~ a thousand {years}
more.
# festa
In piazza c’erano persone che la
guardavano ballare, che sorridevano, che acclamavano a gran voce il suo nome.
Era lei, quella festa era per lei, la principessa perduta e finalmente
ritrovata. Ma mentre danzava, mentre trascinava con sé nell’entusiasmo amici e
sconosciuti, ridendo infine, dopo tutte quelle lacrime, Rapunzel
si sentiva semplicemente libera.
Era vero. Non
era la torre il suo posto, non lo era mai stato.
Non sapeva da
quanto tempo ballasse quando si ritrovò tra le braccia di Jack. La musica
scelse proprio quel momento per fermarsi, ma lui non la lasciò andare. Rapunzel rabbrividiva al contatto delle sue mani sulla
pelle, però era bello sapere di non essere più la sola a poterlo guardare negli
occhi. Gli sorrise, ansante.
«Hanno deciso
che questo giorno sarà ricordato come la Festa dei Fiori» sussurrò Jack,
indicando con un cenno del capo i molti boccioli affrescati sui ciottoli della
piazza dalle mani di lei ancora un po’ tinte di colore.
Rapunzel
seguì il suo sguardo, felice. «Che bel pensiero.»
«Ti amano
già.»
Un lieve
soffio attirò di nuovo la sua attenzione; si voltò e si vide offrire dalle dita
bianchissime di Jack una piccola, incantevole rosa di ghiaccio. Quelle ancora
avvolte attorno alla sua vita sembravano stranamente calde – a quale
temperatura l’inverno e la primavera si annullavano a vicenda?
Rapunzel
accettò la rosa e sentì la stretta di Jack scivolare via come neve che si
scioglie. Si voltò di nuovo a guardare la sua gente – la sua famiglia – e vide Hiccup, seduto al margine della piazza, che sotto il suo
sguardo sussultava e si concentrava sul bastoncino che usava per sparpagliare i
ciottoli ai suoi piedi, diligentemente osservato dal drago accucciato al suo
fianco.
Le sembrò che
si fosse appena cacciato qualcosa in tasca. D’improvviso le venne una gran
voglia di ballare con lui, così, senza un perché.
~
Si aggrappa a Jack con tutte le
sue forze e soffoca i singhiozzi nel cappuccio calato sulla sua schiena. Oggi è
la Festa dei Fiori, ma non le piace festeggiarla qui dentro, non si può festeggiarla qui dentro.
Jack l’ascolta
piangere senza toccarla. È ferito. Ha cercato di incantare il ghiaccio per lei,
ma solo una piccola pozza d’acqua è rimasta sul comodino troppo vicino al
termosifone. Rapunzel gli è grata lo stesso, ma non
riesce a smettere, non ci riesce – è così stanca di mura calde e soffocanti.
Non importa
come la si guardi, vivere equivale sempre a trovarsi rinchiusi da qualche
parte. E non fa per loro. Non fa per Hiccup che non
può più volare, non fa per Jack che non può più giocare con il vento, non fa
per lei che non...
Un tocco sulla
spalla la fa voltare. Hiccup la guarda e arrossisce
appena, una rosa stropicciata in mano, venuta da chissà dove.
Non sa perché,
ma ha l’impressione che ora anche Jack stia sorridendo.
Spazio dell’autrice
Sigh.
La square dance. Sigh. La scena più bella in Rapunzel. Rielaborarla
per coinvolgere Jack e Hiccup era doveroso.
Non
ho molto da aggiungere stavolta; ci troviamo subito dopo il capitolo su Punzie e Merida, dopo quindi che
la Principessa Perduta ha superato la morte di Gothel
ed è tornata al suo vero posto. E lo so, lo so che siete curiosi come scimmie circa
il modernverse, ma dove sarebbe il bello se vi
dicessi tutto e subito? ;w;
Grazie
come sempre; siete incantevoli.
Aya
~