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Autore: Ametista_Anderson    25/07/2013    0 recensioni
Ametista è fidanzata con Castiel da un paio di mesi e lo ama molto. Ma tutto cambia quando incontra il suo migliore amico Lysandro da cui sembra essere attratta fiicamente, malgrado non se ne renda conto. Ametista e Lysandro sono anime gemelle destinati a non poter fare a meno l'uno dell'altra e passare il resto della loro vita insieme. Peccato che entrambi siano fermamente convinti di amare un altra persona... Insieme scopriranno il segreto che gli unisce e che cosa significa davvero essere anime gemelle
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Lysandro, Rosalya, Violet
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Ehi voi due? Ma che diavolo avete?-  La voce di Castiel mi risvegliò da quella specie di trace e mollai la ma mano di Lysandro come se improvvisamente avesse iniziato a scottare. Mi chiesi per quanto tempo fossimo rimasti immobili a fissarci e cosa avesse pensato Castiel, ma sul suo volto c'era più preoccupazione che rabbia. -Andiamo?- chiese Lysandro senza guardare negli occhi né me né il suo migliore amico. Castiel mi mise un braccio attorno alle spalle e tutti insieme ci avviammo verso casa mia immersi in un silenzio imbarazzato. Eravamo appena usciti dal cortile quando loro due iniziarono a parlare dell'ultima canzone che avevano scritto e delle idee per una nuova. Io, invece ripensai a ciò che era successo poco prima con Lysandro. Com'era possibile che tutte le cose attorno a noi fossero sparite appena si eravamo toccati? Non ero del tutto sicura che lui avesse provato le stesse cose, ma ero decisa a parlargliene al più presto, dovevo assolutamente scoprire che cosa significassero quelle sensazioni che avevo provato.  -Dovresti venire a vedere le prove ogni tanto Ametista- mi disse Lysandro risvegliandomi dai miei pensieri. Mi voltai a fissarlo e notai che aveva un sorrisetto gentile sulle labbra, sembrava che quello che era successo prima non lo turbasse affatto. -Certo, piccola. Dovresti proprio venire a sentirci ogni tanto- intervenne Castiel prima che potessi declinare l'offerta con una qualche scusa. -E se venissi oggi? Sarebbe un bel modo per festeggiare il nostro secondo mesiversario- Rimasi per un attimo senza parole: ecco che cosa mi ero dimenticata, il motivo per cui doveva farsi perdonare. Visto le strane cose che erano appena successe con Lysandro l'idea di passare del tempo con lui mi metteva i brividi, ma non potevo rifiutare se non volevo offendere Castiel. -Perché no- risposi cercando di sembrare entusiasta -Sarà divertente ascoltarvi-  Entrambi mi sorrisero contenti e così ci avviammo tutti insieme a casa di Lysandro. La casa era una villetta in stile vittoriano come i suoi vestiti e aveva uno stile molto sobrio con un bel giardino sul davanti e un vialetto dove era o parcheggiato un suv verde militare. -Mia madre è a casa- sentenziò il ragazzo con un tono di voce neutro e io non capii se si trattava di una bella o brutta notizia. Inserì le chiavi nella toppa ed entrammo. Dentro la casa era sobria come all'esterno. Delle foto di Lysandro e Leigh da piccoli erano appese alle pareti, mentre su un tavolino erano sistemate due cornici: nella prima c'era una foto di due sposi, lei assomigliava incredibilmente a Lysandro e aveva anche gli occhi dello stesso colore mentre lui assomigliava a Leigh; nell'altra c'erano Leigh e Rosalya vestiti eleganti probabilmente la sera del ballo scolastico dell'anno prima.  -Lys sei tu?- una voce squillante proveniente dalla cucina mi ricordo incredibilmente quella di mia nonna.  -Si mamma! Ci sono anche Cass e la sua ragazza. Andiamo nel seminterrato a provare-  La madre sbucò dalla porta della cucina e mi squadrò con un grande sorriso di ben venuto sul volto. Era davvero una bella donna e ora non mi stupiva che suo figlio fosse così bello visto che le assomigliava tanto.  -Voi due andate di sotto, io e... Come ti chiami cara?- -Ametista- -Io e Ametista vi prepariamo qualcosa da mangiare- Improvvisamente l'idea di assistere alle loro prove non mi dispiaceva più così tanto: ero sempre stata una frana a cucinare qualunque cosa e l'ultima volta che ci avevo provato avevo rotto due piatti, un bicchiere e bruciato il fondo di una padella. Non ci tenevo a risarcire la madre di Lysandro. Castiel tentò di protestare ma l'altro lo spinse, neanche troppo delicatamente, verso le scale sussurrandogli qualcosa tipo "è inutile discutere con lei".  -Spero che non ti dispiaccia stare qui con me, cara. Ma domani è il compleanno di mio marito e Rosalya, che doveva aiutarmi a preparare la torta, mi ha dato buca.- -Devo avvisarla che non sono per niente brava a cucinare. Le consiglio di procurarsi un estintore se vuole che la aiuti- La donna rise di gusto, come se avessi fatto chissà quale battuta e mi porse un contenitore e delle uova. Dopo che mi ebbe dato tutte le istruzioni cominciammo a preparare la torta. Ci mettemmo quasi un ora e probabilmente se lo avesse fatto da sola ci avrebbe impiegato meno tempo. Mentre io infornavo la torta, lei preparò alcuni tramezzini al formaggio e una caraffa di te freddo al limone per i ragazzi.  Mi mise tutto in mano e mi indicò la strada per arrivare nel seminterrato. -Sei stata molto gentile ad aiutarmi, cara. Ah, perché il mio caro figliolo non si trova una brava ragazza come te- Arrossii violentemente diventando quasi del colore del capelli di Castiel e non trovai niente da replicare. Ero decisa ad uscire da quella cucina senza ribattere, ma la mia bocca diede voce ad un pensiero che si agitava nella mia testa da tutto il pomeriggio. -Lei ha mai sentito parlare di una cosa chiamata "anime gemelle"?- Fu il suo turno di irrigidirsi e mi guardò come se mi vedesse per la prima volta. -Perché me lo chiedi?- Dedussi che sapeva qualcosa e le raccontai tutto ciò che era successo con suo figlio.  -Non ho mai sentito parlare di nulla del genere- lo disse con poca convinzione senza guardarmi negli occhi. Mi stava nascondendo qualcosa, ne ero certa. -Scusa, cara, ma ora devo andare a fare delle compere. Grazie per il tuo aiuto.- Decisi di non insistere e mi diressi verso il seminterrato con il vassoio in mano. Scesi le scale lentamente cercando di non far cadere nulla, aprii al porta, appoggiai la merenda su un amplificatore e notai che non c'era nessuno. Mi avvicinai agli strumenti e feci scorrere le dita sulle corde della chitarra di Castiel immaginandomelo mentre la suonava con le sue dita forti, le stesse che mi accarezzavano ogni giorno. Feci per tornate verso il vassoio ma inciampai. Il mio piede era rimasto incastrato in un groviglio di fili e stavo per andare a sbattere con la fronte sullo spigolo dell'amplificatore. Ma due mani forti e allo stesso tempo delicate mi afferrarono per i fianchi evitandomi la caduta. Mi girai convinta che ci fosse Castiel, ma mi trovai davanti i bellissimi occhi di Lysandro. -Ma... Ma come hai fatto?- -Io... Io non... non lo so- sembrava stupito ed incredulo, come se si fosse appena svegliato. -Sapevo solo che eri in pericolo e dovevo salvarti-
  
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