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Autore: Angelo disteso al sole    26/07/2013    5 recensioni
Una psicosi d'amore. Zayn e Amber.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Remember Amber. 


Ricordo perfettamente quando la vidi la prima volta. Era legata al letto, con gli occhi spenti e cupi e l’aria di chi ormai non ha più voglia.
- Cos’ha? – chiesi ad un dottore che usciva dalla sua stanza
- Schizofrenia. E’ una grava psicosi, in più, soffre di manie suicide. Questa è la quinta volta che la ricoveriamo. – scuote il capo, allontanandosi.
Come può, un essere così bello a provare tanto dolore?
Faccio volontariato in questo Ospedale da quasi due anni, ma non l’ho mai vista prima d’ora.
Busso leggermente alla porta, ma lei non si volta neanche per salutarmi.
- Ehi, ciao. Io sono Zayn e faccio volontariato qui. Posso esserti d’aiuto? – mi avvicino lentamente
- Vuoi davvero farmi un favore? – mi guarda quasi come se volesse uccidermi
- Sono qui per aiutarti – sorrido, anche se un pò spaventato
- Slegami da questo maledetto letto e lasciami morire – mi urla contro. Sento tanta rabbia nella sua voce e.. dolore.
- Come ti chiami? – ignoro ciò che ha detto – Qual è il tuo nome? – insisto
- Mi chiamo Amber – sospira scuotendo la testa
- Amber, perché vuoi morire? – le chiedo con una tale ingenuità da far concorrenza ad un bambino
- Perché la mia vita fa schifo. Entro ed esco da questi maledettissimi ospedali, la mia famiglia è praticamente inesistente, mio padre è concentrato sul suo lavoro, mia madre si occupa del suo amante. L’unica persona importante davvero per me, è andata via un anno fa. – mi urla quasi contro
- Chi era? – continuo a farle domande
- Mio nonno. Era la persona migliore di questo mondo. Ecco perché voglio morire, per stare con lui, qui non mi piace. – si dimena come una pazza
- Amber, hai mai visto il sole spegnersi solo perché pioveva? – la guardo intenerito negli occhi
- Non sarai uno di quei filosofi moderni, vero? – sospira irritata – Non voglio la tua predica, non ti conosco neanche. Io sono malata e come tale voglio essere lasciata in pace. – poggia la testa sulla spalla sinistra, per evitare il mio sguardo.
Mi alzo, mi avvicino alla finestra e spalanco tutte le tende facendo entrare un’infinità di luce.
- C’è un mondo intero qui fuori, aspetta solo te. – le sorrido.
Da quel giorno andai a trovarla sempre, ogni giorno, per quasi due anni.
Eravamo diventati migliori amici e pian piano la stavo salvando dal baratro che la stava risucchiando. Certo, contro la schizofrenia non potevo fare nulla, ma contro la voglia di morire, ho fatto molto.
- Cosa vuoi fare oggi? – le sorrido dolcemente
- Voglio che tu mi legga il tuo libro, ancora una volta. – mi rispondeva sorridendo. Non era più la stessa cupa e grigia ragazza, ora viveva a colori, ma soprattutto era felice di vivere.
Passavamo i pomeriggi così, a leggerle ciò che per me era un sogno. Sogno di diventare uno scrittore famoso, voglio incantare tutti con le mie parole, ma per il momento mi accontento di incantare lei. La mia Amber.
Giorno dopo giorno la sua famiglia mi ringraziava di aver salvato quella magnifica creatura.
- Domani mi dimettono, hanno detto che posso tornare finalmente  a casa. – mi disse abbracciandomi – Verrai a trovarmi, vero? – non la smetteva di sorridere
- Certo, ma sai che partirò per il college tra meno di un mese, vero? – le dicevo pazientemente. Avevo avuto la notizia dell’ammissione al college quasi tre mesi fa e quando lo dissi alla mia piccola, diede completamente i numeri. Smise di mangiare, di prendere le medicine. Ecco perché ho paura di andar via.
- Si, ma ci sentiremo lo stesso, no? Tu mi hai salvata Zayn. – continuava a rassicurarmi.
Sono passati quasi sei mesi e qualche giorno fa, ho avuto la notizia più brutta della mia vita.
- Amber si è suicidata. – sua madre singhiozzando mi comunicò la notizia. Lasciai tutto, abbandonai tutto e corsi immediatamente da quella famiglia.
Amber aveva lasciato una lettera indirizzata a me:
‘Mio adorato Zayn,
quando leggerai questa lettera probabilmente mi odierai. Mi odierai perché ho mollato e non ho combattuto. Ma vedi Zayn, c’è una cosa che tu non hai mai capito di me. Io non sono una guerriera, sapeva dall’inizio che avrei perso la mia guerra. Eri l’unico a credere in me. Sono stata bene con te, in questi due anni mi hai insegnato molto, mi hai insegnato che non esistono solo il nero e il grigio, ma anche il rosso, il rosa, il verde.. insomma, mi hai colorato la vita e te ne sarò per sempre riconoscente, ma quando sei andato via la mia vita non ha avuto più un senso logico. Guardami, ho quasi vent’anni e non ho neanche un diploma, sono stata etichettata come la malata e tutti mi guardano in quel modo, quel modo che detesto, e tu lo sai bene. Tu però non mi guardavi così, tu mi guardavi con gli occhi dell’amore e io a mia volta, ti amavo per quello che mi trasmettevi.
Grazie infinite Zayn, ma ora, sono in compagnia dell’unica persona davvero speciale per me, mio nonno. Ti aiuterò da qui e ti sarò sempre accanto, ti amo.’
Da quel giorno la mia vita è stata un continuo sensi di colpa. Se solo non l’avessi abbandonata, ora sarebbe ancora qui con me.
Anche a distanza di quasi cinquant’anni, la sua lettera è ancora piegata nella tasca dei miei jeans, la porto sempre con me. 
  
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