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Autore: Keyla99    24/07/2013    2 recensioni
Otto neo-ragni.
Sì, otto.
Kuroro, Machi, Pakunoda, Nobunaga, Uborghin, Franklin, Feitan...
E una ragazza: Kaede.
Perché non se ne sa nulla? Perché?
Ecco la sua, la loro la storia.
Keyla
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Feitan, Genei Ryodan, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11. 
Litigi e regali

“Datemi un sogno in cui vivere perché la realtà mi sta uccidendo”

-Ehi Machi, prima mi hai detto che questa Kaede aveva due tesori: il ciondolo e la spada. Ma perché proprio questi due oggetti?- chiese Phinks interrogativo. 
La ragazza si prese un istante di silenzio per ragionare sulla risposta. 
-Allora... Per quanto riguarda il ciondolo... Una volta mi ha raccontato che era l'unico ricordo che possedeva dei suoi veri genitori. Anche se l'avevano abbandonata non li odiava, anzi teneva quella croce in ricordo di loro. Diceva "per non commettere gli stessi errori".- 
Il giovane era rimasto totalmente perplesso sentendo quella risposta così assurda. Poi sospirò, fece spallucce e continuò con le domande. 
-Ok... Mamma mia quanto era strana questa qui... E la spada? Perché era così preziosa?- chiese nuovamente. 
Machi sorrise intenerita, ma allo stesso tempo triste. 
-Quella... Per un motivo molto semplice: è un regalo.- spiegò. 
L'altro inarcò un sopracciglio. -Un regalo?- ripeté. 
Lei annuì. -Sì. Un regalo... da parte di Feitan. Le ha regalato quella spada dopo che la sua venne spezzata durante un combattimento, nella Città delle Stelle Cadenti. L'aveva trovata lui non so esattamente dove, ma di sicuro l’aveva presa quando era andato fuari dalla Città, e gliela offrì. È stato un gesto molto gentile da parte sua.-


Il viaggio era lungo e noioso, dovevano attraversare tutto il deserto fino alla Città delle Stelle Cadenti, e non era certo un tragitto breve. 
I ragni un po' chiacchieravano tra loro, un po' pensavano ognuno per conto suo. 
Feitan camminava tranquillo, a ritmo regolare ma per lui fin troppo lento. 
Non vedeva l'ora di arrivare, proprio non riusciva ad aspettare altro tempo. Aveva rimandato il momento della rimpatriata troppe volte, ed ora era giunto il momento di prendere coraggio e decidersi. 
"Ehi, sei ancora lì testona? Spero per te di sì. Tanto, dove potresti andare?" pensò sorridendo tra sé e sé. 
-Ehi, Fei, il caldo ti ha dato alla testa? Perché sorridi così, senza motivo?- scherzò Phinks. 
Evitò di rispondergli, anche perché l'avrebbe insultato pesantemente. 
Si limitò a sbuffare e a superarlo. 
"Il motivo c'è, stupido, solo che tu non puoi capirlo." 
Alla fine arrivarono alla Città, e già dall'ingresso la gente li lasciava passare quasi con ammirazione. 
-Bentornati- li salutò un tipo coperto da capo a piedi e con la maschera anti-gas. 
Erano tutti vestiti così, in quel luogo, solo loro facevano eccezione. Tutti frugavano tra i rifiuti in cerca di qualcosa di interessante. 
"Non so perché, ma mi è tornato in mente quando ti regalai quella spada... Il tuo sorriso... Eri davvero buffa, sai? Quanto sono stupido... Sono proprio un idiota."


-Ehi ragazzi! Quanto che non ci si vede? Mezz'anno come minimo! Non siete cambiati per niente!- esclamò Nobunaga appena vide arrivare i due ragazzi. 
-Troppe parole. Non ti ricordavo così rompiscatole.- lo riprese Feitan. 
-Invece tu sei rimasto identico...- sospirò il samurai, mentre gli altri ridevano di gusto. 
-Brava Kaede: i messaggi sono arrivati puntuali e precisi come al solito.- si complimentò Kuroro sorridendo. 
Ubo scoppiò in una grande risata. -A proposito... Questa è mica tua?- chiese indicando l'aquila che aveva appollaiata sulla spalla. 
La ragazza sobbalzò. -Cavolo! Come mai non si è dissolta?- disse sorpresa, facendola scomparire subito. 
-Non preoccuparti: mi ha fatto compagnia durante il viaggio.- rise l'altro. 
-Ehi... Ora che ti guardo meglio, ti sei per caso tagliato i capelli? Ora sono lisci e... argentati!- 
L'uomo annuì. -Già. L'afro è passato di moda, ormai.- scherzò. 
-Ok. Ma adesso passiamo alle cose serie- propose Paku. 
-Bene. Il nostro obiettivo questa volta è molto, molto particolare...- iniziò il capo. 
-Di cosa si tratta?- domandò Franklin incuriosito. 
-Occhi scarlatti. Ne avete mai sentito parlare?- 
Tutti scossero la testa negativamente. 
-C'è una tribù chiamata Kuruta, i cui membri solitamente hanno gli occhi o azzurri o castani. Ma quando provano emozioni forti le loro iridi si tingono di rosso, assumendo una tonalità tra le più belle al mondo. Valgono tantissimo, sul mercato nero.- spiegò. 
-In pratica dobbiamo farli arrabbiare o cose così, poi ucciderli e strappargli i bulbi oculari, ho ragione?- intuì Feitan. 
-Mamma mia! Per come l'hai detto tu sembra facile!- lo prese allegramente in giro Kaede. 
-Il rapporto tra quei due si sarà pure evoluto, ma i loro litigi rimangono comunque!- sussurrò complice Machi all'orecchio dell'altra ragazza, che ridacchiò. 
-Ah. Ah. Ah. Quanto sei divertente!- rispose lui, indignato. 
-Ghiacciolo- 
-Scema- 
-Stupido nano killer!- 
-Pazza lunatica!- 
Continuarono a bisticciare per un pezzo, ma come al solito vinse lei. 
-È sempre così...- sospirarono gli altri, ormai rassegnati a quei due e ai loro modi di fare.


-Ah... Uffa!- si lamentò Kaede gettando a terra dei frammenti di metallo. 
Feitan la guardò sconsolato e sospirò. -Mi spieghi come hai fatto a spezzarla? Era una lama robusta!- fece interrogativo. 
-Colpa tua: per parare un colpo che ti avrebbe fatto parecchio male, sai! Dovresti ringraziarmi che ti salvo la pelle tutte le volte!- 
Il volto di lui si contrasse in una smorfia. 
-TU salvi la pelle a ME?! Sarà mica il contrario?! E poli sei stata tu ad attaccar briga con quelli!- si alterò, accennando ai cadaveri a terra. 
Per tutta risposta lei gli fece la linguaccia. 
-Non mi pare di averti mai chiesto di aiutarmi!- continuò arrabbiato. 
-No. Infatti non l'hai fatto. Sei troppo stupido e orgoglioso per farlo!- lo sfotté. 
-Sì sì. Tanto devi aver ragione per forza tu. Muoviti, dai, che dobbiamo raggiungere gli altri.- la riprese avviandosi verso il Covo. 
-Che palle! Adesso come ti sfido?- Feitan si voltò scocciato. 
-E materializza una spada! Come faccio io, no?- propose con tono ovvio. 
-Ma lo sai! Sono brava a creare cose vive, non oggetti!- replicò lei raggiungendolo. 
-Sei una tale seccatura... Tieni, va.- le disse lanciandole qualcosa. 
Kaede l’afferrò al volo, si fermò e sguainò l'arma con un movimento elegante. 
-Che bella!- esclamò ammirata, rimirando la lama lucida e argentea. -Dove l'hai trovata?- 
Il ragazzo fece spallucce. -L’ho rubata l’ultima volta che sono andato fuori dalla Città. Tienila, a me non serve.- 
Era il suo modo di dire "Te la regalo". 
Lei gli saltò al collo, abbracciandolo contenta. 
-Staccati! Ma che diavolo fai?!- gridò l'altro tentando di liberarsi. 
Kaede si distanziò subito, imbarazzata. 
Guardò nuovamente la sua nuova spada, soffermandosi soprattutto sul topazio giallo incastonato sul pomo. 
Spostò lo sguardo sul volto del compagno. 
-Che c'è?- chiese lui, lievemente irritato. 
-È lo stesso colore dei tuoi occhi- rispose semplicemente, mostrandogli quel sorriso che era solo per lui.

Ok, finalmente ce l'ho fatta! Come state? Vi godete l'estate?
Io... Domani mattina partirò per il campo scout, quindi non aggiurnerò prima di allora. Mi spiace... 
Spero che questo obrobrio di capitolo vi piaccia anche solo un minimo... 
Keyla

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