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Autore: Alouette    04/02/2008    11 recensioni
E se al suo ritorno Hermione non avesse picchiato Ron? Cosa sarebbe potuto succedere? Dedicata a coloro che speravano che il ritorno del rosso si concludesse in un altro modo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a hermionex95 e a tutti coloro che desideravano qualcosa di più di un pugno da parte di Hermione dopo che Ron era tornato!

Si può dire che è una continuazione in terza persona di Vieni a ballare... mi dispiace solo che non sia venuta bene come quest'ultima ma sta a voi giudicare.
Comunque si può benissimo leggere senza bisogno di conoscere il contenuto della precedente.





Idiota!

 - Hermione! –

 

La ragazza si rigirò nel letto ma non si svegliò, era stanca, ma non per quello non desiderava alzarsi. Non voleva tornare alla realtà, quella realtà che le appariva così deludente in quei giorni. Da quando lui se ne era andato, da quando non poteva più incrociare il suo sguardo o stringere la sua mano. La voce continuò. Hermione capì che non poteva più fingere, doveva svegliarsi e abbandonare il rifugio ovattato dei sogni. Si mise subito a sedere, scostandosi i capelli dal viso. Apprensiva, preoccupata.

   - Cosa c’è che non va? Harry, stai bene? –

 - È tutto a posto, va tutto bene. Più che bene. Sto benissimo! C’è qualcuno –

 

- Cosa vuoi dire? Chi… ? –

 

Osservò l’amico, poi lo sguardo le cadde su una figura che si trovava leggermente dietro Harry. Ma non era possibile! Come poteva lui essere lì? Si alzò e lentamente gli si avvicinò. Lo osservò, lo sguardo sui capelli rossi spettinati, il volto pallido. Non era cambiato, era ancora lui, ancora Ron. Come soleva pensarlo nelle notti in cui la sua mancanza si faceva maggiormente sentire. Ma non aveva il sorriso spensierato e la sfida negli occhi. Quella sfida che pareva rivolta sempre a lei. Quella sfida che l’aveva fatta arrabbiare, irritare… innamorare.

Aveva lasciato il posto a qualcosa che lei non riusciva a comprendere. Qualcosa di accaduto recentemente, di cui lei non era al corrente. Qualcosa che lo aveva turbato, aveva creato dubbi e aumentato in lui quell’insicurezza che la ragazza adorava.

Aveva un groppo in gola ma non voleva parlare. Continuava ad avere paura, paura di starsi immaginando tutto; che sarebbe bastato il minimo suono per farlo svanire.

Lui non si muoveva, la guardava preoccupato. Forse temeva che lei avrebbe potuto aizzargli nuovamente contro uno stormo di canarini.

Hermione però non stava pensando a quello. Rammentava ciò che aveva sentito, quella sensazione di vuoto che aveva provato in mancanza del ragazzo. Le tornò in mente la sera in cui se ne era andato.

Gli urli, le lacrime.

Come lei gli era corsa dietro.

Come lui non si era voltato.

Hermione era combattuta: non sapeva se gridargli contro, picchiarlo…

Gli girò attorno, le pareva ancora così impossibile che lui fosse realmente lì.

Ma c’era.

Spettinato, gli abiti ancora bagnati, lo sguardo che la seguiva, l’enorme zaino in un angolo.

Dovette controllare l’impulso di sfiorargli il viso, voleva assicurarsi che fosse vero. 

Harry li osservava da lontano, aspettandosi una qualche reazione dall’una o dall’altro.

La ragazza però continuava a scrutare il rosso. Incontrò i suoi occhi, se di aspetto non era cambiato il mutamento nello sguardo era quasi inquietante. Non erano più limpidi, dell’azzurro del cielo quando è sereno. Si erano incupiti, erano diventati più profondi; sembravano quasi cresciuti. Ma mentre la osservava parvero schiarirsi, illuminati nuovamente come lo erano ad Hogwarts.

La ragazza gli saltò praticamente addosso, spingendolo contro il vecchio armadio che si trovava vicino al letto.

 

 - Ronald Weasley, idiota! –

 

E lo baciò.

Impulsivamente, senza programmarlo. Aveva ceduto all’istinto.

Il ragazzo fu inizialmente sorpreso ma poi rispose con entusiasmo, abbracciandola e stringendola a se; una mano tra i capelli di lei.

Harry era sbalordito, non se lo aspettava…

Perché non era un bacio casto a fior di labbra.

No, doveva colmare i sei anni che avevano aspettato. Si erano finalmente abbandonati a quel sentimento inizialmente represso e poi nascosto, negato, dall’orgoglio di entrambi. Quel sentimento che non poteva e non doveva esistere. Come potevano loro due, così diversi, talmente sbagliati, essere infondo così perfetti?

Per tutti e due era come un primo bacio, con Lavanda o con Viktor non era stato sicuramente lo stesso. Si sentivano invadere di calore, il calore della loro passione. Del loro amore; a cui, dopo pianti, litigi , riappacificamenti e di nuovo litigi, avevano finito per cedere.







Ecco qua, spero di non averti deluso hermionex95.

detto questo io amo il bacio così com'è nel libro, nel mezzo della battaglia, così pure l'episodio nella tenda, con Hermione che lo prende a pugni, ma me lo hanno chiesto e chi sono io per rifiutare un favore? Poi scrivere di Ron e Hermione mi piace sempre quindi non è stato un problema!

Ditemi cosa ne pensate.
Un bacione
BabyWitch



   
 
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