Ho cercato di tirare avanti tutto questo tempo.
Di essere forte anche per mio figlio.
Ho cercato di dimostragli che avrei retto la tristezza,anche se quando ero sola,presa ancora da attacchi isterici, urlavo il nome di Finnick,nonostante anni di terapia.
Di raccontargli di suo padre in tutte le sue gesta che ricordavo benissimo.
Ho cercato di fargli capire che suo padre è stato un eroe e grazie a lui il mondo è migliore.
Di mentire dicendo che le lacrime che scendevano sul mio viso ogni qual volta parlavo del mio unico amore e di tutte le persone morte erano di felicità per ciò che era stato prima della loro morte,e non di tristezza e rabbia per quello che oramai non c’era più.
Ho cercato di essere madre e padre,anche se nessuno sarebbe stato come Finnick.
Di frenare i miei istinti suicidi per lui. Per non farlo crescere anche senza una madre.
Ho cercato di dimostrargli tutto l’amore che avevo in ogni abbraccio.
Di stringerlo sempre di più per non farlo andare via.
Per non farlo scivolare via da me..
Ho cercato di tenerlo stretto a me per paura di perderlo. Perché non sopporterei di perdere l’unica persona che in qualche modo ha cercato di donarmi felicità dopo la morte di Finnick.
Di farlo vivere bene.
Ho cercato di essere una brava madre,e di essere talmente forte da continuare a ricordare e non dimenticare mai.
Anche adesso ricordo tutto alla perfezione.
Adesso che finalmente,dopo tanto tempo,sto per lasciare questo mondo.
Ho 80 anni.
Sono stata fin troppo tempo senza il mio Finnick.
Stringo ancora la mano di mio figlio,che ormai è diventato grande.
Finalmente adesso non ho paura per lui.
Ha una bella famiglia e so che sarà felice,anche perché i suoi figli non dovranno patire ciò che abbiamo patito noi.
Trovo ancora la forza per sussurrargli un ultimo “ti voglio bene”.
 
“Finnick sto arrivando da te. “ –
 
Queste sono le mie ultime parole.
 
All’improvviso non sono più nel mio corpo.
Sono di fronte al palco a vedere la mietitura di Finnick e nello stesso luogo a vedere attraverso i mega schermi la sua incoronazione a vincitore.
Sono nel nostro primo bacio e in tutti quelli che susseguirono.
Sono nel nostro primo incontro,e nella nostra prima chiacchierata.
Sono di nuovo nell’arena,dove lui da mio mentore ha cercato di proteggermi.
Sono nuovamente abbracciata a lui.
Nel vestito di Katniss mentre divento sua moglie giurandogli amore eterno,anche se non c’era bisogno di un giuramento. Io sono sempre stata sua.
Sono nell’abbraccio dopo la mia tortura a Capitol City,quando con tanta gente intorno mi sentivo sola con lui.
 
Ed ecco che rivedo i suoi occhi azzurri tra le nubi e ricordo quando vedevo la sua immagine in tutto ciò che mi circondava: nel suo tridente che si trova accanto al mio letto,nel mare limpido e profondo,nel cielo azzurro,nei tanti pesci che ci sono in acqua,nelle barche,in ogni casa del nostro distretto,in ogni cosa bella che c’era.
Ma soprattutto lo vedevo negli occhi azzurri di nostro figlio,così uguali ai suoi.
 
Poi all’improvviso non esisto più.
Sono morta,e sono insieme alle persone che ho amato.
Sono con Finnick. Abbiamo un unico cuore e respiriamo all’unisono.
Siamo una sola cosa,come in fondo lo siamo sempre stati,dal primo momento della nostra nascita.
 
Adesso sì,che siamo insieme,Finnick, e questa volta è per sempre,amore.