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Autore: Nymeria90    25/07/2013    2 recensioni
Nel 2183 un nave non identificata attacca e distrugge la Normady SR1. Il comandante Shepard, eroe della Cittadella, muore nello scontro e il suo corpo si perde nello spazio. I superstiti della Normady, dopo aver sepolto una bara vuota, voltano pagina e cercano di ricostruirsi una vita, ma due anni dopo Alexander Shepard ritorna dal mondo dei morti. La sua missione: salvare la galassia, un'altra volta. Ma scoprirà ben presto che il prezzo da pagare è la sua anima, un prezzo che forse è troppo alto, persino per lui.
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Uomo, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alexander Andrej Shepard'
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Normandy SR2, 2185 
 
Scese nella stiva con passo leggero, rilassato. Era da tempo che non si sentiva così bene, libero da qualsiasi fardello.
Non solo i Collettori erano stati sconfitti e sterminati, ma non aveva perso nessuno, l’equipaggio era in salvo e la sua squadra incolume. Era la prima volta che riusciva a riportare tutti a casa. La guerra non era finita, i Razziatori stavano arrivando, ma solo per quel giorno non gli importava: erano sopravvissuti tutti, niente era più importante di quello.
Rimase fermo sulla soglia dell’hangar navette, guardando i suoi uomini indaffarati nelle ultime riparazioni. Sorrise vedendo Legion e Tali lavorare tranquilli, fianco a fianco. Se qualcuno gli avesse detto che un giorno avrebbe visto un Geth e una Quarian discutere tranquillamente di circuiti elettrici e complicati schemi elettrotecnici lo avrebbe preso per pazzo. Ma evidentemente quella galassia era ancora in grado di riservargli delle sorprese. Delle belle sorprese.
Nemmeno gli schemi sui Razziatori che Joker gli mise in mano riuscirono a scalfire il suo buon umore: che arrivino pure, li ricacceremo indietro.
Si schiarì la voce attirando l’attenzione di tutti.
- Tra poco usciremo dal portale di Omega 4, e la missione sarà conclusa.- si concesse il tempo di guardarli tutti, uno ad uno – Sono fiero di voi, di ognuno di voi. La galassia e l’umanità vi devono molto, io vi devo tutto. Avete combattuto al mio fianco quando nessun altro voleva farlo, avete creduto in me quando io stesso non ne sembravo capace, avete affrontato l’ignoto senza esitare, correndo rischi terribili anche se sapevate che non avreste avuto niente in cambio.- i suoi compagni si guardarono l’un l’altro, imbarazzati e fieri, colti alla sprovvista da un simile discorso – Kasumi, Samara, Garrus … voi avete rischiato più di tutti e non avete esitato, nemmeno per un istante. Senza il vostro coraggio saremmo stati perduti.-
Gli altri annuirono e rivolsero ai tre interessati sguardi grati, commossi.
- Se volevi adularci, comandante, ci sei riuscito.- commentò Garrus con una baldanza che non riusciva a nascondere l’imbarazzo.
Shepard sorrise – Non montarti la testa Vakarian: non ho intenzione di cederti la mia cabina.-
- E chi la vuole? Non c’è neanche un cannone da calibrare.-
Il comandante scosse il capo, divertito e chiese un attimo di silenzio – Detto questo ho un importante annuncio da fare.-
- Un mese di licenza per tutti?- domandò, speranzoso, Joker.
- E cosa te ne faresti, Moreau? I tuoi soli interessi sono la Normandy e i film porno …-
- Potrei pilotare la Normandy guardando film porno …-
- Non lo fai già?-
Jeff allargò le braccia, sconfitto.
- Avete finito?- domandò il comandante, incrociando le braccia al petto – Jeff non ci è andato molto lontano … però non si tratta propriamente di una licenza.- sospirò – Come ben sapete la mia collaborazione con Cerberus è finita.- guardò Jacob e Miranda che ascoltavano, tranquilli – E spero che questo non crei problemi nella squadra …-
I due agenti di Cerberus si guardarono e sorrisero – Tu sei il nostro comandante, Shepard.- disse Miranda raddrizzando le spalle, gli occhi fissi nei suoi – Comunque vadano le cose saremo al tuo fianco, come tu sei stato al nostro.-
- Siamo con te, signore.- rincarò Jacob mettendosi sull’attenti.
Shepard annuì – Vi sono grato per la vostra lealtà, ma potrebbe costarvi più di quanto pensiate: non potete seguirmi nel luogo in cui sono diretto.- abbassò lo sguardo per non vedere le loro espressioni stupite – Nessuno di voi può farlo.-
- Cosa stai dicendo, Shepard?-
Rivolse a Jack un’occhiata colpevole: non l’avrebbe presa bene. – Ho promesso ad Hackett che avrei pagato per i miei crimini. Ho intenzione di consegnarmi all’Alleanza per essere processato.-
- Tu non hai commesso alcun crimine.- asserì Samara senza la minima esitazione e se lo diceva una justicar bisognava crederle.
Shepard sospirò – Non secondo il tuo codice, Samara, ma io rispondo a un codice diverso: ho ucciso degli innocenti e ho tradito l’Alleanza, su questo non ci sono dubbi.-
- Hai smesso di essere un soldato dell’Alleanza nel momento in cui sei morto, comandante.-
- Tali, se la flottiglia ti avesse ingiustamente esiliato, tu avresti smesso di servirla?-
La Quarian si stropicciò le mani – No, comandante.-
Shepard si passò una mano sul viso – Io non voglio che pensiate che vi sto abbandonando.- guardò Garrus e sorrise tristemente – Non lo farei mai. Ma ho giurato di difendere la mia gente, la mia patria, e con le mie azioni l’ho messa in pericolo.- si portò la mano al petto dove c’era la sua medaglietta e quella di Sasha – Se i Batarian dovessero attaccare la Terra o delle colonie umane come rappresaglia nei miei confronti non potrei mai perdonarmelo. Spero che possiate capire.-
Mordin annuì – Distruggere portale è stata tua scelta, tua responsabilità. Rispetto tua decisione.-
Jack gettò gli attrezzi sul tavolo, stizzita – Stronzate.- ringhiò andandosene.
Shepard la seguì con lo sguardo ma non accennò a muoversi, sarebbe andato da lei più tardi.
- Immagino che non potremo dire o fare nulla per dissuaderti, Shepard.- mormorò Garrus tenendo gli occhi bassi.
- Immagino di no.-
Il Turian appoggiò il fucile e seguì Jack fuori dalla stanza. Shepard sospirò: sapeva che sarebbe stata dura.
- E noi, Shepard?- domandò Grunt dopo una breve pausa.
- Non potete venire con me, l’Alleanza vi arresterebbe. Prima di recarmi sulla Terra la Normandy vi porterà ovunque desideriate andare.-
- Alcuni di noi non hanno nessun posto dove andare.- gli fece notare Miranda, leggermente polemica.
Shepard non poté fare a meno di sentirsi in colpa nei confronti dei due agenti di Cerberus. Jacob e Miranda si erano esposti molto per lui, avevano sacrificato tutto e abbandonare la protezione della Normandy li avrebbe lasciati in una difficile posizione: non c’erano posti sicuri nella galassia per dei rinnegati di Cerberus. L’Uomo Misterioso non gradiva gli addii.
- Posso offrirvi protezione …-
- In una cella dell’Alleanza?- sibilò Miranda, sarcastica – No, grazie. Tenteremo la nostra fortuna altrove.-
- Noi siamo con te, comandante.- affermò Jacob, posando una mano sulla spalla della biotica – Qualunque sia la tua scelta.-
Miranda sospirò – Sei troppo onesto Shepard, un giorno questo sarà la tua rovina.-
- Lo so, Miranda.- le tese la mano – Senza rancori?-
Miranda esitò prima di stringerla vigorosamente – Senza rancori.-
Shepard guardò gli altri, vide amarezza sui loro volti, tristezza. Col tempo, contro ogni previsione, erano diventati una famiglia ed era difficile dirsi addio, ma non dubitava che alla fine avrebbero capito la sua scelta.
Erano delle persone speciali ed era stato fortunato, molto fortunato, ad averle al suo fianco.
- Questa non è la fine.- disse, cercando di dissimulare il tremito della voce – Abbiamo vinto una battaglia, non la guerra. I Razziatori arriveranno prima o poi e noi dovremo essere pronti a riceverli. Quando arriverà il momento, che sia tra uno o cento anni, potrò contare sul vostro aiuto?-
Thane fece un passo avanti, giusto e fiero come l’aveva sempre visto – Fino alla morte.-
Shepard annuì, trattenendo a stento la commozione, quelle poche parole valevano più di mille discorsi, soprattutto se dette da un uomo che stava morendo. Gli occhi del Drell rimasero a lungo fissi nei suoi, come per formulare un muta promessa: sopravvivrò alla malattia, comandante perché il mio destino, la mia volontà è morire al tuo fianco.
Thane congiunse le mani e chinò il capo, poi se ne andò, elegante ed armonioso come le dita di un pianista. Shepard lo seguì con lo sguardo, sentendosi misero di fronte alla smisurata generosità di quel Drell che qualcuno, ingenuamente, chiamava assassino … grazie, amico mio, per tutto.
Joker zoppicò verso di lui – Se ti consegni all’Alleanza, Shepard, ti toglieranno la Normandy.- affermò con un brivido di puro orrore.
Shepard inarcò un sopracciglio e sorrise – IDA?-
- Sì, comandante?-
- Esiste qualcuno in questa galassia che può togliermi la Normandy?-
La sentirono sorridere mentre rispondeva – Assolutamente no, comandante.-
 
Scese le scale lentamente, aspettandosi una scarica biotica da un momento all’altro, invece raggiunse il ponte inferiore miracolosamente incolume.
Jack era rannicchiata sulla sua branda, il volto rivolto verso la parete, quando le si sedette accanto rimase cocciutamente immobile.
- Sei arrabbiata con me?-
Era una domanda retorica e infatti lei non lo degnò di uno sguardo né, tantomeno, di una risposta.
- Lo sai che non ho scelta, Jack.-
Questa volta lei si girò, rivolgendogli uno sguardo così carico di rimprovero che fu costretto a distogliere il suo.
- Non lo faccio per l’Alleanza, Jack. Lo faccio per la Terra e …- abbassò il capo - … e lo faccio per me. –
Lei si raddrizzò – Per te?- domandò, incredula.
Non ebbe il coraggio di guardarla – Sono stanco, Jack. Stanco dei compromessi, delle fughe, delle accuse. – si passò un mano sul viso – Sono stanco di dover decidere chi deve vivere e chi morire. Per una volta voglio rimettermi al giudizio degli altri, che scelgano loro cos’è giusto o sbagliato. Io non voglio più farlo.-
- Comandi la nave più avanzata della galassia, Shepard. Se solo lo volessi potremmo sparire per sempre, non ci troverebbero mai. Né l’Alleanza, né i Batarian, nemmeno i Razziatori.-
Era una prospettiva allettante e doveva ammettere che spesso ci aveva pensato, ma alla fine era arrivato sempre alla stessa conclusione. Le rivolse uno sguardo malinconico – Mi credi davvero capace di una cosa del genere?-
Jack sospirò, rassegnata – No, ma vorrei che lo fossi. Non devi più niente a questa galassia, Shepard. Sei già morto per lei.-
Sentì un brivido freddo corrergli lungo la schiena: forse non è la mia morte che vuole.
Scacciò quel pensiero dalla mente, le conclusioni a cui lo portava erano semplicemente terrificanti.
Le sfiorò la guancia con la punta delle dita – Forse hai ragione tu, ma non è nella mia natura voltarmi dall’altra parte. Ci ho provato, credimi, ma mio padre mi ha insegnato a combattere, non a fuggire.-
Jack gli prese la mano – Sei un uomo d’onore, Andrej, spesso mi dimentico che uomini come te esistono.- abbassò lo sguardo – Ma in questa galassia, contro i nemici che presto arriveranno, non sarà l’onore a salvarti.-
Shepard fece un lungo sospiro, il sospiro di un uomo che porta sulle spalle un sacco con dentro tutto il dolore del mondo – Quando i Razziatori arriveranno farò quello che devo fare, ma non sono ancora arrivati, Jack, e mi piace illudermi che questa guerra non mi trasformerà nel mostro che ho deciso di combattere.- si sporse verso di lei e le diede una bacio leggero – Il comandante Alexander Shepard affronterà l’apocalisse senza esitare, ma prima che accada voglio provare ad essere Andrej, solo Andrej.-
Jack si strinse contro il suo petto e chiuse gli occhi, cullata dal ritmico battito del suo cuore. Amava quel suono, le ricordava che era umano, fragile, come lei.
- Se dipendesse da me vorrei che restassi Andrej per sempre.-
Shepard sorrise e avvicinò il viso al suo – Chissà, forse le giuste argomentazioni lo convinceranno a restare …-
Jack rise, gli circondò il collo con le braccia e lo baciò, attirandolo a sé.

  
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