Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: tsumetai    26/07/2013    3 recensioni
{ Il primo settembre… Una data che, per qualcun’altro, non avrebbe avuto tanta importanza… Eppure, per Hitomiko, quello era un giorno speciale… Il primo giorno in cui andava al Sun Garden per fare da babysitter, stranamente, ai bambini dell'orfanotrofio. Si fermò di fronte al cancello di quest'ultimo e, quasi subito, sentì le risatine divertite degli orfani. La ragazza, scostandosi una ciocca di capelli dal viso, abbozzò un sorriso mentre, con lentezza, varcava il cancello. [...] }
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya , Hitomiko Kira/Lina Shiller, Hitomiko Kira/Lina Shiller, Xavier/Hiroto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
»01/09/13 Hitomiko meets three children«


 
 
Il primo settembre… Una data che, per qualcun’altro, non avrebbe avuto tanta importanza… Eppure, per Hitomiko, quello era un giorno speciale… Il primo giorno in cui andava al Sun Garden per fare da babysitter, stranamente, ai bambini dell'orfanotrofio. Si fermò di fronte al cancello di quest'ultimo e, quasi subito, sentì le risatine divertite degli orfani. La ragazza, scostandosi una ciocca di capelli dal viso, abbozzò un sorriso mentre, con lentezza, varcava il cancello. Appena entrò, con sguardo attento, vide i bambini, sorridenti, rincorrersi nel cortile dell'edificio e, improvvisamente, Hitomiko sorrise a sua volta: cominciava già ad affezionarsi a quei ragazzini tanto allegri. Si chiese tutto ad un tratto, se questa non fosse la sua nuova famiglia. Però, appena entrò nell'edificio, rimase immobile… Il suo sguardo, attento e disinvolto, era puntato su tre bambini. I loro occhi erano fissi sul pavimento come se, stranamente, quasi non volessero incontrare quello della ragazza. Uno aveva i capelli rossi con un'acconciatura strana e gli occhi giallo topazio, un altro i capelli celeste chiaro e occhi color ghiaccio mentre l'ultimo, seduto per terra, aveva i capelli rossi e occhi color acquamarina. Hitomiko, con amarezza, leggeva nei loro occhi la stessa, opprimente e maliconica, sensazione di tristezza. La mora avanzò vero di loro e si fermò a pochi metri di distanza dai tre, poi, con lentezza, porse una mano in modo cordiale. «Hitomiko Kira, la vostra nuova babysitter» si presentò la ragazza gentilmente.
«Nagumo Haruya» disse titubante e, stranamente, un po' scocciato il rosso dall'acconciatura piuttosto stravagante, che ricordava un buffo tulipano.
«Suzuno Fuusuke» si presentò l'albino distogliendo lo sguardo e stringendosi, tristemente, le ginocchia al petto con le mani.
«Hiroto Kiyama» l'ultimo a presentarsi fu il ragazzino con gli occhi acquamarina che, placidamente, aveva leggermente alzato lo sguardo. Nessuno dei tre le aveva stretto la mano ma, tutti, avevano quella punta di malinconia nella voce. A Hitomiko si strinse il cuore… Tutti gli altri bambini se erano sembrati così felici.. Perché quei tre non lo erano?
Decise, allora, che sarebbe stata lei a farli sorridere. Animata dalle migliori intenzioni, lentamente, cominciò a disegnare, o meglio scarabocchiare, su un album e poi, con un sorriso stampato in volto, mostrò il disegno ai bambini che rimasero in silenzio ad osservare 'l'opera' della loro babysitter. Hitomiko non era mai stata brava a disegnare e, apparentemente, ciò che aveva fatto quella volta era un coniglio storpio con una carota in bocca che, com’era prevedibile, sembrava tutt'altro. Da quel giorno in poi, la neo-babysitter andava ogni giorno all'orfanotrofio per tentare, inutilmente, di far sorridere i tre ma, purtroppo, con scarsi risultati. Si era informata, intanto, del loro passato e rimase, immediatamente, a dir poco sconcertata. Ora, forse, capiva la loro tristezza. 
 

***
 
Era un giorno come altri e, per la precisione, era il ventitré di Settembre. Hitomiko, Nagumo, Suzuno e Hiroto erano in una stanza con le pareti di un bianco candido e il pavimento in legno di castagno. Per terra, sul freddo pavimento, c'erano pezzi di costruzioni color rosso i quali, sparsi un po' ovunque, davano una strana sensazione di disordine che, stranamente, faceva contrasto con la malinconia  dei libri che, aperti a caso, lasciavano intravedere il pallido colore, spesso giallino, delle pagine. C'era un silenzio quasi surreale. Si sentivano solo ed unicamente i sussurri, lievi ma percettibili,  dei tre bambini come se avessero troppi segreti e non li volessero far sentire a Hitomiko. Lei, invece, restava zitta, muta, ad osservare i loro occhi. Già, quelle iridi splendide che se, purtroppo, non avessero celato un passato in cui per nessuno di loro ci fu pietà, ora, sicuramente, sarebbero state meravigliose. Poi, lentamente, Nagumo si mise a piangere e, inevitabilmente, riempì la stanza dei suoi singhiozzi.
«Sono un mostro, per me non c'è posto!» disse nel pianto. Piano piano, con lentezza, Hitomiko si avvicinò. «Non è vero, ti sbagli… Osserva» gli disse porgendo una rivista per bambini per poi, con dolcezza, indicare la copertina di essa dove, magnificamente, veniva rappresentato una specie di eroe mascherato vestito in rosso. «Ogni eroe è in rosso, sai? Di sicuro sei un eroe, non credi? Non aver paura e affronta ciò che la vita da» continuò lei, con un sorriso. 'Ormai' pensò la ragazza 'cerco i loro sorrisi proprio come una sorella'. All'improvviso, come un lampo, le venne in mente un'idea. «Ora, guardate me!» annunciò alzando una mano in alto per attirare l'attenzione su di lei «Giochiamo agli agenti, vi va?» chiese con una posa eroica e una sciarpa rossa. Subito, inaspettatamente,  gli occhi di Nagumo, Suzuno e Hiroto si illuminarono e i loro volti si incresparono in un sorriso. Il primo vero sorriso che scaldò il cuore di Hitomiko. Tinti di rosso e azzurro, quei giorni, il gioco iniziò e anche se poi era solo fantasia, si divertivano molto e ridevano, ridevano quasi sempre. «Mostrate quel sorriso, ricordate bene... E poi chissà, tutto ricambierà» diceva sempre ai tre ragazzini. «E' questo il nostro segreto» spiegò.

***
 
Era il trenta Settembre. Sapete, purtroppo,  a volte la vita ti inghiotte in un'adulta brezza e, malauguratamente,  ti ritrovi a piangere mentre tutto cade a pezzi. La morte della madre di Hitomiko sconvolse tutti e al suo funerale vennero, oltre suo marito e sua figlia, anche Nagumo, Suzuno e Hiroto. E attraverso le lacrime che, spesso, sbiadiscono ciò che avevano di fronte a loro, Hitomiko poté voltarsi senza che nessuno la potesse vedere. Andò nell'ufficio di suo padre… La porta era semiaperta e, tristemente, sentì i suoi singhiozzi. Sbirciò e lo vide in piedi, con sguardo perso, davanti alla scrivania piena di fogli sparpagliati ovunque. Appena suo padre se ne andò, Hitomiko entrò e prese in mano, lentamente, uno dei fogli sentendosi mancare: ciò che stringeva a lei non era più lo stesso ma, purtroppo, non poteva dirlo a nessuno, neanche ai tre bambini che sentiva come propri fratelli minori. «No… Io... Non voglio, non voglio andare via» mormorò tra sé e sé. In quel momento la felicità che aveva provato in quei giorni evaporò come acqua. «Eroe rosso, ti prego, ascoltami e stai accanto a chi può avere un grande futuro» pregò in silenzio, uscendo dall'ufficio. Pensando al suo domani, Hitomiko pianse di più per poi scappare, velocemente, con un sorriso ormai morto. 'Se solo avessi quegli occhi… Chissà se io, magari, potrei far sì che il futuro di qualcuno si salvi…' pensò mentre, con passo svelto, non accennava a fermarsi dalla sua corsa. Con lo sconforto e la vergogna dentro di lei, marciò incontro al nulla e, sola, andò via.
 

***
 
 "Il mio tempo è andato via.. io mi chiedo se, anche oggi, tutti voi, come bravi 'agenti' riderete di nuovo insieme. Sono già sicura che penserete a me un po' con rabbia ma... Mi chiamerete sorella ancora per un po'? Stringete a voi la mia gioia e tutto l'amore che vi ho dato... 'Felicità'... E' davvero un po' curiosa questa parola che vi fa amare di più..."
 


~Angolo dell'autrice caramellosa

giorno genteH. okay, per chi non l'avesse capito, sono FuyuChan, ma ho cambiato nome. ye.~
allour, prima di tutto ringrazio Maria, alias Dark Rose Angel per avermi fatto da beta-reader. c:
OOC per sicurezza, non si sa mai.
no, ceh. 'sta cosa mi ha fatto tenerezza mentre la scrivevo, lol.
spero vi piaccia e che non mi linciate. c':

caramellah~

p.s: certe parti non hanno senso, ne sono completamente consapevole. ma... peace, love and inazuma.~ { Cit. Maria. }
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: tsumetai