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Autore: DamonBonnie7    25/07/2013    2 recensioni
[SOSPESA]
Damon è convinto di amare Elena, così come Stefan. Ma se uno dei due si sbagliasse? E se, invece, capissero di essersi sbagliati entrambi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Damon era furioso come poche volte gli era capitato di essere.
Dopo aver lasciato la camera di Bonnie, era entrato in un pub e aveva bevuto. Si era fatto servire molti drink, ma nulla era riuscito a togliergli dalla mente l'idea che, per l'ennesima volta, Stefan avesse messo gli occhi su una persona importante per lui.
Nonostante non si fosse sbilanciato con Bonnie né si fosse confidato con qualcuno, era abbastanza onesto con se stesso da capire che la streghetta valesse qualcosa per lui. Avendo nelle sue giornate Elena, però, non si era mai posto il problema di definire il 'qualcosa'. In fondo, aveva solo bisogno di una principessa delle tenebre ed Elena era perfetta per quel ruolo. L'unico ostacolo ai suoi piani era sempre stato Stefan. Stefan che non aveva fatto altro che accampare diritti sulle donne della sua vita e che, anche in quell'occasione, non si era smentito. Pensando al fratello e al suo 'amore' per Bonnie, Damon provò una rabbia cieca.
In quel momento vide uscire dal pub un ragazzo atletico, con gli occhi verdi e i capelli castani. Un tipo molto simile a Stefan. Che fosse a causa dell'alcol, della gelosia o dell'odio che provava per suo fratello, Damon decise di seguire quel ragazzo e, attirandolo in un vicolo buio, gli perforò la trachea e bevve fino all'ultima goccia del suo sangue.
Se Bonnie l'avesse visto in quel momento, sarebbe probabilmente rimasta disgustata da lui. Questo pensiero fece accrebbe la sua rabbia. Lei era buona, gentile e altruista e non l’avrebbe mai perdonato se avesse saputo delle vite umane che aveva spezzato. L’avrebbe guardato senza capire casa l’avesse spinto a comportarsi in quel modo; lei, che non era capace di fare del male a nessuno.
Sentendosi solo e ferito, iniziò a cercare altre prede, altre vene in cui affondare i denti e da cui succhiare via la vita. In fondo, lui era questo: un cacciatore della notte che, per sopravvivere, si cibava di persone.
Lui era questo, e nemmeno gli occhi da cerbiatta di Bonnie avrebbero potuto cambiare la sua natura.

Dopo essersi lasciato dietro un imprecisato numero di corpi e dopo aver smaltito l'alcol, Damon aveva deciso di andare a vedere cosa stesse facendo Bonnie. In realtà era consapevole che lo scopo di quella visita fosse capire cosa stesse succedendo tra lei e Stefan, ma non gli importava. Riteneva che fosse un suo diritto. Insomma, una volta era morto per lei, quindi doveva assicurarsi che stesse vivendo al meglio la vita che lui le aveva preservato. E quindi si, stava andando a spiarla.
Mentre si stava dirigendo a casa sua, aveva avvertito la sua aura nell'Old Wood. Dopo essersi trasformato in corvo ed essersi appollaiato su un ramo, l'aveva vista camminare e camminare, mentre, grazie ai suoi poteri, aveva potuto sentire stralci dei suoi pensieri. Ovviamente tutti concentrati su Stefan, su quanto stesse male Stefan e su cosa dovesse dire a Stefan.
Damon era abbastanza convinto che Bonnie non provasse niente per suo fratello che andasse al di là dell'affetto per un amico, ma lo infastidiva il modo in cui stava pensando a lui. Era preoccupata di ferirlo e di rovinare la loro amicizia. Non aveva pensato nemmeno per un secondo a se stessa e, sebbene fosse un atteggiamento tipico di Bonnie, Damon vi lesse altro.
"Che la streghetta stia iniziando ad interessarsi a mio fratello?", si chiese con orrore.
Se le avesse messo le mani addosso gli avrebbe staccato la testa dal collo definitivamente. Era da tanto che immaginava come ci si sentisse ad essere figlio unico: forse avrebbe avuto finalmente un motivo per scoprirlo.

Quando Bonnie abbandonò l'Old Wood per tornare a casa, con un'idea per la mente che non era riuscito a cogliere, Damon la seguì. Mantenendo la forma di un corvo si posizionò sul ramo di un albero, in maniera da poter osservare ogni sua mossa. La vide cercare un incantesimo, preparare l'occorrente per pronunciarlo e, una volta terminato, svenire.
Preoccupato, aveva provato ad entrare nella sua stanza, ma qualcosa gli aveva impedito di avvicinarsi a Bonnie. Intorno a lei era sorta una specie di barriera invisibile che non gli aveva permesso di capire come stesse o di aiutarla. Infuriato, aveva deciso di correre al pensionato dalla signora Flowers, l'unica strega a cui potesse chiedere cosa fosse successo a Bonnie, senza però trovarla.
Maledicendo il suo tempismo, che l'aveva spinta ad allontanarsi da lì proprio nel momento in cui aveva bisogno di lei, aveva iniziato a cercarla, setacciando la zona alla ricerca della sua aura. Dopo alcuni tentativi falliti si era reso conto che, molto probabilmente, la signora Flowers l’aveva occultata. Aveva continuato a cercarla per un po', decidendo, infine, di tornare da Bonnie per vedere come stesse.
Arrivato a casa sua si era accorto che di lei non c'era traccia e che non riusciva a captare nemmeno la sua aura.
"Forse mi converrebbe tornare al pensionato. Anche se non trovassi la signora Flowers, potrei parlarne con Elena. Insomma, considerando che ci troviamo a Fell's Church, quello che è successo a Bonnie potrebbe essere stato causato da un nemico."
Dopo aver fatto queste considerazioni veloci, Damon si era avviato verso il pensionato. Lungo il tragitto aveva iniziato a pensare a quale minaccia stesse per incombere sulle loro vite. A prescindere da chi o cosa fosse, comunque, erano tutti in pericolo: lui, la sua principessa, la streghetta, il suo fratellino e persino Meredith e Mutt. Arrivando davanti al pensionato pensò che la minaccia fosse imminente per tutti.
Sicuramente per suo fratello. Sarebbe diventato la minaccia più grande per lui, considerando che stava baciando il suo uccellino.

Stefan si ritrovò con le labbra di Bonnie sulle sue senza nemmeno rendersene conto. Nel momento in cui lei provò ad approfondire quel contatto, Stefan la allontanò da sé.
Qualunque uomo sano di mente che fosse stato baciato dalla ragazza che amava, al suo posto, non si sarebbe comportato così, ma da Bonnie si sarebbe aspettato tutto fuorché quello. Insomma, anche le pietre sapevano che provava qualcosa per Damon!
A fermarlo, però, non era stato questo pensiero, quanto il gesto del tutto inaspettato. Era stato preso in contropiede, non si aspettava assolutamente una cosa del genere e la prima reazione che aveva avuto istintivamente era stata quella di allontanarsi da Bonnie che, in quel momento, lo stava guardando un po' confusa e con le sopracciglia aggrottate.
- Cos'è successo? Ci hai ripensato? - gli chiese lei, ammiccando.
Subito dopo entrambi udirono un forte rumore che li fece voltare verso l'interno del pensionato.
Sulla cima delle scale che portavano al piano di sopra c'era Elena, che li guardava con rabbia mista ad odio, mentre ai suoi piedi giacevano pezzi di quelli che erano stati una tazza e una teiera di porcellana.
- Ecco la santarellina! Quella che non provava niente per Stefan, quella che non aveva fatto assolutamente niente per separarci. La mia migliore amica, quella che non avrebbe mai fatto nulla per ferirmi. Guardati, Bonnie: hai ancora il coraggio di dirmi che avevo torto? -
- Sì, ce l'ho. Non hai mai meritato l'amore di Stefan e ora che si è finalmente accorto di poter avere di meglio dai la colpa a me? Sei così prevedibile. -
Elena sbarrò gli occhi.
- Non ho mai meritato l'amore di Stefan? Come osi? Sono stata al suo fianco quando ho scoperto che era un vampiro, ho fatto di tutto per recuperarlo dalla Dimensione Oscura e l'ho nutrito con il mio sangue. Io sono l'unica che merita di stargli accanto! -
- E come l'hai dimostrato? Riscaldando le sue lenzuola insieme a suo fratello? -
Stefan, accanto a lei, si tese, mentre Elena divenne livida di rabbia.
- Non avresti dovuto dirlo! -
Dopodiché, iniziò ad avvicinarsi minacciosa a Bonnie.

Elena riuscì a percorrere solo quattro scalini prima che fosse scaraventata contro un muro. Era bloccata a qualche centimetro da terra senza che riuscisse a muoversi o anche solo a parlare. Si potevano notare solo i suoi occhi spaventati, mentre guardava convulsamente intorno a lei alla ricerca di un aiuto. Prima che qualcuno potesse fare un passo, Damon, che si era avvicinato e aveva assistito a tutta la scena, era corso verso la sua principessa provando a salvarla. Proprio come era successo con Bonnie, però, a separarlo da lei c'era una sorta di muro invisibile che gli impediva di raggiungerla.
- Damon? Cosa sta succedendo? -
Stefan era perplesso. Non capiva cosa fosse accaduto ad Elena né, tantomeno, per quale motivo non riuscisse ad arrivare a lei.
- Non è abbastanza ovvio, fratellino? Siamo sotto attacco! Qualcuno ha appena bloccato Elena contro il muro e innalzato una barriera per impedirci di avvicinarci a lei! Vorranno sicuramente qualcosa da lei, è in pericolo! -
- In realtà sono stata io. Sono stufa del suo atteggiamento e del suo accanimento nei miei confronti. Mi accusa di essermi interposta tra lei e Stefan e di aver rovinato il loro rapporto quando è stata lei a tradirlo costantemente con te. Inoltre, nella maniera più infima che esista, ha provato ad attaccarmi fisicamente per la seconda volta. Dovrebbe scendere dal suo piedistallo: non sono la ragazza impaurita che, per anni, è stata al suo comando. Potrei farla pentire se decidesse di mettersi contro di me. -
L'espressione preoccupata sul viso di Damon si trasformò in confusa e irritata, dopo aver sentito le parole di Bonnie.
- Come? Vuoi farmi credere di essere stata tu? Insomma, capisco che voglia il tuo momento di gloria ora che Stefan ha lasciato Elena. Per una volta sei tu a poter prendere qualcosa di suo e non il contrario e vuoi godere a pieno il momento, come hai dimostrato dieci secondi fa. A parte questo, però, pensi che qualcuno potrebbe seriamente credere che tu, improvvisamente, abbia smesso di essere una strega inutile? -
- Non mi sfidare, vampiro. Non ti conviene. -
- Wow, 'vampiro'? Ora sì che mi sembri una strega forte e coraggiosa! -
Damon iniziò a ridere in maniera incontrollata. Più che divertita, la sua era una risata sarcastica e pungente. Dopo nemmeno due secondi smise. Si rese conto di non riuscire a muovere nemmeno un muscolo e capì come potesse sentirsi Elena in quel momento.
- Se vuoi posso farti raggiungere la tua amata: ho l'impressione che si senta un po' sola, lì, ignorata da tutti. -
Prima che Bonnie potesse fare alcunché, però, Stefan decise che fosse arrivato il momento di intervenire. - Bonnie! Cosa stai facendo? Li stai trattando come se fossero tuoi nemici! Li hai paralizzati, bloccati. Non credi che sia un po' esagerato? -
- Esagerato? No, Stefan, non credo che lo sia. Hanno sfruttato, maltrattato e ingannato tutti per anni. Hanno fatto quello che volevano esattamente quando lo volevano, senza curarsi dei sentimenti di nessuno. Sono stati subdoli ed egoisti. La ragazza che fino a ieri si definiva come 'mia migliore amica' ha provato ad aggredirmi due volte, ed è la stessa ragazza che non ha fatto altro che ripeterti di amarti mentre ti tradiva alle spalle con tuo fratello! -
Dopo questo Stefan si irrigidì. Mentre una parte della sua mente gli ripeteva che quelle parole fossero state dettate solo dalla rabbia, un'altra parte si chiese se non fosse tutto vero. A quel pensiero la sua mascella si indurì.
Guardò Bonnie negli occhi, provando a capire quale fosse la realtà, e non vi scorse altro che fierezza e sincerità. Questa cosa gli tolse il fiato.
E così era vero? Elena l'aveva tradito, al pari di Katherine? Nonostante non provasse più amore per lei, venire a conoscenza del tradimento con suo fratello gli fece male.

- Adesso basta! Lascia stare Damon ed Elena. -
La signora Flowers decise che fosse arrivato il momento di fermare quello che stava accadendo prima che fosse troppo tardi.
Stefan la vide guardare Bonnie in maniera ferma e un po' dura, mentre pronunciava quelle parole. Poi sentì, contemporaneamente, Damon ed Elena respirare in maniera convulsa e tossire un po'. Suo fratello si avvicinò subito al suo 'angelo', sostenendola e accertandosi che stesse bene. Osservando il loro atteggiamento sentì una fitta al cuore.
Era vero.
Bonnie aveva ragione, quei due lo avevano pugnalato alle spalle. Elena, che, nonostante la somiglianza fisica, era sembrata così diversa da Katherine, e Damon, suo fratello, che, ancora una volta, aveva iniziato una relazione segreta con la donna che amava.
Non riusciva a capire se fosse più ferito o disgustato, ma una cosa la sapeva: non voleva più avere a che fare con nessuno dei due.

Prima che Bonnie potesse anche solo pentirsi di aver dato ascolto alla signora Flowers, i vetri delle finestre del soggiorno si infransero in tanti piccoli pezzi. Il lampadario crollò al suolo, le vetrine in cui erano conservate le ceramiche si aprirono, facendo cadere il proprio contenuto, e il pavimento iniziò a tremare. Poi si udì una voce spaventosa.
- Vi ho trovate, finalmente! –

 



Eccomi qui! Come vi avevo promesso sono riuscita ad aggiornare in tempi record (per me)! xD
Allora, che ne dite?
Damon ammette a se stesso che Bonnie significa qualcosa per lui (cosa importante per lo svolgimento romantico della storia u.u), Stefan viene a sapere del tradimento e decide di chiudere i ponti con il fratello e la sua ex, Bonnie si comporta in maniera ferma e decisa e sembrerebbe che, effettivamente, siano sotto l’attacco di qualcuno.
Il prossimo capitolo dovrebbe essere più incentrato sull’azione e arriverà tra domenica e martedì.
Grazie a tutti quelli che leggono/recensiscono!
Ora scappo…a prestoooooo! :D

DamonBonnie7
  
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