Salve
gente!
Come
sempre(non è vero),ringrazio chi legge
e chi ha messo questa fan fiction tra:
- i
preferiti:
- i
ricordati:
- i
seguiti:
Ed
eccoci qua con un nuovo capitolo,tutto
Pov Avril.
Come
la prenderà la nostra ribelle quando
si ritroverà davanti alla sua porta di casa LUI?
Leggete
e scopritelo!
Pov
Avril
Dopo
la “minaccia” neanche troppo velata di mia madre
nei miei confronti,la vedo
avvicinarsi alla porta e aprirsi in quel sorrisetto falso che ho
imparato fin
troppo bene a conoscere,nonostante sia con lei da poco tempo.
Porge
la mano ad una donna minuta,bella e molto elegante, e a quello che
immagino
essere il marito di lei, un uomo decisamente affascinante,nonostante
delle
piccole rughe facciano la loro comparsa intorno agli occhi.
“Ami,
è splendida!
Come sono felice che abbia accettato il mio invito!”
“Grazie
Judy,mi fa sempre piacere partecipare a questo tipo di
eventi”dice la donna.
“Oh,che
gentile. Dottor Taubenfeld,che piacere,come sta?”chiede
ancora Judy,più per
cortesia che non per vero interesse.
“Molto
bene,grazie Judy,ma di certo non posso raggiungere il suo livello di
splendore.
È veramente magnifica.”replica il
dottore,facendole il baciamano.
“Oh,che
adulatore…ma questa volta ci sono tutti i vostri ragazzi?
Sono proprio contenta
di avere una famiglia così perbene nella mia umile
dimora.”
Ok,devo
trovare un cesso per vomitare.
Ma
quanto può essere falsa una persona sulla faccia della
terra? Sono veramente
disgustata,tutte queste smancerie mi stanno incominciando a dare al
cervello.
Salgo
le scale in fretta,devo sparire.
Oh
menomale,mi restano solo pochi gradini,poi sarò salva e lib-
“Avriiiiil,aspetta
tesoro.”
Oh,perfetto. Non
solo mi aveva beccata,ma mi aveva anche chiamato
“tesoro”.
No,sul
serio,tesoro?! E da quando?!
La sfortuna mi
perseguita,ne sono certa.
“Signori,posso
presentarvi mia figlia Avril? Oggi pomeriggio è
andata a correre ed è appena tornata. È una
salutista...sapete,le adolescenti
capricciose di Los Angeles,no…tutte molto attente alla
linea.”
No,no,no,fermi
un attimo!
Io,una
salutista?!
Io,un’adolescente
capricciosa di Los Angeles?!
Ma
soprattutto,IO MOLTO ATTENTA ALLA LINEA?!
Eh
no,non posso sopportare ben tre insulti gratuiti così,senza
fare nulla.
Inarco
le sopraciglia,scettica che sappia veramente quello che sta dicendo.
“Ma
veramente io non ero proprio andata a…”
“Si,certo,ne
parliamo dopo...amore,loro sono i nostri vicini, Ami e Mark
Taubenfeld.” Ci
risiamo…beh,almeno stavolta ha cambiato soprannome.
“
‘Sera.”dico,rivolgendo per la prima volta lo
sguardo alla famiglia al completo
e….
No…
No,no,no!
Lui,NO!
Merda,
ma che situazione di cacca!
Mi
sento così a disagio, che non mi ricordo di aver provato mai
tanto imbarazzo in
vita mia.
E
lui che fa…ride!
Certo,il
motivo della mia vergogna,il ragazzo dello skate e del bacio,sghignazza
con un
sorrisino bastardo,evidentemente molto divertito dalla situazione.
Io
l’ho sempre saputi di essere sfigata,ma questo è
davvero troppo,per chiunque.
Così,presa
dallo sconforto,faccio una cosa che non avrei mai pensato di poter
fare. Scappo.
Semplicemente,corro
via da tutto quel casino,per rifugiarmi in camera mia.
Non
è solo il mio povero cuore ad essere in
iperventilazione,impazzito e fuori
controllo per esserselo ritrovato davanti, ma anche il mio cervello
è completamente
e totalmente in stand by.
Spento,morto,deceduto.
Dio,se
ripenso a quanto sia perfetto nei suoi jeans e nella camicia blu con le
righe
bianche con le maniche arrotolate sui bicipiti muscolosi,mi viene solo
voglia
di…di andare là e spaccargli quella bella
faccetta da deficiente che si
ritrova,ecco!
Ho proprio bisogno di una bella doccia ghiacciata,devo riprendere la mia lucidità,e calmare i bollenti spiriti che mi sconvolgono il basso ventre da quando ho incontrato i suoi occhi pieni di malizia.
Non appena esco dal box doccia con indosso solo l’accappatoio, mi dirigo nella mia camera,ma,invece di essere sola,trovo Dolores che armeggia nella cabina armadio vicino alla mia stanza.
“Ehm
ehm…cerchi qualcosa?” le chiedo,ma pur non volendo
essere acida, la domanda mi
esce carica di veleno. Bussare non si usa in questa casa per caso?!
“Oh,vostra
madre mi ha pregato di assicurarmi che non vi vestiate come vostro
solito,ma
che vi presentiate dagli ospiti come si confà.”mi
risponde tranquilla lei.
Ok,se
prima mi stava solo un po’ simpatica,adesso la sua
popolarità è scesa fino ai
minimi storici.
“Come
si confà”?!
No,ma
è uscita da qualche romanzo dell’ottocento?
“Mmh…nessuno
le ha mai detto che siamo nel XXI secolo?!” le chiedo
sarcastica. Lo so che lei
non ha nessuna colpa,ma solo il fatto che ha dato ascolto a quella
serpe di
Judy,mi irrita a morte.
Lei,in
tutta risposta,mi squadra da capo a piedi. “Questo
è l’intimo e questo il
vestito, non costringetemi a venire nella vostra camera per assicurarmi
che ve
li mettiate, evitatevi questa umiliazione di certo non troppo decorosa
per voi.”
Sono
rossa dalla rabbia, non sono una bambina e non ho bisogno della
bambinaia.
“Spostati!”
le ordino.
Dolores
è una signora di circa una cinquantina
d’anni,grande come un armadio e probabilmente
con la forza di un toro,ma il disprezzo che provo in quel momento per
tutto e
tutti,potrebbero farmi spostare una montagna.
Lei
si sposta di quel tanto che mi permette di entrare nella cabina
armadio,e
incomincio a frugare tra i vestiti per cercare uno slip non di pizzo e
un paio
di jeans,ma niente…il mio sguardo si posa solo tra
calze,gonne e scarpe col
tacco. E che cazzo!
Dolores,per
niente intimorita dallo sguardo furente che le rivolgo,mi dice con un
sorrisetto sulle labbra:“Mi sono premurata personalmente di
togliere dal vostro
armadio qualsiasi capo d’abbigliamento che non fosse consono
per la serata. Quindi,come
dicevo pocanzi,questo è l’intimo e questo il
vestito. Mentre voi vi vestite,io
cercherò di domarvi quella massa informe di capelli che
avete sopra la testa.”
“Ma
guarda,cosa c’è in questa casa,la convention
mondiale delle stronze?!”le
chiedo,con l’acidità al massimo.
Mi
guardo in giro per la cabina armadio, e alla fine,mi devo convincere
che questa
volta non posso vincere la battaglia.
Dopo
che i miei capelli sono stati “domati”,neanche
fossero dei leoni affamati in
una gabbia,prendo il perizoma di pizzo e il vestito che mi aveva
“consigliato”,o
meglio ordinato di mettere Dolores
e
mi chiudo in bagno per vestirmi.
Ora
che ho un po’ più di calma,posso anche osservare
meglio gli abiti che
indosserò.
Devo
dire che non sono male,anzi,stranamente mi piacciono.
Si
tratta di una maglietta aderente nera,una mini,ma molto
“mini” di jeans e dei
sandali a tacco alto.
Fa
molto stile dark,proprio come piace a me.
E
poi,la maglietta farà risultare anche le mie forme,e quel
ragazzo là sotto
aveva proprio la faccia di uno che voleva essere stuzzicato un
po’.
Mi
trucco velocemente,ed esco dal bagno.
Mi
volto verso Dolores,se non approva le stacco la testa a morsi!
Lei
inclina la testa di lato pensierosa,e alla fine mi sorride.
Ma
non con un sorrisetto come quello di prima,no…questa
volta,mi sembra
sincero,credo…
Apre
il cassetto degli accessori,ma appena lo fa,inizio a storcere il
naso,tutti
quegli orecchini,bracciali,collane di oro…non mi fanno
sentire a mio agio.
Ma
poi,sopra il comodino del letto,noto la mia ancora di
salvezza,l’unica collana
che abbia mai portato in vita mia,quella con il teschio.
Sono
soddisfatta delle mie scelte, non pensavo che Dolores le potesse
approvare.
Chissà,forse
così potrei anche fare colpo su un proprietario di uno
skateboard “Antiz Serie
Vampire”!