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Autore: _Causethisisjustagame_    24/07/2013    0 recensioni
"Un ultimo sforzo pensava. Si alzò in piedi , con le gambe molli , e corse verso il bosco. Il lupo la inseguiva correndo , sentiva i suoi passi affondare nella neve , era sempre più vicino e lei sarebbe crollata. Le gambe fragili lasciarono cadere il suo corpo che si accasciò a terra e il lupo la aggredì. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola mentre cercava di dimenarsi dalla presa . L’aveva morsa al braccio e il sangue caldo colò lungo il suo corpo. Urlò , urlò e urlò di nuovo."
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                           Nuova vita.

Faceva freddo e le piccole ossa sporgevano dalla pelle bianca quasi trasparente. I capelli neri volavano spinti dal vento gelido sul suo viso pallido. Si guardò le mani , erano viola e dalla sua sottile bocca usciva del vapore come del fumo. Si girò intorno e c’erano alberi e alberi , davanti a lei una distesa di neve per chilometri.  Il cielo era bianco e cominciò a nevicare , era seminuda e tremava.  Era in un bosco , si sentivano strani fruscii , versi di pipistrelli e l’ululare dei lupi.  


Il suono brusco  della sveglia e la lieve luce dei raggi svegliarono la ragazza che dormiva sul letto della sua cameretta ingombra di scatole.  “ Oh no è tardi ! “ , corse in bagno a lavarsi i denti  , aprì la valigia prendendo vestiti che aveva scelto la sera per il primo giorno nella nuova scuola, si pettinò i suoi lunghi capelli neri  e uscì di casa correndo prendendo le chiavi e lo zaino con due quaderni all’interno.
Per fortuna l’autobus passò nell’esatto momento che era arrivata e si fece posto tra una cinquantina di persone , l’una ammassata sull’altra in quel vecchio veicolo. Il cielo era grigio e le nuvole sembravano scontrarsi . Il primo giorno di scuola è sempre un trauma , soprattutto dove non conosci persone , o almeno le conosci ma preferiresti di no .  L’aula 4 era , si. Andò con lo zaino sulle spalle e i libri in mano verso la classe , una classe di sole 20 persone.  Non c’era nessuno e si mise al primo posto , arrivati gli altri con l’insegnante , si alzò e la Giglio la presentò alla classe : “ Lei è Eva , mi raccomando trattatela bene , ecco siediti vicino a Luca “.  Luca era il solito se cosi si può chiamare secchione , aveva spessi occhiali , capelli sul rosso – arancione come le sue lentiggini che gli ricoprivano il volto. Tutti gli altri erano ragazzi e ragazze abbastanza normali e a rendere quella giornata ancora più grigia , erano i muri pieni di scritte e i banchi con gomme attaccate ovunque.  “  Eva .. bel nome , chi l’ha deciso? “ disse Luca sistemandosi il ciuffo rosso. “ Mia nonna si chiamava così “ disse secca cercando di cercare una delle ragazze che conosceva. “ Ti presento qualche amica ti va? “ . Annui e si diressero verso un gruppetto vicino al termosifone e iniziarono le solite e noiose presentazioni. “ Eva come mai ti sei trasferita qui? “ chiese Clelia , così si chiamava , una ragazza dall’insolito accento americano , un po’ bassina e rotondetta , dai bellissimi occhi blu.
“ E’ una storia lunga “ disse svagando lei.
Finalmente quell’interminabile giornata stava per concludersi quando Luca le si avvicina chiedendole di fare i compiti insieme , doveva accettare. La madre si era raccomandata di integrarsi perché ormai sarebbero rimaste lì per molto. “ Ci vediamo alle 3 “ disse sorridendo , forse per la prima volta in quelle ore.
“ Il prodotto di 4 x elevato al quadrato per il suo triplo .. “
“ Sentite , basta matematica .. il cervello mi scoppia ! Se raccontiamo a Eva come funziona qui , che  ne pensate? “ chiese Ylari . “ Tu vieni da una scuola sicuramente più grande di questa … dove ci sono tante persone. Qui siamo pochi e divisi in due gruppi: sfigati e popolari . Purtroppo noi siamo gli sfigati .. “
“ Ancora? “ urlò Clelia. “ Sfigati solo perché  non vogliamo stare sempre su un piedistallo o perché non giochiamo a fare i bulli ?? “
“  Ma come si può dai? Co Luca che è un secchione e te una suora ! Per non parlare di Jada che non esce mai ! “ ribadì Ylari.
“ Una suora ? Secondo te è meglio una suora o una puttana? “
Il pomeriggio continuò così per ore e ore , sembravano interminabili. Il viso rosso di Clelia dalla rabbia , l’imbarazzo di Luca e la sfacciataggine di Ylari furono interrotte dalla chiamata della madre di Eva : “ Si mamma arrivo . Scusate ragazzi io vado “ disse prendendo i libri e uscendo .
Ritornò a casa bagnata . “ Dove sei stata? “ incalzò la madre . “ A fare dei compiti con i miei amici “ disse sorridendo notando che sua madre era di buono umore , forse era la volta buona  per non trasferirsi più. “ Oh bene , anche i miei colleghi sono tutti molto simpatici “ disse sorridendo .
Eva tornò nella sua camera con ancora tutti i maledetti compiti da fare , abbandonò i libri sopra uno dei tanti scatoloni e accese il pc. 5 richieste di amicizia , erano dei suoi nuovi compagni di classe , ovviamente. Nemmeno un messaggio dagli altri vecchi amici , non faceva tempo nemmeno a conoscerli che si trasferiva di nuovo e poi di nuovo. Anche suo padre e sua sorella si erano trasferiti lì , in una casa vicina. Sua madre era separata da suo marito . Non c’era un vero motivo per cui si trasferivano , avevano anche salde radici a Roma , solo che ogni volta non riuscivano a pagare l’affitto della casa. Qui però , queste case così vicino al bosco nessuno le comprava per via delle leggende dei posti quindi costavano molto di meno. PS:E' la prima storia che metto qui, se vi piace lasciate recensioni o comunque un voto positivo , così andrò avanti con i capitoli. Baci <3
  
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