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Autore: DrEaM_    24/07/2013    6 recensioni
Lui e lei erano così. Un giorno si parlavano, quello dopo no. Erano in guerra, in guerra aperta contro lo stesso nemico: la nostalgia. Perchè quando qualcuno ti manca, altre braccia non servono. E loro erano così, lontani e incazzati, con una malinconia che di notte veniva a cercarli, per ricordargli quanto bello era stato godere di quell'abbraccio..
Duncan e Courtney, forse, non avevano ancora capito, che bastava un loro sguardo per riuscire ad innamorarsi di nuovo, ancora e per sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Capitolo 9: ‘Spiragli di luce’

Si svegliò grazie alla luce fioca che gli rimbalzava sugli occhi e i dolori allo stomaco per la fame. Aprì piano piano gli occhi e cercò di alzarsi sentendo la testa rimbombare e facendolo ristendere. Gwen era accanto a lui che dormiva placidamente avvolta da un lenzuolo: la vestaglia nera la ricopriva fino al fondoschiena. Il volto sereno era ancora ricoperto dal trucco e i capelli erano sparsi sul cuscino.
Si guardò il torace e notò di essere ancora vestito, ma con i bottoni iniziali della camicia sbottonati.
Provò ad alzarsi nuovamente e tenendosi al muro riuscì a raggiungere il bagno. Si guardò allo specchio: i capelli spettinati gli ricadevano sulla fronte, la faccia distrutta incorniciava il tutto e puzzava di alcool.
Alcool?
Non ricordava molto della sera precedente, cercò di sforzarsi e pensare, ma ricordò solo che stava camminando in corridoio finché non vide due gambe. E... il nulla.
La mente doveva essersi spenta proprio in quel momento. Si fece una doccia rimanendo a lungo sotto il getto di acqua tiepida e cercando ancora di ricordare…

“Ssssscusa, p-puoi dirmi che o-ore sssono?”
“Mezzanotte amico, tra un po’” devo chiederti di andartene.’


Gwen non era presente lì con lui quindi, ma dove era allora? Cercò di ricordare ancora di più mentre sentiva la serratura del bagno scattare e una Gwen sorridente gli apparì dietro la tenda, fermando di conseguenza i suoi pensieri.
“Buongiorno tesoro, come stai?”
“Bene, ma cosa è successo?”
Guardò Gwen sorridere e dirigersi verso lo specchio.
“Si chiama sbronza. Ti ho ritrovato a letto, sinceramente non so come tu abbia fatto! Non ti reggevi in piedi!”
Già, infatti ci aveva pensato anche lui. Come aveva fatto a raggiungere la camera se non si reggeva in piedi? Ma lui come poteva saperlo?
"Perché non mi hai riportato TU in camera? Dove eri?" 
La risposta non arrivò subito, e apparendo di nuovo dalla tenda con sguardo basso rispose “Ehm.. Ero con un ragazzo. Ma non ti preoccupare, ti ho raggiunto subito in camera dopo..”
Non era convincente per niente.

“Tu ssssaresti?”
“Sobrio, ma anche Andrew. E tu?”
“Un suo amico.”


“Drew?”
Gwen strabuzzò gli occhi e sussurrò un ‘si’.
“Beh ok, comunque auguri.”
Gwen non sapeva se ridere, piangere, mettersi a urlare oppure saltargli addosso già che c’era: non era geloso? Non aveva fatto una sua tipica scenata? Perché?
Sorrise falsa poi chiese “Chi ti ha portato in camera Duncan?”
Il ragazzo si accorse che era seria e rispose a tono: “Non me lo ricordo.”
“Oh andiamo! Ti ricordi il nome di Andrew!”
Fece spallucce ed uscì dalla doccia prendendo dalle mani di Gwen un asciugamano e cingendoselo in vita. Lei si girò, piegata la maniglia per aprire la porta si voltò di nuovo e disse “Non disturbarti per il regalo. Ci vediamo giù.”

“Prometti! Prometti che non è successo nulla Court! Dio, non riesco a crederci.. Io lo ammazzo, anzi, vi ammazzo insieme! Al rogo, entrambi!”
“Così mi spaventi!”
Bridgette stava dando di matto camminando su e giù per la stanza agitando le mani per aria e sbraitandole addosso.
“C-cosa? Sono io la drastica?! Courtney, TU” e le puntò un dito contro “..hai portato in camera Duncan, tu lo hai messo a letto e tu, ripeto, tu gli hai sbottonato la camicia!! E poi chissà che altro!”
“Nulla Bridgette , sono ritornata in camera!”
Si allontanò da Courtney e continuò a camminare per la stanza per altri buoni minuti. Poi disse “Ho fame!”
L’amica sospirò e pronunciò un ‘finalmente’, Bridgette si girò e minacciosa disse: “Tu faresti meglio a evitarlo nel caso lo vedessi, chiaro?”
Annuì impercettibile e scesero insieme.
Era più che sicura che Duncan non si sarebbe ricordato nulla e questo la demoralizzava, la faceva scendere sotto terra. C’era però da dire che era meglio non portare nulla a galla per non creare confusione. Bridgette la stava sgridando da quando aveva aperto gli occhi: l’aveva trovata sul letto ancora vestita e con il cuscino umido di lacrime; le aveva fatto il 3° grado e poi aveva deciso di dare spazio alla sua creatività cercando ogni modo per sfogarsi con lei. Aveva un’amica un po’ pazza, ma fantastica comunque! Quello che aveva dentro di lei era tutto in subbuglio, i tasselli del suo cuore vagavano ancora indisturbati nella sua cassa toracica mentre il cervello si stava mettendo in moto dopo il ‘lungo’ periodo di vacanza. Un buon cappuccino con la sua pasta preferita, forse, l’avrebbe rimessa in ordine, sperando di non condividere la colazione con gli sguardi eloquenti di Duncan. Era il loto ultimo giorno di permanenza e volevano passarlo al meglio. Bridgette le diede una gomitata nello stomaco indicandole Duncan che sbadigliava indisturbato.
Courtney cominciò a sudare e il cuore si ricomponeva velocemente accelerando, poi abbassò lo sguardo colta in flagrante dall’amica scettica che la fulminò. Non riusciva, non riusciva a non fissarlo.
Duncan raggiunse la sala da pranzo con una fame da lupi. Si sfregò le mani guardando il bancone delle pietanze e poi fece un grosso sbadiglio; cercò Gwen con gli occhi per raggiungerla. Mentre si guardava intorno, gli cadde lo sguardo su due ragazze: una bionda e una mora. La bionda da dietro sembrava molto carina, mentre la mora girata di profilo era a dir poco bella.
Assottigliò lo sguardo e vide di chi si trattava: Courtney e Bridgette. Per fortuna non aveva il piatto in mano, se no sarebbe caduto e rotto in mille pezzi. All’improvviso ricordò:

..non poteva ancora credere a quello che aveva visto, era così dannatamente ovvio che Lei fosse qui...

..”Posso spiegarti: non è successo nulla. I-io.. Duncan, sei ubriaco?”

“Fai quello che vuoi Gwen. Ah, auguri.”

..l’ombra si fece più chiara ai suoi occhi e percorrendola notò due gambe lunghe e un pezzo di vestito.. bianco?...

..”Accompagnami in camera per favore. Numero 123”…


Poi vide il suo sguardo cadergli addosso, e il mondo non esistette più.


















NdA (colorata):
Saaalve a tutee, sono (riririri)tornata con un nuovo capitolo :)
Qui Duncan cominci a far raffiorare i ricordi, vagamente però si ricorda di Courtney, ma appena la vede in sala subito gli vengono in mente i dialoghi e le sensazioni. Cosa succederà dopo?
Per quanto riguarda Bridgette una ragazza che ha recensito la mia storia, ha già svelato il suo segreto D: però voi altre aspetterete! ;) Ci saranno altri colpi di scena quindi, se possiamo dire così.
Vi anticipo che Courtney diventerà un po’ arrogante, scoprirete perché. Spero che questo capitolo vi piaccia!
Ora passiamo ai ringraziamenti DOVUTI:
a) Le
1407 ragazze che leggono la mia storia sono sempre di più e sono davvero contenta **
b) Grazie alle
27 recensioni, TUTTE bellissime ^^
c) Grazie alle
15 ragazze che l’hanno messa tra le seguite e alle 10 che l’hanno messa tra le preferite.
Allora alla prossima,
-DrEaM_

P.S. Volevo ringrazie (se non l'ho già fatto) le due ragazze che nella recensione mi hanno suggerito come inserire le immagini, sono davvero contenta ^__^ 
P.P.S Scusate per lo sbaglio nell'immagine del capitolo precedente, ovvero che invece di inserire una DxC ho messo una foto di una TxC D: *si nasconde* HAHAH scusate davvero, non ci avevo fatto caso. 
  
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