“Chi è quel maledetto mostro Haley!” urlò mia madre.
Ero in lacrime, mentre Justin mi guardava. Cosa potevo fare?

“E' il mio ragazzo mamma!” urlai alzandomi dal letto. “Io lo amo!”
“Ah si?” mio padre cominciò a dargli botte. “Non ti azzardare.”
Tirò fuori la pistola e la puntò al suo petto.
“No papà!” urlai cercando di fermarlo, mia madre mi tirò indietro.
Premette il grilletto. Era la fine.
I miei occhi erano nel vuoto. Mi ci ero persa.
Non sapevo che fare.
Mi avvicinai per guardarlo. Posai le mie labbra sulle sue in modo delicato.
Mi girai verso mio padre.

“Hai visto? Hai visto papà? Grazie. Hai ucciso l'unico ragazzo che mi amava.”
“Dovevo farlo.” disse senza emozioni.
Presi il cellulare e digitai il numero dell'ambulanza.
Beep beep.
“Pronto? Ambulanza? Venite subito qui!” urlai.
“Calma, veniamo subito.”
Chiusi la chiamata.
Mio padre mi tirò uno schiaffo.

“Perché.” posai la mano sulla guancia.
“Non merita di vivere.”
“Uscite. Subito.” indicai la porta.
Così fecero. Presi la mano di Justin e la posai sul mio petto.
“Tu non puoi lasciarmi.” sussurrai piangendo.
-Non ti ho lasciata.- sentii una voce nella mia testa. La sua voce era musica per me.
-Cosa? Justin.- pensai.
-Shh, io sono vivo. Ti amo Haley.-
-Ma sei disteso sul letto, non ti muovi e non parli.-
-Io ritornerò, intanto sono con te. Ugualmente.-
-Ma.. Tu.. Justin, no. Tu devi stare con me, tu non puoi andare via.-
-Ciao Haley.-
-No, non lasciarmi.- scese una lacrima dal mio occhio.
Arrivarono i medici.
Salirono nella mia stanza.

“Salvate quel ragazzo, presto!” disse uno di loro.
“Per favore, fate di tutto!” urlai.
“Ci proveremo signorina” disse un altro.

Portai le ginocchia al petto e nascosi il viso tra esse.
Era morto, me lo sentivo.
Scesi in salone e vidi mia madre con mio padre.
Cercai di sentire.

“Però, era il suo ragazzo.” abbassò lo sguardo.
“Non mi importa Charlotte, non mi interessa! E se in passato avevano fatto oltre? Cosa avrei dovuto fare?” alzò le mani in aria papà.
“Lei lo amava e non credo che ti perdonerà presto sai?” lo guardò.
“Lei mi deve grazie, ecco.” sorseggiava il caffè.
Andai in cucina per prendere il vasetto di Nutella nella dispensa.
Andai di sopra passando inosservata.
Entrai e mi sedetti sul tappeto.
Sospirando aprii il vasetto e afferrai il coltello.
Cadde accidentalmente sul polso, tagliandomi.
Morsi il labbro facendo uscire un piccolo grido.

“Oddio, sarà meglio mettere una benda.” corsi in bagno.
Aprii il kit e presi il disinfettante e la benda.
Spruzzai il liquido sulla ferita e la avvolsi con la benda.

“Aia, cavolo. Se ci fosse stato lui qui, non sarebbe successo.” abbassai lo sguardo.
Ritornai in camera e mangiai la Nutella.

Presi l'iphone e c'era un messaggio da Anne.

Da: Anne 'Hey, ti va di andare al cinema?'

Da: Me 'Okay, faccio la doccia e vengo :)'

Da: Anne 'Si, sto arrivando.'


Andai in bagno e tolsi i vestiti.
Mi misi sotto l'acqua che scivolava con delicatezza sul mio corpo.
Presi il bagnoschiuma e insaponai ogni parte del corpo per poi risciacquare.
Uscii posando i piedi sul tappetino. Sospirai.
Avvolsi un asciugamano attorno al corpo e tornai in camera mia.
Presi un reggiseno imbottito e il sotto.
Tirai fuori una maglia strappata al lato leopardata e un paio di Jeans stretti chiari.
Misi l'intimo e i vestiti per poi vedere un paio di converse alte bianche che indossai senza pensare.
Andai allo specchio per mettermi il rossetto rosso e dell'ombretto bianco con del mascara e matita nera.
Ero pronta.
Misi anche un po' del mio profumo D&G per scendere.
Mio padre si girò guardandomi.

“Dove vai?”
“Non sono affari tuoi” girai la maniglia e sbattei la porta chiudendola dietro di me.
Vidi Anne che mi aspettava fuori.
Pensai a Justin.
Lei indossava una maglietta bianca con scritto Rap is Life e un paio di pantaloncini di Jeans con le sue amatissime vans azzurre.

“Hey!” salutai con la mano.
“Hey? Hey? Ho aspettato mezz'ora e tu dici hey? Comunque ciao.”
Risi.
Camminammo ed io avevo lo sguardo abbassato.
Toccò la mia spalla. “Che hai?”
“Nulla.” mi voltai dall'altra parte.
“Ah, i cinque giorni al mese eh?” scherzò ridendo.
“Purtroppo si.” mentivo, non potevo dirle che hanno ucciso il mio ragazzo.
“Passerà.” fece spallucce.
“Che film andiamo a vedere?” forzai un sorriso.
“Hmh..” tirò fuori dalla borsa il giornalino dei film da vedere. “Allora qui c'è Believe il nuovo film di Miranda Cosgrove.”
“Okay.” annuì sospirando.


Arrivate al cinema prendemmo il biglietto e ci sedemmo.
Al suo inizio sentii una voce, LA VOCE.


-Ciao Haley. So che stai guardando un film e pensi a me.-
-Justin, è vero. Io ti amo.-
-Ritornerò.-
-Mi sono tagliata.-
-Cosa?-
-E' successo per la nutella.-
-Justin..- Alzai gli occhi al cielo.

“Hhm, Haley?” e fu il tocco di Anne che mi fece tornare alla realtà.
“Si lo so, non ho fatto i compiti.”
“Idiota.” rise.


Finito il film ritornammo a casa.
Aprii la porta e non c'era nessuno. Strano.
Salii in camera e vidi una sagoma di una persona con qualcosa in mano.

“Chi sei?” indietreggiai.
“Il tuo peggior incubo.” si avvicinò con un pugnale in mano. Le quattro parole si ripetevano tra loro nella mia testa.
Sentii una fitta al fianco, il pugnale era dentro.
Svenni.
Potevo ancora pensare però.

Justin, dove sei?