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Autore: Dalhia_Gwen    24/07/2013    9 recensioni
Questa è la storia di una diciassettenne di nome Gwen che, nonostante tutte le ingiustizie e il passato che ha vissuto, riesce finalmente a trovare la felicità che aveva perso, grazie ad uno dei suoi più grandi hobby, la quale sarà in grado di scalfire il suo ormai cuore di diamante, immune fino a quel momento...
Tratto dal capitolo 28:
“....Cominciò a ticchettare il piede destro sul tappeto color del deserto, rendendosi conto di non riuscire a sopportare tutta quell’ansia che la stava letteralmente mangiando, ma fu proprio in quel momento che avvertì la carica giusta per poter affrontare la competizione nel migliore dei modi. Una mano calda e tremante quanto la sua intrecciò le dita con quelle della mano della gotica, esattamente qualche minuto prima del fischio. Scattò a quel tocco così intimo e che desiderò da fin troppo tempo, per poi girarsi velocemente verso la sua sinistra. Ad attenderla vi erano gli occhi decisamente più luminosi del solito del punk, che nel frattempo era arrossito quanto lei per quel gesto nato spontaneamente..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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“Ehi ehi  frena! Uno alla volta!”
Erano lì, davanti all’ingresso della scuola, quando un gruppo di ragazzi e ragazze gli sbarrarono la strada, disposti anche loro di fare ritardo in classe pur di incontrare il capitano della squadra vincitrice.
Duncan sorrideva divertito, mentre firmava gli autografi che quei ragazzi volevano avere. Gwen, che si trovava dietro il fidanzato, venne a poco a poco allontanata per dare posto a quella mandria scatenata. Ticchettava nervosamente un piede per terra, guardando insistentemente l’orologio che segnava qualche minuto di ritardo dal suono della campanella.
Quando ebbero finito, Duncan prese per mano Gwen e stavano per andarsene, quando all’improvviso quei ragazzi li fermarono nuovamente.
“Oh Duncan aspetta, una foto!” esclamarono all’unisono i fans, per poi prenderlo dall’altra parte e trascinarlo nella mischia. A quel punto la ragazza non ne poté più, dirigendosi adirata verso di loro.
“Eh no! Adesso basta! Il ‘vip’ ha cose più importanti da fare!” esclamò la gotica mentre guidava il ragazzo nell’istituto, accompagnata dagli sguardi assassini che le lanciò il gruppo.
 
“Gwen era solo una foto!” sbraitò Duncan una volta dentro.
“Certo! E magari l’avresti fatta poi con ognuno di loro!” commentò la ragazza mentre avanzava a passo svelto verso la sua classe, seguita dal punk che le sghignazzava dietro.
“Dimmi la verità…sei gelosa, eh?” le domandò lui divertito.
“C-cosa?! Guarda che io, a differenza tua, potrei essere in guai grossi, perché mi sono permessa di fare ritardo proprio quando alla prima ora avrei lezione col professore di Diritto!”  rispose la gotica alzando gli occhi al cielo, continuando a comminare.
“E che sarà mai? La tua prima nota, tutti prima o poi ci devono passare..anche le belle secchione!” . Oramai Gwen era sull’orlo dell’esasperazione. Come facevo ad essere così cinico anche in momenti come questo?
“Non è affatto detto, mio caro. E poi non è bello che una persona che va bene a scuola debba avere una stupida nota, io ci tengo!” disse Gwen cominciando a salire le scale.
“Allora perché sei rimasta con me? Potevi benissimo entrare e non perdere quei due minuti scarsi che tu consideri ritardo..” osservò sfacciatamente Duncan cercando di raggiungere la ragazza, che nel frattempo aveva accelerato ancora di più.
“Ma è ovvio!  Non potevo mica lasciarti solo con quelle pazze oche! Ti avrebbero…oh!”  Gwen rallentò improvvisamente, portandosi una mano davanti alla bocca e maledicendosi per essere stata così ingenua. Nel frattempo il ragazzo la raggiunse, ridendo di gusto per averla fatta confessare.
“Lo vedi che sei gelosa?” le sussurrò malizioso da dietro circondandole la vita.
“E tu sei un delinquente! Il mio delinquente..” finse di essersela presa la ragazza, arrossendo leggermente. A quelle parole il punk rise compiaciuto, per poi far ruotare la fidanzata verso di sé, per guardarla negli occhi.
“Hai detto bene. Sono solo il tuo delinquente. E adesso entra in classe! Se il professore si permette veramente di metterti una nota, fammelo sapere, così ho tempo di conciargli l’auto come si deve, in modo da avere una bella sorpresa all’uscita. Credimi, è efficace. Metodo già testato.” Disse il punk per poi farle l’occhiolino.
“Ahahah dai corri anche tu in classe, scemo!” lo preso in giro Gwen, dopodiché allungò un po’ il collo verso di lui per far congiungere le loro labbra in un bacio fugace.
“Ma io sono serio!” esclamò sorridente il ragazzo, prima di vedere la fidanzata aprire la maniglia dell’aula ed entrare.
 
“Si può?” la voce flebile di Gwen echeggiò in quel silenzio tombale che avvolgeva l’aria di quella classe.
Un uomo alto, dall’aspetto abbastanza trasandato e dai capelli bianchi, girò lentamente il capo in direzione della ragazza, che timidamente stava avanzando verso il suo posto, guardandola con occhi terrificanti.
“Lo sa che ore sono, signorina? Lo sa adesso quali provvedimenti dovrò prendere?” le domandò l’uomo ticchettando la sua biro nera sul registro, grazie a cui aveva appena finito di fare l’appello. Gwen si fermò davanti alla cattedra, con il capo basso e guardandolo con aria mortificata.
“Me ne rendo conto, professore. Sono molto rammaricata ma…è successo solo una volta, la prego..non accadrà più.” Spiegò con il cuore in gola Gwen.
L’uomo aggrottò la fronte simulando una smorfia, per poi sospirare.
“Le voglio credere Smith, ma un’annotazione sul registro la devo riportare, è solo una segnalazione. Non posso tralasciare del tutto la faccenda, la legge è uguale per tutti.” E così dicendo impugnò la penna cominciando a scrivere qualcosa sul registro, mentre con l’altra mano fece segno a Gwen di sedersi al suo posto.
“Grazie..” disse a stento la ragazza, per poi dare le spalle all’insegnante e avvicinarsi al banco.
“Cavoli, a questo scorre proprio il diritto nel sangue! Altro che Cicerone..” si ritrovò a pensare la ragazza, mentre osservava l’insegnante con sguardo assassino.
 
Nonostante l’immensa noia che quelle prime due ore scolastiche avevano portato, finalmente la campanella della pausa suonò, rallegrando gli animi di tutti gli studenti. Gli alunni si affrettarono a mettere nello zaino i libri dell’ora appena conclusa, per poi catapultarsi fuori verso il bar, luogo di ritrovo introdotto proprio in quell’anno. Gwen, che preferiva far svuotare l’aula prima di accingersi anche lei fuori dalla classe, se la prese con comodo, sistemando tranquillamente lo zaino con i libri, non sapendo però che ad accoglierla e poggiata ad uno stipite vi era Courtney, che fumava di rabbia per lo sgarro subito il giorno prima. Aveva una voglia matta di picchiarla,e la guardava con occhi laceranti.
Dopo aver indossato lo zaino sulle spalle, la gotica continuò ad avere lo sguardo basso, intenta ad aggiustarsi la camicetta e la gonna,il tutto mentre avanzava verso la porta. Ma con sua grande sorpresa non la sorpassò, perché andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
“Ma che diavolo… Courtney levati, devo passare.” imprecò Gwen massaggiandosi la fronte, per poi alzarla e guardare male l’ispanica. In tutta risposta Courtney si piazzò al centro della porta, in modo che la ragazza non potesse avere spazio per passare.
“No. Noi due dobbiamo parlare.” Annunciò decisa la mora trattenendo la voglia di strangolarla. Gwen la guardò stranita, alzando un sopracciglio e incrociando le braccia. L’ispanica sorrise malignamente, portandosi faccia a faccia con la sua interlocutrice.
“Come bacia Duncan?” le chiese ad un tratto sfacciata Courtney.
“Eh?” Gwen rimase ancora più attonita.
“Dimmi un po’, ve li date a stampo o inserisci anche la tua schifosa lingua?” continuò Courtney, mantenendo il ghigno sul volto.
“Ma che cavolo vuoi?!” le domandò irritata l’altra.
“Lascialo in pace ‘aliena’, o per te saranno guai seri. Lui è mio.” Spiegò spudoratamente l’ispanica, alzando la voce.
“Non sta scritto da nessuna parte! Piuttosto datti una calmata, non è colpa mia se lui ha scelto me e non te!” esclamò Gwen guardandola negli occhi. In tutta risposta Courtney le rise in faccia, sfoggiando il suo sorriso isterico.
“Ahahah che ti credi, che lui ti ami davvero? Oh quanto mi spiace deluderti. Sai, lui fa sempre così, dopo che litighiamo: si cerca qualcuna da poter abbindolare in modo da farmi ingelosire, resta con lei un paio di giorni e poi si rende conto che senza di me non può stare, ritornando poi tra le mie braccia. Lo so, è un bambino, ma io ormai non mi offendo più, c’ho fatto l’abitudine!” l’ispanica scoppiò di nuovo a ridere, sotto lo sguardo di una Gwen schifata e senza parole.
“Ma come ti permetti di parlare così di Duncan?!  Lui è…” ma Courtney la interruppe.
“Lui è un manipolatore. Si diverte a prendere in giro le persone, talvolta spezzando anche molti cuori. Guarda che ti ho fatto solo un piacere se ti ho avvisata, cosa ci avrei guadagnato se avessi fatto il contrario?” le chiese sorridendo la mora. Gwen rimase impietrita da quelle parole: risuonavano in mente come un rumore chiassoso, che le dava solo un tremendo fastidio. Cominciò a fissare il vuoto, sentendo di non avere forza neanche di rispondere.
Nel frattempo Courtney assisteva alla scena soddisfatta, per poi darle una pacca su una spalla.
“Oh stavi andando da Duncan? Vai pure, ti ho fatto perdere troppo tempo. A dopo!” e così dicendo se ne andò fiera di sé stessa.
La gotica avanzò lenta uscendo dalla stanza, per poi camminare con lo stesso andamento verso il bar. Ad un tratto si sentì debole, quelle parole la misero a K.O. in un instante. Dovette appoggiarsi con una mano sul muro, talmente le gambe le tremavano. Duncan stava con…Courtney? La sua peggior nemica? No, non poteva essere. ‘Perché non le ha detto nulla?’ o peggio ‘Perché farle questo?’ si chiedeva la ragazza, mentre da una guancia scese una lacrima. Si era rivelato essere un ragazzo dolce ed eccezionale, nonostante l’apparenza, tanto da innamorarsene, che male gli avrebbe mai potuto fare, dopo che c’era stata una bella amicizia tra loro? Gwen era sconvolta, non riusciva a trovare alcuna risposta. Le pareva vivere un incubo, da cui però non trovava il modo di svegliarsi. Oramai il viso era rigato dalle lacrime e il cuore era colmo di rabbia.
“Devo chiarire con lui. Ora, non può più mentire.” Disse fra sé e sé Gwen, e con una forza improvvisa avanzò più velocemente verso il luogo dove il ragazzo l’avrebbe aspettata.
 
Dopo essersi asciugata le lacrime, la gotica arrivò lentamente davanti ad una sala stracolma di ragazzi. Era presente praticamente tutta la scuola: dai ragazzi fino agli insegnanti. I tavolini erano oramai pieni e c’era un baccano incredibile. Gwen odiava i posti così affollati, ma in quel momento la sua unica preoccupazione era quella di trovare il punk. Cominciò a scrutare attentamente tutta la sala, voltandosi a destra e a sinistra.
Ad un tratto notò due braccia muoversi nell’aria, in direzione di un tavolo già occupato da due persone. Non le fu difficile riconoscerle: erano Bridgette e Geoff sorridenti che la salutavano da lontano. Le fece molto piacere rivederli, e così ricambiò il loro saluto. Notò che avevano ordinato due tazzine di caffè con altrettante due brioche, mentre di fronte a loro vi erano ancora fumanti altre due stesse ordinazioni. Ne dedusse che vi era lo zampino di Duncan, che però ancora non vedeva, e sorrise lievemente. Ma a distoglierla da quel pensiero furono due grosse mani che le cominciarono ad accarezzare i fianchi, provocandole un brivido di piacere. La forza di quelle mani la fece voltare, e si ritrovò di fronte il punk che, senza avvisarla, la baciò dolcemente.
“Ehi! Ma dove eri finita? Ti ho cercata dappertutto! Scommetto che non volevi lasciare la classe perché ti sarebbe mancata!” la prese in giro lui tenendola stretta a sé. Ma Gwen non sorrise, e questo fece preoccupare non poco Duncan.
“Perché non me lo hai detto?” chiese ad un tratto la ragazza, con voce tremante. Il punk la guardò interrogativo.
“Cosa t’avrei dovuto dire?” domandò di rimando lui. Allora Gwen tolse con forza le sue mani che continuavano ad accarezzarle il volto.
“Perché non mi hai detto che stavi con Courtney?!” stavolta la ragazza gridò, cercando di trattenere le lacrime.
Duncan rimase impietrito dalla reazione della ragazza, non capendone ancora il motivo.
“Ma perché è acqua passata! E’ una mia ex, perché mai avrei dovuto raccontarti di lei? Non mi importa più nulla ormai!” esclamò il ragazzo innervosendosi.
“Non è vero! Tu stai facendo di tutto per farla ingelosire! Ti stai prendendo gioco di me per poi tornare da lei!” rispose Gwen singhiozzando. Duncan rimase senza parole. Ma che le prendeva?
“Gwen ma cosa dici? Sono stato io a lasciare Courtney..è stato un anno fa! Lei però non ha mai voluto accettarlo, perché non sopportava che io sarei riuscito a rifarmi una relazione, a differenza sua! E’ vero, sono stato con lei, ma quella ragazza mi ha reso la vita un inferno! L’ho lasciata perché non voleva me, ma solo un cotto burattino da manovrare a suo piacimento per renderlo perfetto agli occhi dei suoi genitori! Da quel momento in poi ha ostacolato molte ragazze che tentavano di mettersi con me, ma lei non sa che, comportandosi in questo modo, mi ha solo aiutato: ho potuto capire cosa volevo veramente. Io adesso voglio una relazione seria con una ragazza seria, e a convincermene di ciò è stato il tuo arrivo. Gwen io non voglio far ingelosire nessuno, tantomeno quella vipera. Io voglio solo te…” spiegò il ragazzo prendendole le mani, mentre un profondo senso di colpa invase l’animo della gotica, che stava per svenire dalla vergogna. Lo guardò negli occhi, quei suoi occhi incredibilmente azzurri e limpidi, che le fecero capire che non stava mentendo. Cominciò a singhiozzare di nuovo cercando di dire qualcosa di sensato.
“D-Duncan..i-io…” ma il ragazzo la zittì poggiandole un indice sulle labbra.
“E’ stata Courtney a dirti quella cavolata, vero?” chiese lui arrabbiato, più che altro con l’ispanica. La ragazza deglutì, annuendo semplicemente.
“I-Io..io le ho creduto..scusa..sono stata una stupida..” cercò di dire Gwen, ma le lacrime si stavano di nuovo riversando sulle sue guance rosse. Allora il ragazzo gliele asciugò, sospirando e accennando ad un lieve sorriso.
“Non ti sei fidata di me, amore.” Le sussurrò lui a pochi centimetri.
“No, non è che non mi sono fidata...è che è stata talmente convincente che…mi sono fatta abbindolare. Non sapevo neanche che tu avessi avuto una storia con lei. Magari se me lo avessi detto sarei stata più scettica e attenta. Mi ha minacciata di stare lontano da te, perché tu sei suo. Ho notato che lei ne soffre, e forse non dovremmo farci vedere in effusioni quando c’è lei…posso immaginare quanto sia sofferente..” raccontò lei accarezzandogli le mani che le coprivano il volto.
“Tu ti fai troppi problemi! Quella ragazza ha sempre finto, la dovresti conoscere dato che si trova nella tua stessa classe. Vuole solo metterci i bastoni fra le ruote, ma non ce la farà. Perché? E’ impossibile, il nostro amore è più forte!  Adesso me lo fai un sorriso?” chiese alla fine lui sorridendo, strofinando il suo naso con quello della ragazza.
Gwen ubbidì senza indugio, per poi premere le sue labbra contro quelle del punk, circondandogli poi il collo con le braccia. Dopo aver ripetuto il gesto più volte, i due scoppiarono a ridere.
“Io avevo ordinato due caffè e due cornetti per noi, ma si saranno fatti freddi!” esclamò ad un tratto Duncan.
“Cosa aspettiamo? Andiamo a vedere!” rispose Gwen euforica, per poi essere presa per mano dal ragazzo e guidata verso il tavolino intorno a cui erano seduti i loro amici.










°°°°-----------Angolino dell'autrice-----------°°°°

Buonsalve a tutti! :D
Allora, che ve ne pare? Ho aggiornato presto, ve l'avevo promesso! ;D
Eheh Courtney c'ha provato, ma non è bastato..cosa accadrà in seguito?
E poi..si saranno raffreddati i caffè e i cornetti? x'D
Okay, mi sento un po' Chris McLaine! xD
Ad ogni modo, spero che il capitolo vi sia piaciuto. *-*
Mi raccomando, recensite! Ho voglia di capire se è stato di vostro gradimento! :3
Un grazie speciale come sempre a tutti coloro che leggono la mia storia, siete fantastici!!!! :'3
Spero di non avervi deluso :)
Allora a presto e al prossimo capitolo! <3
Baci

Dalhia_Gwen
  
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