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Autore: Ayepandayay    24/07/2013    1 recensioni
Britney è una ragazza fredda che parte all'avventura.
Valentino è un ragazzo timido che incontra per caso.
Cosa nascerà tra loro? E come la prenderà il fratello di Britney?
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Winter Love


La protagonista di questa storia è una ragazza: Britney Ice.
È nata e vissuta a Unima, più precisamente a Mistralopoli. È la sorella di Silvestro Ice, il Capopalestra della città.
Lui era un lupo solitario, ma teneva molto alla sorella, poiché era l’unico membro rimasto della sua famiglia: i loro genitori erano morti in una bufera di neve.
Silvestro e Britney, però, non erano il tipo di persone che badava a queste cose: se era stato il ghiaccio a uccidere i loro genitori, loro dovevano essere forti, dovevano essere più forti del ghiaccio, anzi, imparare a farselo amico.
Britney aveva dei capelli lunghi, lisci e argentati, grandi occhi azzurri e malinconici e un nasino un po’ all’insù. Aveva quattordici anni.
Non aveva molti amici, anche perché la maggior parte delle persone che vivevano nella sua città erano adulte.
Un giorno, con grande gioia del fratello, lei decise che era giunto il momento di partire all’avventura.
-Vorrei visitare tutta Unima: le città, le Palestre… posso fratellone?- chiese la ragazza con la sua voce bassa e malinconica.
-Certo Britney- acconsentì Silvestro strizzando gli occhi –questo viaggio non ti farà che bene, devi sperimentare anche tu il brivido della lotta- spiegò freddamente, ma con gli occhi che gli brillavano al solo pensiero.
-Allora- sorrise leggermente la ragazzina -quando posso partire?- chiese impaziente.
-Domattina, all’alba- rispose sicurò di sé il fratello –devi scegliere un Pokémon con cui iniziare la tua avventura- spiegò stiracchiandosi.
-Va bene- Britney chinò leggermente il capo in segno di ringraziamento.
All’alba Britney e Silvestro erano già in giardino.
-Non sono un Professor Pokèmon, quindi non posso darti uno Starter…- spiegò lui cupo -ma posso comunque catturare un Pokémon per te, che ne dici?- chiese alla sorella, aspettandosi ovviamente un “si”
-Non preoccuparti, fratello- fu invece la sua risposta –ho già un Pokèmon, devo solo catturalo- spiegò Britney sorridendo e socchiudendo gli occhi.
-Oh- si sorprese il fratello –beh, meglio così- sospirò -e dove sarebbe questo Pokémon?- le chiese curioso.
-Aspetta, ora lo chiamo- disse entusiasta la sorellina -Vanillite! Vieni qua, per favore!- chiamò il Pokémon.
Sentirono un fruscio. Silvestro subito si allarmò, mente Britney rimase immobile.
Qualcosa si muoveva sotto il tavolo. Il Capopalestra agitava i pugni, mentre la sorella… beh rideva.
-Perché ridi?- chiese confuso lui a un certo punto.
-Perché lì sotto...- provava a spiegare lei mentre cercava di smettere di ridere.
Improvvisamente, dalla neve uscì un Vanillite. Quel Vanillite.
-Vanillite!- esclamò entusiasta la ragazzina portandosi le mani alle guance, bianche come la neve che scendeva lentamente in quella città.
-È questo il Vanillite di cui mi hai parlato?- chiese il Capopalestra voltandosi stupito verso di lei.
-Si- affermò orgogliosa con un sorriso a trentadue denti.
-Vanillite- iniziò Silvestro con tono serio –prenditi cura di mia sorella, stalle accanto nei momenti più critici… aiutala, insomma- raccomandò lui Al Pokémon.
Vanillite annuì con la sua faccina furba e dolce allo stesso tempo.
-Sfiderai la Palestra di Levantopoli.- affermò convinto.
-Ma… è così lontana… come farò a raggiungerla?- chiese Britney un po’ scoraggiata.
-Esiste la mossa volo, sai?- disse il fratello sarcastico.
-Oh giusto- notò lei.
Silvestro diede una Pokéball a Britney, con cui catturò il suo Vanillite. Le diede anche altre cinque di quelle sfere per poi poter catturare altri cinque Pokémon.
Infine, entrambi salirono su un Altaria loro amico e volarono a Soffiolieve.
-Eccoci- disse il Capopalestra mentre atterravano.
-Questa è Levantopoli?- chiese sorpresa la sorella.
-No- ammise lui -questa è Soffiolieve-
-Oh- sospirò sorpresa lei -e… cosa dovrei fare qui?-
-Qui vivono dei miei amici Allenatori, potresti lottare un po’ con loro…- spiegò lui.
-Ooh, capisco!- sorrise entusiasta lei.
Quel giorno Britney conobbe:
Komor, un ragazzo molto serio, che prendeva le lotte molto seriamente, Belle, una ragazza un po’ sbadata, ma molto simpatica, e Touko.
Britney lottò con Belle e Komor.
-E tu, Touko? Perché non lotti?- le chiese curiosa la ragazza con i capelli biondi.
-Voi avete dei Pokémon contro di cui questa ragazza possa lottare… io no- ammise la ragazza con la visiera.
-In che senso?- chiese incuriosita la ragazza di Mistralopoli.
-Lei è la Campionessa della Lega Pokémon- spiegò Belle.
Tutti rimasero in un silenzio imbarazzante.
Da quel giorno, Britney si era promessa che avrebbe battuto Touko a tutti i costi.
 
Un anno dopo, la sorella di Silvestro aveva battuto tutti i Capopalestra di Unima, suo fratello compreso, che si stupì di trovarla così agguerrita ed esperta.
Aveva battuto persino Touko. Era la Campionessa, insomma.
 
Un giorno invernale, passeggiando per Sciroccopoli, si accorse di una cosa: la ruota panoramica!
Quando viaggiava alla conquista delle Medaglie, non era riuscita a fare neanche un giro: era troppo occupata a pensare a una strategia efficace per battere il Capopalestra, Camelia.
Ma ora era la Campionessa, era molto più esperta, e non le occorreva tutta la notte per pensare a una strategia; poteva benissimo architettare tutto in campo.
Così decise di fare un giro.
Entrò nel Parco Divertimenti, si guardò attorno… era tutto uguale a come se lo ricordava:
la tenda di Pikachu, i Pagliacci, le giostre, la Palestra con le montagne russe, e infine, la ruota.
-E-ehi…- davanti a lei vide un ragazzo con uno smoking bianco, i capelli castani e pettinati, gli occhi color nocciola.
-Ciao- lo salutò freddamente lei.
-Sai che per salire sulla ruota panoramica bisogna essere in due?- chiese lui tutt’a un fiato, con la sua voce delicata.
-Ah, davvero? Non lo sapevo… grazie per avermelo detto- disse lei addolcendo un po’ il tono di voce.
-T-ti andrebbe di… salire insieme a me?- chiese lui arrossendo visibilmente.
-D’accordo- acconsentì lei sbattendo le ciglia.
-Però…- la interruppe lui.
-Però cosa?- chiese lei con tono curioso.
-Facciamo così- iniziò a dire lui, finalmente con tono sicuro -prima lottiamo e poi andiamo sulla ruota… ti va?-
-Certo!- esclamò Britney entusiasta all’idea di lottare.
-Bene!- esclamò lui lanciando una Pokéball in aria -Vai Unfezant!-
-Vanilluxe, tocca a te!- la ragazza lanciò la Pokéball con molta grazia.
I due Pokémon avversari erano in campo.
-Vanilluxe! Geloraggio!- ordinò subito la ragazza di Mistralopoli, convinta che con quell’unica mossa avrebbe vinto.
-Unfezant! Schivalo!- ordinò l’Allenatore con lo smoking bianco.
Ma il Vanilluxe di Britney era troppo veloce, così la lotta andò esattamente come aveva previsto lei.
-Oh… sei forte, però- ammise con uno strano sorriso il ragazzo.
-…ora saliamo sulla ruota?- chiese la sorella del Capopalestra abbassando lo sguardo.
-Certo, certo…- rispose.
Salirono sulla ruota. Dopo un po’ il ragazzo iniziò a tossire.
-H-ho freddo…- sussurrò.
Subito Britney si tolse il coprispalle bianco di cotone e glielo mise sulle spalle.
-Grazie- sussurrò il ragazzo.
Scesero dalla ruota panoramica.
-Ti devo ringraziare… oggi mi sono divertito molto- confessò lui tutt’a un fiato.
-Oh, di niente- sorrise lei strizzando gli occhi.
-T-ti va se lottiamo di nuovo domani?- riuscì a chiedere lui.
-E poi facciamo un altro giro sulla ruota?- chiese la ragazza.
-Certo!- esclamò l’Allenatore.
-A proposito- si ricordò Britney -come ti chiami?-
-I-io… io mi chiamo Valentino. E tu?-
-Britney!- si presentò stringendogli la mano.
-Bene, allora… a domani!- la salutò.
-Certo, a domani!- ricambiò il saluto.
Andarono avanti così tutti i giorni: lottavano e poi andavano sulla ruota panoramica, lì parlavano, si conoscevano… si divertivano.
Poco a poco, quella città, quel posto, quella giostra, avevano fatto nascere tra Britney e Valentino una grande amicizia… e anche qualcosa di più.
Silvestro, però, non conosceva Valentino. Vedeva la sorella contenta ogni giorno. Certo, questo rendeva felice anche lui, ma voleva sapere il perché.
Un giorno, precisamente l’ultimo giorno d’inverno, subito dopo la lotta, che era vinta ogni volta da Britney, i due ragazzi, salirono sulla ruota.
-Britney- iniziò Valentino serio.
-Valentino…?-
-Ti devo parlare- disse girandosi verso di lei.
-Dimmi- gli occhi della ragazza lo fissavano timorosi.
-Io… noi… dobbiamo dirci addio- spiegò scompigliandosi i capelli. Non lo aveva mai fatto.
-A-addio? Perché…?- chiese Britney quasi piangendo.
Addio. Quella era una parola troppo grande per lei. Si era affezionata molto a Valentino. Forse anche troppo.
-Io non sono nato qui. Sono nato nella Regione di Hoenn. Dovevo stare qui solo per Natale, poi, però ho conosciuto te e sono rimasto per tutto l’inverno… mi dispiace Britney- disse alzandosi, poiché la ruota stava per fermarsi.
-Ma io non voglio che tu te ne vada…- ammise la ragazza abbracciando il ragazzo.
-Neanche io vorrei andarmene, ma devo…- disse Valentino stringendola a sé.
-E se venissi con te?- chiese la ragazza alzando lo sguardo.
-Britney…- sospirò il ragazzo.
-Ne parlerò con mio fratello, gli dirò che andrò a Hoenn per allenarmi, ma per favore… non lasciarmi…- pregò la ragazza di Mistralopoli.
-Ma… ma… ma…- il ragazzo non sapeva cosa dire -sono così importante per te?- le chiese arrossendo.
Ecco. Britney non sapeva che rispondere. Che cosa doveva dirgli? Quello che provava per lui? E se non avesse ricambiato?
-I-io… tu… noi… insomma… capisci…?- cercava di dire la ragazza.
-Forse- fu la risposta confusa del ragazzo.
-Ecco… io…- cercò di prendere coraggio, le sue guance erano in fiamme.
-Ho capito- disse solenne Valentino avvicinandosi a lei.
-C-cosa…?- cercò di chiedere Britney.
Quello non rispose.
Delicatamente le mise le mani intorno al collo e la baciò. Fu un bacio lungo, lento e intenso.
Dopo circa cinque minuti si staccarono.
-Perdonami se ho capito male- disse lui abbassando la testa.
Lei non rispose. Era lì, davanti a lui, con lo sguardo fisso a terra, gli occhi spalancati, le guance che prima erano rosse, ora erano più bianche della neve, i capelli argentati che le scendevano lungo il volto, e quella strana sensazione nel cuore e nello stomaco.
-B-Britney?- provò a chiamarla lui.
Finalmente alzò lo sguardo. Aveva un bel sorriso stampato in faccia.
-Hai capito bene- mormorò abbracciando il ragazzo.
 
-Vado ad avvertire mio fratello della mia partenza- esclamò allontanandosi Britney.
Salì sul suo Altaria e volò fino alla Palestra del fratello.
-Sarà sicuramente lì- pensò prima di entrarvi.
La Palestra era illuminata dai cristalli di ghiaccio che Silvestro usava per ‘allenarsi e temprare spirito e corpo’ come diceva lui.
-Silvestro…?- lo chiamò Britney.
-Britney! Sei tornata!- esclamò il fratello andandole incontro.
-Fratellone!- esclamò la ragazza abbracciando il fratello.
-Allora? Come va la tua vita da Allenatore?- chiese entusiasta il Capopalestra.
-Bene! Benissimo! Ho persino battuto Touko…!- raccontò la sorella con gioia.
-Oh sorellina! Sono fiero di te!- esclamò abbracciandola.
-Fratellone- iniziò lei seria sciogliendo l’abbraccio -io… io vorrei continuare il mio viaggio- cercò di dire lei.
-Hai viaggiato in tutta Unima ormai, sorellina. In che senso?- domandò lui.
-Vorrei conoscere altri tipi di Pokémon e Allenatori, diventare sempre più forte, così mi chiedevo se…- s’interruppe per cercare il modo di chiederlo al fratello.
-Vorresti viaggiare in altre Regioni?- la anticipò lui.
-Si… così diventerei ancora più forte!- tentò di spiegare lei.
-A me farebbe molto piacere- commentò inaspettatamente il fratello –ma come ci andrai? Cioè, non hai amici, non hai nessuno, so che te la caveresti benissimo da sola ma… mi sentirei più sicuro, ecco-
-Ho un amico che vive a Hoenn. Potrei iniziare da lì- sorrise la ragazza.
-Ah si?- si sorprese lui -e come l’hai conosciuto? Tu non sei mai stata a Hoenn…- chiese il fratello inarcando un sopracciglio.
-Conosco un Allenatore di Hoenn, ora si trova a Unima, ma a breve partirà- ammise Britney.
-Ah, allora va bene. Ma voglio conoscere quest’Allenatore- disse Silvestro serrando le possenti braccia.
-Certo- rispose fievole la sorella –aspetta un attimo- disse per poi uscire dalla Palestra.
Fece uscire dalla Pokéball il suo amato Altaria.
-Portami da Valentino!- ordinò l’Allenatrice.
In poco tempo giunsero a Sciroccopoli. Era una città così grande, dove poteva essere il suo ‘amico’? Forse ancora al Parco Giochi?
-Bah, tentar non nuoce- pensò la ragazza.
E infatti lo trovò lì.  Aveva appena fatto un giro sulle Montagne Russe.
-Valentino!- lo chiamò lei.
Lui si girò di scatto e le corse incontro.
-Britney!-
-Mio fratello ha acconsentito a farmi venire con te a Hoenn!- esclamò lei eccitata.
-D-davvero?! Sul serio?! Wow!- esclamò anche lui.
-Però…- abbassò lo sguardo –ti vuole conoscere. Voleva che io andassi con qualcuno, gli ho parlato di te, e ha detto che ti vuole conoscere- spiegò lei tutto d’un fiato.
-Capisco. Non c’è problema!- sorrise lui facendole l’occhiolino.
-Bene! Ehm… possiamo andare subito?!- chiese lei impaziente.
-Ehm… va bene!- acconsentì lui.
Velocemente salirono sull’Altaria di Britney e volarono fino alla Palestra di Mistralopoli.
-Eccomi! Sono tornata!- esclamò la ragazza precipitandosi nella Palestra.
-Britney- la chiamò calmo il fratello.
-Lui è il mio amico- disse riprendendo fiato.
Valentino avanzò lentamente. Aveva un mezzo sorriso stampato in faccia.
-Ciao- lo salutò freddamente Silvestro chinandosi leggermente.
-Salve- ricambiò il saluto chinandosi leggermente anche lui.
-Io sono Silvestro. Fratello di Britney e Capopalestra di Mistralopoli. Prediligo i Pokémon tipo Ghiaccio- si presentò.
-io sono Valentino. Sono un Allenatore della regione di Hoenn- si presentò tremolante.
Britney non gli aveva detto che suo fratello era un Capopalestra.
-E così tu accompagnerai mia sorella nella Regione di Hoenn, eh?- chiese con aria severa Silvestro.
-S-si…- rispose timoroso il ragazzo.
-Bene. Quando partirete?- chiese il Capopalestra inarcando un sopracciglio.
-Tra tre giorni. Sempre se per Britney va bene…- rispose timidamente.
-Va benissimo- si intromise la ragazza.
-Bene. Britney inizia a fare le valigie- le ordinò il fratello.
Senza rispondere, la ragazza chinò un po’ la testa e corse a preparare le valigie.
Quel pomeriggio di fine inverno Silvestro e Valentino si conobbero meglio e diventarono molto amici, con grande sorpresa e gioia di Britney.
 
Tre giorni dopo, si ritrovarono tutti e tre al porto di Austropoli.
-Valentino mi raccomando, prenditi cura di mia sorella! Britney, stai attenta!- raccomandò loro Silvestro.
-Non ti preoccupare!- esclamarono in coro i due ragazzi mentre la nave partiva.
 
-Dimmi Valentino, dove sbarcheremo di preciso?- chiese Britney.
-Porto Selcepoli- rispose lui sorridendo, mostrandole una cartina della Regione.
-Oh. E dove alloggeremo?- chiese ancora lei.
-Vedi questa città? Si chiama Mentania. Io vivevo lì, da solo, ora vivremo lì insieme- spiegò accarezzando dolcemente i capelli alla ragazza.
La ragazza guardò negli occhi il suo ‘amico’. Si fidava cecamente di lui.
 
Dopo circa quattro ore sbarcarono al Porto Selcepoli. Sull’Unfezant di Valentino volarono fino a Mentania.
Entrarono in casa, e anche se erano stanchissimi per il viaggio, disfecero le valigie e andarono direttamente a dormire.
 
Qualche giorno prima Valentino aveva ordinato un altro letto a una piazza per Britney.
Attaccarono i letti e prima di addormentarsi fecero due chiacchiere.
 
-Valentino- iniziò Britney –grazie di tutto-
-Perché mi ringrazi? Io non ho fatto niente…-
-Si invece. Sei una persona meravigliosa-
A quelle parole il ragazzo arrossì violentemente.
-N-non esagerare…-
-Non sto esagerando. Sei uno dei miei pochi amici. Il mio migliore amico…-
-Britney… ecco… io… sicura che siamo solo amici?- le chiese con tono malinconico.
-Possiamo essere anche qualcos’altro se vuoi- sorrise la ragazza strizzando gli occhi.
-Britney… tu mi piaci. Tanto- le sussurrò Valentino.
-Anche tu mi piaci Valentino- gli rispose con lo stesso tono.
 
Dopo ciò, si diedero un lungo bacio appassionato e si addormentarono.

Angolo Autrice

Hei ciao a tutti ^-^
Questa è la mia prima One-Shot,
spero che vi sia piaciuta.
Se avete notato qualche errore ditemelo,
sarei molto felice se recensiste, ma se non volete,
non lo fate :3
Scusate se vi ho annoiati c.c
ciao ragazzi alla prossimaaa

-Ice01

 
   
 
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