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Autore: Green 182    26/07/2013    1 recensioni
Dal primo capitolo:
(...)
Mi misi a dar da mangiare alle anatre nel laghetto.
“Dove vanno le anitre d'inverno?” pensai, e mi venne da ridere.
Quel libro era proprio forte.
Probabilmente il mio preferito.
Probabilmente l'unico che avevo letto.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~I'm So Stupid~

 

 

 

Mi ritrovai di nuovo davanti alla porta di casa sua.

-Ti disturbo?- chiesi.

-Nono, entra pure-

-No, ecco...volevo chiederti se venivi a bere qualcosa con me-

-Oh...certo- disse sorpresa e poi mostrandomi un sorriso.

Quando fu pronta, ci dirigemmo ad un bar.

Bevemmo qualcosa e in quel bar vidi quel ragazzo del balcone davanti al mio.

Mi vide e non smise di fissarmi.

Quando finimmo di bere i nostri drink, ognuno andò a casa propria.

Mentre camminavo mi sentii seguito.

Mi girai ma non c'era nessuno.

Quando lo feci per la seconda volta vidi un ciuffo sbucare da dietro una macchina.

-Hey, ti ho visto- dissi con tono calmo, quasi sbuffai.

Uscì da dietro la macchina.

-Mi stavi seguendo-

-Io...ehm...no, stavo controllando solo la mia macchina- disse, quando probabilmente non aveva ancora 18 anni.

-Certo- dissi ironico.

Proseguii la mia camminata.

Lui mi seguì di nuovo, quindi mi rigirai.

-Che diavolo vuoi?- dissi scocciato.

-Ti ricordi chi sono?-

-Ovvio-

-Ti ho praticamente salvato la vita- disse.

-Aspetta, aspetta, cosa?!- dissi, per poi scoppiare a ridere.

-Perchè ridi?-

-Perchè è la cazzata più assurda che abbia mai sentito-

Tacque, più che altro ci rimase male.

-E ora lasciami stare-

Continuai a camminare verso il parco.

Mi sedetti di nuovo su una panchina, come il giorno precedente e mi accesi una sigaretta.

All'improvviso saltò fuori da non-so-dove e si sedette vicino a me.

-Sai che fumare fa male?-

-Sai che mi hai già rotto i coglioni?- gli dissi io.

Tacque.

-Sul serio, fa male-

-Anche tu sul serio me li hai rotti-

-Perchè sei così aggressivo?- chiese.

-Tu perchè sei così appiccicoso?-

Silenzio di nuovo.

-Volevo solo sapere perchè, perchè volevi farlo- ruppe il silenzio.

-Non stavo facendo niente, mi stavo solo godendo l'aria fresca- risposi.

-Stai mentendo-

-No-

Mi alzai e me ne andai.

-Aspetta!- urlò.

-Che vuoi?-

-Dimmi il perchè-

-Non sono affari tuoi- risposi freddo.

E questa volta rimase dov'era, finalmente.

Me ne tornai a casa e mi misi a guardare la TV.

Ragazzo trovato morto a Seattle. Si direbbe un suicidio per l'arma trovata accanto a lui, ma visto le dosi di eroina che aveva in corpo che non gli avrebbero permesso di spararsi da solo, potrebbe trattarsi anche di un omicidio” dissero al telegiornale.

Che bello.

Cazzo, perchè devi uccidere una persona?!

Dio, che senso ha?

Poco dopo arrivò mia madre che mi disse di portare fuori la spazzatura.

Lo feci e fuori trovai la signora Fitzgerald, la proprietaria della gatta.

-Ciao Jimmy!-

-Buongiorno-

-Ti ho già fatto conoscere mio nipote?- mi chiese tutta entusiasta aspettandosi un 'no'.

-Non penso-

-David!- lo chiamò.

E dalla porta indovinate chi uscì.

Quel moccioso.

-Ancora tu?! Cioè, voglio dire...piacere di conoscerti-

-Piacere mio- sorrise.

Quant'era patetico.

-Arrivederci- salutai ed entrai in casa.

-La signora Fitzgerald ti ha fatto conoscere suo nipote?- chiese mia mamma appena dentro.

-Già-

-Penso sia adorabile-

Mi veniva da vomitare.

Quasi aveva dei cuori al posto degli occhi.

-Sisi certo- risposi ironico, molto ironico.

Andai in camera mia.

Non ne potevo più.

Mi addormentai per poco, perchè qualcuno venne a svegliarmi.

-Che cazzo ci fai qui?- chiesi ancora rincoglionito.

-Tua mamma mi ha fatto entrare-

-Sia maledetta mia mamma- dissi, per poi roteare gli occhi.

Ero stufo, si.

-Sei scemo a dir così?- fece il drammatico.

-Non ho detto niente-

-Non ci tieni veramente a tua mamma-

Ma quante cazzate stava sparando?!

-Ma vaffanculo- cercai di chiuderla lì.

-Vacci tu-

Alzai un sopracciglio.

-Vai fuori- gli ordinai.

-Nessuno mi dice quello che devo fare-

E cazzo, mi girarono i coglioni e gli mollai un pugno in faccia.

Mi venne spontaneo.

Cadde per fino per terra e iniziò a sanguinargli il naso.

Cazzo, l'avevo fatta grossa.

Notai che gli scesero delle lacrime.

Si alzò e corse fuori dalla stanza.

Cazzo, cazzo, cazzo!

Ero nei guai, in guai seri.

Merda.

Nascosi la testa sotto il cuscino.

Poco dopo ritornò con mia mamma.

-Jimmy!-

-Mmh-

-Alzati- disse con tono arrabbiato.

-Mmh-

Rimasi lì dov'ero, con la testa sotto il cuscino.

-Jimmy, sei nei guai-

Come se non me lo immaginassi già.

Come se non fossi già abbastanza incasinato.

Era tutto un urlare.

Quello che facevano i miei, quello che stava facendo mia mamma con me.

Mi sarebbe scoppiata la testa da un momento all'altro.

 

 

 

~I'm So Stupid~

  
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