bocca aperta, quando vidi i magnifici guanti neri a mezze dita con le dita da teschio stampate sopra.

“Beh, ho pensato che fosse una bella idea, siccome sta arrivando l'inverno.”
“Sono stupendi, davvero. Grazie infinite Gee.” Questa volta fu lui ad abbracciarmi. Non so perchè ma mi sentivo la persona più felice del mondo.
“Ti voglio bene, Frankie e non farmi più preoccupare più come hai fatto oggi. Promesso?” Gerard mi sussurò queste parole nell'orecchio. A quel “Ti voglio bene” il mio cuore accellerò vertiginosamente.
“Promesso” Gli ussurrai. Purtroppo però la festa finì subito (Beh, tecnicamente alle 02.40) così i ragazzi dovettero tornare ognuno a casa sua.
"Domani ti porto nell'autobus ti porto le foto ok?" Ray prima di svoltare l'angolo insieme agli altri, mi urlò quelle parole. Avevo un po' paura di vedere quelle foto, io avevo una faccia da mostro, quindi sarebbero state delle vere e prorie foto di Halloween.

Per il resto della notte non feci che pensare a Gerard, a quel suo abbraccio e a quel “Ti voglio bene”. Forse mi ero davvero innamorato di lui. Forse quel coglione aveva ragione, forse io ero... insomma... ero gay. Davvero mi ero innamorato di Gerard in una settimana, anzi, dal primo istante che lo vidi?





Hello Everybody! ^^
Sono tornata, beh, mia madre rompe che devo andare a dormire quindi mi limiterò a ringraziare LondonRiver16, Longview (che poi sarebbe una delle ragazze di I am in love with a train), Brainsburningout (Fan dei Green Day. Fan dei Green Day everywhere. *-*) e Im_Not_Okay per aver recensito il capitolo e mi scuso con voi per non aver risposto. Gomen ma non ho avuto tempo.
Beh, che altro devo dire? Ah, sì Buon MCR Day, Killjoys ^^
Recensite se vi va,

Sayonara,
Ovis :3

   
 
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