E per la serie "Non so come andare avanti nella mia storia", IO vi presenta, in collaborazione con me medesima stessa:                                                                                                                    

Spezie e bimbi

“Gohan, amore, vai a comprare le spezie.”
Era strano che Chichi lo disturbasse, mentre era applicato allo studio.
Era strano che Chichi girasse per casa con i capelli sciolti e senza l’usuale kimono, solo un asciugamano intorno al corpo.
“Io mi devo fare la doccia.” La donna aveva notato lo sguardo perplesso di quel figlio troppo sveglio.
Goku era entrato in cucina con addosso solo le mutande e, tra un sorso di acqua e l’altro, sorrideva un sorriso che Gohan non sapeva giustificare.
“Ma mamma: sto studiando.” Le fece notare ovvio con voce contrariata: non avrebbe voluto passare pure la notte, chino sulla matematica.
Già: lo studio. Esitò, tentennò, poi si voltò all’indietro e vide suo marito appoggiato al ripiano della cucina che le chiedeva con gli occhi di fare in fretta.
“Si caro, ma mi serve il curry per la cena di stasera.” Era dolce, troppo dolce.
“Se l’hai comprato ieri il curry...” Gli puzzava quella situazione: che senso aveva comprare per due giorni di fila il curry? Non capiva, non capiva davvero.
E si stava ancora arrovellando, si stava ancora trattenendo, seduto sulla sedia, fin quando non sentì un rumore sordo, il rumore del coccio che si rompe.
Fissò il padre e il vasetto del curry, infranto sul pavimento vicino ai suoi piedi. Lo fissò sconcertato, non capacitandosi di come sua madre non lo stesse rimproverando. Lo fissò sbigottito e aprì bocca per chiedere spiegazioni, ma Goku lo anticipò sul tempo.
“Figliolo, vai a comprare questo maledetto curry che è finito!”
Non aveva mai visto i suoi genitori comportarsi in maniera così bizzarra e insolita.
Chichi gli mise i soldi nelle mani e Goku lo accompagnò sul vialetto di ingresso e gli chiuse immediatamente la porta alle spalle.
E, mentre camminava per i sentieri impervi di montagna, perché i suoi genitori gli avevano raccomandato di tenere un’andatura moderata e non troppo veloce, nonostante fosse un bambino molto intelligente, non trovò una logica a quel comportamento.
Passarono nove mesi affinchè i suoi quesiti furono placati: sua madre teneva tra le braccia suo fratello, il piccolo Goten, così avevano deciso di chiamarlo, e gli spettinava i capelli così uguali a quelli del padre.
Passarono nove mesi ma alla fine aveva capito che i bambini non venivano portati dalla cicogna, né venivano trovati sotto un cavolo: i bambini si facevano col curry.
“Gohan vuoi del riso con il curry oggi?”
“No mamma: non voglio un figlio.”



Molti pensano che Goten sia stato concepito la notte prima del Cell game e anche io mi sono spesso fatta sto film...diciamola meglio: io penso che sia stato così xD; solo che, per qualche motivo non bene identificato, un giorno mi venne in mente la puntata di domani “Il rifugio anti- cell” (Sì lo so so tutte le puntate di dragon ball a memoria e so anche quando le trasmetteranno), mi venne in mente che Gohan era andato in un paesino sperduto a comprare le spezie e mi venne in mente che una casalinga così efficiente cme Chichi, una madre così apprensiva non avrebbe mai allontanato Gohan dallo studio, sarebbe andata lei stessa a comprare le spezie, almeno che non ci fosse stato dietro un altro motivo… A buon intenditore poche parole! xD
Avrei voluto pubbliarla domani, ma forse sono a mare e poi dovrei scirvere la mia long: quindi ogni motivo è buono per non farlo! ;)
Triste, molto triste come cosa, ma prima o poi finirò anche quello stramledettissimo capitolo!
Sì è idiota, forse scritta pure male, però spero vi piaccia e che apprezziate la fantasia! ^^
Grazie per averla letta! <3