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Autore: pickingupwords    24/07/2013    0 recensioni
"Sento che la maglia mi si sta incollando alla schiena e prima che cominci ad imprecare accendo la macchina con lo sguardo fisso sulla strada perché Harry, santo cielo, quella sera è davvero perfetto."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kiss me.
 










Pov Harry

“Non posso ancora crederci. 
“Ti va se usciamo, stasera? Fammi sapere xx”
Rileggo quel messaggio da minimo due ore. E poi la mia risposta.
“Certo. Ci vediamo dopo. H”
Guardo l’orologio, dovrebbe essere qui entro dieci minuti e io sono pronto e vestito bene da almeno due ore.
Louis è la cosa più bella che mi sia mai potuta capitare in tutta la vita. Forse senza di lui non saprei nemmeno che fine avrei fatto o dove sarei ora o chi potrei amare. 
Chi potrei amare se non lui?
Chi potrei amare se non quegli occhi azzurri?
Chi potrei amare se non quel sorriso mozzafiato?
Chi potrei amare se non quei capelli sbarazzini?
Chi potrei amare se non Louis William Tomlinson?
E’ impossibile amare qualcun altro. Quando lo guardo vado in subbuglio, mi vengono le farfalle nello stomaco, anche se è una stronzata da ragazzine; quando sento la sua voce sento un groppo in gola, quando mi guarda vorrei poter ricambiare lo sguardo, ma non ci riesco: non ne ho la forza.
Perché è questo che Louis fa con me: mi toglie le forze, il fiato, mi fa tremare le ginocchia, mi fa sentire piccolo e mai abbastanza. Mi fa ricredere di me stesso.
Se ride ad una mia battuta mi sento il ragazzo più fortunato del mondo, perché vuol dire che lo faccio star bene, che l’ho fatto sorridere, che anche per un attimo, lui ha pensato che io non sono un totale coglione che non sa far altro che guardarlo con un sorriso da ebete sulla faccia. 
Vorrei poterlo urlare al mondo: io amo Louis.
Io sono innamorato del mio migliore amico. 
Sembra quella stronzata di film: ‘Lol: innamorata pazza del mio migliore amico’. E io mi sento ancora più coglione a provare quelle cose da ragazzina per lui. 
Non sono ancora arrivato al punto di avere un diario personale dove scrivo del mio amore inconfessabile, per fortuna. 
Vorrei che la gente capisse: io e lui non siamo diversi da nessun altro. Ci amiamo e basta, siamo innamorati l’uno dell’altra. Fine.
Vorrei che capissero che ogni volta che mi sfiora potrei morire, perché il suo tocco mi fa tremare le ginocchia. 
Il campanello suona. 
Faccio un respiro profondo e mi avvio deciso alla porta, ma non appena incontro il suo sguardo è come se tutte le mie barriere fossero state distrutte. 
Il suo sorriso mi fa mancare il fiato ed i suoi occhi… Dio, i suoi occhi sono la prima meraviglia del mondo. Ci vedi la sua anima, la sua vita, la sua persona, il suo tutto. Ci vedi il vero Louis. 
“Ciao” dice smagliante.
Mi schiarisco la voce. “Ehi” sorrido contento. 
“Andiamo?” domanda con un cenno verso l’auto.
“Sicuro: metto il giubbotto” rientro un attimo in casa e vado allo specchio. Non fare il coglione, mi dico; non mandare tutto a puttane. 
Ma non è colpa mia se ogni cosa che dice o fa mi fa sentire così… Piccolo. Piccolo ed insignificante in questo mondo: perché è lui, è lui la cosa più importante che esiste sulla terra.
Faccio un respiro profondo e dopo aver preso il giubbotto esco e lo raggiungo. 
“Perfetto” dice lui guardandomi con una certa luce negli occhi. “Su, muoviti” mi sorride scherzoso ed entriamo in auto. 




Pov Louis

Perché a giugno deve sempre fare così caldo?
Perchè Harry deve essere sempre così così?
Sento che la maglia mi si sta incollando alla schiena e prima che cominci ad imprecare accendo la macchina con lo sguardo fisso sulla strada perché Harry, santo cielo, quella sera è davvero perfetto con i suoi pantaloncini di calcio e la maglia dei Ramones e se non mi concentro sul volante o sulle marce non arriveremo più alla destinazione misteriosa.
Con lo sguardo fisso sulla strada baciata dal sole gli chiedo “Allora, curly, come è andata la partita?” e mi ripeto circa cento volte di non girarmi ma quando comincia a parlare gesticolando non posso far altro che buttare una piccola occhiata : i raggi del sole gli accarezzano i capelli ribelli e la bocca sembra un enorme buco rosa, enorme.
“Sì, è andata piuttosto bene anche se Zayn ha sbagliato un rigore e uno ha provato a falciarmi, ma sono cose che capitano” dice.
“Zayn è quello del corso di disegno?” e ricordo di averci fatto qualcosa ad una festa l’anno scorso prima che, ovviamente, curly mettesse piede in città e in quella scuola che io chiamo mattatoio.
“Sì, è un tipo simpatico” 
E io ridacchio “Sì, decisamente, ha un talento memorabile” 
Mi giro leggermente e mi sta fissando interrogativo , mi chiede “Scusami, Louis” e lo dice con quell’accento inglese che io odio “stai cercando di dirmi qualcosa?”
Faccio spallucce e per cinque minuti c’è il suono delle ruote sull’asfalto, di un clacson in lontananza.
Harry Styles è l’unica persona sulla faccia della terra che mi faccia sentire un po’ in colpa.
La prima volta che l’ho incontrato è stata la prima volta in cui i sensi di colpa hanno bussato al mio petto perciò dico “Curly , stai benissimo stasera” 
Lui sembra ignorare il mio complimento per chiedermi dove siamo diretti.
“E’ una sorpresa baby”




Pov Harry

“Lou?” domando dopo aver finito di dire la mia sulle mie band preferite ed aver sentito Louis acconsentire e dirmi solo cose come: ‘certo’, ‘hai ragione’, ‘concordo in pieno’ o altri cenni d’assenso.
“Mh?” mi chiede lui concentrato sulla strada.
“Dove diavolo mi stai portando?” chiedo nervoso. Ci siamo allontanati da casa di almeno cinque chilometri. 
“Ti ho detto che è una sorpresa, Curly. Non ti agitare: mica ti caccio nei casini” sorride divertito.
Sospiro e guardo fuori dal finestrino.
“Non puoi comportarti così” dico seccato.
“Così come?” mi domanda lui un po’ spaesato lanciandomi un’occhiata preoccupata. 
“Così” faccio ricadere le braccia sulle gambe con un suono non troppo forte.
“Spiegati, Harry” dice cortesemente. 
“Portarmi nella tua auto, di sera, da soli e non dirmi dove stiamo andando” gli rispondo scuotendo la testa. “Per quanto ne so potresti anche essere un pazzo omicida che mi sta portando in campagna o in un altro posto sperduto per uccidermi” 
Lui scoppia a ridere; e che risata, il suono più bello del mondo. “Carina la tua fantasia, Curly, sul serio” cambia marcia. “Potresti scrivere un libro” si gira verso di me un secondo per lanciarmi un sorriso che io ricambio, ridendo a mia volta.
So per certo che Louis non farebbe mai una cosa del genere, so per certo che non mi farebbe mai del male, i suoi occhi non mentono: dicono solo verità e la verità è lampante, io gli piaccio. Non riesce a nasconderlo, anzi, sembra faccia di tutto per farmelo notare.
“Sai, Curly, voglio essere sincero con te” mi dice poi tornando serio ad un certo punto. 
Io lo guardo, passandomi una mano nei capelli. “Sì?” chiedo, quasi preoccupato. 
“Ti sto portando in un posto in cui sono stati tutti, almeno una volta nella vita, un posto che raccoglie risate di bambini, pomiciate nascoste degli adolescenti e preoccupazioni dei genitori” risponde.
“Ah” dico solo, un po’ spaesato. “E sarebbe?” 
Louis resta in silenzio, arriva in un parcheggio e ferma l’auto. “Guarda con i tuoi occhi” m’indica l’ambiente fuori. 
Sento della musica, del rumore di macchinari. Io e lui scendiamo dall’auto, camminiamo in silenzio, lui mani nelle tasche del giubbino di jeans, io una mano nella tasca dei pantaloni.
Superiamo l’arco d’entrata e un luna park mi si presenta davanti. “Lou…” dico stupito con un sorriso sul volto. 
“Dai, andiamo. Godiamoci un po’ la serata” m’interrompe sorridendomi radioso conducendomi alla prima giostra."

“Io qui non ci salgo” dico deciso con il panico negli occhi.
“E perché mai?” mi domanda lui alzando un sopracciglio. 
“Se salgo mi viene da vomitare” invento una scusa. 
Louis si passa una mano nei capelli e mi osserva attentamente. “Non sono montagne russe, Curly” dice con un sorriso rassicurante.
Forse non per te, caro occhi-di-ghiaccio-sono-figo-Tomlinson; ma per me lo sono. Tutte le santissime volte. Perché vogliono tutti andare sulla giostra panoramica? Cos’ha di così speciale? E’ noiosa, cigola e poi va troppo in alto per i miei gusti. “Dai, possiamo fare qualcosa di più divertente” butto lì.
“Ma questo è divertente” ribatte lui ridendo.
“Ah, sì?” chiedo sospettoso. 
“E’ divertente se ci sali con la persona per cui hai una cotta” spiega sorridendo, ma allo stesso tempo nervoso. 
Io rimango spiazzato e lo fisso. Quindi quest’angelo ha una cotta per me? Impossibile. Allora rido, come un coglione, senza nessun motivo apparente. Non può avere una cotta per me, insomma, lui è bello, con un sorriso da mozzare il fiato, due occhi meravigliosi, i capelli che sembrano in ordine anche quando non lo sono, la voce dolce e rassicurante allo stesso tempo, i muscoli così perfetti, le mani salde, la pelle morbida e un profumo inebriante. Non può davvero avere una cotta per uno come me. Io non sono come lui, sono più insulso. 
“Perché ridi, Curly?” chiede lui inarcando le sopracciglia. 
“Niente” rispondo prendendo un gran respiro. “E’ solo che…” e m’interrompo.
“Che?” domanda lui incoraggiante. 
“Che hai detto, sì, insomma…”
“Di avere una cotta per te” finisce la frase lui interrompendomi. 
Lo guardo, se possibile ancora più stupito di prima. “Allora eri serio?”
“Non avrei dovuto esserlo?” non mi guarda, mentre parla, ha lo sguardo fisso sulla ruota panoramica. 
“Non so, io credevo che…”
“Stessi scherzando?” mette le mani in tasca. “Io non scherzo su queste cose, Harry Styles” ora mi punta gli occhi addosso, io non riesco a sostenere il contatto visivo ed abbasso i miei. “Ci vieni qua sopra o no?” chiede un po’ nervoso.
E allora sono combattuto: verità o bugia? Rischio o tranquillità? Spiegazione o ‘certo, saliamo’? Acconsentire o inventare una scusa? Stare a fianco della persona per cui ho una colossale cotta o rassegnarmi? 
“Ho paura” dico poi in un sospiro.
“Scusa?” si gira verso di me, un po’ stupito.
“Ho una paura fottuta dell’altezza, ok? Ho il terrore di cadere” incontro i suoi occhi, che mi guardano con tenerezza e dolcezza immensa.
“Era solo questo?” chiede sorridendo.
“Solo?” ribatto un po’ irritato. “Solo? Solo questo, dici? Sono l’unico coglione che ha paura di salire a nemmeno un metro da terra” apro e chiudo le braccia, che fanno un sonoro suono sulle mie cosce. Fin da piccolo sono stato terrorizzato dall’altezza, ho sempre avuto il presentimento di cadere non appena avessi staccato i piedi da terra, ho sempre pensato che sarei morto precipitando giù anche solo da meno di un metro di altezza. A scuola non facevo il quadro svizzero, con gli amici non salivo sulle montagne russe o, come in questo caso, sulle ruote panoramiche; non ho mai fatto la bravata di salire sul tetto della scuola o di tuffarmi in mare dallo scoglio più alto. Sono sempre stato uno sfigatello, insomma. 
“Non c’è niente di male” mi rassicura. “Senti, ti fidi di me?”
Ed in questo momento non posso far altro che pensare che sì, mi fido di lui. Mi fido di lui dal primo momento in cui l’ho visto, dal primo momento in cui mi ha detto il suo nome; riesco solo a pensare che gli darei in mano la mia vita, perché so che la proteggerebbe come fosse un tesoro.
Allora per tutta risposta annuisco. 
“Vado a prendere i biglietti, torno subito” mi sorride e si allontana. 
Poi torna con due pezzi di carta in mano. “Il prossimo giro è il nostro” mi avvisa. 
“Senti, Lou…” sto per dire.
“Andrà tutto bene, ci sono io con te” m’interrompe per poi stringere la sua mano nella mia. 
Ed in questo momento, non ho più paura. "





Pov Louis

Harry sembra un gattino impaurito sulla ruota panoramica. 
Afferra con entrambe le mani la sbarra di sicurezza premuta sul nostro bacino fino ad avere le nocche bianche. Un gattino abbandonato sul ciglio di una strada.
E’ molto bello con le luci che ad intermittenza illuminano i suoi occhi, il suo naso e i denti che mordono il labbro. Ha paura mentre saliamo sempre più su e io rimango immobile, ipnotizzato dalla sua paura perchè profuma di doccia schiuma alla menta e di eccitazione.
“Tutto bene?” butto lì sapendo che riceverò un’occhiata omicida. Ed infatti.
“Non sei per niente simpatico” si dimena un po’ perché sta stretto e i suoi occhi vagano per tutto il lunapark.
Respira forte. “Non devo guardare giù” si ripete fissando poi il cielo stellato.
“Ma nemmeno su” e si volta accigliato.
“Curly, andrà tutto bene, il giro dura meno di quindici minuti e” dico con un tono più malizioso “tu li stai sprecando piagnucolando come un animaletto indifeso”.
Arrossisce e si passa una mano fra i capelli. Vuole sembrare disinvolto anche quando gli viene da vomitare.
“Ora mi ritengo offeso” e mette su un broncio adorabile.
Siamo quasi in cima. Avvicino il mio viso al suo quanto basta per mischiare i nostri respiri. 
Sotto la mia maglietta il suo cuore comincia a battere forte.
“Chiudi gli occhi, Harry”
E’ un sussurro che deposito sulle sue labbra, le invito a schiudersi e poi è un gioco di lingue, di mani che si incontrano a metà strada e che non si lasciano più. Abbiamo il fiato corto quando ci stacchiamo e lui mi guarda sorridendo imbarazzato.
Il giro finisce e Harry solleva la sbarra. Si alza con uno tremolio nelle gambe.
“Non so che dire”.
Io lo guardo ancora una volta rapito dalla sua bocca, da quel lieve strato di sudore sulla fronte che fa incollare i ricci mentre un vento estivo ci secca le labbra ancora umide. Lo prendo per una mano e lo accompagno alla macchina. Lui si lascia trascinare docile. Io non salgo al mio posto e neppure lui.
Rimaniamo lì immobili. “Dimmi solo una cosa” accorcio la distanza “Baciami ancora”.
Questa volta è lui che unisce le nostre bocche. Le sue mani mi accarezzano i fianchi.
“Baciami, Louis”




SALICE. 

*Rose aka hingus*
Ok, dovevo iniziare con il mio 'salice', lo sapete, ily. 
Direi che è stato abbastanza difficile per me scrivere questa os, perché è la mia prima Larry e… Insomma, sì, ecco ahahah
Io ho fatto il pv di Harold ed è stato divertente provare a mettermi nei suoi panni in quel modo, così intimo e personale, è stato carino provare ad essere Harry Styles. Per fortuna la ragazza con cui l’ho scritta, Giu, ha tanta determinazione ed insistenza; è stupenda ed è grazie a lei se ho scritto questa os. Oltretutto è la prima cosa che scrivo assieme ad un’altra persona ed è stato figo, cioè, avere più punti di vista, più spunti, anche se ci abbiamo messo un po’, perché prima una non poteva, poi l’altra era impegnata, poi quella non aveva voglia, poi mancava l’ispirazione e vattelappesca; è stata una bella esperienza, forse perché l’ho fatta con una persona a cui voglio bene e di cui amo lo stile di scrittura, fatto sta che è stato davvero divertente, sì, ecco: divertente è la parola giusta.
Ringrazio chiunque l’abbia letta. Love u all. 
 

*Giu aka heartbreaaker*
Come potrei cominciare il mio monologo noioso sugli unicorni e la pizza?
Semplicemente non comincerò nulla del genere, era solo per rompere il ghiaccio.
Un’enorme calotta polare. Dico/scrivo un sacco di cose nonsense quindi rassegnatevi come ha fatto la cara donzella Rose che ha partecipato a questa affascinante stesura.
Questo progetto è in aria da due mesi per colpa della mia pigrizia ma devo dire che dopo aver schiavizzato la mia compare ho ottenuto un risultato più che decente, anzi. L’idea è nata per non-mi-ricordo-cosa, però una sera le ho detto “ehi ti va di fare questa cosa” e lei si è buttata e dopo due mesi d’attesa ha sfornato questa fic. Perché detto onestamente io ho solo scritto i miseri POV di Louis mentre lei quelli di Harry. God bless Rose.
Ah, io sono Giulia aka heartbreaaker.

Potete trovarci su twitter:
-Rose
-Giu

Potete trovare Giu su efp a questo indirizzo, che ho già messo tipo due volte lollins.



  
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