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Autore: wintershield_    26/07/2013    4 recensioni
Juliet è una normalissima studentessa universitaria, con un futuro brillante ad aspettarla. La sua vita viene però sconvolta dall'assassinio del suo fidanzato da parte di una demone di nome Lilith. Il desiderio di vendetta e di risposte la porterà ad entrare a far parte del mondo dell'occulto e dei cacciatori di esseri soprannaturali grazie allo zio. Sul suo cammino incontrerà due fratelli cacciatori: Sam e Dean Winchester, che le cambieranno la vita più di quanto si sarebbe mai aspettata.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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24.
 
 

 
Clap clap.

“Complimenti, siete davvero adorabili. Bacio alla francese,eh? Assolutamente da dieci!”, commentò Ruby sbucando praticamente dal nulla.
Juliet sobbalzò staccandosi dalle braccia di Dean e lui sbuffò annoiato. “Non ne posso davvero più di te, che cosa vuoi ancora?”
“Oh, io sono qui per parlare con Sam, il povero terzo incomodo.”
“No, tu non lo farai!”, esclamò Juliet con fermezza avvicinandosi al demone per affrontarla.
“Ah no? E perché?”
“Perché io te lo impedirò. Ti impedirò di fargli ancora il lavaggio del cervello con le tue manipolazioni e quella merda che ti scorre nelle vene.”
“Scusa, e da quand’è che ti importa di lui?”
“Lurida puttana…”
“Ehi che cosa succede qui?”, intervenne Sam comparendo dalla porta del bar. “Ruby, che cosa ci fai  qui?”
“Avrei bisogno di parlarti.”
“Se è per Lilith puoi parlarne anche davanti a loro.”
“No, è una questione più privata…”, disse indicando con un’occhiata veloce il suo stesso braccio. Tutti intesero a cosa si riferiva. “Ne hai bisogno e lo sai.” Sangue.
“Sammy no.”, lo fermò Dean andandogli incontro.
“Ti prego, non farlo più.”, aggiunse Juliet, implorandolo anche con lo sguardo oltre che con le parole.
Sam li guardò entrambi e per un secondo sembrò cedere. Ruby se ne accorse perché si avvicinò subito al gruppetto. “Sam, avanti vieni, fallo per loro…”
“Per loro?”, chiese lui perplesso.
“Sì, vedi poco fa abbiamo interrotto le loro…effusioni amorose se così le vogliamo chiamare.”
“Come?”
“Sammy, noi…”, provò a spiegare Dean ma Sam gli impedì di continuare.
“Lasciate perdere, l’ho già capito da tempo che sarebbe finita così, forse l’ho capito anche prima di voi. Ora è meglio se vi lascio da soli.”, fece Sam duro. Il suo tono non ammetteva repliche e si avvicinò ad una Ruby malignamente ghignante. Sam la sorpassò senza degnarla di uno sguardo ma lasciando intuire che volesse essere seguito e il demone così fece.
Inutili furono i tentativi di Dean e Juliet per fermarlo.
 

***

Quella sera i due erano tornati al motel dopo una giornata intera passata alla Roadhouse con Bobby ed Ellen alla ricerca di dove si potesse trovare Lilith, senza per altro ottenere nulla se non un fortissimo mal di testa.
Dean si lasciò cadere stancamente a peso morto sul letto e Juliet gli sedette accanto. Rimasero per un po’ in silenzio, troppo stanchi per parlare, con una mano di Juliet intenta a carezzare il palmo di quella di Dean con naturalezza e tenerezza.
“E’ tutta colpa mia.”, disse lui ad un certo punto.
“Per cosa?”
“Per Sam.”
“No, semmai è mia. Avrei dovuto dirgli prima come stavano le cose.”
“Tu non capisci. A Milton Creek lui mi aveva chiesto cosa io provassi per te, perché non voleva fare niente senza essere sicuro che io non sentissi le stesse cose. Allora io gli avevo risposto che non provavo niente e che poteva tranquillamente provarci con te, ma non era vero. Io e te litigavamo ogni due secondi, e ammettere che in realtà pensavo a te di continuo sarebbe stata una specie di sconfitta. Se invece di dare ascolto al mio stupido orgoglio avessi dato più ascolto al mio cuore ora non saremmo in questa situazione.
Inoltre gli dissi che ti avrei lasciata a lui perché meritava più di me di essere felice. Poi hai iniziato a piacermi sul serio e tutto è diventato davvero difficile.”
Presa da un irrefrenabile moto di tenerezza si stese accanto a lui e lo abbracciò affondando il viso nell’incavo del suo collo. Quando sollevò la testa i suoi occhi si scontrarono con le pietre verdi che erano quelli di Dean. Portò istintivamente un dito ad accarezzare il suo zigomo e poi il resto della guancia. “Molto spesso le cose succedono e tu ti chiedi se non avresti potuto fare qualcosa per cambiarle. Poi ci si rende conto che molto probabilmente sarebbero avvenute lo stesso, magari in un altro momento e in un altro modo, ma sarebbero avvenute.”
“Sei una di quelli che crede nel destino?”
“Solitamente no…ma da quando ti conosco sto cominciando a farlo.”
“E perché?”
“Perché non può essere solo una coincidenza che tu sia arrivato nel momento in cui ne avevo più bisogno.”
Lui la prese in vita facendola avvicinare a sé e la baciò teneramente.

Un bussare insistente alla porta li fece separare di scatto e Dean andò ad aprire. Non appena vide chi era fu invaso da un moto di sollievo, che si spense non appena il suo sguardo cadde sulla bocca di lui. “Cristo santo…”, mormorò.
“Che succede?”, chiese Juliet allarmata avvicinandosi ai due. “O cielo Sam, ma che diavolo…?”
Le sue labbra erano imbrattate e circondate da un alone di sangue fresco. Il sangue però non era suo, questo significava che aveva bevuto quello di demone ed anche in grosse quantità.
“Ah, sì, adesso ti importa di me? Per tutto il tempo che mi hai preso in giro però?”
“Come?”
“Sam adesso basta comportarti come un adolescente ferito, non è da te. Ce l’hai con me?  Fai bene, affrontiamo il problema, non tirare in ballo lei.”, intervenne Dean.
“Su una cosa hai ragione, fratello. Dobbiamo affrontare il problema.”, fece Sam per poi sferrare un pugno dritto alla mascella del fratello.
“Sam ma che diavolo fai?”, urlò Juliet.
“Stanne fuori.”, la avvisò Sam prima di scagliarsi ancora contro Dean, che rispose però prontamente colpendolo.
“Dean per favore basta! Vi comportate come bambini!”
Nessuno sembrò ascoltarla, o almeno fecero finta di non averla sentita.
“Juliet, ricorda bene quello che sto per dirti…”, saltò su Sam. “Mio fratello non si innamora, mai. Semplicemente non è in grado di farlo. Per cui qualsiasi cosa ti abbia detto non credergli. Alla prima tipa con un bel sedere che incontrerà, ci andrà a letto e se ne fregherà di te, credimi. È solo una questione di tempo.”
Dean si scagliò ancora contro di lui. “Non ti permetto di parlare così. Ma che fine ha fatto mio fratello, eh? Perché questo stronzo che ho davanti non sei tu.”
“Strano, e pensare che lo stronzo davanti pensavo di avercelo io!”
“Adesso basta, tutti e due!”, si intromise ancora la ragazza prendendo Sam per un braccio per allontanarlo da Dean.
“Ho detto che devi starne fuori!”, sbraitò lui e la spinse via facendola sbattere contro un mobile.
La ragazza urlò dal dolore e cadde a terra.
“Ma che cazzo fai?”, urlò Dean prima di colpirlo così forte da stordirlo. Dopo si avvicinò a Juliet e le chiese, porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi: “Tutto bene?”
“Sì…ahi, cioè più o meno…”, rispose lei, prendendogli la mano.
“Posso vedere?”, chiese indicando il punto dove la ragazza si stava massaggiando.
“Sì…”
Ma prima che potesse anche solo sfiorarle la maglietta, Sam si ributtò su di lui, atterrandolo. Dean batté la testa contro lo stesso mobile e rimase stordito, mentre Sam continuava a colpirlo senza pietà.
Ogni colpo che riceveva Dean, era una stilettata al cuore per Juliet e le sembrava di sentire anche un dolore fisico nel punto in cui lui veniva colpito, inutili erano le sue urla e i suoi tentativi di fermarlo. A un certo punto non resistette più e decise di ricorrere ad una soluzione estrema.
Infatti non appena sentì del metallo freddo sulla base del collo, Sam si fermò.
“Allontanati da lui, o giuro su Dio che ti sparo.”, disse con voce ferma e il più fredda possibile.
“Arriveresti anche ad uccidermi?”
“No, non ti ucciderei mai, ma ti sparerei al braccio giusto per farti stare fermo e calmare questa tua follia.”
“Non faresti nemmeno questo.”
“Non ti conviene mettermi alla prova.”
“Bene, allora me ne vado.”
“Non voglio che tu te ne vada, voglio solo che ti calmi.”
“E se invece io volessi andarmene?”, fece lui girando il pomello ed aprendo la porta.
“Sammy…”, disse Dean con un filo di voce. “Se esci da quella porta non tornare mai più.”
Sam lanciò un ultimo sguardo al fratello: “Allora addio.”, poi si chiuse la porta bianca alle spalle.

*Angolo autrice*
Ehilà! Oggi pubblico con un piccolo anticipo perché domani parto e vado in montagna quindi non potrò aggiornare.
Sempre a questo proposito, resterò là per due settimane, quindi si pone un piccolo problema per quanto riguarda il prossimo capitolo...
Cercherò di aggiornare lo stesso, se riesco a trovare un po' di connessione ma non vi garantisco niente. Giuro però che farò il possibile! Nel peggiore casi dovrete resistere per due settimane al prossimo capitolo, so che ce la farete! :D

Allora, questo capitolo...devo ammettere che è stato difficile scriverlo. Difficile perché è stao brutto scrivere di un Sam così...voi direte:"Ha cercato di mantenere i personaggi IC per tutta la storia e adesso rovina tutto così???"
A mia difesa posso dire che alla fine della quarta stagione una scena del genere c'è veramente, sempre per la storia di Ruby! ^.^
Spero che vi sia piaciuto! 
Bacioni
Vale

  
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