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Autore: FriedLarge    24/07/2013    2 recensioni
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Deliri pseudo-rockettari di una me di qualche tempo fa.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tempesta di neve non accennava neanche a diminuire, Zappa ed Angus stavano seduti sulla neve da mezza giornata ed erano stanchi, frustrati e anche parecchio arrabbiati l'uno con l'altro.

Angus stava per assopirsi, anche se sapeva che, con il freddo che c'era, non era la cosa migliore da fare. Tenne per qualche minuto la mente occupata pensando ai giorni precedenti. All'improvviso, si ricordò della pergamena che gli era stata data da Vikernes, e che lui non aveva ancora letto. Dopo aver frugato nella borsa, la trovò e la aprì. Sulla carta giallastra erano scribacchiate poche righe con una calligrafia stretta ed affilata.

 

Mi raccomando, non gettare via questo pezzo di carta. Quando arriverai alla montagne, sappi che per trovare quello che stai cercando ci vorrebbero anni. Il re lo ignorava, forse, ma io, che sono cresciuto camminando per questa catena montuosa, so per certo che senza il mio aiuto non ce la faresti entro il tempo stabilito. Ozzy, molto tempo fa, mi aveva regalato un grosso foglio di pergamena che, se si fosse trovato a temperature molto fredde, avrebbe cominciato a bruciare. Questo è l'ultimo pezzo che mi è rimasto.

Appena avrai finito di leggere, immergi questo pezzo di carta nella neve, e capirai l'aiuto che ti ho dato.

 

Vikernes

 

Angus lesse quel messaggio per qualche minuto. Non era sicuro di niente, in quel momento, ma qualcosa dentro di lui disse che valeva la pena tentare.

Cominciò a scendere dal braccio del gigante.

-Che fai?- Chiese quest'ultimo. -È pericoloso.-

-Ma piantala.-

Zappa lo prese per la collottola e lo posò sulla neve.

-Rischiavi di romperti l'osso del collo, sai?-

Angus si inginocchiò sul suolo bianco, fece un buco poco profondo, arrotolò la pergamena e la infilò dentro.

Niente.

Passò qualche secondo.

Ancora niente.

-Mapporca...- Angus non finì di imprecare, che una vampata di fiamme lo scaraventò quasi in terra.

-Mi spieghi che ci fa un fuoco nella neve? Non ha senso!- Frank afferrò Angus e se lo mise sulla spalla, accanto a Borchia.

-È l'aiuto che ci ha dato Vikernes.-

-E ora che facciamo?-

-Aspettiamo.-

-Posso sapere cosa stiamo aspettando, di preciso?-

-Se lo sapessi te lo direi.-

I due stettero qualche minuto a fissare un punto imprecisato nel vuoto, mentre la neve e il fumo si mescolavano creando una nube scura. Il mondo era diventato grigio ed uniforme.

Passarono una manciata di minuti in silenzio, ad attendere l'aiuto di non si sa chi.

-Ma ne sei sicuro?- Disse Zappa.

-Se non altro, dovremmo aspettare ancora un po' prima di morire assiderati.-

Passarono altri minuti di silenzio.

Ad un certo punto, le nubi si illuminarono di una luce rossastra.

-È finita, Angus, hai scatenato l'Apocalisse.- Zappa ridacchiava istericamente.

-Piantala.-

La luce rossastra diventava sempre più forte e l'alone che proiettava sulle nuvole diventava una figura sempre più distinta, quand'ecco che dalla nube uscì fuori un gigantesco pennuto infuocato.

La creatura si avvicinava ai due sempre di più, fino a che non si mostrò in tutta la sua imponenza. Era grande almeno il doppio di Zappa, aveva un aspetto nobile e fiero. Sopra la sua testa, c'era un uomo. L'animale chinò il capo, e la persona scese con un balzo.

-Ehilà. Avevo visto del fumo, così mi sono detto “chissà. Forse c'è qualcuno, laggiù. Andiamo a controllare.” È da tanto tempo che non parlo con nessuno, oltre all'altro stregone, intendo, sapete? Ricordo ancora l'ultima volta che rivolsi la parola a un umano...-

-Chi sei?- Chiese Angus, che nel frattempo era sceso dalla spalla del gigante e ora si trovava davanti a quel tizio strano.

-Io? Oh, scusa, mi ero perso nella mia testa. Io sono lo stregone Plant, uno dei guardiani della Chitarra, e... che rimanga tra noi, ma credo proprio che voi due siate venuti fin qui proprio per questo. Mi sbaglio?-

Plant, visto da vicino, aveva veramente un aspetto singolare. Indossava una tunica leggerissima, fermata in vita da una cintura, stivali di pelle immensi e un lungo mantello bianco a coprire tutto. Lunghi, lunghissimi capelli biondi incorniciavano il viso.

Questo è pazzo”, pensò Angus.

-No, non ti sbagli. Senti, bello, ti andrebbe di portarci... beh, dove ci devi portare...?- Chiese Zappa.

-Umh...io...oh, ma certo! Non vi preoccupate, c'è posto per tutti... il tizio piccolo, quello grosso e il cagnolone. Salite su.- Plant fece un cenno alla fenice. Frank mise Borchia e Angus in una tasca.

-Ragazzi, non si sa mai che il vento vi faccia cadere giù.- disse.

Quando tutti furono pronti, lo stregone fischiò e la fenice prese il volo. Frank teneva una mano sulla tasca dove aveva fatto rifugiare i suoi amici, mentre il vento e la neve gli sbattevano sulla faccia. Plant discuteva animatamente con se stesso.

Il volo durò pochi minuti, dopodichè la fenice si lanciò in picchiata ed atterrò davanti ad una roccia imponente. I quattro scesero.

-Credo proprio che lo picchierò.- strillò Plant. - Ma è possibile che chiuda sempre la porta? Che tra l'altro, ho anche il mal di gola.-

-Quella è la porta?- Chiese Angus, indicando la grossa pietra.

-Si, quella è la porta. Chiusa. Sai, Jimmy, l'altro stregone, odia gli spifferi.-

-Non ti preoccupare, la sposto io.- Fece Zappa.

-Ah, ma sentilo.- Gli rispose lo stregone con tono canzonatorio. -Come se la porta della grotta sacra si lasciasse aprire da un gigante qualunque!-

-E allora come la apriamo?- Disse il gigante con voce stentorea, sollevando Plant.

-Mettimi giù, mettimi giù!! Te lo faccio vedere, come si apre.-

Zappa obbedì.

Plant si schiarì la gola più volte, prese un respiro profondo e dalla sua bocca uscì una specie di urlo, che somigliava quasi a una sirena d'allarme. (N.d.A.:Avete capito a che mi riferisco, vero, fan dei Led Zeppelin? :P)

La roccia rotolò di lato lungo il fianco della montagna.

  
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