''Dai, cazzo, sbrigati!! Se non esci da quella schifosa porta entro due minuti, ti mollo qua. Giuro'' Mi sbatto la porta alle spalle con i nervi a fior di pelle. Ha avuto tutta la giornata per prepararsi, ma si è decisa a farlo solo adesso, a un'ora e mezza dal concerto. L'ammazzo, davvero. Io sono pronta da due ore. Pantaloni di pelle, maglia del Jack, anfibi, chiodo e l'immancabile sigaretta in bocca. Il mio modo di vestire, i miei tatuaggi, il mio comportamento mi fanno sembrare la tipica 'cattiva ragazza'. In realtà sono la persona più dolce e romantica del mondo. Ma se quella rompipalle di mia sorella non esce subito da quella porta, divento davvero cattiva. Mia sorella si chiama Angela, e il suo nome rispecchia la sua figura. Mora, occhi chiari e limpidi, pelle immacolata. Ci siamo trasferite a New York due anni fa, quando io avevo vent'anni e lei diciassette. Lei studia legge, e io lavoro come barista per pagare l'affitto e le bollette. Siamo diverse, ma nonostante tutto le voglio bene, e non voglio cacciarla perchè mi fa compagnia. E mi lascia fumare in casa.
Mi sto infilando gli anfibi, quando Angela esce dalla camera indossando un abito bianco e delle ballerine.
''Allora, Anastasia? Vado bene così?'' La voglia di prenderla a schiaffi è troppo forte, ma riesco a controllarmi. Avvicino la mia bocca al suo orecchio sinistro e sussurro.
''Tu non capisci proprio un cazzo, eh?'' Corro in camera mia e le prendo un vestito nero e aderende, delle calze nere e gli stivaletti borchiati. ''T'ho, mettiti questi e sbrigati. Mi hai stressato tutto il giorno per venire a questo concerto, e adesso ci manca solo che me lo fai perdere.'' Al solo pensiero di quello che mi aspetta sento un brivido percorrermi lungo la schiena. Guns 'n Roses, si, finalmente.
Amo i concerti, da sempre. Amo il sudore sulla pelle, le voci urlanti di ragazzine eccitate, amo l'odore di alcool e birra. Questo è il primo concerto per Angela, e voglio che sia il migliore della sua vita. Mentre sogno ad occhi aperti come sarà la serata, mia sorella esce e prende il giubbotto di pelle.
''Andiamo, dolcezza?'' Mi chiudo la porta alle spalle, e velocemente scendiamo le scale. Giù c'è Johnny che ci aspetta con suo fratello Nick. Spero che lui e mia sorella si piacciano, perchè anche se mi fa molta compagnia, vorrei che uscisse un po'. Raggiungiamo i ragazzi alla macchina, e salgo davanti col mio ragazzo.
''Ciao piccola'' Mi da un bacio appassionato, e vedo mia sorella che mi guarda un po' felice, un po' invidiosa. Speriamo vada con quello.
''Ciao John, dai parti che altrimenti non riusciamo a beccare i posti migliori..'' Mi tremano le mani dall'eccitazione, ma ormai sono abituata.
Arriviamo, il concerto inizia. I ragazzi arrivano sul palco, e quando li vedo prendo subito la mano di mia sorella. I primi trenta minuti di concerto li passo urlando e allungando le mani tentando di toccare Slash, il chitarrista, che è quello più facile da raggiungere. Sento l'adrenalina che mi scorre nelle vene, e quando cominciano a suonare 'Paradise City' mi metto a battere le mani a tempo, imitando tutta la folla e successivamente, seguita anche da mia sorella. John, accanto a me è sudato e gli brillano gli occhi. Anche se non ama i Guns, l'ho trascinato con noi al concerto perchè volevo disperatamente incontrare sia loro, sia far conoscere i nostri fratelli. Una ragazza si fionda sul palco, e subito viene bloccata dalle guardie del corpo dei ragazzi. La mia voce è roca, per colpa dell'urlare, ma non mi interessa. Continuo a cantare, fino ad avere solo un filo di respiro. Non mi voglio perdere niente di quest'esperienza, voglio raccontarla ai miei figli e ai miei nipoti. Voglio poter dire che io ho visto dal vivo i Guns 'n Roses. Mi giro e guardo mia sorella. Sta saltando e ha le braccia tese verso il gruppo, gli occhi che brillano come stelle. L'assolo di Slash è il massimo, e la folla in quel momento si scatena. Tentano tutti di buttarsi sul palco. Axl si butta tra la folla, e viene risucchiato in un vortice di mani e corpi sudati. A fatica lo riportano sul palco, e continua con la sua tipica naturalezza a cantare. I capelli bagnati gli coprono il viso. Fanno una breve pausa, e poi viene il momento di 'Rocket Queen'. Steven si scatena alla batteria, con i capelli biondi che saltano a ritmo dei battiti. L'adrenalina è alta, si sente l'energia che attraversa il locale. Axl canta e balla allo stesso tempo, se possono essere definiti balli le sue mosse provocanti, e toccatine.Si accendono una sigaretta,e intanto continua lo spettacolo. Il cantante trova un preservativo per terra, lo apre, lo gonfia e lo lancia addosso al pubblico, che tenta di raggiungerlo. A un certo punto fermo mia sorella, la guardo e l'abbraccio.
''Grazie di essere venuta, ha significato molto per me.''
''Grazie a te sorellina, davvero.'' Riprendiamo a urlare e strepitare davanti al palco
Sta per finire tutto, si vede che i ragazzi sono stanchi. E anche io.
Dopo dieci minuti la band ringrazia e saluta, il pubblico li acclama. Dopo altri venti minuti siamo fuori dal locale, che prendiamo aria dopo la movimentata serata.
''Allora, baby? Ti sei divertita?'' John mi avvolge le spalle con il suo braccio e mi da un bacio sulla fronte.
''Molto. Grazie per essere venuto, amore.'' Alzo la testa, e gli da un bacio. ''Però ora sto morendo di fame, chi vuole mangiare?'' Mi giro per cercare il viso di mia sorella, e la torvo impegnata in una fitta conversazione con Nick. Guardo Johnny, che mi propone di andare a mangiare una pizza. Ci allontaniamo tutti e quattro, a coppie, con le mani sudate che tremano ancora. L'adrenalina sta pian piano svanendo, e lascia il posto alla stanchezza.