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Autore: K u r a m a    25/07/2013    2 recensioni
Dentro si sentiva morto, schiacciato da un enorme macigno, trafitto da una spada e nel sangue sentiva fluire un veleno che sapeva d'ortensia.
Era proprio per questo che aveva soprannominato quella persona "Poison": era il suo veleno, la sua condanna, la sua maledizione e la sua morte.
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poison
 

Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno.
Paracelso

 

 



Sentiva la testa scoppiare, il cuore andare in mille pezzi.

Rannicchiato nell'angolo più buio della sua camera, le luci spente e a illuminarla leggermente solo quelle della città, si sentiva fragile, vuoto e patetico mentre le lacrime continuavano a scendere, bagnando il suo viso adombrato dal dolore che non accennava a diminuire.

Accanto a lui, il cellulare posato sul freddo pavimento vibrava e continuava a produrre quel molesto suono, ma lui lo ignorava. Sapeva già chi stava tentando di chiamarlo, cosa il display recitava.

Un unico nome, una maledizione, la sua: Poison.

Naturalmente era un soprannome, un nome con cui chiamava segretamente quella persona tra sé e sé.

Non era la prima volta che quella sera aveva tentato di chiamarlo, era da ore che cercava di rintracciarlo, ma lui non aveva alcuna intenzione di rispondere, sentire la voce vellutata dell'altro, così melodica alle sue orecchie da poter sembrare una ninna nanna; non quando sapeva cosa tutto questo avrebbe portato.

Gli avrebbe parlato della sua nuova conquista, della sua nuova sgualdrina, di quell'amore che in realtà non era altro che puro divertimento.

Dentro si sentiva morto, schiacciato da un enorme macigno, trafitto da una spada e nel sangue sentiva fluire un veleno che sapeva d'ortensia.

Era proprio per questo che aveva soprannominato quella persona "Poison": era il suo veleno, la sua condanna, la sua maledizione e la sua morte.

Rayan, questo il vero nome di Poison, era come l'ortensia. Un magnifico fiore che ama essere bagnato dalla pioggia, ma le cui foglie se assaggiate sono velenose.

E' strano come tutte le cose più belle possano ferirti, come le rose che per difendersi utilizzano le loro spine. Ma se ne fossero prive, sarebbero ancora delle rose?

Eppure era proprio quella caratteristica ad attrarlo verso di lui, a farsi del male anche se lui sarebbe stato per sempre celato nel buio, destinato a morire per quell'irresistibile veleno.

Preso e poi lasciato di nuovo; perché questo per Ryan era lui: solo qualcuno d'amare per poi essere gettato come la più brutta delle rose, che lentamente stava appassendo.

Eppure, sarebbe morto per ottenere ancora quel veleno che lo aveva reso cieco.

Avrebbe dato tutto pur di avere il suo cuore, anche avvelenarsi mangiando le sue foglie.

   
 
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