24/07/2013
0 recensioniJust don’t say a word…
I feel these four walls closing in
Face up against the glass
I'm looking out, hmmm
Is this my life I'm wondering
It happened so fast
How do I turn this thing around
La bambina alzò gli occhi alle perenni nuvole che ricoprivano minacciosamente il cielo.
La pioggia continuava a cadere, mischiandosi alle sue lacrime.
In un attimo rivide tutto.
La porta aprirsi di colpo, le urla, gli spari.
Silenzio.
Is this the bed I chose to make
There's greener pastures I'm thinking about
Hmm, wide open spaces far away
All I want is the wind in my hair
To face the fear but not feel scared
Le fini labbra dischiuse, le affusolate dita strette intorno al manico di quello sciupato ombrello.
La canzone della piccola riempì l’aria circostante.
Un melanconico e nostalgico gemito di una creatura che aveva perso quasi tutto.
Una disperata richiesta a qualcuno che ormai era volato via.
L’uomo dai lunghi capelli bianchi, appoggiato con le spalle al muro, assisteva amareggiato a quella straziante scena.
Wild horses I wanna be like you
going closer to the wind, I'll run free too
Wish I could recklessly love like I'm longing to
I wanna run with the wild horses
Run with the wild horses, oh
Gli occhi arancioni della piccolo si strizzarono, rifiutandosi di piangere ancora.
Con un gesto delicato appoggiò l’ombrello a terra, lasciando che la sporca acqua piovana le infradiciasse i setosi capelli blu.
Il Maestro si morse il labbro, crucciato del fatto di non sapere come aiutare la sua allieva.
Decise di tacere, di non dire una singola parola.
A volte, i pensieri vanno lasciati fluire.
Solo così possono essere assimilati ed espulsi.
Konan si strofinò rabbiosamente gli occhietti con la manica della tunica, incapace di arrestare il flusso di lacrime.
“Perché è così difficile?” si chiese.
Lei non voleva piangere.
Non voleva più piangere.
Run with the wild horses, oh