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Autore: Laly_94    24/07/2013    3 recensioni
questa storia parla di una ragazza, Laly, e di un ragazzo, Ashton, sarà tutto rose e fiori?
Tratto dal Primo Capitolo
-ehm… io sono Ash, piacere!- disse.
-Ash, come quello dei Pokemon!- dissi io ridendo.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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C’era una ragazza, le avevano mentito troppe volte prima,
 

ma lui era la sua verità.
 

C’era una ragazza, ansiosa, che aveva paura del mondo,

poi lui era diventato il suo mondo e la sua paura era sparita.

C’era una ragazza, era triste, ma lui la faceva sorridere, la faceva ridere.

C’era una ragazza che cercò di non innamorarsi,

ma lui era il suo paracadute.

Lei aveva paura di sognare, ma lui era come un’acchiappa sogni,

la proteggeva dagli incubi.

C’era una ragazza; quella ragazza ero io…
 

 Quel pomeriggio a lavoro non ero Chris, c’era un’altra mia collega, ma i pomeriggi al bar erano morti, non veniva quasi nessuno, solo i vecchi per riposarsi in un posto fresco, o caldo, a seconda del tempo che faceva fuori, e poi c’era chi veniva a offrire un caffè a un amico, o chi prendeva una cioccolata calda alla fidanzata nei periodi freddi; però verso le sei tutto quel calore familiare finiva buttato nel cesso, e cominciavano ad arrivare i soliti ragazzi che ci provavano con tutti e le solite ragazze che la davano via al primo che passava, facevano il loro solito aperitivo, e, all’ora di chiusura, quindi alle sette e mezza, se ne andavano.
Però quel pomeriggio non arrivò tanta gente, insomma, erano le quattro del pomeriggio e erano arrivati solo due coppiette e un vecchiettino insieme a uno che sembrava un uomo d’affari, dopo basta, Linsday, la mia collega si stava intrattenendo leggendo un giornale di moda, come se potesse permettersi tutti quegli abiti firmati, e io mi stavo tenendo in attività pulendo i tavoli e scopando il pavimento, la musica, non era più di sottofondo, adesso stava passando una canzone di quel gruppo famoso inglese, quelli che erano usciti da x-factor, i one direction, la riconobbi perché quando mia mamma guardava x-factor e le piacevano.
Finii di pulire, poi ascoltai la radio più attentamente, la canzone finì.
-bentornati in studio! Allora, questi erano i One Direction con “What Makes You Beautiful”, adesso volevo parlarvi di una band Australiana che sta facendo impazzire l’intera Inghilterra, loro sono i 5 Seconds Of Summer, sono composti da quattro giovani ragazzi, Calum, Michael, Luke e Ashton, saranno con noi tra pochi minuti, se non li conoscete beh, questa è la loro canzone “Heartbreak Girl”.-
Partì la canzone, la conoscevo a memoria!
-Linsday! Io vado un attimo fuori a fumare!- le dissi, e senza aspettare una sua risposta uscii, non volevo più sentire neanche uno solo dei loro nomi… ne avevo avuto abbastanza oggi!
Tirai fuori il pacchetto delle sigarette dalla tasca e ne estrassi una, poi infilai il pacchetto in tasca di nuovo e mi accesi la sigaretta, mi sedetti su un gradino del bar e mi accorsi che comunque faceva molto freddo!
Finii la sigaretta troppo velocemente, e dovetti rientrare.
-Rieccoci rientrati dalla pubblicità, qui con noi ci sono i 5 Seconds Of Summer! Allora ragazzi… siete molto giovani ma già state facendo impazzire l’inghilterra!- disse l’intervistatore, mi rassegnai e mi sedetti ad un tavolo ad ascoltare.
-si beh… in realtà non ce l’aspettavamo tutta questa popolarità, tutto questo lo dobbiamo ovviamente anche ai fantastici One Direction, che ci stanno aiutando a farci conoscere.- non riconobbi subito la voce, ma mi sembrava che fosse Luke.
-i One Direction hanno successo in ogni singolo angolo del mondo, voi pensate di riuscire a comparare questo successo?-
-a noi non piace essere paragonati a loro… insomma, è difficile guadagnarsi tutto quell’amore, e nonostante tutto c’è chi li disprezza, io penso sia solo invidia, ma loro hanno raggiunto successo mondiale! Non crediamo di farcela, e poi c’è tempo! Siamo ragazzini che cantano e suonano per rendere felici le loro famiglie, nient’altro, poi se riusciremo a raggiungere il loro livello bene… ne saremmo molto felici!- questo era Michael, ne ero certa! Il suo bellissimo “Vaffanculo” risuonava ancora nella mia testa.
-bene! Allora, abbiamo chiesto ai nostri fan di lasciarci delle domande per voi, e ne abbiamo selezionata solo una per problemi di tempo, ha sorpreso pure noi perché la maggior parte delle domande giravano intorno a un certo uragano, è proprio il caso di dirlo! Chi è Hurricane?- un brivido mi percorse la schiena, adesso cosa avrebbe risposto?
-ehm… allora, mi sento in dovere di parlare a proposito, ehm… insomma, si, Hurricane è una ragazza inglese che ho conosciuto qualche giorno fa e… insomma, è molto carina e simpatica e…- si bloccò, certo facile dirlo adesso per leccare il culo!
-ragazze e ragazzi, voi in questo momento non potete vederlo, ma vi assicuro che ha le lacrime agli occhi e sta sorridendo, come se fosse felice e triste nello stesso momento, che il nostro Ashton abbia trovato la sua anima gemella tra le inglesi? Chi lo sa! Ora li salutiamo e gli auguriamo buona fortuna, adesso ci ascoltiamo Bruno Mars con la simpaticissima “the lazy song”!-
-ehi Laly… perché stai piangendo?- mi chiese Linsday, sorrisi e mi asciugai le lacrime, perché quel cavolo di intervistatore non si era fatto i cavoli suoi?
-ehm.. niente!- mi alzai, le lacrime non volevano smettere di scendere, vidi che stava per entrare un signore, e andai nel retro, lasciando il cliente a Linsday.
Perché? Allora stava soffrendo, e se stava soffrendo non voleva dirmi quello che mi aveva detto, e se non voleva era vero quello che mi aveva detto Michael? Era vero che era stata tutta colpa sua?
Non seppi per quanto tempo stetti là dentro dopo un po’ arrivò Linsday.
-ehi senti se non vuoi lavorare a me non interessa tanto non c’è nessuno però ci sono quattro ragazzi che continuano a rompere che ti vogliono, o vieni o li sbatto fuori, non vogliono essere serviti da me…- detto questo se ne andò.
Mi alzai, mi asciugai le lacrime, mi sistemai i capelli e il grembiule, poi uscii e li vidi, lì seduti, tutti e quattro, il viso di Luke si illuminò appena mi vide…
-allora ragazzi… cosa volete?- dissi mettendo controllando la voce.
-ciao Hurricane!- mi disse Luke sorridendo, lo guardai e sorrisi.
-ci…- iniziai, ma poi Ashton mi interruppe.
-Ha un fottuto nome Luke ok? si chiama Laly! Chiamala così!- mi sorpresi, perchè non aveva detto ai suoi amici come mi chiamavo? Perché non l’aveva fatto? Perché se l’era tenuto per sé?
-ok senti calmino eh! Scusalo Laly… ci porti quattro caffè?- chiese Michael fissandomi, rimasi interdetta, ma risposi subito.
-ok! arrivo subito!- mi allontanai con il blocchetto delle ordinazioni sul quale non c’era scritto assolutamente niente, andai a fare i quattro caffè, e li osservai tutto il tempo parlare, Michael sembrava davvero dispiaciuto, arrivata al secondo caffè lo chiamai, si avvicinò sotto lo sguardo stranito degli altri tre.
-dimmi…- mi disse appoggiandosi al bancone, gli sorrisi.
-senti… mi dispiace per come ti ho risposto stamattina, volevo farti una domanda…- era pronto anche il terzo caffè, iniziai a fare il quarto, e non ricevendo risposta continuai a parlare.
-ho sentito l’intervista di qualche minuto fa e…-
-Laly… l’intervista l’abbiamo fatta un’ora fa…- disse, dio ero stata un’ora nel retro, più di quanto mi aspettassi!
-va beh… comunque… ho sentito l’intervista… è vero quello che ha detto l’intervistatore? Cioè che aveva le lacrime agli occhi e quelle cose varie?- chiesi, i quattro caffè erano pronti.
-beh si… è vero! stava piangendo… non ha fatto altro tutta notte, per quello mi sono sentito in colpa… sono in stanza con lui e… insomma, non ho dormito neanche io… scusami anche se non pensi che sia stato io…- mi disse guardandomi negli occhi.
-oh… e perché adesso fa lo stronzo?- chiesi…
-senti… perché non glielo chiedi tu?- mi disse, presi il vassoio con i caffè e uscii da dietro al bancone, Michael mi raggiunse, lo fermai e con la mano libera tentai di abbracciarlo senza fare cadere i caffè, dopo un attimo mi abbracciò anche lui, e andammo insieme al tavolo appoggiai i caffè sul tavolo.
-Grazie Laly…- mi disse Calum, Michael e Luke mi sorrisero.
-Adesso che fai Michael? Prima dici a me di non…- disse Ash, ma Luke lo interruppe.
-ehi adesso non esagerare ok? puoi anche essere il più grande, ma non perché due persone si abbracciano e parlano devono per forza nascondere qualcosa ok?-
-ehi ragazzi fatemi continuare a me ok? senti Ash… Linsday mi può coprire per una mezz’ora, poi inizia ad arrivare gente… e… per favore… vieni un secondo con me…- dissi, e per la prima volta mi guardò, aveva le occhiaie abbastanza marchiate, gli sorrisi, e, malgrado tutto, mi sorrise anche lui, si alzò e lo trascinai nel retro.
-ehi Linsday! Venti minuti e torno! Ok?-
-ok! usa le precauzioni! Ah eh… sposta il cartone verde! È più comodo!- mi bloccai… ma che?
Entrammo nel retro e mi voltai verso di lui, questa volta notai anche com’era vestito, indossava un paio di Jeans blu con la piega alla caviglia, un paio di all star nere abbastanza conciate male, e un felpone rosso più grande di lui con una scritta sul davanti, aveva gli occhiali e i capelli tutti arricciati e spettinati.
-sei bellissimo lo sai?- dissi sorridendo…
 
Ashton’s pov
-anche tu lo sei… molto!- risposi sorridendole, dio era bellissima, con i capelli biondi tirati su era stupenda!
-Grazie… ehm… senti, Michael mi ha solo…-
-ehi… non ti preoccupare, sono stato troppo precipitoso con Mikey… lo so… ehm… scusa…-
-non ti preoccupare! Ehm… sono io che mi devo scusare con te! Ho reagito male subito… mi dispiace! È solo che…- non la feci finire e la baciai, il bacio più bello che avessi mai dato!

 C’era un ragazzo, i suoi sentimenti erano veri.
C’era un ragazzo, lei era il suo tutto.
C’era un ragazzo la cui risata era contagiosa.
C’era un ragazzo, si era innamorato.
C’era un ragazzo innamorato, quel ragazzo ero io.

 Mi staccai dalle sue labbra, e la guardai per un momento, sembrava spaesata, le sorrisi, e lei ricambiò il sorriso; poi mi baciò di nuovo.
-ehi… ehm… che significa questo?- chiesi sempre senza togliermi il sorriso.
-senti Ash io… non lo so… tu mi piaci ok? e non poco… anche se è solo per un mese possiamo anche provarci, e se non funziona possiamo rimanere amici, insomma, ci sentiamo…-
-e se funziona Hurricane? Che facciamo se funziona? Non voglio essere costretto a lasciare la persona che amo…-
-lo so e neanche io…-
-va bene Hurricane… proviamoci… se funziona… possiamo comunque vederci, e ci sentiamo, e mi verrai a trovare…- le sorrisi, lei ricambiò…
-ehi un attimo… perché mi chiami ancora Hurricane? Lo sai il mio nome… e poi…  non volevi che i tuoi amici mi chiamassero così…- le sorrisi, e le presi il viso fra le mani…
-senti… loro non sapevano come ti chiamassi… dal momento in cui lo sanno… adesso mi serve solo un soprannome, per questo solo io ti chiamerò Hurricane…- dissi, e feci incontrare le nostre labbra, dio era fantastico sentire anche il suo corpo contro al mio, era tutto bellissimo, questo mi scatenò qualcosa all’altezza del basso ventre, mi staccai subito…
-forse è meglio andare… stasera vieni in hotel… ti invio un messaggio con l’ora… ok?- chiesi sorridendo.
-va bene…- mi disse lei, e dopo ciò uscimmo, mi accorsi che il bar si stava riempiendo sempre di più, mi avvicinai ai ragazzi, e mi sedetti al mio posto…
-ehi che avete fatto là dietro?-
-niente… abbiamo parlato!- dissi innocentemente, adesso il mio caffè si era completamente raffreddato, lo bevvi lo stesso, e mi lasciai andare in un verso di disgusto…
-ehi… dai tuoi Jeans non si direbbe niente…-
-senti Cal… non è successo niente… solo… mi fa questo effetto averla vicino!-
-ehi stasera, serata cinema ok? quelli dell’hotel ci hanno dato il via libera di tutti i loro film…- disse Luke…
-ok… ehi però… stasera ho invitato anche Hurricane… le dico di fare un’altra sera…- dissi e abbassai la testa.
-ehi assolutamente no! A me non mi dispiacerebbe averla con noi…- disse Cal, lo guardai.
-si… e neanche a me… e scommetto che neanche a Michael dispiacerebbe.-
-si ma così non sarebbe la nostra serata cinema…- risposi.
-si, ma se diventa la tua ragazza non ci sarà mai più una serata cinema allora… lei può entrare a far parte della nostra serata, a una condizione!- disse Luke sorridendo.
-quale?-
-ecco… evitate sbaciucchiamenti o robe varie… va bene?- io sorrisi e annuii.
Poi ci alzammo, andai a pagare e uscimmo, come promesso inviai un messaggio a Hurricane con l’orario, erano le sei e mezza, se lei arrivava alle otto e mezza avevo due ore per prepararmi… ce l’avrei fatta.
-ehi Ash… io vado a farmi la doccia! Ok?- mi disse Mike sorridendo.
-certo! io scendo un attimo nella Hall…- lui annuì e entrò in bagno e ci si chiuse dentro, poi uscii dalla stanza, mi accorsi di essere a piedi nudi sentendo il freddo del marmo sotto ai miei piedi, feci per tornare in camera ma la porta era chiusa, e se non avevi le chiavi eri fottuto perché potevi aprire solo da dentro, alzai le spalle e andai verso l’ascensore, schiacciai il pulsante e dopo pochi secondi si aprì, mi portò fino al piano terra e mi diressi verso il bancone.
-buona sera, come posso aiutarla?- chiese l’impiegata sfoderando un bellissimo sorriso, malgrado si vedesse che nei suoi occhi c’era solo stanchezza.
-buona sera… senta, stasera verso le otto e mezza c’è ancora lei?- chiesi appoggiandomi al bancone.
-sì… me ne vado alle dieci… come mai?-
-ok, senta, alle otto e mezza dovrebbe arrivare una ragazza, alta più o meno come lei, bionda, dovrebbe chiedere di me, e si chiama Hurricane; prima di farla salire, mi può chiamare per favore?- chiesi sperando chie non mi mandasse a quel paese.
-certo! la sua stanza è la numero?- chiese, la vidi scrivere su un foglio.
-ehm… 483.- sorrisi, scrisse anche quello e poi si congedò perché era arrivato un signore con delle valige, io tornai in stanza, ma poi mi ricordai che Michael era sotto la doccia e che non potevo entrare, così decisi di andare da Luke e Calum.
Laly’s pov
Uscii dal locale alle sette e trentacinque, corsi in macchina e guidai velocemente verso casa mia, avevo infranto qualche segnale stradale quasi sicuramente, però arrivai a casa alle otto meno dieci, corsi in casa senza togliermi le scarpe, sperai che mia madre non mi vedesse, mi chiusi in camera e andai sotto la doccia, alle otto e dieci ero fuori, scelsi velocemente i vestiti, mi vestii e lasciai i capelli bagnati sciolti.
Scesi, e infilai un paio di stivaletti neri con il tacco 12 e tornai di nuovo in macchina, erano le otto e quindici, riuscii arrivare alle otto e trenta precisa e entrai nell’hotel, andai dalla ragazza nella Hall.
-ehi scusi… Buona Sera… ehm… sono Laly… cerco… Ashton Irwin… mi sta aspettando… potrei sapere dov’è?-
-mi spiace ma non posso dirglielo, sta aspettando una ragazza con un altro nome, mi spiace.- disse, mi allontanai e mi sedetti su un divano di pelle rosso nella Hall, mi bloccai, un’altra ragazza? E chi era?
Mi scossi dai miei pensieri e presi il telefono. Al secondo squillo rispose.
-ehi Hurricane, ma dove sei? Sono le otto e mezza passate… non sei sempre puntuale tu?- sorrideva, ne ero certa!
-ehi… ehm… senti… sono nella Hall… ma non mi vogliono mai fare entrare, dicono che aspetti un’altra ragazza, che non sono io.-
-cosa? gliel’ho pure detto! Senti con che nome ti sei presentata?-
-ehm… Ashton scusa, ma il mio nome è Laly! Con che nome mi sarei dovuta presentare?-
-Hurricane!- mi disse, come se fosse ovvio. Ci pensai un po’, forse aveva ragione, non risposi, riattaccai e andai dalla ragazza.
-ehi senta, ho appena sentito Ashton, mi ha detto di dire che sono Hurricane eh…-
-senti la smetta ok? quel nome gira in tutte le radio ok?-
-almeno può chiamarlo in camera?- chiesi, dio l’avrei presa a calci in quel momento.
-beh… questo posso farlo!- mi disse, prese il telefono, compose un numero a tre cifre e attese.
-Signor Irwin? Buona Sera, c’è una ragazza qui che… oh! Ehm.. ok.. la faccio salire subito!- attaccò..
-mi scusi!! È che… oddio… sono nella stanza 483, vai pure, al quarto piano.- mi disse abbassando la testa.
Sorrisi e andai verso l’ascensore, aspettai qualche secondo e si aprì, entrai e arrivai al quarto piano.
483… 483… 483… eccola! Bussai.
-Arrivo!- era la voce di Calum.
Attesi, poi la porta si aprì e, Calum aveva i pantaloni del pigiama e era a petto nudo.
Cosa? pigiama?


 

  
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