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Autore: LadyPalma    26/07/2013    1 recensioni
Potranno Caterina e Maria trovare la felicità dopo inganni, tradimenti e fughe? Forse, ma questo è ciò che può accadere dopo. All'inizio c'è solo una lettera e un altro piano dei Bolena!
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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13.

 

“Fantastico!” mormorò ironicamente Jane Seymour, camminando spaesata tra i corridoi di WhiteHall.

Si fermò un attimo, spostò  il suo pesante carico da un braccio all’altro e prese un ben più pesante respiro, cercando di riprendere la calma. Dove era finita? Lady Elizabeth Darrell, la dama d’onore della Regina, le aveva detto di recarsi a prendere le stoffe per il cucito, ma nella sua prima settimana a Corte, Jane aveva evidentemente sopravvalutato la sua conoscenza del Palazzo e adesso non riusciva più a trovare gli appartamenti reali di Sua Maestà. Si lanciò un’altra occhiata preoccupata intorno e poi lentamente una risata del tutto priva di ironia le sfuggì dalle labbra. Si sentiva in quel momento completamente stupida: come poteva sperare di attirare l’attenzione del Re se era stata capace di perdersi?

Fortunatamente per lei, non era il senso di orientamento che Enrico cercava nelle donne e la sua bellezza si rivelò più che sufficiente per farlo fermare con uno sguardo affascinato proprio davanti a lei, proprio in quel momento.

“Lady Jane, vi siete persa?” domandò sorridendo appena e avanzo verso di lei.

La ragazza rialzò lo sguardo davanti a sé e si sprofondò in un inchino quando incontrò inaspettatamente la figura del Re, limitandosi semplicemente ad annuire in un’espressione di studiato imbarazzo.

“Non temete, vi farò strada io” propose lui palesemente affascinato, porgendole un braccio.

Jane lo guardò per qualche istante, poi glielo afferrò, lasciando che un servitore al seguito del Re la liberasse delle stoffe. Un sorriso ben più fiducioso si aprì allora sulle sue labbra: fantastico lo era davvero.

**

Come mai ultimamente si tenevano a Corte balli tutte le sere? Non se lo chiedeva il Re, mentre, protagonista della festa sembrava aver puntato gli occhi su una nuova dama, non se lo chiedeva  Jane Seymour al suo fianco mentre si apprestava a diventare la nuova Anna Bolena, non se lo chiedeva neppure suo fratello Edward mentre, chiacchierando allegramente con la sua seconda moglie Anne, osservava compiaciuto  la scena.

Era invece la domanda che ronzava nella mente della Principessa, seduta accanto ai troni, entrambi vuoti, dei suoi genitori. Era appena uscita dalla sua reclusione volontaria nei suoi appartamenti e, ancora triste per come la sua speranza nel ritorno a casa si era rivelata solo una chimerica illusione, non riusciva a capire il motivo di tanta gioia intorno a lei. Scosse la testa e fece per portarsi il calice di vino alle labbra, quando una leggera pressione sul polso le impedì di portare a termine il gesto. La ragazza alzò lo sguardo e non poté mascherare la sua sorpresa nell’osservare il duca di Suffolk lasciarle andare la mano e prendere posto accanto a lei.

“Cosa volete, vostra grazia?” chiese duramente, sforzandosi di apparire distaccata.

“Voglio solo parlarvi… Maria”

Lei si voltò lentamente e riscoprendo negli occhi dell’uomo quella dolcezza che le era così tanto mancata, sentì tutta la sua simulata freddezza sgretolarsi. Maria, l’aveva chiamata così, semplicemente così, di nuovo.

“Ah adesso volete parlarmi?” domandò non riuscendo a non sentirsi spaventata da quel repentino cambiamento di idea.

“Sì, voglio solo dirvi che ho sbagliato” ammise Charles, allungando delicatamente una mano sulla sua e sorridendo appena quando si accorse che lei non la stava scansando “Vi amo Maria ma non potevo… non volevo impedirvi di sposare un principe come meritate o di riconciliarvi completamente con vostro padre… Sarebbe stato egoista da parte mia”

“E adesso cos’è cambiato?” chiese Maria non ancora del tutto convinta.

“E’ cambiato che ho scoperto di non poter fare a meno del mio lato egoista” rivelò semplicemente rivolgendole uno dei suoi sorrisi malandrini.

Maria restò a guardarlo per un po’ in silenzio, poi rispose al suo sorriso e gli strinse la mano.

Quella decisione apparentemente egoistica era stato il gesto più altruistico che avesse potuto fare per lei.

**

“Il mio signore è contento per il modo in cui si sia risolta la questione” disse l’ambasciatore, unendosi alle danze insieme alla Regina, su esplicita pressione da parte del Re.

Etienne Chevalier, da poco arrivato in Inghilterra era un uomo affabile e dotato di grande fascino, ma il suo tono mellifluo non aveva fatto altro che irritare Caterina, che adesso guardava il suo accompagnatore con un sopracciglio alzato, ben sapendo quali erano sempre stati le inclinazioni di Francesco I. Ma del resto, aveva imparato durante il corso della sua vita a non aspettarsi coerenza e lealtà dalle persone. Specialmente se francesi.

“Davvero?” chiese semplicemente in tono vagamente ironico.

A pochi passi da loro, suo marito stava ridendo mostrando a tutta la Corte la sua nuova infatuazione che ancora una volta non era per lei. Chiuse per un attimo gli occhi, poi riportò lo sguardo sull’ambasciatore che stava parlando di alcune trattative da avviare tra i due paesi. Poteva essere interessante, peccato che non avesse udito una singola parola. Il cambiamento di musica interruppe il ballo e Caterina si sentì sollevata quando vide l’uomo rivolgerle un inchino e porgere la mano ad una delle sue dame di compagnia, ma il sollievo svanì improvvisamente quando scorse il Lord Cancelliere avanzare chiaramente verso di lei.

“Posso avere l’onore di un ballo, Vostra Maestà?” chiese quando fu abbastanza vicino, inchinandosi davanti a lei.

“No” rispose semplicemente lanciandosi delle occhiate intorno.

Thomas si alzò e la fissò per qualche istante, ma non c’era alcuna traccia di stupore sul suo viso: si era aspettato quella risposta, anche se non conosceva ancora il motivo che vi era dietro.

“Avete ballato con un Francese e voi non sopportate i Francesi” le fece notare con una traccia di ironia nella voce.

“E’ vero” ammise lei annuendo “Ma sapete cosa odio di più? Gli eretici” continuò in tono sprezzante.

Cromwell abbassò lo sguardo e tacque per alcuni istanti, non riuscendo a mascherare la ferita che l’odio rinnovato da parte di lei gli stava procurando. Caterina guardò la delusione sul volto dell’uomo e si morse un labbro, rendendosi conto di essere stata meschina con l’ultima persona che forse l’avrebbe meritato.

“Io… Io non posso” disse in un sospiro, facendogli alzare lo sguardo.

“Non potete ballare con me?” domandò lui chiaramente confuso.

“Mi… mi mancate” mormorò Caterina a fatica, sentendo gli occhi riempirsi improvvisamente di lacrime.

Si voltò di scatto e raggiunse rapidamente il trono, come per sfuggire a quell’inaspettato momento di debolezza, lasciando l’uomo con il dubbio di aver udito realmente quell’ammissione o meno.

**

Enrico non aveva smesso di sorridere un istante, aveva ballato tutta la sera e partecipato a tutti gli intrattenimenti proposti; Sua Maestà sapeva che se era così raggiante era solo grazie alla presenza della bella dama che lo aveva affascinato e dato che quella sensazione di allegria gli era molto gradita, aveva deciso di prolungare la compagnia di Jane il più a lungo possibile. Le stampò un bacio sulla mano e le promise di avere un incontro privato più tardi, per poi incamminarsi con questo pensiero nella testa verso il suo Lord Cancelliere coinvolto al momento in una conversazione con l’ambasciatore di Francia.

“Master Cromwell” esordì, facendo un cordiale cenno di congedo all’altro uomo “Thomas” disse poi in tono più confidenziale posandogli una mano sulla spalla.

“Vostra Maestà?”

“Ho visto che parlavate con la Regina poco fa… Ci sono ancora problemi tra voi?” chiese con aria pensierosa, lanciando un’occhiata al trono vuoto, segno che la Regina aveva lasciato la Sala già da un po’.

“Oh… No” rispose Cromwell dopo un attimo di esitazione, non aspettandosi quella domanda.

Il Re spostò lo sguardo su di lui e gli concesse un sorriso “Bene” commentò semplicemente ponendo fine alla questione “Ho un favore da chiedervi”

Thomas guardò il trono vuoto di Caterina, il Re e poi Jane Seymour che si stava avvicinando verso di loro. E ebbe la netta sensazione che qualunque fosse stata la richiesta da parte del Re, non gli sarebbe piaciuta.

 

   
 
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