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Autore: ManuBlackVIP    24/07/2013    8 recensioni
La vita di Chanyeol era perfetta, finché…
“E perché dovrei far entrare qualcuno che non conosco in casa mia?” chiese, incredulo.
“Perché ho dato a te il mio primo bacio” rispose Baekhyun.
“Non l’ho chiesto!” esclamò Chanyeol, sicuro di essere arrossito come una ragazzina.
....Finché non è arrivato Baekhyun. E ora tutto è sotto-sopra, ma lui stesso non vuole lasciarlo andare.
Perché, FORSE, la vita di Chanyeol prima di Baekyun non era così perfetta, dopotutto.
Pairing: Baekyeol, Kaisoo, Taoris e altri
[TRADUZIONE]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, D.O., D.O., Kai, Kai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Angolo della Traduttrice*

Terzultimo capitolo, Signore e Signori! Non l’ho diviso, perché è perfetto così com’è.
Buona lettura <3

 
 




Erano passati solo un giorno, otto ore e undici minuti dall’ultima volta che aveva visto Baekhyun, ma a Chanyeol sembrava un’eternità. Chanyeol ne avvertiva la mancanza ad ogni respiro. Ogni secondo senza il cucciolo era troppo lungo.
Anche prima (quando non aveva ancora capito ancora di amarlo) le ore sembravano passare più lentamente senza Baekhyun. E il tempo trascorso insieme, invece, era passato troppo in fretta.
Il ragazzo era troppo preso dai sorrisi contagiosi di Baekhyun e non si rendeva conto che un’altra giornata era ormai finita. Baekhyun ci sarebbe sempre dovuto essere. Ma ora, erano due mattine che Chanyeol si svegliava senza di lui e desiderava solo riaverlo indietro.

Non riusciva a stare fermo nella sedia. Camminava come un anima in pena nel suo ufficio, passandosi ripetutamente una mano tra i capelli, sull’orlo di una crisi di nervi. Quel giorno Baekhyun sarebbe dovuto andare alla KSE e, a giudicare dall’ora, sarebbe già dovuto essere arrivato. Chanyeol aveva già avvisato la Team Leader Shim di mandargli Baekhyun su nel suo ufficio non appena fosse arrivato.

Chanyeol sarebbe voluto andare di persona nel Dipartimento di Promozioni e aspettare Baekhyun là, ma aveva così tanto da dire (parecchie scuse e confessioni), che ritenne non fosse il posto adatto.  Onestamente, Chanyeol pensava che Baekhyun non gli avrebbe rivolto volentieri la parola, a meno che non glielo ordinasse in qualità di capo. Era evidente che lo stesse evitando, visti i numerosi messaggi senza risposta che Chanyeol gli aveva lasciato nei giorni scorsi, quando aveva provato a contattarlo. Chanyeol sospirò, frustrato. A quest’ora avrebbe già dato di matto se Zitao non lo avesse chiamato il giorno prima, assicurandogli che Baekhyun stava bene, prima di riattaccare velocemente.

Diamine, voleva sapere di più. Dove si trovava il cucciolo? Stava davvero bene? Mangiava come si deve? Era triste?

Anche lui sentiva la sua mancanza?

Disperato, Chanyeol si lasciò cadere sulla sua sedia.
Baekhyun.. non aveva smesso di amarlo in quei due giorni, vero? Di sicuro amava ancora Chanyeol, vero?
Ed eccoci di nuovo. Chanyeol stava ricordando tutte le stupide cose che aveva fatto e detto.
Ripetuto in continuazione a Baekhyun che amava Kyungsoo. Datogli ordini alla KSE. Dimenticato la loro cena. Acconsentito a quella disastrosa recita… quella probabilmente era stata la cosa più stupida di tutte. Come aveva potuto anche solo pensare di volere Kyungsoo, quando per tutto il tempo aveva Baekhyun nella sua testa? Nel suo cuore.

Chanyeol non poteva negarlo. Sin da quel bacio alla fermata dell’autobus, la sua vita era cambiata. Park Chanyeol era cambiato. Quel breve tocco sulle labbra gli aveva portato così tanti dubbi e confusione; non sapeva più cosa fare. Baekhyun aveva distrutto la sua pacifica esistenza, abbattuto con il suo sguardo allegro e quel fottuto lightstick il muro che aveva costruito con cura. E senza rendersene conto, Chanyeol si era perdutamente innamorato.

Aveva fatto provare a Chanyeol sensazioni alle quali non era abituato. Gli aveva fatto venir voglia di buttarsi giù da un palazzo, sbattersi la testa al muro, stringerlo forte a sé e… non lasciarlo mai andare. Tutto il caos che Baekhyun aveva portato? Lo avrebbe accolto a braccia aperte, perché ora sapeva che Baekhyun  era semplicemente la cosa migliore che gli fosse capitata nella sua vita. E forse era troppo tardi, ma ora lo sapeva. Loro sarebbero dovuti essere insieme. A Chanyeol non importava come ci sarebbe riuscito. Sarebbe stato una patata o qualunque cosa Baekhyun volesse, pur di riaverlo indietro.






************************





Baekhyun  mise più a fondo le mani nelle tasche della felpa, scavando nel tessuto con le unghie per il nervoso. Lesse le grandi lettere metalliche sopra la porta del posto che era diventato così importante per lui.

KStar Entertainment.

Era il posto in cui aveva trovato nuovi amici e dove aveva sentito di aver fatto qualcosa, per una volta nella sua vita. Qui era dove aveva capito di valere quando qualcuno lo lodava per il lavoro ben svolto. Quello era il posto dove Baekhyun sperava di intravedere Chanyeol in ascensore o nei corridoi e alla sua vista il cuore di Baekhyun si gonfiava d’orgoglio ogni volta.
La KSE era il posto in cui Park Chanyeol  era visto come l’Ice Tower che intimidiva tutti, ma anche il posto in cui la potato-ahjussi abbassava le sue difese e poggiava la testa sulla spalla di Baekhyun perché era stanco.

Baekhyun dovette prendere un profondo respiro, prima di aprire le porte. Vedere le persone al lavoro come al solito (la receptionist che salutava tutti, gli assistenti occupati al telefono e gli altri impiegati che chiacchieravano e bevevano caffè diretti ai loro uffici) lo rese triste, perché presto non avrebbe più fatto parte di tutto questo.
Non sarebbe più stato parte del mondo di Park Chanyeol.
Era per il suo bene, ovviamente. Cercava di convincersene.  Fin dal principio non era mai appartenuto a quel posto. Era stato uno sbaglio pensare di poterne far parte. Senza volerlo, era stato egoista. Aveva desiderato cose impossibili, amato chi non avrebbe dovuto amare. Era doloroso, ma non lo rimpiangeva. Non avrebbe potuto rimpiangerlo in nessun modo. Baekhyun non era dispiaciuto di aver incontrato Chanyeol, perché ora aveva dei bei ricordi da custodire per sempre.

Entrò nell’ufficio di Promozioni e si preparò alle occhiate curiose che avrebbe ricevuto dai colleghi. Gli sguardi lo seguirono finché non raggiunse il cubicolo della Team Leader Shim, che si alzò in piedi non appena lo vide.
-Mr. Byun! La stavo cercando. Ho bisogno che faccia una cosa- disse la donna posizionandosi di fronte a Baekhyun.
-Mi dispiace per il ritardo- si scusò.
-E’ tutto okay- La donna lanciò un’occhiata confusa ai vestiti di Baekhyun. Non erano propriamente adatti per il lavoro. Stava per parlare, ma Baekhyun la precedette.
-Leader Shim, mi dispiace. Sto rassegnando le dimissioni- dichiarò di colpo, prima che il coraggio gli venisse meno.
La donna spalancò la bocca per lo stupore.
-temo che non potrò più lavorare qui. Se non le dispiace vorrei discuterne con Mr. Kim- disse con aria di scusa.
-Ma certo. Mr. Kim è nel suo ufficio. Mr. Byun, spero che le faccia cambiare idea. Lei è un elemento prezioso per il nostro team-

Baekhyun la ringraziò per il complimento, prima di dirigersi verso l’ufficio di Jongin. Bussò, esitante. Jongin era stato il suo primo e migliore amico alla KSE e gli dispiaceva troncare i rapporti con lui.
-Baekhyun!- lo salutò Jongin, quando lo vide sulla porta. Come gli altri, il suo sguardo cadde sui vestiti di Baekhyun. –Bene, bene, bene, Mr. Byun. Ci siamo trasformati in piccoli delinquenti vedo- lo prese in giro, lasciandosi andare sullo schienale della sedia. –Arrivi in ritardo e con abiti informali. La prossima volta ti presenterai con capelli biondi e cantando quella canzone “Careless Careless” che passano alla radio?-
Baekhyun avrebbe riso alle parole di Jongin, ma non ci riuscì pensando a quanto gli sarebbe mancato tutto questo. Gli sarebbe mancato Jongin e il suo modo di sollevargli sempre il morale.
-Mi dispiace- rispose –non conosco nemmeno quella canzone-
-Lavori nell’industria della musica e non conosci nemmeno un motivetto popolare? Ora che ci penso, non so nemmeno chi la cantava-  Jongin corrugò la fronte mentre pensava –beh, deve essere stata l’unica hit del gruppo- scherzò.

Baekhyun gli rivolse un piccolo sorriso e probabilmente Jongin percepì che qualcosa non andava.
-Baekhyun, qual è il problema?-
-Sono qui… per rassegnare ufficialmente le mie dimissioni-
Ci volle qualche momento prima che Jongin riuscisse a riprendersi dall’annuncio.
-Te ne stai andando?- chiese sconcertato.
Baekhyun si sentì in colpa, vedendo quanto Jongin fosse ferito e deluso. Ma doveva farlo.
-Si-
Il suo amico sembrava voler fare altre domande, ma Baekhyun non era ancora pronto a rispondere. –So di non aver dato preavviso e ho ancora il contratto con l’agenzia, ma spero che tu possa accettare le dimissioni. Devo occuparmi di certe cose- lanciò un’occhiata di supplica a Jongin, sperando che capisse anche senza una spiegazione –Se restassi qui.. non potrei farle-

Jongin lo osservò attentamente, con un’espressione indecifrabile. Baekhyun sapeva che il suo boss aveva tutto il diritto di rifiutare e più Jongin lo fissava, più Baekhyun diventava nervoso. Jongin si alzò in piedi e si avvicinò al ragazzo. Con sorpresa di Baekhyun, il ragazzo gli mise una mano sulla testa, esattamente come aveva fatto due notti prima. Nei suoi occhi ci fu quel guizzo di comprensione nel quale Baekhyun sperava.
-Dimmi come posso aiutarti-
-Mi hai già aiutato tanto. Ora devo fare le cose per conto mio- disse Baekhyun.
-Ti permetterò di lasciare la KSE, ma devi promettermi che resteremo in contatto, va bene?- chiese Jongin.
-Okay, prometto. Sei il capo migliore del mondo, Jongin-ssi-
-Puoi scommetterci- rispose Jongin prima di fare un passo indietro- mi piacerebbe parlare di più, ma c’è qualcosa che devo fare..-
-Oh, non ti trattengo oltre. Ora vado. Grazie di nuovo Jongin-ssi!- Baekhyun s’inchinò, voltandosi.

Ecco fatto. Era meglio così. Per qualche motivo si sentiva un peso nel petto e i suoi piedi erano reclutanti a muoversi. Si voltò nuovamente verso Jongin.
-Um.. prima di andarmene… per l’ultima volta. .posso..?-
Jongin annuì ancora prima che finisse di parlare.
-Certo che puoi, Baekhyun. Nessun problema-
Baekhyun sorrise grato all’amico.

Un ultima volta. Voglio andarci un ultima volta.






*************************





 
Perché ci sta mettendo così tanto?
Chanyeol smise di camminare avanti e indietro. Al diavolo. Sarebbe andato giù di persona a cercare Baekhyun. Non gli importava più di quello che avrebbero detto le persone. Baekhyun ci stava mettendo troppo e Chanyeol diventava più ansioso ogni secondo che passava senza vederlo.
Marciò determinato verso la porta, ma si congelò immediatamente quando la vide aprirsi lentamente.
Gli saltò il cuore in gola.
-Baek..--
Ma no, non era il suo cucciolo sperduto. Era suo cugino, che entrò guardandolo in modo cupo.
Jongin aveva la stessa espressione dell’ultima volta in cui Chanyeol lo aveva visto, ovvero quando era al fianco di Baekhyun. Non sapeva ancora cosa pensare della sua relazione con il cucciolo, ma non aveva il tempo di pensarci, perché ora era più importante andare a cercare Baekhyun.
-Scusa, Jongin. Sono occupato- Chanyeol oltrepassò il cugino, ma si fermò bruscamente alle sue successive parole.
-Io e Kyungsoo stiamo insieme ora-
Chanyeol si girò a guardare l’altro ragazzo.
-Lo scorso sabato, dopo il party,  ha detto di amarmi e io gli ho detto che provo lo stesso per lui- Jongin lo guardò dritto negli occhi –Stiamo insieme-

Chanyeol  lo aveva capito. Sapeva che Kyungsoo amava Jongin e che suo cugino amava a sua volta il suo migliore amico. In cuor suo lo aveva sempre saputo. In un altro momento si sarebbe congratulato con suo cugino, gli avrebbe detto che era felice per lui e lo avrebbe preso in giro per averci messo così tanto. Ma Chanyeol doveva sbrigarsi a trovare Baekhyun e ad ottenere la sua felicità prima che fosse troppo tardi.
Non pensò che se Jongin gli avesse detto quelle parole tre mesi fa, gli si sarebbe spezzato il cuore, dato che pensava che Kyungsoo fosse l’amore della sua vita. Al momento, a Chanyeol importava solo di vedere Baekhyun.

Solo Byun Baekhyun.

Le uniche parole per Jongin furono: -Non osare ferire Kyungsoo-
-Non lo farò- rispose Jongin.
Chanyeol era alla porta, quando suo cugino parlò di nuovo.
-Ad ogni modo, Baekhyun si è dimesso-
Jongin lo aveva detto in modo casuale, con molta leggerezza, ma a Chanyeol sembrò essere investito da un camion.
-No, non può-
Chanyeol abbassò la maniglia della porta. Non può dimettersi, pensò, non può andarsene. Non lo lascerò andare via.
-Può. Lo ha già fatto- disse Jongin, estraendo un foglio dalla tasca del cappotto –con effetto immediato-
Chanyeol guardò la lettera che Jongin gli stava porgendo. Non l’avrebbe mai accettata, dannazione.
Aprì la porta con eccessiva forza, dovuta alla paura.

Non può lasciarmi di nuovo.

-Stai andando a cercarlo?- chiese Jongin, ma Chanyeol lo ignorò.
Stava uscendo quando si bloccò di nuovo.
-E’ ancora qui-
Chanyeol non sapeva se strangolare Jongin per averlo spaventato  o abbracciarlo per il sollievo.
-Dimmi dov’è e basta, dannazione!- ringhiò.
Questo fece sorridere Jongin. –E’ nel suo posto preferito alla KSE- Jongin alzò un sopracciglio, notando l’espressione vuota di Chanyeol –non lo sai? E’ andato al Wall…-

Non attese che Jongin finisse la frase. Chanyeol era già fuori dal suo ufficio, quando il ragazzo lo chiamò.
-Non osare ferire Baekhyun!-

Non lo farò, pensò mentre quasi correva. Non lo farò mai più.






***************************






Ci volle un po’ prima che i colleghi di Baekhyun lo lasciassero andare via. Ci furono molti abbracci, addii e pacche sulla schiena. Era davvero triste lasciare tutte quelle splendide persone.
Baekhyun si avviò verso gli ascensori. Un’ultima fermata e poi se ne sarebbe andato per davvero. Voleva vedere The Wall per l’ultima volta. Aveva bei ricordi anche lì. Ammirare gli album e gli awards di Do Kyungsoo, interrogandosi sulle date di rilascio e congratulandosi da solo vedendo che le sapeva tutte. Farsi ridicole foto con il muro come sfondo e posizionare la sua mano sull’impronta della mano di Kyungsoo.
Era stato fortunato. Non tutti gli Starlings avevano la possibilità di vedere quello che Baekhyun aveva visto ogni giorno.

Le porte dell’ascensore si aprirono e Baekhyun fu shockato di vedere chi apparve.
Era Dimple-ahjussi avvolto in un abbraccio con.. quello era l’EVP Kim??
I due si separarono in un batter d’occhio e Baekhyun arrivò a chiedersi se lo fosse immaginato. Ma poi notò il papillon storto dell’EVP e i capelli scarmigliati di Dimple-ahjussi ,che solitamente erano perfetti.
Baekhyun s’inchinò imbarazzato, prima di salire in ascensore. Era al dir poco imbarazzante stare tra i due ragazzi. Era così silenzioso, i loro respiri sembravano troppo pesanti. Si trattenne dal correre letteralmente fuori dall’ascensore quando le porte si aprirono all’ottavo piano. Con contegno s’inchinò, prima di uscire fuori. Erano stati probabilmente i 10 secondi più imbarazzanti della sua vita.

Baekhyun scosse la testa. Non aveva molto tempo a disposizione. Più tempo sarebbe restato lì, più sarebbe aumentato il rischio di incontrare Chanyeol. Sarebbe stato un disastro.. per la sua risolutezza e per il suo cuore.
Girò un angolo ed ecco The Wall. Era sempre lo stesso. Pieno di trofei e targhette, grandi posters e ritratti. I suoi occhi si posarono sul suo pezzo preferito. La cover del primo singolo di Kyungsoo. Si avvicinò.
Sotto il poster vi era una targhetta in metallo con lettere dorate incise sopra:

29 Giugno 2009. I’ll Be Here.
Written by Kim J.W.
Performed by Do Kyungsoo.

Baekhyun sapeva cosa c’era scritto ancor prima di leggere. Avanzò lungo il corridoio. I displays erano sistemati in ordine cronologico. Sorrise, ricordando il giorno in cui aveva comprato il secondo album di Kyungsoo, cosa stava facendo quando Kyungsoo ricevette il suo primo Song of The Week award e la canzone che stava ascoltando sull’ ipod quando Kyungsoo annunciò il suo Asian Concert Tour. Così tanti ricordi in un unico posto.

Anche il suo cuore conteneva un muro di ricordi. Ma, invece di album covers e targhette dorate, vi erano  macchine con un nome proprio, pigiami rosa e noodles cotti male. Invece di poster incorniciati, vi erano dolci nonnine, assistenti bad ass e luci attivate dal comando vocale. Vi erano sorrisi perfetti, fronti corrugate e finti baci.  Vi era Park Chanyeol.

Baekhyun mise la mano sul calco della mano di Kyungsoo ancora una volta. Erano quasi della stessa grandezza, ma erano completamente diverse, ricordandogli tutto quello che non sarebbe mai stato. Tutto quello che lui non era.
Non poteva paragonare quello che lui conosceva di Chanyeol a tutto quello che Kyungsoo sapeva di lui.
Tre mesi non erano niente a confronto di una vita intera. Ma Baekhyun non misurava l’amore in ore o giorni. Poteva anche non essere stato con Chanyeol per molto tempo, ma Baekhyun era certo che in tutta la sua vita non avrebbe mai amato nessun altro come lui.

Era quasi alla fine del muro. Baekhyun sollevò lo sguardo verso il poster della collaborazione di Kyungsoo con Luhan.
-Forse lo sai già, ma giusto in caso.. quando scotta per la febbre alta –disse Baekhyun alla faccia sorridente del suo idol –afferra la sua mano e non lasciarla andare. Nemmeno quando si addormenta. Non gli piace essere da solo quando è malato-
Quasi riusciva di nuovo a sentirla, la presa di Chanyeol sulla sua mano quando si era alzato per andargli a cambiare il panno sulla fronte, la notte in cui avevano avuto quell’improvvisata cena a base di noodle nel bel mezzo del pomeriggio. Non si era potuto allontanare perché Chanyeol aveva intrecciato le loro dita e non lo aveva lasciato andare.

Se solo fosse potuto restare sempre al suo fianco.
 
-Io sono uno Starling e lo sarò sempre- sussurrò –però promettimi che renderai Chanyeol felice, okay?-

Baekhyun trasalì al suono di passi dietro di lui.

-Non piangere-






*****************************






Era un miracolo che il pulsante dell’ascensore fosse ancora intero dopo che Chanyeol lo aveva ripetutamente premuto con violenza.
Dove cavolo è l’ascensore? Fumò di rabbia.
Jongin gli aveva detto che Baekhyun era andato al Wall ma non gli aveva detto quando il cucciolo fosse andato o quanto tempo ci sarebbe rimasto o… Diamine, dov’era il fottuto ascensore?!
Ci fu un “ding!” e finalmente le porte si aprirono.

-Chanyeol!- lo salutò Junmyeon –proprio la persona che cercavo-
Prima che il cugino potesse uscire, Chanyeol lo spinse di nuovo dentro, prima di salire e premere il pulsante per l’ottavo piano.
-Parleremo più tardi- Guardò i numeri sul display che cambiavano.
16.. 15.. Ding!
Chanyeol digrignò i denti per la frustrazione. Le porte si aprirono e rivelarono un paio di assistenti pronti a  salire.
-Questo ascensore è occupato- disse Chanyeol. Intimidito, lo staff annuì con la testa. Le porte si richiusero.
-Perché hai fretta? Dove stai andando?- chiese Junmyeon, stupito dal comportamento di Chanyeol.
Lanciò un’occhiata a suo cugino, notando vagamente che Junmyeon sembrava strano.
Ma non ebbe tempo di chiedere perché il suo papillon fosse storti.

-Più tardi hyung-
-Ma ci vorrà solo un secondo..- continuò Junmyeon – ieri sera nonna all’improvviso mi ha chiesto di andare alla villa..-

14. Andiamo, andiamo… pensò Chanyeol, non prestando attenzione a quello che il cugino stava dicendo. Ding!

Chanyeol grugnì. Premette il pulsante nuovamente, non facendo aprire le porte.
-… e si è lamentata perché tutti i suoi nipoti si stanno nascondendo da lei. Ha fatto il tuo nome in particolare. Sei ufficialmente diseredato-
Le porte rimasero chiuse e l’ascensore proseguì.
-Lo dice sempre- rispose Chanyeol distrattamente, fissando i numeri rossi.

13..12..

-Si, ma stavolta ha minacciato di diseredare me se non ti porto alla villa- spiegò Junmyeon – è un’ingiustizia, non trovi?-

11.. 10… Chanyeol ignorò Junmyeon. Mancavano due piani.

-E poi ha continuato con le sue scenette drammatiche, dicendo che vuole vederti prima di morire e così via. Ah, e ha detto che faresti meglio ad andare e a portare bacon-

9.. Cosa?

-Cosa?- girò la testa verso Junmyeon.
Il ragazzo più basso scrollò le spalle. –Non lo so, mi ha solo detto di dirti di portare bacon-

Ding!
Non c’è tempo, non c’è tempo.  Ottavo piano, grazie a dio.


Chanyeol scese e, notando che suo cugino fece segno di seguirlo, lo spinse nuovamente dentro l’ascensore.
-Scusa Hyung- premette il pulsante all’interno, prima di scendere.
-Chanyeol..- Junmyeon fu interrotto dalle porte che si chiusero.

Ad ogni passo, respirare diventava più difficile.

Ti prego Baekhyun. Per favore resta lì.







***************************






-Non piangere- disse il ragazzo dai capelli argentati.
A Baekhyun gli sembrò familiare. Di solito lo vedeva parlare con Jongin e aveva sempre una macchina fotografica al collo.
-Byun Baekhyun, giusto?- chiese l’altro con un sorriso gentile.
Qual’ era il nome del ragazzo? Oh, si..
-Babe?- fece Baekhyun.
-Veramente sono Oh Sehun ma sì , tu puoi chiamarmi Babe- disse Sehun con una risatina.
-Scusa. E’ che ho sentito Jongin-ssi chiamarti così e pensavo..- Baekhyun era abituato a vederlo con la solita espressione assente. Non si aspettava di vederlo sorridere ed era abbagliato dalla bellezza del ragazzo.
-Non preoccuparti- rispose Sehun –sono io quello che dovrebbe scusarsi, per averti spaventato e beh, per averti scattato foto-
Baekhyun lo guardò confuso –Scattato foto?-
-Si. Mi sono perso di nuovo, sono sceso al piano sbagliato. Non sono mai stato bravo a ricordare i numeri- Sehun si avvicinò – stavo tornando agli ascensori, quando ti ho visto. Sembravi così felice e .. in pace. Non ho potuto resistere-
Il ragazzo mostrò a Baekhyun lo schermo della macchina fotografica. C’era lui che sorrideva mentre guardava il poster di Kyungsoo.
-Ti ho seguito in silenzio, ma ho visto che man mano che proseguivi diventavi triste e una volta raggiunta la fine.. hai pianto-

Baekhyun si portò una mano alle guance e sì, erano bagnate. Non si era accorto di aver iniziato a piangere. Subito si affrettò ad asciugarle con la manica della felpa.
-Non vorrei essere invadente.. ma perché stai piangendo?-
C’era sempre la tentazione di dire i tuoi segreti a uno sconosciuto che eri certo non avresti incontrato mai più.
-Ho piantato una patata speciale, ma è cresciuta troppo in fretta e.. e non entra più nel mio barattolo-
Sehun lo guardò pensoso. –Che ne dici di un barattolo più grande?-
-Non posso permettermelo- disse Baekhyun con un sospiro- ma va bene, perché qualcun altro gliene ha già trovato uno migliore-
Il ragazzo dai capelli argentati annuì. –Allora speriamo che il nuovo proprietario lo ami quanto te-
Per essere così giovane, Baekhyun pensò che avesse capito molto bene. –Si-
-Vuoi che cancelli le tue foto?-
-E’ tutto okay. Mi hai fatto apparire bello almeno per una volta- Baekhyun sorrise al fotografo- ora devo andare-
-Yeah, anche io. Grazie per queste- Sehun indicò la macchina fotografica –ci vediamo più tardi-
Con un cenno, entrambi si allontanarono, in direzioni opposte.

Che peccato, pensò Baekhyun, non ci sarà mai un “più tardi”.





***************************






Il suo cuore batteva a mille. Chanyeol sperava che i suoi piedi lo conducessero velocemente da Baekhyun, ovunque fosse.

Ci sono quasi.
Un altro angolo.
Solo pochi passi.


E poi Chanyeol arrivò. Ma Byun Baekhyun non c’era.
Dannazione, dove sei? Si guardò velocemente attorno, i suoi occhi scrutavano ovunque.
-Byun Baekhyun, dove sei?-
Nessuno rispose. Il cucciolo era andato. Dannazione, dannazione, dannazione!
Era come se il karma fosse contro lui. Sapeva che aveva sbagliato in passato e questa era la punizione. Ma non capiva che lui voleva rimediare? Così disperatamente. Voleva essere con Baekhyun, litigare con lui, ridere con lui e innamorarsi di lui ogni giorno. Chanyeol voleva solo tenergli la mano un’altra volta, poggiare il mento sulla sua testa, avvolgerlo con le sue braccia e far cessare questo dolore al petto che lo stava torturando.

Si sentiva così impotente. Specie quando si ricordo di tutte le persone che aveva deluso, lasciandosi sfuggire Baekhyun.

“Perché non gli sei corso dietro?”
“Sei un tale idiota”
“Perché ti comporti così?”

Si sentiva la testa scoppiare. Tutti i sensi di colpa, le preoccupazioni e la frustrazione lo stavano distruggendo. Non posso avere una tregua? Solo una tregua, diamine.
Lui poteva correre e correre dietro Baekhyun, ma come avrebbe potuto trovarlo se il mondo intero era contro di lui?

Chanyeol colse un movimento nell’angolo con la coda dell’occhio, ma le sue speranze svanirono subito, quando vide che si trattava di un’altra persona. Niente Baekhyun. All’improvviso tutto divenne troppo da sopportare. Qualunque cosa il ragazzo dai capelli argentati avrebbe voluto dire, fu dissipato dalla furente disperazione di Chanyeol.

-Tu! Anche tu hai intenzione di arrabbiarti con me? Anche tu hai intenzione di minacciarmi di perdere tutto? O peggio, mi guarderai con pietà perché l’ho allontanato?- chiese Chanyeol irato, avvicinandosi al ragazzo –lo farai?-
Continuò a sfogare tutta la sua frustrazione addosso allo sconosciuto –Dite tutti che siete feriti perché io sono stato uno stupido a lasciarlo andare via. Ma perché non pensate a me? Perché non importa a nessuno? Mi manca. Molto. Nessuno si ferma a pensare che anche io sto male, più di voi, perché lui mi ha lasciato!- avrebbe voluto prendere a pugni qualcosa, urlare e piangere – nessuno capisce la mia solitudine, lui non dava a voi la buonanotte prima di addormentarsi. Non siete voi ad averlo visto stiracchiarsi e grattarsi il naso non appena si svegliava. Non siete voi ad averlo visto mentre affascinava ogni singola persona attorno a lui. Per poi scoprire che vi aveva già rubato il cuore e che glielo avevate volontariamente concesso perché lui vi rendeva così felici. Così dannatamente felici-

La sua voce si stava affievolendo, ma continuò, così magari questo estraneo lo avrebbe capito almeno un po’. –Io lo amo, ma a nessuno sembra importare che io ho paura di vederlo, perché se lui non mi volesse più vedere … e se non mi amasse più? Mi ha già lasciato-
Chanyeol chiuse gli occhi e si pizzicò la base del naso. Cosa stava facendo? Raccontando la sua storia ad una persona che sembrava a dir poco annoiata. Sto uscendo fuori di testa.

-Hai ragione, non  sono quella persona ma… per caso tu sei una patata?-
Chanyeol fu stupito dalla domanda. –Perché lo chiedi?-
-Perché se vuoi parlare con il proprietario del tuo.. beh, barattolo.. è appena andato da quella parte- disse il ragazzo indicando in fondo al corridoio –circa un minuto fa-
Il giovane presidente lo guardò confuso.
-Penso che se hai bisogno di parlargli, dovresti andare e seguirlo ora- Il ragazzo guardò nella sua macchina fotografica – il proprietario del barattolo è Byun Baekhyun, giusto?-
Il nome lo fece scattare. Chanyeol lo esaminò. Stava dicendo la verità? Perché giurava su dio che..
Il ragazzo gli porse la macchina fotografica. Perché a questa persona è permesso di circolare liberamente alla KSE?  Tutti i pensieri furono spazzati via, quando vide sullo schermo il ragazzo minuto che indossava una felpa gialla, che stava proprio nel punto in cui lui era fermo ora.

Il ragazzo dai capelli argentati gli sorrise. –Per quello che vale, penso che tu ci stai ancora nel suo barattolo- disse prima di allontanarsi.
Chanyeol era confuso dalle parole del ragazzo, ma non aveva tempo da sprecare. Aveva un’altra occasione di incontrare Baekhyun.
Il Karma poteva anche essere contro di lui, ma sperava che la fortuna fosse dalla sua parte questa volta.





***********************






Baekhyun seguì la serie di foto incorniciate degli artisti della KSE, fino alla fine dell’esibizione,  lungo il corridoio, per finire davanti ad una grande porta color crema. Non era mai stato in quella parte della KSE prima d’ora ed era abbastanza deserta, rispetto alle altre aree dell’ottavo piano. Preso dalla curiosità, sbirciò dal vetro rettangolare della porta. Era uno studio di registrazione. Grazie alle luci arancioni presenti, riuscì a vedere un pannello di controllo all’interno e due sedie girevoli. Un’altra porta conduceva ad un’altra stanza insonorizzata. Aveva sempre voluto visitarne una, da quando aveva visto i behind-the-scene video di Kyungsoo. Si poggiò per vedere meglio, quando la porta si aprì lentamente. Saltò indietro per la sorpresa.

Non c’era nessuno nei paraggi e la porta aperta lo stava tentando. Avrebbe dovuto..?
Sapeva che non era autorizzato a farlo. Ma era il suo ultimo giorno alla KSE e aveva già fatto molte altre cose che non avrebbe dovuto fare (provare sentimenti che non avrebbe dovuto provare), quindi perché no? Mentre entrava, si promise che ci sarebbe rimasto solo un minuto, giusto il tempo di dare un’occhiata veloce.
Baekhyun fece vagare le dita sullo schienale della sedia girevole e si avvicinò per esaminare da vicino i numerosi pulsanti nel pannello di controllo. Sorrise tra sé e sé. L’unica parola che aveva capito era “volume”. S’inoltrò, fino alla stanza insonorizzata. Non sapeva da dove avesse tirato fuori tutto quel coraggio, ma abbassò la maniglia e aprì la porta. Forse perché sapeva che niente lo avrebbe ferito più di quanto già non fosse.

I suoi piedi lo condussero fino al centro della piccola stanza, dove c’erano un’asta col microfono, spartiti di musica e grandi cuffie poste sul leggio.  Guardò davanti a lui, attraverso il vetro che separava le due stanze. Vide il suo riflesso e da quell’angolazione, pensò di somigliare ad un vero cantante.
Baekhyun sorrise e immaginò di star registrando il suo quinto singolo di successo. I suoi fans lo stavano aspettando fuori , in attesa di sentire una preview della canzone. Immaginò un ragazzo giovane alla console e un uomo al suo fianco, un produttore magari. E ovviamente anche un manager, quindi immaginò Jongdae salutarlo e dirgli che stava procedendo tutto bene.
Chi altri dovrebbe esserci? Jongin. Il suo amico sarebbe stato lì a supportarlo e anche Zitao. Aveva bisogno di un’assistente/guardia del corpo con cui condividere una ciotola di ramen qualche pomeriggio. Ma il ricordo dei ramen gli fece male al petto. Perché nello scenario immaginato mancava qualcun altro.

Qualcuno esageratamente alto che aveva l’abitudine di imbronciarsi davanti a Baekhyun. Qualcuno che probabilmente avrebbe avuto un’aria di disapprovazione per tutta la durata della registrazione. Ma quel qualcuno, per Baekhyun, era sufficiente. Anche se gli altri non ci fossero stati, a Baekhyun sarebbe bastato avere il ragazzo dai corti capelli scuri e dai grandi occhi che lo aspettava dall’altra parte del vetro.

Questo gli fece pensare –non per la prima volta- cosa sarebbe successo se lui fosse stato una star come Do Kyungsoo? Se avesse sorriso come lui, se fosse stato popolare come lui? Se avesse avuto una bella voce e avesse saputo ballare bene come lui? Perché Do Kyungsoo era perfetto ed era quello che Park Chanyeol voleva. Se Baekhyun fosse stato esattamente come Kyungsoo, la patata avrebbe voluto anche lui?

Ed ecco che si dava sempre la stessa risposta. No, non avrebbe funzionato.

Perché Byun Baekhyun non era una star. Lui era uno Starling. Era un fan che impazziva per le nuove canzoni del suo idol, che stava in fila da mezzanotte solo per essere il primo ad avere il suo album.
Baekhyun era uno studente di Moda e Design. Amava i vestiti. Poteva riconoscerne ogni fibra di tessuto con un solo tocco. Anche bendato. Sapeva le caratteristiche della lana, del nylon, del cotone come le sue tasche. Non sapeva nulla della differenza tra una croma e una semicroma, ma era in grado di dire l’origine esatta delle fibre e quando uno stile era diventato popolare. In breve, Byun Baekhyun non avrebbe mai potuto essere come Do Kyungsoo.

Ma poteva almeno immaginarlo per ancora qualche minuto, quindi chiuse gli occhi e lo fece.

 




**********************






Chanyeol si fermò davanti allo studio di registrazione, sperando che questa intuizione fosse esatta. Si sentì strano, quando aprì la porta leggermente socchiusa. E strano significava che Baekhyun era vicino.
Gli tremavano le mani ed era nervoso.  Magari si stava sbagliando. Forse Baekhyun non ci sarebbe stato e lui si sarebbe di nuovo sentito vuoto. Non sapeva come avrebbe reagito se fosse entrato e Baekhyun non fosse lì.
Veramente, non sapeva cosa avrebbe fatto nemmeno se Baekhyun ci fosse stato. Da dove avrebbe iniziato? Come avrebbe fatto a farsi ascoltare? Come avrebbe potuto convincerlo che era sincero?

Ti amo, cucciolo. Per favore, credimi.

Chanyeol entrò con cautela, il suo cuore iniziò a cedere quando vide che la stanza era vuota. Ma poi voltò la testa e fu allora che lo vide.
Si aspettava il caos, confusione, il tornado di emozioni  che lo travolgeva quando era vicino a lui. Si preparò ad esserne investito, ma non arrivò mai. Invece, c’era solo Byun Baekhyun e nient’altro.

Non riuscì a trattenersi, gli andò incontro. Poco importava che non sarebbe stato in grado di spiccicare parola. Poco importava che Baekhyun avrebbe potuto anche non volerlo rivedere. Perché, dannazione, era passato tanto tempo da quando si era sentito così vivo.
Aprì la porta della stanza insonorizzata e Baekhyun spalancò i suoi bellissimi occhi per lo stupore.
-Ya, Byuntae- disse, spaventato dal fatto che si trattasse solo da una visione indotta dal suo cuore in astinenza.

Perse un battito, quando vide gli occhi di Baekhyun pieni di lacrime.  Subito annullò la distanza tra loro e prese il viso del cucciolo tra le mani. –Ya- disse. Una lacrima scivolò giù dalla morbida guancia di Baekhyun e raggiunse il suo pollice. Chanyeol si chinò più vicino –Mi dispiace- mormorò – mi dispiace così tanto-

E poi lo baciò. E questa volta non fu una coincidenza o una recita. Questa volta fu reale. Reale come avrebbe dovuto essere il gusto delle labbra di Baekhyun sulle sue. Reale come il loro corpi stretti l’uno contro l’ altro. Vero come i migliaia battiti del suo cuore quando Baekhyun mosse le sue labbra e ricambiò il bacio.
Il bacio proseguì e non voleva finire. No, mai. Baekhyun apparteneva a quel posto, tra le sue braccia. Ma c’erano cose che andavano dette.
Reclutante, si allontanò di pochi centimetri e aprì gli occhi. Era tempo di dire a Baekhyun quello che provava e anche se non trovava le parole giuste, tenne stretto il cucciolo per impedire che scappasse via.

-Te ne sei andato- disse, guardando Baekhyun negli occhi –te ne sei andato e hai portato via con te tutta la mia felicità. Mi sono rimasti solo i ricordi dei tuoi sorrisi e delle fastidiose  risate. Non riuscivo a dormire. Ho pensato solo a te. Te ne sei andato e non mi hai dato nemmeno la possibilità di rispondere-  Un’altra lacrima scese giù –ma sai, ora non importa-
La presa si fece più salda. –Puoi dormire nel mio armadio tutte le volte che vuoi. Puoi giocare con le luci dell’appartamento finché non si romperanno. Potrai trasformarmi in una pelosa patata, mettermi in un barattolo e non farmi uscire più. Però tienimi con te, cucciolo. Tienimi sempre con te-
Chanyeol poggiò la sua fronte su quella di Baekhyun.  –Pensavo che la mia vita fosse perfetta, mapoi sei arrivato tu e ora.. non mi importa se lo è o meno. Perché sono con te-  fremette - ed è tutto quello che importa davvero. Ti amo, Baekhyun. Ti am..-
Chanyeol fu bruscamente interrotto quando Baekhyun lo attirò a sé e lo baciò.
-Ti amo- sussurrò Baekhyun contro le sue labbra –Solo te- Chanyeol sentì le sue braccia attorno al collo –Sempre te-

Baekhyun seppellì il suo volto nel suo collo e Chanyeol lo strinse forte.
-Non lasciarmi mai andare- singhiozzò Baekhyun.
-Non lo farò- mormorò contro i suoi capelli – non ti lascerò mai andare-





  
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