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Autore: GFPentium    04/02/2008    4 recensioni
E se bastasse poco per essere felici?... E se cambiare certe volte vuol dire migliorare?... E se il vero progetto per il perfezionamento dell'uomo fosse la famiglia?... E se la differenza tra uomo e donna è così sottile da non poterla vedere?... E se dal nucleo dello 01 invece di Shinji fosse fuoriuscit... Indovinato è una What if?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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NewGirlEntry059 Capitolo 59

Intanto alla Nerv i lavori di smantellamento dell’unità 01 erano già a buon punto, infatti qua e là per gli hangar erano presenti i pezzi della sua corazza appena smontati, a osservare tutto ciò c’erano la dottoressa Ikari ed il Comandante Fuyutsuki che stazionavano sul ponte mobile, dopo aver attentamente osservato quell’imponente corpo che veniva smembrato pezzo dopo pezzo, Yui si rivolse al professore:

“Certo che così fa meno paura.”

“Già.”

Malinconicamente la donna sospirò:

“Un po’ mi dispiace.”

“Dopotutto è stata la tua dimora per anni…. Inoltre dobbiamo smantellarlo, non è piacevole avere un corpo di queste dimensioni in putrefazione.”

“Si professore, basta coi sentimentalismi, è da tanto che aspetto questo momento ed ora che è giunto faccio la nostalgica.”

Volendo cambiare discorso Kozo domandò:

“Allora li hai incontrati?”

Una triste risposta non si fece attendere:

“Più o meno sì, Rei ha voluto farmeli vedere mentre dormivano, Shinji l’ho solo guardato, mentre con Nadia ci ho anche parlato.”

“Come è andata?”

La dottoressa mostrò un lieve sorriso:

“Bene, è un peperino, sta smaltendo tutta l’energia che ha accumulato i questi anni, inoltre ho conosciuto Misato e Rioji, li vedo bene insieme e sono certa di aver fatto la scelta giusta.”

“Ora sei tranquilla.”

“Si, lo sono, adesso devo solo sistemare anche Kyouko.”

L’uomo volle puntualizzare:

“Così con Shinji non ci vuoi parlare.”

“No, meglio di no, io e Gendo gliele abbiamo combinate anche troppe.”

“Yui, questa è la tua sola e unica opportunità per incontrarlo.”

La donna interruppe la discussione con un gelido:

“Lo so.”

Da quel momento i due stettero in silenzio fino all’arrivo di Misato, Rioji e Ritsuko che stupiti dal procedere della demolizione dell’Eva rimasero immobili, fino a che il maggiore:

“Sono uomini in tutto e per tutto.”

Yui:

“Si, solo 100 volte più grandi.”

“Yui, ascoltami Shinji si è ricordato tutto.”

Disinteressatamente la Ikari rispose:

“Bene.”

Titubante la donna dai capelli di porpora:

“Non vuoi parlarci?”

“No, lo stavo dicendo prima al professor Fuyutsuki, è meglio per tutti, poi ho altro da fare.”

Misato capì che la dottoressa aveva già archiviato la questione, però nel suo cuore sapeva che non era giusto, allora con tono autoritario rispose alla dottoressa:

“NO! Devi parlarci assieme.”

“Misato, ho detto di no.”

“Invece io dico che devi farlo.”

La dottoressa si innervosì e con rabbia disse al maggiore:

“Misato, ho detto di no, lasciami in pace, ora è tuo figlio ed io non ho alcuna intenzione di incontrarlo!”

Misato con tono serio:

“Tu hai paura di lui, hai paura di ferirlo, la stessa paura che aveva Gendo.”

Un attimo di silenzio passò tra tutti, Misato aveva centrato il punto e dopo poco continuò:

“Yui, lo so, certe sere prima di andare a letto passo a vedere Bechy che dorme, oltre a ringraziare il cielo, ed ora te, di avermela data, mi fermo a riflettere se sarò in grado di crescerla ed educarla, temo di fargli del male con eventuali mie negligenze o azioni sbagliate. Comprendo quello che provi, non vuoi incontrarti con Shinji perché per lui sei la sua vera madre e sai di doverlo abbandonare una seconda volta, però ti prego, parlaci stavolta non in forma di anima, ma in forma di essere umano, non te lo chiedo per me, ma per lui.”

La dottoressa Ikari se ne stava in silenzio e dopo un attimo rispose tra le lacrime:

“E’ vero, forse stavolta se lo merita, gli dirò addio come essere umano.”

Misato la corresse:

“Come madre.”

Rioji:

“Ok, io vado a prenderlo.”

Yui:

“Porta qui anche Nadia ed Asuka.”

La Akagi aggiunse:

“Rioji, passa a prendere anche Rei e Kaworu.”

L’uomo annuì e partì alla volta della sua abitazione, come l’uomo scomparve in quei corridoi la dottoressa Ikari comunicò agli altri le sue intenzioni:

“Ora devo andare dallo 02 e connettermi a lui, devo parlare con Kyouko.”

Misato era all’oscuro della faccenda e mentre si spostavano nei corridoi, con Yui davanti a capofila, si fece dare la spiegazione dall’amica Ritsuko:

“La madre di Asuka stava subendo un’assimilazione simile a quella di Yui, purtroppo il personale che la stava seguendo durante il suo test con lo 02 è intervenuto, ed invece di invertire il processo di fusione con l’Eva l’ha interrotto, sta di fatto parte dell’anima della Zeppelin si è trasferita nel corpo dell’Eva, ma l’interruzione ha come per dire tagliato in due il suo spirito lasciandone nel suo corpo umano una parte e da ciò si spiega la sua pazzia. Alla fine la sua anima è potuta tornare integra al momento del suo suicidio, quando il suo corpo umano è morto ha liberato la sua porzione di anima che è andata a riunirsi con quella all’interno dello 02.”

Mestamente il maggiore:

“Che brutta storia, ed alla fine ha sofferto anche Asuka.”

Anche la Ikari si espresse:

“Adesso capisci perché te li abbiamo affidati, mi raccomando voi due, trattate quei ragazzi come se fossero vostri figli.”

Le due si espressero con un dolcissimo:

“Si.”

Fecero ancora qualche metro e Misato domandò:

“Scusa Yui, ma Nadia, quanti anni ha?”

“Secondo i calcoli non ancora undici.”

“Si, ma ha il fisico più di una adolescente che di una bambina.”

“Hai ragione, comunque io alla sua età ero abbastanza precoce, inoltre non credo che sia un problema un paio di anni in più o in meno.”

Ritsuko:

“Fisicamente no, ma psicologicamente.”

“Non preoccuparti Ritsuko, Nadia ha dovuto maturare molto fretta e, a mio dire, in certi casi è più adulta di Asuka e Shinji… a proposito di Psicologia, 150 ti dice niente?”

“No.”

“E’ il suo Quoziente Intellettivo, molto alto e questo la aiuterà in questo mondo, però non fatela diventare un fenomeno da baraccone.”

“Credo che non se lo meriti, comunque questa informazione è meglio che lo sappiamo solo noi tre e basta.”

Misato perplessa e preoccupata:

“Perché?”

Ritsuko rispose con aria sbarazzina:

“Perché Asuka ha un Q.I. di 140 e se lo viene a sapere te la dovrai sorbire.”

La donna dai capelli di porpora guardò verso il cielo e sbuffò:

“Hai perfettamente ragione, diventerebbe insopportabile.”

La dottoressa fece una piccola risata che distrasse le due che la seguivano e che successivamente la osservarono con aria interrogativa ed allora si spiego sorridendo:

“Che preoccupazione, allora è meglio che mi porti il segreto nella tomba…. Comunque Misato per noi donne è normale giocare con l’età.”

Ridacchiando il maggiore:

“Vero.”

Intanto in casa della Akagi, Rei e Kaworu stavano finendo di prepararsi e come furono pronti per uscire la ragazza domandò al moroso:

“Kaworu, che dici se sento mia madre e le domando se le serve qualcosa.”

“Per me non c’è problema, anzi.”

La First prese il cordless e chiamò la madre la quale rispose:

-Pronto.-

“Ciao mamma, sono Rei.”

-Ciao cara, ti stavo per chiamare io, vedi, Kaji sta arrivando a prendere te, Kaworu ed i figli di Misato.-

“Ok, io invece volevo chiederti se ti serviva qualcosa.”

-No, non mi serve niente. Una cosa importantissima, Shinji si è ricordato tutto e sa che tu e Kaworu siete angeli.-

“Va bene.. allora ciao.”

La ragazza rispose la cornetta e chiamò il Fifth dicendogli:

“Tabris, ascolta Shinji sa tutto.”

“Sa anche di noi?”

Con un tono inquieto la First rispose:

“Si, sa che siamo angeli.”

Sentendo quella voce insicura, il ragazzo volle fare coraggio alla First:

“Rei, dai non preoccuparti, ci accetterà come hanno fatto Asuka e Nadia.”

“Non lo so, Shinji ha combattuto gli angeli ed ha sofferto molto, per lui sarà molto difficile comprenderci.”

Sorridendo il First:

“Se non ci accetterà subito ci accetterà col tempo, ricordati che le sue due sorelle sono dalla nostra parte.”

Sospirando la ragazza dai capelli azzurri:

“Lo spero.”

“Su, dai adesso andiamo di là ad aspettare Kaji.”

“Ok.”

I due si diressero alla casa accanto e suonarono alla porta, ad aprire fu proprio il Third, il quale rimase immobile ad osservare di fronte a se i due angeli, Kaworu aveva capito che Shinji non sapeva che cosa fare, allora gli parlò:

“Ciao Shinji, non preoccuparti, sappiamo che tu sai.”

Nessuna risposta da parte del ragazzo dai capelli castani, allora il Fifth continuò:

“Shinji, ricordi cosa ti ho detto quando ci siamo incontrati?… Ti avevo detto ora  ci sono gli angeli  buoni che ti voglio aiutare.”

Finalmente il Third parlò molto seriamente:

“Lo so questo e ve ne sono grato, però quelli della vostra razza hanno tentato di farci del male… mi hanno fatto del male.”

Rei:

“Lo sappiamo, di questo ne siamo dispiaciuti, però non puoi dare a noi quelle colpe, per certi aspetti anche io e Kaworu siamo stati delle vittime.”

“Lo so, però per me è difficile avere fiducia in voi.”

A quel punto si aggiunse Asuka, la quale dopo aver sentito tutto, diede manforte alla coppietta dicendo al fratello:

“Shinji, lo so che è difficile, ma loro due sono angeli, però fidati, se non vuoi farlo per loro, fallo per me e per Bechy, per noi loro due sono i nostri angeli custodi.”

Rei guardò la rossa e la ringraziò:

“Grazie Asuka.”

“Non c’è di che, dopotutto a che servirebbero le amiche…. Adesso entrate, altrimenti se aspettate Shiinji facciamo notte sulla porta.”

I due entrarono e si accomodarono sul divano, sempre sotto gli occhi sospettosi di Shinji il quale cercava di mantenere una certa calma, ma in realtà aveva un diavolo per capello. Le sensazioni del Third erano chiaramente percepite dai due angeli, i quali si preoccupavano fino a ché il Fifth volle fare luce:

“Shinji, quale è il problema?”

Impaurito da quella domanda il ragazzo dai capelli castani:

“Faccio fatica a crederci che voi siete quel che siete, avete un aspetto così umano.”

“Beh, dovresti saperlo che angeli e uomini hanno la struttura genetica simile, per cui la somiglianza è d’obbligo, comunque ricordati che, a differenza degli altri angeli, io e Rei proviamo le stesse emozioni che provate voi Lilim, gioia, tristezza, rabbia, amore, felicità.”

Il Third era ancora pensieroso, ma fu interrotto dall’arrivo di Nadia, la quale si posizionò dietro il divano e diede un bacino hai due angeli, il suo modo per dargli il buongiorno, poi andò anche da Asuka ed infine da Shinji, però come si avvicinò notò quell’aria pensierosa e triste e la Sisth domandò al fratello:

“Shinji, cos’hai?… come mai quel muso lungo, ricordati che il mattino ha l’argento in bocca.”

Asuka corresse la sorellina:

“Nadia, si dice l’oro in bocca, l’oro, non l’argento.”

“E’ uguale, sempre  metallo prezioso è.”

Kaworu finse un paio di colpi di tosse per attirare l’attenzione degli altri, come l’ottenne si pronunziò sul da farsi:

“Allora tra poco sarà qui io sig. Kaji che ci porterà alla base per delle cose importantissime.”

Subito la Second:

“Cioè?”

“Lo saprete quando saremo là.”

“Uffa, sempre segreti.”

La rossa non finì le lamentele che la porta si aprì con la successiva entrata di Kaji, il quale spronò tutti a muoversi:

“Forza ragazzi, si va.”

Fu un corale:

“OK”

In meno di 10 minuti si ritrovarono lungo il tragitto che li conduceva alla Nerv.

Intanto, di fronte alla 02 sostavano, in attesa di ordini, Maya, Makoto e Sigheru, fino a quando non udirono dei passi avvicinarsi a loro attraverso i corridoi, ed infine apparvero Misato, Ritsuko e Yui. Quest’ultima indossava una Plug-Suit molto simile a quella di Rei, con diverse differenze, come la taglia più grande, la mancanza di qualche dispositivo, al posto del numero 00 c’erano presenti le lettere Y.I., ma la diversità maggiore stava nel colore, infatti questa era completamente nera, nera come la notte. Questa uniforme dava un tono solenne alla figura della dottoressa Ikari, ciò lo si poteva desumere da come gli operatori osservavano stupiti la prima Children della storia, la quale, sentendosi gli occhi addosso rimproverò allegramente i tre:

“Guardate che lo dico alle vostre morose che mi state mangiando con gli occhi.”

I tre finalmente si ripresero e Ritsuko gli affidò le mansioni:

“Allora, adesso andremo in sala comandi e prepareremo lo 02 per una nuova connessione.”

La dottoressa Akagi e gli operatori si diressero in cabina di controllo lasciando Misato e Yui sul ponte mobile e dopo qualche breve attimo rimaste ad osservare l’Eva, la dottoressa Ikari parlò al maggiore:

“Credo che ne avranno per un’oretta, tra poco ci saranno qui i ragazzi, Misato, io vado nell’ufficio di mio marito quando arriva Shinji mandamelo lì da solo.”

La donna dai capelli di porpora fece un piccolo cenno e restò immobile ad osservare la figura della dottoressa Ikari allontanarsi per poi raggiungere Ritsuko e gli altri in sala di controllo in attesa dell’arrivo dei Children.

La dottoressa Yui arrivò nell’ufficio con l’albero Sefirico, si sedette alla scrivania, si allungò sulla poltrona reclinando leggermente lo schienale e lì iniziò ad osservare quel cupo soffitto pensando:

> Sono passati 11 anni da quell’ultima volta che lo vidi, quando scelsi l’Eva al posto suo… Mio Dio che cosa ho fatto… <

Lo squillo del telefono a interrupe, prese subito la cornetta rispondendo:

“Pronto……. si professore, sono io …… Allora sono arrivati….. ho già dato disposizioni a Misato, lo incontrerò qui…. Grazie professore.”

Infatti ad un punto d’accesso della base erano appena arrivati Kaji ed i ragazzi, i quali furono accolti da Misato la quale indicò al Third di raggiungere subito l’ufficio di suo padre, di fronte a questa richiesta Shinji domandò:

“Perché? Io non voglio andare là.”

Misato prese nelle su mani il volto del ragazzo dicendogli:

“Shinji, ragazzo mio, vai e basta, il perché lo scoprirai là, non posso permettere che tu non ci vada.”

Il ragazzo dai capelli castani annuì e si diresse verso quella stanza, restò qualche secondo ad osservare la porta chiusa davanti a sé e subito sentì echeggiare nella sua mente le aspre parole del padre al loro primo incontro alla Nerv:

>”Vattene…”<

E poi le sue stesse parole  che gli rivolse al momento del trapasso:

>”Ti Odio…”<

La porta automatica si aprì mostrando l’interno di quella lunga sala con in fondo la scrivania, il Third fece un passò e varcò la soglia e come fu dentro la porta si richiuse. La scrivania era in penombra, però Shinji riuscì ad intravedere che qualcuno la stava occupando e cercò di capire chi era con un timido e alquanto insicuro:

“Papà, sei tu?”

Una voce rispose, ma Shinji capì subito che non era quella del padre:

“No, purtroppo no, Shinji avvicinati per favore.”

A lenti passi il ragazzo si presentò davanti a quel tavolo e come fu a mezzo metro, rimase fermo a fissare quella figura che se ne stava seduta e che dopo qualche attimo gli parlò con un tono rotto dal pianto:

“Sei diventato grande.”

Shinji capì subito che quella era sua madre e con gli occhi in lacrime:

“Mamma, sei tu.”

La donna si alzò, aggirò la scrivania e si presentò di fronte al ragazzo mostrandosi per intero, subito il Third notò la Plug-Suit e commentò:

“E’ quella di quel giorno.”

“Si, è proprio quella.”

Passò qualche attimo in silenzio tra i due, ma si potevano sentire i loro singhiozzi per il pianto, poi finalmente il ragazzo si avvicinò e venne subito stretto dalle braccia della madre che gli diceva:

“Ragazzo mio, non sai la gioia che mi da a sentirti qui tra le mie braccia come tanti anni fa, so che siamo stati molto assieme nell’Eva come anime, ma queste emozioni solo così potevo provarle.”

“Mamma… Ti voglio bene.”

“Lo so, te ne voglio tanto anche io.”

Passarono alcuni minuti abbracciati, poi Shinji:

“Mamma, ma non mi avevi detto che non ci saremo più rivisti?”

“Ho fatto un piccolo cambio di programma, vedi questa è l’ultima volta che ci vediamo e delle persone mi hanno convinto a dirti addio come madre e non come anima.”

“In fondo al mio cuore lo sapevo che sarebbe finita così.”

“Bravo il mio ragazzo, ora io devo sistemare le cose anche per la madre di Asuka.”

“Mamma… Non preoccuparti, sarai sempre nel mio cuore.”

“Lo so e tu nel mio insieme a tua sorella ed ha tuo padre….. Mi raccomando bada a tua sorella, fai il fratello maggiore, non far impensierire i tuoi nuovi genitori.”

Shinji ebbe un lieve sussulto:

“Sai di Mamma e pap… cioè Misato e Kaji.”

“Si che lo so, non preoccuparti, chiamali pure mamma e papà, li ho scelti io per voi, di sicuro sapranno fare meglio di me e Gendo… Inoltre diventa buon amico di Rei e Kaworu, non sai quanto loro tengono a te, a tua sorella ed anche ad Asuka.”

“Si, lo so.”

“Shinji, un’ultima cosa, so che per te è una ferita lunga da rimarginare, ma fai pace con tuo padre… mi hai quasi uccisa quando gli hai detto di odiarlo.”

Agitandosi il Third:

“Lo so mamma, ma non ci riesco, per come si è comportato con me, mia sorella, Asuka e tutti gli altri.”

“Shh… adesso calmati, non ti chiedo di farlo subito… quando sarai a tua volta padre capirai molte altre cose e per te sarà più facile capire papà.”

La dottoressa fece un piccolo sorriso, prese il volto del figlio tra le sue mani e con i pollici gli portò via le lacrime da sotto gli occhi dicendogli:

“Adesso basta piangere, io e te ne abbiamo versate anche troppe di lacrime, questa è l’ultima volta che ti vedo e vorrei ricordarti felice.”

Il Third si asciugò frettolosamente il volto con la manica della camicia e come finì sfoggiò un sorriso, cosa eccezionale per lui, vedendo ciò Yui contraccambiò quell’espressione per poi dire:

“Bene, coi miei figli ora sono a posto, ora tocca ad Kyouko ed Asuka… a proposito, trattala bene quella ragazza.”

“Si, mamma lo so.”

“Bene, andiamo adesso, gli altri ci staranno aspettando.”

“OK”

I due si avviarono e dopo il breve tragitto si ritrovarono nella sala controlli dove erano presenti Ritsuko, Maya, Makoto, Sigheru ed il Comandante Fuyutzuki, e quest’ultimo vedendo l’allieva:

“Yui, allora questa è l’ultima volta che ci incontriamo.”

“Si professore.”

I due si scambiarono un abbraccio e dopo ciò nuovamente Kozo prese la parola:

“E’ stato un vero piacere conoscerti e lavorare con te.”

“Anche per me è stato lo stesso, inoltre la ringrazio di essere stato a fianco di mio marito.”

“Non c’è di che, dopotutto lo dovevo a te.”

“Bene, gli altri dove sono?”

Makoto rispose:

“Il maggiore Katsuragi li ha portati a bere qualcosa al bar se vuole li chiamo.”

“Aspetta che io inizi la connessione e poi chiamali e come Asuka sarà qui mandala sul ponte mobile.”

Ritsuko era curiosa e domandò quali fossero le intenzioni della Ikari:

“Yui, ma cosa hai intenzioni di fare.”

“Sto iniziando a faticare nel tenere unito il mio Egoconfine che mi sta dando questa forma, così posso reggere ancora poco, ma devo sistemare anche la dottoressa Zeppelin. Per cui ora mi connetterò con lo 02, libererò questo corpo dalla mia anima ed una volta vuoto verrà nuovamente riempito dall’anima dell’Eva, cosicché io sarò libera e Kyouko potrà rivivere come ho fatto io un questi ultimi giorni, anche se per circa mezz’ora.”

La dottoressa Akagi ancora perplessa

“Come mai così poco?”

“Sempre per il discorso di quella fusione lasciata a metà, serve molta energia perché la sola anima della dottoressa Zeppelin possa tenere unito questo corpo.”

Shinji, che era stato in silenzio fino ad allora, pronunziò malinconicamente:

“Allora questa è l’ultima volta che ci vediamo.”

“Purtroppo sì.”

“Bèh, sapevamo già che doveva andare così.”

Yui si avvicinò al figlio e gli diede un ultimo bacio sulla fronte e quest’ultimo la spronò:

“Dai mamma, vai ora tocca alla madre di Asuka, io e te siamo stati 4 mesi assieme, mentre Asuka avrà solo pochi minuti.”

“Va bene, io vado, mi raccomando….”

Il Third la interruppe:

“Si, Si, farò il bravo, baderò a mia sorella, eccetera, eccetera.”

“Ok, io vado.”

La dottoressa si incamminò verso l’Eva, tutti la potevano seguire dalla vetrata per poi scomparire all’interno dell’Entry-Plug, dopo qualche attimo i sistemi dello 02 si avviarono e dall’interfono la dottoressa pronunziò le ultime parole per il figlio:

“Shinji, dì a tua sorella che vi voglio bene, fa pace con tuo padre.”

Il ragazzo dai capelli castani restò in silenzio ed un lieve sorriso gli si formò in volto e poi disse a bassa voce:

“Ok mamma, se amavi così tanto papà vorrà dire che aveva qualcosa di buono dentro di sé… Addio.”

Maya iniziò a descrivere gli eventi di quell’esperimento:

“Si rilevano varie emissioni di energia, una sta uscendo dall’Eva, mentre un’altra si sta spostando dal nucleo verso l’Entry-Plug.”

Ritsuko:

“Come descritto da Yui, lei sta lasciando quel corpo che verrà riempito dall’anima della dottoressa Zeppelin.”

Arrivarono anche gli altri, i quali domandarono subito cosa stesse succedendo, infatti la Second, dopo aver visto lo stato di connessione del proprio Eva:

“Che succede, chi sta pilotando lo 02.”

Kozo gli rispose:

“Asuka, vai sul ponte mobile e lo scoprirai.”

La Rossa non se lo fece ripetere e subito corse a vedere chi osava prendere il suo posto alla guida del suo Eva, infatti in meno di un minuto era già sul ponte mobile a braccia conserte aspettando l’uscita di colui che aveva osato tanto. Intanto in sala di controllo Shinji aveva abbracciato da dietro Nadia e dolcemente le sussurrava in un orecchio:

“Ho rivisto la mamma.”

“Davvero, sono felice per te.”

“Si, mi ha detto che ci vuole bene.”

“Questo lo sapevo già e ricambio, inoltre a me ha detto di badare a te ed ad Asuka.”

L’ultima affermazione lasciò il Third senza parole, ma orami conosceva la sorella allora non gli restò altro che stringerla leggermente più forte dicendogli:

“Mi sa che dovremo badare a noi stessi a vicenda.”

“Ma Asuka dove è andata.”

“A incontrare sua mamma.”

D’un tratto dall’interfono si poterono udire le parole:

“Ich endete. Ihr könnt sie befreien.”
Trad: “Io ho finito, potete liberarli.” (N.d.A. Ho usato un traduttore automatico.)

Kaji e Misato capirono subito che cosa stavano a significare e l’uomo ordinò agli operatori:

“Presto, espellete l’Entry-Plug.”

Inoltre Ritsuko aggiunse:

“Posizionatela sul ponte mobile di fronte ad Asuka.”

Un braccio meccanico prelevò la capsula appena uscita dalla nuca dell’Evangelion e la trasportò proprio di fronte alla Second che impaziente aspettava, finalmente il coperchio si aprì ed una figura uscì dall’abitacolo dicendo:

“Mein Gott, wie viel Zeit ist vorig.”
Trad: “Mio Dio, ne è passato di tempo.”

Era una figura alta e snella, con lunghi capelli rossi e degli occhi azzurri, azzurri come quelli di Asuka, quest’ultima se restava immobile ad osservare quella persona muoversi, lentamente gli si spalancarono gli occhi e contemporaneamente gli si riempirono di lacrime ed infine gettò un urlo:

“MAMA!”

Corse come una forsennata incontro a quella persona che da molti anni non vedeva e che come la Second gli fu addosso, la dottoressa Zeppelin cinse la figlia in un abbraccio. In sala controllo erano stupiti e commossi da quella scena, ma lo erano di più dal comportamento della Second, infatti la ragazza piangeva copiose lacrime e continuava a ansimare, non sembrava una ragazza, ma più una bambina e continuava a ripetere:

“Mama…mama…”

Dopo qualche attimo le due tedesche si inginocchiarono, con la Second piangente che veniva stretta al petto dalla madre a che gli diceva:
(N.d.A. Ora scrivo in italiano, ma ricordatevi che stanno parlando in tedesco, per cui solo Misato e Rioji possono capire cosa stanno dicendo.)

“Perché piangi così Asuka, non avevi promesso di non piangere più.”

“Si, lo so, ma non c’è la faccio, credevo di farcela, credevo in un sacco di cose, ma invece erano solo bugie che mi ero dettata da sola.”

“Bene, vedo che ammetti i tuoi sbagli…. Come sei diventata grande, oramai sei una donna…. Su in piedi e fatti vedere.”

Le due si alzarono e la second fece un piccolo passetto indietro con la madre che la osservava da capo a piedi e dopo un attimo gli ordinò:

“Adesso fai una giravolta.”

Mentre la rossa eseguiva quel movimento, venne raggiunta dagli altri che se ne stavano a qualche metro da lei, come la Second fu nuovamente a faccia a faccia con la madre stette ad ascoltare le sue parole:

“Sei proprio una bella ragazza, non al mio livello, ma… Comunque per me è stato un vero piacere vederti per un’ultima volta.”

Ancora col volto rigato dalla copiose lacrime e con la voce spezzata:

“Vuoi… Vuoi dire…. Che non ci vedremo più.”

Con molto rammarico la dottoressa Zeppelin:

“Si, purtroppo questa è l’ultima volta che ci vedremo.”

Asuka ebbe un tuffo al cuore, purtroppo la persona che da anni gli mancava e che ora aveva lì a pochi centimetri, l’avrebbe nuovamente abbandonata, gli si gettò nuovamente addosso e venne nuovamente accolta dalla madre, la quale col braccio sinistro la cinse a se, mentre con la mano destra lisciva i lunghi capelli della Rossa che piagnucolava:

“Non voglio che tu vada… Resta, io ho bisogno di te, io voglio stare con te.”

“Asuka, non è possibile, il Buon Dio mi ha dato quest’ultima possibilità ed io la sto sfruttando, perdonami se ti faccio del male facendo così, ma lo dovevo fare, sia per me, ma soprattutto per te. Non volevo che tu pensassi di essere stata sostituita da una bambola.”

“Mama, lo so che tu non mi avevi sostituita, lo so.”

La ragazza continuava a piangere e mugugnare, allora Kyouko iniziò a cantarle una ninna nanna e dopo qualche parola Shinji, che era lì vicino, la riconobbe dicendo a bassa voce:

“Ma questa me le stava cantando stamattina Asuka.”

Asuka un po’ si calmò e la madre la rincuorò ancora:

“Su, dai smettila di fare la piagnucolona, proprio davanti anche al tuo ragazzo.”

“No, mamma Shinji non è il mio ragazzo.”

“Non dire bugie, poi c’è anche tua sorella Bechy ed i tuoi nuovi genitori.”

Asuka si staccò dal petto della donna e lì inizi ad asciugarsi le lacrime e poi disse:

“Hai ragione, non posso farmi vedere così, soprattutto da Bechy, sono sua sorella maggiore.”

“Brava.”

La dottorezza Zeppelin chiamò a sé Rioji e Misto con un gesto ed i due si avvicinarono, e sempre parlando in tedesco, Kyouko gli si rivolse:

“Ora è tutta vostra, grazie per quello che state facendo.”

Rispose Rioji:

“Non c’è di che, per noi è un onore crescere questi ragazzi.”

“Misato, fai diventare donna questa testona.”

Il maggiore parlò:

“Non si preoccupi, è già sulla buona strada.”

“Lo so, però sai come è fatta, ha la testa dura.”

“La mia molto di più.”

Le due fecero una piccola risatina che fu interrotta da uno spasimo della dottoressa Zeppelin, la quale si accasciò a terra, per poi dire:

“Il mio tempo è scaduto, l’Egoconfine non regge più, come mi ha detto Yui lo 02 non aveva abbastanza energia per poterlo mantenere a lungo.”

La donna tedesca si rialzò e subito fu riabbracciata dalla Second che piangendo la implorava:

“Mama.”

“Asuka, ti devo dire addio.”

“No.”

Kyouko guardò negli occhi Shinji e senza che si scambiassero la benché minima parola, il Third capì cosa doveva fare, infatti si avvicinò pure lui alle due, prese delicatamente i polsi della collega, staccò le sue braccia dal corpo della madre e le portò addosso. Asuka non oppose la benché minima resistenza e dopo qualche attimo si ritrovò a stringere il Third strofinandosi il viso sulle sue spalle e con la mano di quest’ultimo a lisciargli i capelli. Come la dottoressa Zeppelin fu libera indietreggiò un paio di passi, guardò i due stretti, con la second che la osservava e poi sorrise dicendo in giapponese:

“Addio ragazzi miei, da parte mia e della dottoressa Yui buona fortuna e siate felici.”

Dopo questo la figura della dottoressa esplose in una bolla di LCL facendo cadere a terra la Plug-suit oramai vuota, Shinji strinse più forte a sé Asuka, lo stesso fece Rioji con Misato, mentre in postazione di controllo Maya commentò:

“E’ stata rilevata una emissione energetica in uscita da questa gabbia.”

Ritsuko:

“Maya, lo so.”

Anche Kaworu commentò:

“Finalmente la triste storia delle anime degli Eva è finita.”

Rei:

“Già, ora inizia per tutti una nuova vita.”

Il Comandante Fuyutsuki consigliò ai due angeli:

“Mi sa che ora è meglio che andiate dai vostri amici.”

I due non se lo fecero ripetere e subito si incamminarono verso il gruppetto che stava sul ponte mobile, dove trovarono Shinji che stringeva ancora a sé Asuka, la quale aveva il viso completamente affondato nella spalla del Third. Dopo qualche attimo Nadia andò dai fratelli e tirò la manica della sorella, quest’ultima rialzò la testa e guardò la Castana con gli occhi pieni di lacrime, la Sisth fece il suo solito sorriso che fu subito contraccambiato dalla Rossa la quale si pronunciò:

“Adesso basta piangere.”

Rioji volle far capire a tutti che la vita continuava:

“Ragazzi, andiamo a casa, abbiamo un matrimonio da organizzare.”

Tutti annuirono e se ne andarono lasciando l’unità 02 nelle mani dei tecnici per lo smantellamento.

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Ora è a posto, grazie per la segnalazione, evidentemente il ctrl-c è stato galeotto.
  
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