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Autore: FriedLarge    24/07/2013    1 recensioni
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Deliri pseudo-rockettari di una me di qualche tempo fa.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio. Solamente buio, in quella umida galleria. Angus non vedeva dove stava mettendo i piedi, e Jimmy lo guidava tenendolo ben stretto per una spalla.

-Non ho mai incontrato il governatore Vikernes. Mi dicono che sia una persona spietata, priva di qualsiasi sentimento.- Jimmy fece una brusca curva a sinistra.

-Davvero, ti dicono questo? Con noi è stato molto ospitale. Se non fosse stato per il suo aiuto non saremmo mai riusciti ad arrivare fin qui. Ma sai, forse dipende dal fatto che è in ballo la sorte del regno.-

-Parlami di quel gigante, Zappa. Come l'hai incontrato?-

-Non ci crederai. Mi ero accampato nei suoi capelli.-

Nonostante il buio che dominava ogni cosa, Angus capì benissimo che Jimmy stava sorridendo.

Camminarono per qualche minuto in silenzio, quando cominciarono a vedere una luce.

-Ecco, siamo quasi arrivati.-

Angus si sentì improvvisamente nervoso.

Piantala di fare l'idiota, controlla queste tue emozioni, si disse. Dopo qualche secondo, sentì tutti i muscoli bloccarsi e si fermò.

-Va tutto bene? - Jimmy aveva un tono di voce preoccupato. -Ehi, è tutto a posto? Dai, dobbiamo andare. Ma cos'hai?-

-Jimmy, dimmelo una volta per tutte, altrimenti scoppio. Che cosa hai visto quando ti ho toccato?-

Lo stregone rimase interdetto per qualche secondo, poi con voce flebile disse:

-Che cosa ho visto? Che cosa vorresti che io abbia visto? Che cosa avrei dovuto vedere? Se sei arrivato fin qui, se in questo momento stai parlando con me, non è perchè sei una persona normale giunta alla grotta durante un viaggio di piacere. Ora, vai di là, prendi quello strumento in mano, e corri a salvare il Regno.-

Angus continuò a camminare, da solo, verso la luce. Senza più paura, senza più tensione, sapeva esattamente cosa fare, dove andare, dove mettere i piedi.

 

 

Jimmy cominciò a corrergli dietro ridendo. Lo raggiunse, e i due entrarono dentro la grotta vera e propria.

 

 

Il soffitto era altissimo, le pareti rossastre erano affrescate con disegni dall'aspetto primitivo, il pavimento luccicava come uno specchio.

Zappa era seduto ad un lato della stanza, con le gambe incrociate, e parlava con Plant, in piedi sul ginocchio del gigante. I due ridacchiavano.

Ma Angus non li guardò nemmeno per un istante. In mezzo alla stanza c'era un enorme altare di legno scuro, alto quanto il primo piano di una casa, senza intagli né decorazioni di alcun genere. Solo una scala, anch'essa di legno.

-Vai, è tutta tua.- Gli mormorò Jimmy in un orecchio.

Angus si avvicinò a passi lenti, ma sicuri, all'altare.

Salì gli scalini, guardandosi i piedi. Tutti lo fissavano.

Appena messo il piede sull'ultimo gradino, ebbe il coraggio di guardare l'altare.

Poggiati sul piano di legno, c'erano un amplificatore dall'aria molto vissuta ed una chitarra. Quello strumento probabilmente non era il massimo dell'esteticità e aveva un aspetto consunto, ma era il più bello mai costruito.

Angus, dopo qualche secondo di esitazione, la prese in mano e la attaccò all'amplificatore. La Chitarra era tutta bruciata: erano rimaste poche tracce di vernice carbonizzata qua e là, il battipenna era totalmente annerito. Solo le corde e i pick-up erano in perfetta salute.

Il cavaliere era rimasto così stupito dall'aspetto dello strumento, che solo in quel momento si rese conto di non avere un plettro. Non importava, avrebbe suonato con le dita.

Prese un respiro profondo, e cominciò a suonare.

Il suono delle sue dita che toccavano le corde era ammaliante. Rasentava quasi la perfezione. Dentro di lui, Angus sentì una strana sensazione. Come se la chitarra fosse diventata parte di lui, e una loro nota avrebbe potuto cambiare il mondo.

Continuò a scaldarsi le mani per qualche minuto, poi poggiò la chitarra sul legno e si sporse giù.

-Direi che è andata molto bene.- Disse.

-Scendi subito, e porta la Chitarra!-

Angus prese lo strumento, l'amplificatore e scese le scale.

-Direi proprio che sei pronto per andare. Anzi, è meglio che parti subito. Sai cosa? Vi porto io dove dovete andare, con la fenice.- Plant saltellava attorno ad Angus, parlando a voce alta e sorridendo.

-Che ti dicevo?- Zappa sorrise, mostrando gli enormi denti da gigante. Angus rise, mentre Borchia gli faceva le feste scodinzolante.

I cinque tornarono nella prima stanza, dove Angus aveva visto Jimmy per la prima volta.

-Jimmy, io vado con loro. Tu fai il bravo, cerca di non rompere nulla, ok? È importante non rompere nulla, siamo isolati dal resto del mondo e rimpiazzare oggetti è difficile. Io torno... ah, non lo so, potrei anche non tor...- Plant non fece in tempo a finire la frase che Jimmy ribatté.

-Ma piantala.- i due stregoni si scambiarono un abbraccio amichevole, e, quando Plant, Borchia e Zappa si furono allontanati, Jimmy sussurrò nell'orecchio ad Angus:

-Non ho tempo per dirti altro, ma... la Chitarra potrà essere suonata solo dal sincero dolore.-

-E che vuol dire?- Angus lo guardò con aria interrogativa, stringendo la Chitarra tra le dita.

-Hey, tu, vieni qua! Non possiamo partire senza di te!- Squittì Plant, strattonando Angus per la manica. Jimmy strizzò l'occhio al cavaliere, e il gruppo si allontanò nella penombra.

  
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