Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: Angel_15    24/07/2013    4 recensioni
Rachel ha 18 anni, è di origine italiana ma vive in Corea da quando è piccola. Il padre è in carcere e la madre è morta da svariati anni, perciò vive da sola. Per andare avanti e pagarsi i soldi dell'affitto lavora per il signor Kim JonSung, per cui svolge un compito molto particolare.
Ciò che ha imparato dalla vita è che non deve mai fidarsi di nessuno e pensa che, per il suo bene, sia meglio non affezionarsi troppo alle persone. Ma quando il suo capo le affiderà il caso di Lee Taemin dovrà cambiare le opinioni che si è fatta sulla vita e si ritroverà a fare i conti con dei sentimenti che, non pensava, avesse mai più riprovato.
***
< Chi è la vittima? >
< Si chiama Lee Taemin... Un giovanotto che ha appena finito la scuola ed è andato a vivere da solo. Non ha più di vent'anni ma i genitori già gli rilasciano abbondanti quote mensili... Sta ben attenta dicono sia un giovanotto tenero ed attraente allo stesso tempo. Pare che molte ragazze siano rimaste colpite dal suo atteggiamento infantile, vedi di non lasciarti imbambolare anche tu >
< Oh, non si preoccupi > Rispose Rachel sicura di sè < Non c'è proprio il rischio che accada >
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Iniziamo...

 
 

"Lee Taemin" 

No, quel nome non le diceva nulla. Eppure conosceva, più o meno, i nomi dei "ben messi" della città. Ma quello no, non l'aveva mai sentito.

< Lee Taemin? >

< Esatto, ne hai già sentito parlare? >

< Mhh, in realtà no >

< Davvero? Strano, pare sia abbastanza conosciuto tra le tue coetanee >

< Come mai? >

< Mah, dicono sia un ragazzo tenero ed attraente, e molte ragazze sono rimaste colpite dal suo atteggiamento infantile > 

< Sul serio? >

< Si, a quanto pare ha la fama di quello che le fa innamorare subito >

< E' per questo che mi ha detto che il caso è complicato? >

< Si, bhe è anche per questo. Insieme alle altre cose che ti ho già detto >

< Ok, allora posso già cominciare > Disse alzandosi dalla sedia.

< Si. Come al solito, tienimi aggiornato sugli sviluppi. E mi raccomando, non farti imbambolare anche tu >

< Oh, non si preoccupi > Rispose Rachel sicura di se < Non c'è proprio il rischio che accada >

< Lo so. E' proprio per questo che ho scelto te >

< Arrivederci signor Kim > 

Rachel raccolse i fogli e si diresse all'uscita del locale.

< Buona Fortuna > Le gridò l'uomo da dietro.

Si incamminò per le strade di una città su cui stava lentamente calando la notte.

Continuava a chiedersi perché mai il suo capo avesse ritenuto quel caso così complicato. Dal suo punto di vista sembrava semplicissimo.

Doveva solo fare amicizia con un ragazzo, guadagnarsi la sua fiducia, rubargli i soldi e poi sparire. 

Come faceva sempre.

Ormai faceva quel lavoro da quando aveva quindici anni. Da quando suo padre, che per via della morte della moglie avvenuta anni prima era caduto in una forte depressione, aveva iniziato a darsi all'alcool, al fumo e spesso anche alla droga. Quando un giorno, tornando a casa, aveva investito un uomo con la macchina era stato subito arrestato e Rachel, dato che suo padre non aveva aggiornato la sua cittadinanza coreana quando era scaduta, si era ritrovata sola al mondo.

Senza affidamenti, senza soldi, senza qualcuno che badasse a lei.

Avrebbe potuto chiamare la polizia, qualche autorità che l'aiutasse, l'affidasse a qualche casa di cura o qualcosa del genere. Ma era troppo sconvolta. Rimase quasi un mese chiusa in casa finché non terminò le scorte di cibo. Non poteva comprarsene, non aveva niente.

Presa dalla fame andò in un super mercato e rubò del cibo senza farsi scoprire. Fu quel giorno che incontrò il signor Kim.

Notò la sua abilità nel rubare e, una volta fuori dal super mercato, la fermò. La portò a casa sua, le presentò i suoi vari "Dipendenti e le offrì di lavorare per lui.

Non dovette pensarci su due volte. Aveva un disperato bisogno di soldi, e aveva troppa paura di ritrovarsi in un orfanotrofio se avesse avvertito la polizia che era rimasta senza genitori.

Accettò e da quel giorno i soldi non divennero più un problema. Visse da sola e instaurò una sorta di corazza anti sentimenti. Non voleva affezionarsi a nessuno. Aveva troppo paura di soffrire. Non si fidava più di nessuno. Ormai aveva provato troppe volte il dolore sulla sua pelle, e non aveva alcuna intenzione di farsi rifregare da quegli stupidi affetti che ti legano alle persone, i sentimenti.

Era stata abbandonata proprio dalle due persone più importanti della sua vita, i suoi genitori.

Quindi aveva deciso che nella sua vita non ci sarebbero più state persone importanti. Ci sarebbe stato solo il lavoro.

Era diventata bravissima, forse la migliore tra i dipendenti di JonSung.

Dove gli altri fallivano, riparava lei. Non c'era un caso che non avesse portato correttamente a termine.

Quindi proprio non riusciva a capire cosa potesse avere di così tanto difficile quel caso.

Un ragazzino che faceva innamorare tutte? Con lei non c'era proprio il rischio...

Dette un occhiata ai fogli e si diresse nell'indirizzo indicato come la casa di quel tipo.

Quando arrivò per un attimo credette di aver sbagliato posto, tant'è che dovette ricontrollare più volte il numero sul citofono.

Quella non era una casa... Era un villa a cinque stelle!

Che se ne faceva un ragazzino appena ventenne di quella... Cosa enorme?

O ci vivevano in venti o i genitori erano dei pluri miliardari.

Era enorme, da dietro vedeva spuntare il verde del giardino e poteva giurare di aver visto anche il telo di una piscina, probabilmente chiusa per via della fredda stagione. 

Perfetto! Aveva proprio trovato un bel pollo da spennare, ci sarebbe stato da divertirsi.

Prima di portare a termine il compito se ne sarebbe sicuramente approfittata un po'. Tanto con il suo aspetto poteva fare tutto.

Sembrava strano, ma il fatto di avere i tratti occidentali la aiutava un mucchio nel suo lavoro. Ogni volta che le veniva affidata una vittima maschile, l'unico modo che aveva per poter entrare nella sua casa, nella sua fiducia... Era sedurlo. Col tempo aveva scoperto quanto i coreani fossero pazzi del suo aspetto così introvabile in quel paese, che in fondo ormai era diventato anche il suo.

sarebbe stato un gioco da ragazzi far cedere quel ragazzino. Attraente o meno, ne era sicura... Lei avrebbe avuto la meglio, come sempre.

Si avvicinò alla casa e notò che tutte le luci erano spente. Strano. Dai documenti dati dal suo risultava che quel Taemin era ancora in cerca di lavoro.

Forse era uscito con degli amici?

Bhè, comunque era martedì. Lavoro o meno, di solito i ragazzi in quella città stavano fuori fino a tardi quasi sempre solo nel weekend. Prima o poi sarebbe tornato.

Mentre si sedette su una panchina ad aspettare, pensò ad una strategia per potersi intrufulare. Me aveva tanti di metodi, doveva solo pensare a quale fosse quello migliore da utilizzare.

Ripensò alle parole del suo capo "Tenero e attraente"... Tenero. 

In un secondo aveva già deciso quale, dei suoi tanti metodi, usare.

Per sua fortuna, dopo pochi minuti, sentì dei passi e vide una figura avvicinarsi alla casa. Diede una rapida occhiata alla fototessera sui documenti, si era lui.

Non troppo alto, ne troppo basso. Capelli castani, scompigliati e un viso che, dal punto di vista di Rachel, era fastidiosamente infantile per la sua età.

" E questo sarebbe quello che le fa innamorare tutte? " 

Aveva in mano delle buste della spesa. Magnifico. Era stanca e affamata, per quella sera si sarebbe procurata anche una bella cena e un alloggio gratis.

Lo segui di soppiatto fino a ritrovarsi a pochi metri da lui. Iniziò a camminare normalmente nella direzione opposta e quando le loro strade si incrociarono cadde teatralmente a terra. 

Il ragazzo sussultò, poggiò le buste e si girò di scatto preoccupato.

< Mi scusi signorina, si è fatta male? >

Perfetto, non si era accorto della sua recita.

< No, no. Non si preoccupi > Esclamò sempre con una teatrale voce rotta dal dolore.

< Sicura? Se vuole chiamo un ambulanza? >

< No, stia tranquillo. Sicuramente è solo una slogatura >

Si rialzò fingendo di provare un enorme dolore alla gamba e una volta in piedi si ributtò di nuovo a terra.

Taemin si avvicinò senza chiedere niente. Il suo animo gentile lo spinse a metterle un braccio intorno alla spalla e aiutarla a rialzarsi.

< Ha bisogno di aiuto... Se fosse grave? >

< Ma no, ho solo bisogno di un po' di ghiaccio >

< Mi permetta almeno di farla entrare > Disse indicando la casa.

< Non vorrei disturbare... >

< Si figuri, ho del ghiaccio e delle bende in casa. Venga > 

Riafferrò le buste e, con Rachel sottobraccio , entrarono insieme in casa.

Ottimo, tutto era andato alla perfezione come sempre. L'incarico era ufficialmente iniziato.


 

Non so veramente dove trovare le parole per ringraziare tutti quelli che hanno iniziato a sostenere questa storia già dal prologo. Le mie ragazze preferite Jeje_ e Martae7 che mi seguono, mi sostengono e tutte le volte perdono il loro tempo a recensire questi miei sottospecie di scleri chiamati FanFiction, GhigghiLove e TaeminOppa che hanno messo la storia tra i preferiti, biccimalik99, masami_99_, MatsuriGil e stellaz tra le seguite.
Questo capitolo è noiosissimo ma si vengono a sapere molte cose su Rachel, soprattutto sul suo passato. Tranquille, appena il nostro funghetto entrerà in azione succederà..... Non ve lo dico! Mhawawawa io lo so e voi no * risata diabolica*.
Alla prossima... Baci <3
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: Angel_15