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Autore: LoL__    26/07/2013    1 recensioni
-Non mi perdonerai, vero?- mi chiese come se sapesse già la mia risposta.
-La dottoressa dice che per superare la malattia devo lasciarmi salvare oppure ferire… e beh onestamente la persona più brava che io conosca in quest ultimo ambito mi sembri proprio tu.- mi alzai porgendogli una mano. La afferrò si tirò su come me.
-Sarebbe un modo alternativo per dirmi che hai bisogno di me?- chiese speranzoso.
-Devo riempire questa voragine Zayn… ho bisogno di piangere e urlarti contro incazzata per quello che mi hai fatto… in questo modo per te è troppo facile!- iniziò a ridere in un modo che non sentivo da tempo. Sputò su una mano e me la porse aspettando che gliela stringessi. Feci la stessa cosa sforzandomi di sorridere.
-Sarà un onore sentire tutti gli insulti che ti inventerai una volta guarita, Agnese Jonson…-
-Sarà un onore inventarli, Zayn Malik…-
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CONTINUO AD ALMENO 1 RENSIONE :)
buona lettura <3



Pov Zayn

 

Agnese, Lou e Sylvia erano in ritardo anche questa mattina.
Mi sedetti ai piedi della quercia che si trovava nel giardino della scuola e iniziai a fumare la mia sigaretta quando una vocina irritante decise di disturbarmi.
Jenna era in piedi di fronte a me con dei trampoli e due chili di trucco in faccia.
-Che vuoi?- chiesi soltanto cercando di levarmela di torno.
Da quando l’avevo mollata non faceva altro che perseguitarmi. Non riusciva proprio a capacitarsi del fatto che ero cambiato e che ora ero innamorato di un’altra ragazza.
-E così andrai al ballo con quella…- disse facendo una smorfia disgustata.
Per qualche strano motivo quella sua espressione mi fece contorcere le budella. Nessuno poteva riferirsi a lei in quel modo.
-Si, ci vado con Agnese… che ti importa?- chiesi brusco alzandomi in piedi e cominciando a camminare nella parte opposta del giardino sperando di togliermela di torno.
-Mi hai usata come giocattolino quando la tua Agnese ti odiava e poi quando lei ha deciso di perdonarti tu mi hai mollata come se io fossi un oggetto. Non hai pensato ai miei sentimenti Zayn? Non hai pensato alla possibilità che io avrei sofferto?- mi chiese ad un certo punto piazzandosi di fronte a me, con le lacrime agli occhi.
Conoscevo bene Jenna e sapevo che ogni cosa che diceva o faceva aveva sempre un doppio fine, ma stavolta mi sembrava dannatamente sincera e un senso di colpa iniziò ad insinuarsi nel mio stomaco.
Rimasi in silenzio, con lo sguardo abbassato e la bocca leggermente spalancata.
-Non l’avevi neanche preso in considerazione, eh?- mi chiese poi lei abbassando lo sguardo e sorridendo fra se tristemente.
-Sono stata solo una stupida a pensare che tu potessi cambiare per una come me. A pensare che tu potessi amarmi. Una stupida a pensare di essere migliore di lei.-
Lo disse con un tono così carico di tristezza, sincerità e rancore che quasi non la riconoscevo più.
-Mi dispiace per averti usata, per averti illusa, per non aver mai capito quanto tu ci tenessi a me e scusami davvero. Se solo me lo avessi detto prima avremmo sofferto tutti meno.- alzai lo sguardo titubante scorgendo il suo viso pieno di lacrime.
Dove era finita la Jenna che conoscevo io?
-Jenna, non piangere per me. Non me lo merito.- lei scosse la testa e capii che non stava parlando solo di me.
-Io invece mi sono meritata tutto. Sono solo una lurida bastarda, un mostro!- mi avvicinai a lei asciugandole le lacrime con le mani, non capendo ancora.
-Perché? Perché dici così?- le chiesi poi dolcemente. La costrinsi, con una mano, al alzare il viso e guardarmi in faccia.
-Ero gelosa e incazzata. Così io… non odiarmi Zayn, ti prego!-
La sua voce era rotta dai singhiozzi ma io non riuscivo proprio a capire di cosa diavolo stesse parlando. Si gettò tra le mie braccia e istintivamente le accarezzai i capelli.
-Dimmi perché mai dovrei odiarti… - dissi poi costringendola a staccarsi e guardarmi negli occhi.
-Io… volevo solo spaventarla ma lei ha perso l’equilibrio e ha perso i sensi. Ero spaventata così ho chiamato un’ambulanza e sono corsa via. Non odiarmi, mi dispiace tanto!-
Piangeva ancora mentre io non riuscivo a capire ancora di cosa stesse parlando.
Poi qualcosa iniziò a muoversi nel mio cervello.
E se stesse parlando di lei, e se ora era in ospedale, e se ci fosse ricascata?!
-Non dirmi che stai parlando di lei!- ora il mio tono era duro e arrabbiato. Come aveva potuto farlo!
-Z-Zayn… io..- non le permisi nemmeno di finire di parlare che la presi sbattendola contro il tronco di un albero.
-Tu, ecco perché non ti ho mai amata. Non lo meriti, ecco perché! Ti comporti sempre come se tutto fosse meno importante di quello che desideri e faresti anche del male pur di ottenere ogni tuo minimo capriccio! Io la amo, Jenna… ma se sei stata capace di ferire l’unica cosa che amo davvero non so se tu mi abbia mai amato seriamente, come dici.- la vidi spalancare gli occhi mentre io non riuscivo più a calmarmi.
-Dov’è ora?- le chiesi poi. Inizialmente non rispose.
Le lanciai un’occhiataccia prima di avvicinarmi di nuovo a lei pericolosamente.
-A casa sua, se l’è cavata con un polso slogato.- mi spintonò leggermente prima di levarsi le scarpe e cominciare a correre verso l’uscita della scuola, probabilmente, ancora in lacrime.
 
 
 
Non mi importava del ballo, dei preparativi, del fatto che nessuno sapeva dove mi trovassi in quel momenti.
L’unica cosa che mi importava ora era sapere come stava Agn.
Jenna aveva detto che aveva solo un polso slogato ma ormai non mi fidavo per niente di lei.
Parcheggiai la mia auto di fronte casa sua per poi scenderei corsa e suonare al campanello.
Dopo alcuni eterni minuti lei mi venne ad aprire con addosso solo una maglia larghissima dei Black Sabbath , un paio di collant bucherellate e i capelli scompigliati.
Non aveva l’aria di una che si era appena svegliata, ma piuttosto di una che non aveva proprio chiuso occhio.
Spalancò gli occhi quando vide che ero io e si spostò permettendomi di entrare senza dire neanche una parola.
Restammo qualche secondo a fissarci e capii che eravamo soli in casa dato che non c’era nessun rumore.
Non riuscii più a trattenermi così mi gettai fra le sue braccia. La strinsi forte ma stando attento a non farle del male. Per colpa mia aveva subito già abbastanza.
-Come stai?- chiesi poi lasciandole dei dolci baci nei capelli.
-Bene, Zayn. Che ci fai qui?- chiese poi allacciandomi le sue mani dietro al collo permettendomi di guardarla negli occhi.
Aveva un livido sotto l’occhio e il sopracciglio leggermente spaccato. Una fasciatura al polso e un ginocchio sbucciato.
-Mi dispiace tanto Agn. Non so come abbia potuto farlo…- non sapevo cosa dirle, come giustificarmi. Mi sentivo in colpa, dopotutto se io non avessi giocato con i sentimenti di Jenna lei non sarebbe arrivata a quel punto.
-Zayn, non è colpa tua e tranquillo… sto benissimo, non  ho niente!- mi sorrise amabilmente prima di poggiare le sue labbra piene e morbide sulle mie.
-Lo sai bene che è anche colpa mia, Agn, e non cercare di rassicurarmi tanto non cambierò opinione!-
Postai le mai sulle sue, ancora sul mio collo, e le staccai per poi prenderle fra le mie e baciarle.
-Beh e se ti dicessi che ti ho perdonato?- ritentò poi prendendo ad accarezzarmi i capelli.
Si avvicinò al mio orecchio e ci soffiò leggermente dentro facendomi eccitare -Andrebbe meglio?-  sussurrò.
-Molto meglio direi!- la mia voce era roca ed eccitata.
Incredibile come quella ragazza riuscisse a farmi cambiare idea tanto facilmente.
-Bene, e ti andrebbe di salire in camera mia?- continuò a sussurrarmi all’orecchio con quel suo tono dannatamente malizioso ed eccitante.
Ingoiai a vuoto la saliva per poi annuire impercettibilmente.
La sentii ridacchiare prima che lei iniziasse a lasciarmi una scia di baci sotto tutta la mascella.
-Mi segua signor Malik…- si staccò da me e iniziò a salire le scale tenendomi per mano.
Aprii la porta facendosi da parte per farmi entrare. Voleva condurre il gioco ma io non glie lo avrei mai premesso. Le sorrisi maliziosamente prima di avvicinarmi a lei e alzarla per le cosce.
Rise presa in contropiede ma la cosa sembrò non dispiacerle affatto. Allacciò le sue gambe al mio bacino mentre continuava a torturarmi il collo con i suoi baci roventi.
La poggiai sul letto stendendomi poi su di lei facendo attenzione a non pesarle. Stavo per avventarmi sulle sue labbra quando il suono di un cellulare, il mio, ci fece sobbalzare.
L’atmosfera che si poteva sentire fino a qualche secondo prima sparì improvvisamente.
Sbuffai mentre Agnese se la rideva.
Presi il cellulare e notai che si trattava si Harry. Ormai non avremmo fatto più nulla quindi risposi.
-Dimmi Harry…- risposi abbastanza scocciato e irritato.
-Dove cazzo sei? Tu e Agn mancate entrambi e dovevamo trovare un gruppo per il ballo stamattina!- mi sbattei la mano in fronte maledicendomi di essermene dimenticato.
-Agn non sta molto bene così sono a casa sua. Non potete venire qui così vediamo di organizzarci?-
Sentii una voce femminile parlare con Tom.
-Tom ci ha dato il permesso. Dieci minuti e siamo da voi!-
Non ruscii neanche a rispondere che Harry riattaccò.
-Temo che dovremo rimandare a domani…- disse Agnese alzandosi dal letto e indossando un paio di pantaloncini di jeans.
-Già, Harry e Shoshanna stanno venendo…- sbuffai togliendomi la giacca e gettandomi sul letto. Agnese mi raggiunse subito accoccolandosi tra le mie braccia.
-Ho avuto paura.- sussurrai poi stringendola a me ancora più forte.
-Non devi. Io sono qui.- disse poi aprendo gli occhi e dividendo le distanze tra le nostre labbra.
Stavolta fu il suono del campanello a disturbarci. Sbuffai alzando gli occhi al cielo.
-Che tempismo di merda che ha Harry!- sbottai alzandomi dal letto mentre Agn se la rideva.
Scesi le scale seguito da lei e corsi ad aprire.
 
 
 
 
-Allora, mi vuoi dire perché il tuo occhio è messo così male?- chiese Shoshanna per l’ennesima volta mentre noi tre cercavamo di contattare l’ennesimo gruppo che ci avrebbe dato buca.
-Non è nulla cazzo! Cazzeggiavo con mio fratello e sono caduta, ok?- sbottò Agnese visibilmente alterata.
Si vedeva che non aveva dormito e ora le continue domande da parte della sua amica la stavano innervosendo.
Le presi una mano cercando di calmarla e le lasciai un bacio sulle labbra quando mi sorrise dolcemente.
In realtà non riuscivo a capire perché volesse difendere Jenna. Se avesse detto la verità a Shoshanna sarebbe andata su tutte le furie e le avrebbe sicuramente staccato tutti i capelli alla prima occasione.
Ma lei aveva deciso di inventarsi una scusa, perché?
-Cazzo ho un’idea!- disse improvvisamente Agn scattando in piedi.
-Dobbiamo solo sperare che non abbia cambiato numero…-  si avviò verso il telefono di casa e iniziò a frugare fra i mille numeri scritti disordinatamente nella sua adorata agenda.
-Metti il vivavoce!- disse Harry curioso.
Agnese annuì e premette il tasto per far sentire la conversazione anche a noi.
-Agnese?- la voce femminile dall’altro capo del telefono era marcata e leggermente roca e sembrava davvero stupita che Agn la stesse chiamando.
-Ciao Maria!- rispose lei in inglese. Qualcosa mi diceva che la ragazza fosse italiana ma capisse perfettamente la nostra lingua.
-Da quanto tempo! Pensavo fossi morta!- Agnese sollevò gli occhi al cielo divertita.
-Sempre positiva vedo!- la ragazza dall’altra parte del telefono rise.
-Come mai mi hai chiamata Jonson?- chiese poi diretta.
-Siete ancora in giro per l’Inghilterra per quel tour?- chiese mordendosi il labbro inferiore e incrociando le dita.
-Si, siamo a Richmond. Abbiamo suonato qui ieri. Perché?- Agnese esultò silenziosamente e noi facemmo lo stesso. Richmond era davvero vicina e sicuramente avrebbero accettato l’ingaggio.
-Beh, la mia scuola sta organizzando un ballo di primavera a tema rock … e ci serve una band…per domani sera…- Agnese lasciò la frase in sospeso un po’ tesa. Evidentemente la band di questa Maria era in gamba e sarebbe stato perfetto.
Maria rise.
-Beh, sarà un onore far ballare tutti quei ragazzi e poi non vedo l’ora di rivederti!- il volto di Agnese si aprì in un grosso sorriso.
-Perfetto, ti mando un messaggio con l’orario e l’indirizzo della scuola. Ci vediamo domani e grazie ancora, mi hai salvato il culo!-
-Come se fosse la prima volta..- entrambe risero prima di salutarsi e riattaccare.
 
Agnese si avvicinò al divano dove noi avevamo assistito a tutta la conversazione in silenzio.
-Bene, abbiamo una rock band!- disse alzando il braccio non ferito in aria e cominciando a saltellare per tutto il salotto.
Harry iniziò a battere le mani e Shoshanna non riusciva ancora a credere che avessimo trovato una band.
-Ma sono bravi? Sei sicura?- chiesi poi io un po’ titubante.
-Si, ci suonavo anche io prima di trasferirmi qua!- rispose lei a tono fermandosi con le mani poggiate sui fianchi.
Risi prima di tirarla a me e baciarla appassionatamente.
 
 
Decidemmo di andare a scuola per avvertire Tom che la band era apposto.
Entrati nel cortile notammo che Jenna era sotto la nostra quercia che ci stava aspettando.
-Entra dentro, a lei ci penso io!- sussurrai ad Agnese in un orecchio per far si che gli altri due non potessero sentire.
-No, Zayn tocca a me parlare con lei e non preoccuparti ok?- mi passò una mano nei capelli fermandola poi dietro il mio collo.
Iniziai a pensare a quanto fosse bella, dolce e piena di sorprese. Pensavo di conoscerla a pieno eppure c’erano delle cose che ancora non sapevo.
-Ok, se succede qualcosa chiamami!- annuì per poi lasciarmi un bacio sulle labbra e iniziare a camminare verso Jenna.
 

 
Pov Agnese
 
 
Il fatto che Jenna fosse riuscita a sorprendermi e farmi del male, anche se leggermente, non mi avrebbe fermata.
Non avevo paura di lei e sinceramente non gliene facevo neanche una colpa.
Vedevo come guardava Zayn a mensa mentre lui baciava me, come guardava le sue labbra per poi scuotere la testa e abbassare lo sguardo.
Era lo stesso modo con il quale lo guardavo io quando loro stavano insieme, con la differenza che io non riuscivo a soffrire mentre lei ci riusciva alla grande.
Non ero arrabbiata, anzi… ero dispiaciuta. Mi dispiaceva che Zayn avesse usato lei per non far soffrire me.
E questo mi faceva contorcere le budella. Non doveva essere Zayn quello con i sensi di colpa ma io.
O forse, meglio ancora, un po’ tutti e due…
Mi avvicinai a lei infilando le mani nelle tasche dei pantaloncini di jeans chiaro.
-Stavi aspettando qualcuno?- le chiesi sorridendole leggermente.
Sbuffò. Dovevo starle proprio antipatica, ma la capivo.
-Si, aspettavo te.- mi disse solo sedendosi a terra. La imitai e notai che era struccata e al posto dei soliti trampoli aveva un semplice paio di Vans.
-Stai molto meglio così!- dissi alludendo al suo nuovo look. Mi fissò negli occhi qualche secondo, pensando che la stessi prendendo in giro e sbuffò.
-Perché sbuffi? Io ti faccio un  complimento … dovrebbe farti piacere no?!-  dissi con le fronte aggrottata e il mio solito sorriso.
-Perché mi fai un complimento se io ieri ho cercato di farti venire un infarto?- mi disse poi incrociando le mani al petto e guardandomi diffidente.
Di tutta risposta scrollai le spalle per poi stropicciarmi un po’ gli occhi struccati con le mani.
-Non sono affatto arrabbiata con te…- dissi solo.
Strabuzzò gli occhi incredula. Era davvero così assurdo?
-Ma io…- la interruppi prima che potesse dire qualcos’altro.
-Mi sembri una ragazza intelligente Jenna e se lo hai fatto avrai pur avuto i tuoi motivi. Zayn è un po’ incazzato ma vedrai che gli passerà. Mentre per me non ci sono problemi e vorrei davvero che i nostri rapporti migliorino.-  mi guardò a lungo senza dire parola. Poi allungò una mano aspettando che io la stringessi.
-Piacere io sono Jenna McFill. Capo cheerleader, ambiziosa, testarda, gelosa, innamorata e in fase di ristrutturazione…-
Strinsi la sua mano ridacchiando.
-Agnese Jonson, piacere!-
Alzò un sopracciglio come per accusarmi di qualcosa.
-Che c’è?- chiesi innocentemente.
-Non ti presentata come si deve. Devi dirmi più su di te per far si che io non ti odi.- risi di gusto alla sua affermazione e lei iniziò a ridere con me.
-Bene, allora comincio!- mi schiarii la voce e iniziai a stilare una lunga lista.
-Non sono mai stata una di quelle che vestono solo di rosa. Non sono mai stata una di quelle che non escono di casa se non perfettamente truccate. Non sono mai stata una di quelle che deve vestire per forza alla moda. Non sono mai stata una di quelle che pur di farsi notare si farebbe venire un finto infarto in pubblico. Non sono mai stata una di quelle che ha paura delle conseguenze. Non sono mai stata una di quelle che prima di aprire bocca conta fino a 3. Non sono mai stata una di quelle che non tiene alla famiglia. Non sono mai stata una di quelle che si fanno imbambolare da uno stupido bel faccino. Non sono mai stata una di quelle che hanno paura di piangere in pubblico. Non sono mai stata una di quelle che urlano “che schifo!” ad ogni piccola stupidaggine. Non sono mai stata una di quelle a disagio con se stesse. Non sono mai stata uno di quelle fissate con il proprio corpo. Non sono mai stata una di quelle perfette in qualunque cosa. Non sono mai stata una di quelle sempre attente ai sentimenti degli altri. 
No, io sono solo una ragazza di 17 anni. Una svampita diciassettenne che di perfetto e di rosa non ha proprio niente ma che si accetta per quello che è. Che non da voce a tutti gli insulti della gente, perché se li lascia semplicemente scivolare addosso. Una ragazza forte ma che non teme di apparire debole e insicura. Una ragazza che è semplicemente se stessa ma che agli occhi degli altri appare un mistero. Una ragazza in sintonia sia con il suo corpo che con la sua anima e che per questo spesso non viene apprezzata. Una ragazza che sa donare tanto affetto a chi dimostra di saperlo accogliere. Una ragazza di nome Agnese che ,a volte, di puro e casto sembra non avere proprio niente a dispetto di quello che dice il suo nome. –
Mi voltai nuovamente verso di lei che ora mi sorrideva stupita.
-E’ stato abbastanza soddisfacente signorina McFill?- chiesi ironicamente mentre lei iniziava a ridere.
-Si, vorrei avere anche io le idee chiare come le tue!-
-Ci ho messo 17 anni per riuscire a capire chi sono davvero e poi… tu sei ancora in ristrutturazione giusto? Ne riparleremo a lavoro finito!- mi alzai e aiutai ad alzare anche lei. Notai che Zayn era seduto su un muretto proprio di fronte a noi leggermente agitato.
Gli sorrisi e lo vidi rilassarsi.
-In fin dei conti lo sapevo…- mi voltai di scatto verso di lei senza capire a cosa si stesse riferendo.
-Lo sapevo che amava te. Ripeteva continuamente il tuo nome durante la notte ma volevo convincermi che le cose sarebbero cambiate e ho finito con il fare un macello!- il suo tono era tranquillo ma sapevo bene che dentro stava morendo. Istintivamente la abbracciai. Rimase pietrificata all’inizio ma poi si lasciò andare permettendomi di bearmi del suo calore.
-Scusa se hai sofferto a causa mia.- dissi poi in un bisbiglio. Lei rise staccandosi da me.
-Scusa se sono stata una stronza. Vai da lui, ci vediamo in giro!- le sorrisi prima di voltarmi di nuovo verso Zayn e iniziare a camminare verso di lui.
 
-Allora, hai finito di spiarmi?- gli chiesi quando fui abbastanza vicina.
-Cosa era quello?- chiese poi abbastanza stupito.
-Aaaa ti riferisci all’abbraccio? Siamo amiche ora!- dissi con nonchalance e con un grosso sorriso.
Lui scosse la testa ridacchiando.
-Sei incredibile…- disse poi.
Iniziai ad avvicinarmi improvvisamente desiderosa delle sue labbra. Erano così belle e morbide.
Eravamo a pochissimi centimetri di distanza quando una voce ci divise per l’ennesima volta.
-Ragazzi guardate che fighi questi bigliettini!- ci voltammo verso il ragazzo che aveva osato interrompere quel momento di puro romanticismo.
-Styles!- urlammo all’unisono arrabbiati.
Il ragazzo scrollò le spalle per poi correre via.
Io e Zayn ci fissammo negli occhi.
Ridemmo per un tempo infinito.

 
 
 
 
 
 
 

Salve a tutti e scusatemi per il piccolo ritardo.
Questo capitolo da come potete ben vedere è lunghino ed è anche l’ultimo.
Il prossimo sarà il prologo e io sto piangendo perché mi ci ero affezionata tantissimo a questa storia.
La prossima che ho in mente è stranissima. Non ho mai letto nulla del genere quindi davvero spero che voi possiate apprezzare.
Cooomunque ringrazio GemV per aver recensito lo scorso capitolo e spero che le recensioni almeno in questi ultimi capitoli aumentino :)
Ringrazio anche chi ha inserito la storia nella
SEGUITE-PREFERITE-RICORDATE <3
Io ora vado e vi lascio con le solite foto.. alla prossima ragazze!







-LA STORIA CONTINUERA' AD ALMENO 1 RECENSIONE-





 

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