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Autore: tomlindoll    26/07/2013    6 recensioni
"Allora cosa devo pensare? Non lo so. Faccio finta che tu non abbia mai ingoiato quelle dannate pillole.
Faccio finta che tutto questo si a successo per mano di qualcun altro, perché, Louis, io non avrei mai creduto che saresti stato capace di farlo.
Eppure è così. Non ci posso fare nulla, il tempo passa e io devo accettare la realtà. Tu non ci sei più. Non puoi più impedirmi una cazzotta come quella che hai fatto tu.
In fondo se lo faccio saremo di nuovo insieme, no? In fondo è quello che ho sempre voluto, no?
Adesso però è finito il tempo di pensare. Ora devo agire, devo fare la stessa cazzata che hai fatto tu, e se mi stai guardando, Louis, sappi che lo faccio solo per te."
****Harry svuota il flacone sulla sua mano, conta le pillole svogliatamente perché si ricorda che sotto ad un certo numero non funziona, le pillole sono 15. Harry inspira profondamente, scuote la testa e pronuncia le sue ultime parole.
"Per sempre."
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Allora… non so da dove cominciare. Non ho scrivo su questo doso da quando avevo tipo… otto anni?

E farlo non è stata nemmeno una mia idea, quindi non so perché sono ancora qui. Magari ne ho bisogno, magari no…

Vediamo… due mesi fa è successo quello che avevo sempre sperato non accadesse. Sono due mesi che te ne sei andato, è stato veloce, o almeno così hanno detto i medici. 

Il fatto è che ho sempre creduto che ce ne saremmo andati insieme, dopo tanto tempo, invece si è tutto distrutto in un solo attimo, dissolto in polvere. Ed ora di te mi è rimasto solo il ricordo, inconsistente, astratto, impalpabile. Mi ero immaginato una vita felice, vissuta con te al meglio, fino all'ultimo istante, ma fosse ho chiesto troppo, no?  Il fatto è che tutti ti dicono di essere contento di ciò che hai, ed io a malapena avevo te, ora non ho nulla e mi manchi, Louis, mi manchi da morire.

Mi manchi da morire, ma ti ho promesso che sarei stato felice per te, che qualunque cosa fosse successa io sarei andato avanti, ti ho promesso che lo avrei fatto per te.

Vivo nella continua agonia, cerco il tuo nome nelle strade ed il tuo viso negli sconosciuti, il tuo odore nell'aria e la tua voce nella notte.

Perché mi manca quando mi stringevi e mi dicevi che andava tutto bene, che ci saresti sempre stato, ma ora dove sei, Louis? Io non ti trovo più.

Non trovo più le tue mani, i tuoi occhi, il tuo calore, sei andato, mi manchi, Louis.

 

Harry sospira asciugandosi le lacrime e chiude il diario di scatto senza trovare le parole giuste per esprimere il suo dolore, intanto un cliente incuriosito dalla scena chiede al barista chi sia il ragazzo.

"Lui? Oh, lui è Harry, un cliente abituale, due mesi fa il suo ragazzo è morto, venivano sempre qui assieme. Sembravano davvero felici."

 

La band si è sciolta da due settimane, lo sai? Il grage di Liam sembra così vuoto ora… 

Abbiamo provato ad andare avanti senza di te, è che semplicemente non ci siamo riusciti. Niall se ne è uscito dicendo che senza un pianista come te facciamo schifo, ma la verità è che le tue canzoni ora sembrano troppo tristi e reali, ci sbattono la realtà in faccia di continuo. Come facevi a scrivere dei testi del genere? Sono semplicemente fantastici, ma forse te l'ho detto un po' troppo tardi, eh Louis? Ci sono tante cose che avrei voluto dirti.

Tipo che non è vero che mi da fastidio quando la gente mi scompiglia i capelli, quando lo facevi tu era bellissimo. O che mi piaceva guardarti mentre scrivevi le tue canzoni. Che quando a Natale andavi dai tuoi aspettavo sempre il tuo ritorno sveglio tutta la notte.

Zayn ha smesso di fumare, mi ha detto che lo ha fatto perché tu glielo avevi chiesto tante volte, ma non ti aveva mai dato ascolto, capisci? Anche se non ci sei più continui ad aiutare tutti.

A volte di notte resto sveglio e guardo fuori dalla finestra per delle ore, mi ricordo di quando mi hai portato al mare e il cielo era così limpido… ora le stelle sembrano così poco luminose senza di te.

Oh cielo mi sento così ridicolo a scrivere tutto questo, potrei benissimo farne a meno, no? Ma devo fare contenta mia madre quindi penso che continuerò…

Ho pensato che sarebbe stato meglio dimenticare, ti giuro che per un attimo ho anche creduto che fosse la cosa giusta. Poi però ci ho ripensato e ho capito che non sarebbe stato giusto ne tuoi confronti.

Mi chiedo sempre dov'è che ho sbagliato. Perché l'hai fatto Louis? Perché mi hai lasciato solo? In fondo la nostra vita non era poi così male. Eravamo felici insieme.

 

Harry si copre il viso con le mani ed emette un rantolo soffocato, non capisce. Perché Louis si è ucciso? Non trova una risposta, aspetta, aspetta fino a che non crede di cedere, ma aspetta lo stesso.

Quando torna a casa  si butta sul letto, lo stesso letto su cui fino a due mesi prima aveva dormito assieme a Louis. Lo stesso letto dove avevano fatto l'amore per la prima volta, un po' ridendo e un po' tappandosi la bocca per evitare di farsi scoprire dalla madre di Harry. Ed Harry si addormenta in fretta, un po' piangendo un po' sentendosi vuoto. Ed Harry sogna, perché i sogni sono l'unica cosa che gli rimane.

 

Fa freddo, è l'unica cosa che Harry riesce a pensare. Non vede nulla, non sente nulla però ha freddo e vorrebbe che la sgradevole sensazione che prova svanisse. Comincia a sentire un lieve pizzicore alle braccia, milioni di spilli congelati gli bucano la pelle. Harry apre gli occhi di scatto ansimando e si accorge che sta nevicando, sta nevicando e lui indossa una semplice T-Shirt. Si guarda attorno per cercare di capire dov'è ma c'è solo neve. Neve sotto di lui, neve attorno a lui, neve che gli cade dolcemente tra i capelli e si scioglie in un attimo. Harry sente un calore improvviso dietro di lui, il calore si espande sulla sua schiena e sul suo basso ventre, ci mete un po' prima di realizzare che qualcuno lo sta abbracciando da dietro. 

"Harry, mi sei mancato." miagola Louis posando il mento sulla spalla di Harry, al ragazzo si forma un nodo alla gola. Vorrebbe parlare, piangere, urlare, ma non riesce a fare nulla, si gira e guarda il suo ragazzo negli occhi.

Louis sta sorridendo, mette in mostra i suoi denti perfetti, stringe gli occhi e inarca le sopracciglia in attesa di una risposta da Harry. 

"Louis?" balbetta con le lacrime agli occhi. 

"E chi sennò?" chiede allora Louis ridacchiando, Harry gli getta le braccia al collo facendolo atterrare sulla neve con un tonfo sordo. 

"Tutto bene Haz?" chiede Louis con un sorriso beffardo stampato in faccia, Harry lo abbraccia più stretto che può ed ansima sulla sua spalla versando lacrime. Lacrime di gioia, perché c'è Louis con lui, lacrime di tristezza, perché sa che è un sogno e Louis non c'è più.

E "Io ti amo Louis." sussurra Harry cercando di darsi un contegno, ma non ci riesce. Harry crolla, Harry ha perso la forza che aveva una volta, Harry rivuole indietro Louis.

 

Vuoto. Ecco, sono vuoto. Niente Louis, niente One Direction, niente di niente.

Io voglio morire, Louis. Non scherzo, non è come quando ero stanco e te lo dicevo per farti ridere. Ah, dimenticavo, mi manca anche la tua risata. Era il suono più dolce del mondo.

Ti ricordi di quando mi hai detto che la musica riesce a salvarti? Bhe, non lo sta facendo, Louis. Ed io non posso andare avanti così. 

Sai, da quando te ne sei andato ormai ascolto solo i The Fray. Tutto il giorno, tutti i giorni. E c'è questa canzone che mi ricordo ascoltavi sempre. "How to save a life" .

E' buffo perché ogni volta che la ascolto penso a noi, è come se fossi stato io a scriverla per te. La domanda è, Louis, cosa ti è passato per il cervello quello schifosissimo giorno?

Me lo ricordo, sai, che avevamo litigato. Ma era stato per una cazzata! Come hai potuto fare una scemenza simile? Louis, io non lo capisco!

Nella mia testa sento ancora il rumore dell'ambulanza, ogni volta  che chiudo gli occhi ti vedo su quel maledetto letto d'ospedale. Vedo i medici che staccano la spina. Vedo la tua famiglia con il cuore spezzato, Louis come hai potuto?!

E' stata colpa mia? E' questo che mi tormenta. Non hai detto nulla, non hai lasciato un biglietto, nulla. Nulla. 

 

Allora cosa devo pensare? Non lo so. Faccio finta che tu non abbia mai ingoiato quelle dannate pillole. 

Faccio finta che tutto questo si a successo per mano di qualcun altro, perché, Louis, io non avrei mai creduto che saresti stato capace di farlo. 

Eppure è così. Non ci posso fare nulla, il tempo passa e io devo accettare la realtà. Tu non ci sei più. Non puoi più impedirmi una cazzotta come quella che hai fatto tu.

In fondo se lo faccio saremo di nuovo insieme, no? In fondo è quello che ho sempre voluto, no? 

Adesso però è finito il tempo di pensare. Ora devo agire, devo fare la stessa cazzata che hai fatto tu, e se mi stai guardando, Louis, sappi che lo faccio solo per te.

 

Harry sospira e chiude il diario, lo posa accanto a sé e si asciuga le lacrime. Afferra con decisione il flacone dei farmaci ì, ma si blocca subito.

E' giusto quello che sta facendo? Non lo sa, non vuole saperlo. Vuole solo farla finita. Allora perché aspettare? Perché esitare così tanto.

Harry prende tempo, pensa, pensa a tutto. Pensa al suo primo bacio con Louis, pensa alle loro giornate passate insieme, pensa a tutte le volte che Louis gli ha detto "Ti amo.", pensa a tutte le sue insicurezze, pensa alle ultime parole che si sono detti, si sente in colpa. Perché non avrebbe voluto dirgli "Sei una rottura di scatole!". Perché si ricorda che avevano cominciato a litigare sul testo di una nuova canzone di Louis, che il più grande era andato in palla e non riusciva a portarla avanti, che Harry lo aveva esortato, che Louis si era arrabbiato perché la band pretendeva troppo da lui. Harry si ricorda che avevano alzato la voce, che quando se ne erano andati a letto c'era ancora tensione, che Harry si era svegliato nel mazzo della notte perché aveva sentito un tonfo sordo provenire dal bagno, che aveva spalancato la porta facendola sbattere contro al muro, che aveva trovato Louis steso sul pavimento, respirava a malapena. Ed Harry aveva chiamato i medici. Ed i medici avevano dichiarato la morte celebrale. Ed Harry assieme alla famiglia di Louis aveva mandato giù quelle parole come una medicina amara. Ed alla fine i medici avevano ottenuto il consenso per staccare la spina. 

 

Harry svuota il flacone sulla sua mano, conta le pillole svogliatamente perché si ricorda che sotto ad un certo numero non funziona, le pillole sono 15. Harry inspira profondamente, scuote la testa e pronuncia le sue ultime parole. 

"Per sempre."

Si caccia le pillole in bocca e ingoia senza stare a pensarci due volte. Si sdraia sul fianco e chiude gli occhi. Immagina di essere insieme a Louis. 

Immagina le sue labbra premute sul suo collo, immagina la sua voce che gli sussurra che andrà tutto bene, immagina una carezza sul braccio, un bacio sulla fronte. 

Ad Harry vengono le vertigini e gli sembra di star scivolando verso l'oblio, sente un'ultimo sospiro provenire da un posto indefinito. Sembra essere intorno a lui, sembra che lo abbracci.

Harry cade.

 

Si sveglia con un urlo, è per terra disteso sul fianco, il fondoschiena gli fa un male pazzesco, Harry apre gli occhi. 

"Harry!" esclama Louis sporgendosi dal bordo del letto. Harry spalanca la bocca in un cipiglio di sorpresa.

"Louis?!" ribatte perplesso, il più grande scende con un balzo dal letto, è completamente nudo, come Harry.

"Stai bene?" chiede allora Louis sedendosi accanto a lui.

"Ma tu… ma tu eri morto!" esclama il più piccolo reggendosi sul gomiti. Louis corruga le sopracciglia.

"Harry, credo che tu abbia soltanto sognato." lo informa accarezzandogli la guancia, scotta.

E "Hai la febbre, sai?" chiede Louis inclinando il capo da un lato.

"Ma… ma noi avevamo litigato e tu.. e tu-" Louis blocca Harry mettendogli un dito sulle labbra.

"Secondo me hai l'influenza, forza mettiti qualcosa addosso. Se tua madre torna e ci becca poi è solo colpa tua." dice alzandosi in piedi, si dirige in bagno stiracchiandosi.

Harry rimane seduto a terra, immobile osservando la stanza senza capire. Poi gli torna tutto in mente. 

Sua madre era artista per Gasglow per lavoro, Louis ed Harry erano rimasti alzati fino a tardi per sistemare la nuova canzone di Louis e, sì, avevano litigato ed avevano alzato la voce, ma dopo aver passato più di un minuto a osservarsi a vicenda con disprezzo si erano scambiati un bacio. E poi, presi dall'entusiasmo, si erano gettati a letto e avevano fatto l'amore. E, sento cielo, se ci avevano dato dentro. 

"Dev'essere sicuramente l'influenza." bisbiglia Harry, si alza e si veste poi torna a stendersi aspettando che Louis esca dal bagno. Harry si accorge che probabilmente quando ha sentito una voce che lo ammoniva era veramente Louis, che probabilmente tutte le volte che aveva sentito il suo tocco Louis lo aveva veramente stretto a sè. Harry sorride.

"Allora, mi racconti cosa è successo nel tuo sogno?" chiede Louis facendo capolino dalla porta del bagno. Harry lo guarda a lungo e sorride, gli pizzicano un po' gli occhi.

"Ti suicidavi perché sei un cretino." ammette, ed ora Harry si accorge che non aveva mai capito perché Louis si era ucciso. E si sente un po' stupido perché le persone non si uccidono senza motivo, il suo era decisamente un sogno. Louis si butta sul letto accanto ad Harry e lo abbraccia a lungo strofinando il naso contro l'incavo del collo del più piccolo. 

"E ti sono mancato?" chiede posando la testa sul petto di Harry. Il più piccolo prende il viso di Louis tra le mani e lo bacia. E' un bacio casto, dolce, lungo. Harry comincia a ricordarsi di quanto gli piaccia baciare Louis. Harry lascia scendere le sue mani sulla schiena di Louis, Louis sorride sulle labbra di Harry.

E "Nemmeno un po'." sospira Harry in tono sarcastico sulle labbra di Louis.

Ed è tutto a posto. 

La band c'è ancora. Il flacone degli antidepressivi è ancora pieno, anche se Harry presto lo getterà fuori dalla finestra. Non c'è nessun diario nella sua stanza. Louis è ancora vivo.

Va tutto bene.





 

   
 
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